Spot EurUsd: 1.1020
Scala temporale Giornaliero: Supporti (1.0847, 1.0808, 1.0521) Resistenze (1.1103, 1.1195, 1.1385)
Strategia: Long EurUsd
Stop loss: 1.0808
Take profit: 1.1385
Alla fine le due banche centrali protagoniste la settimana passata, Stati Uniti e Giappone, hanno sorpreso a modo loro i mercati. La Fed, con un atteggiamento particolarmente convinto circa il fatto che a dicembre il rialzo dei tassi ci sarà, ha spostato la probabilità che i mercati danno all’evento ad un livello superiore al 50% nel mese di dicembre. La Bank of Japan invece, pur proseguendo il suo QE, ha deciso di non espandere il proprio piano di acquisti. Chiaramente è stata la banca centrale americana la principale protagonista con una Yellen che ha deciso di essere coerente con le sue ultime dichiarazioni offrendo in pasto agli investitori una quasi certezza di inasprimento del costo del denaro nell’ultimo mese dell’anno. Questo comportamento, sommato all’atteggiamento al contrario molto più espansivo della BCE la settimana scorsa, ha spostato il baricentro di EurUsd verso il basso con una temporanea rottura di 1.10 poi riparata in chiusura venerdì.
Torneremo a breve sul lato tecnico, ma quello che vale la pena sottolineare è come questa atteggiamento della Fed è arrivato con dati macroeconomici poco esaltanti e con attese di inflazione a 5 anni che permangono di poco superiori al 1%. Il punto è proprio questo, possono macroeconomia e utili aziendali in rallentamento (causa dollaro) sopportare un rialzo dei tassi adesso? Il gioco d’anticipo che la Fed vuole portare avanti non rischia di far deragliare la ripresa in atto?
Quesiti a cui avremo risposta nei prossimi mesi ma intanto possiamo apprezzare come in chiusura di settimana sul Dollar Index (il paniere delle valute principali contro dollaro) è stata di fatto realizzata una falsa rottura bullish. O il mercato trova lo slancio in questo inizio di settimana per ripartire dai supporti di 96.50/96.70 oppure questa bull trap si potrebbe risolvere con un ritorno del Dollar Index almeno verso la media mobile a 1 anno di 94.75, di fatto smentendo chi vedeva il biglietto verde in rally per effetto dell’annuncio Fed.
Grafico 1 – Bull trap scattata sul Dollar Index.
Il danno in chiusura di settimana è stato in parte anche riparato da EurUsd il quale però si è rifiutato ancora una volta di scendere sotto i minimi di 1.0808. Come si vede dal grafico settimanale le “cloud” proteggono molto bene da ogni assalto rialzista da parte di EurUsd, ma nello stesso la settimana scorsa non ha visto la tanto attesa rottura ribassista della trend line rialzista in essere da marzo.
Grafico 2 – Sarà questa la settimana decisiva per assistere alla rottura ribassista del bull market in essere da marzo?