Lo shutdown americano, ovvero il blocco di alcune attività federali, provoca una serie di effetti collaterali come quelli di privare il mercato di alcuni dati fondamentali come i numeri sullo stato dell’occupazione. Aumentano i rischi di revisione al ribasso nelle stime di crescita americana. In Europa inflazione nelle attese e poco sopra al 2% non spostano le previsioni sulla BCE. EurUsd sempre sotto le resistenze chiave di 1,18.
Il mercato valutario è ingessato. La FED dopo il recente taglio dei tassi professa prudenza causa inflazione e dazi. La Casa Bianca chiede a gran voce riduzioni nel costo del denaro e intanto riaccende il tema tariffe doganali. In Europa l’economia ristagna e la guerra con la Russia non sembra un’ipotesi da scartare a priori. EurUsd nel mezzo continua a stazionare poco sotto le resistenze di area 1,18 in attesa di trovare la scusa buona per trovare una nuova direzione.
La FED taglia i tassi per la prima volta in questo 2025 preoccupata soprattutto per lo stato dell’occupazione. Probabili altri tagli entro fine anno se l’inflazione non mostrerà segnali di risveglio a causa dei dazi e se il mercato del lavoro continuerà a deteriorarsi. Dollaro che rimane debole ma si aggrappa ai supporti di lungo periodo.
Sale la tensione ai confini orientali dell’Europa dopo l’incursione russa in Polonia. Una condizione che favorisce i porti sicuri come l’oro e anche lo stop alla debolezza del dollaro che rimane comunque non lontano dai livelli critici contro euro. Caduto il governo francese, Macron ci riprova affidando l’incarico ad un fedelissimo come Lecornu. Non si esclude che questo incarico possa rivelarsi meramente esplorativo visto il dissenso di destre e sinistre in Parlamento.
EurUsd outlook settimanale del 8 settembre 2025: Powell taglierà i tassi L’occupazione americana batte in testa Era il dato cruciale della settimana quello sullo stato dell’occupazione a stelle e strisce. Le attese sono andate deluse con poco più di 20 mila nuovi posti di lavoro creati ma soprattutto con un tasso di disoccupazione risalito ai […]
EurUsd outlook settimanale del 1 settembre 2025: Francia e FED, gli impatti su EurUsd Trump vuole prendersi la FED Dopo che Powell ha mostrato atteggiamenti da “colomba” in quel di Jackson Hole e dopo l’attacco frontale alla FED da parte della Casa Bianca con le richieste di licenziamento della Governatrice Cook per frode, sempre che […]
Trump tiene alta l’attenzione sul fronte dazi con l’India nuova vittima del rilancio al 50% dopo il Brasile. L’Europa per il momento sembra non essere oggetto di attenzioni anche se la minaccia di inasprimenti, qualora gli accordi non venissero rispettati, non si è fatta attendere con la spada di Damocle sui prodotti farmaceutici sempre presente. EurUsd dopo una breve pausa correttiva ritorna a salire.
La guerra commerciale vive nuovi capitoli con l’accordo con la UE e il Giappone, ma un nuovo inasprimento verso Canada, India, Brasile e Svizzera. Il tycoon ha poi colto la palla al balzo per il deludente dato sull’occupazione imponendo una manovra di taglio dei tassi a Powell. EurUsd dopo il test dei supporti riparte verso l’alto.
La guerra commerciale sta vivendo una nuova fase con gli accordi tra Stati Uniti e Giappone e l’accordo con l’Europa che aumenta l’ottimismo delle borse ma continua ad affossare un dollaro americano sempre più vicino alla zona più critica di 1,20.
La guerra dei dazi torna d’attualità. Esaurita la finestra di sospensione, la Casa Bianca ha deciso di inviare lettere a ciascun paese che non ha aderito alle proposte di transazione commerciale. Paesi come il Brasile vengono così colpiti da dazi al 50%, il Giappone al 25%, il Canada al 35%. La FED per questo si mostra cauta su tassi e inflazione. Intanto l’euro si mantiene forte sul dollaro e vicino alle resistenze chiave.