Dal giorno dell’invasione delle criptovalute sui mercati finanziari, investire in Bitcoin (BTC) è una pratica che è passata dall’esercizio di una nicchia di piccoli trader e curiosi sino ad un fenomeno estremamente popolare, tanto da guadagnare l’attenzione delle grandi aziende e di tanti grossi fondi di investimento a livello mondiale.
Una rapida analisi delle ricerche più popolari sui principali motori di ricerca mostra come l’interesse nella quotazione di criptovalute e nel settore del Bitcoin investing sia aumentato in maniera esponenziale nel corso degli ultimi anni.
Lo scopo di questo articolo è quello di andare a delineare maggiormente la creazione di questa popolare valuta virtuale e di analizzare le principali caratteristiche che possono interessare ad un trader incuriosito dall’opportunità di effettuare operazioni di investimento in questo ambito.
Quando il misterioso investitore Satoshi Nakamoto pubblicò, nell’ormai lontano 2009, un white paper che teorizzava la nascita di una valuta virtuale che ambiva a rendere obsoleto il sistema monetario classico regolato da una banca centrale, furono davvero poche le persone che capirono l’enorme potenziale di questa idea.
Quello che Nakamoto fece fu, sostanzialmente, creare dal nulla un settore finanziario che oggi vale miliardi di dollari (la stima è in costante aumento), un fenomeno al quale certamente non abbiamo la fortuna di assistere ogni giorno.
Volendo sintetizzare per motivi di semplicità le idee di Nakamoto, evidenziamo quanto segue:
Considerando che il cambio bitcoin dollaro (BTC-USD) è passato da meno di 1$ nel 2011 a oltre 50.000 dollari nell’estate del 2021 (la stessa progressione, naturalmente, si è osservata nel cambio bitcoin euro, BTC-EUR), vale la pena interrogarsi circa le forze che muovano il prezzo di questo asset.
Sono davvero tanti i fattori che influenzano il valore di questa criptovaluta, e molti di questi riescono ad avere un effetto istantaneo davvero incredibile sul mercato (non a caso, la quotazione del BTC è davvero molto volatile, specialmente se confrontata con quella di una valuta tradizionale):
Interventi del Governo di un Paese per regolamentare la circolazione di coin virtuali
Molti utenti incuriositi da questo settore chiedono online all’interno dell’enorme massa di blog dedicati al settore delle criptovalute, se sia realmente possibile prevedere il prezzo del Bitcoin nel futuro.
Se da un lato risulta estremamente complesso, vista soprattutto la giovane età del settore e, dunque, la mancanza di dati storici, formulare una previsione esatta sulla quotazione di Bitcoin, non sembra impossibile comprenderne la tendenza al rialzo o al ribasso in determinati momenti.
Mentre le azioni di una società quotata possono essere valutate con metodi oramai noti a tutti basati sull’analisi del bilancio dell’azienda, fare previsioni di trend sulle criptovalute sembra essere possibile solo tramite l’utilizzo di strumenti di analisi tecnica, che vanno ad indicare quando il prezzo di un asset si trova in una fase di “ipervenduto” (quindi vicino al rimbalzo verso l’alto) o di “ipercomprato” (prossimo dunque ad una correzione ribassista).
Investire in questo tipo di asset comporta un grande potenziale bilanciato, come spesso accade nel mondo della finanza, da un’importante dose di rischio.
Dobbiamo specificare che le criptovalute sono strumenti finanziari la cui quotazione risulta estremamente volatile, questo comporta un enorme rischio e un investitore non attento nella gestione del proprio portafoglio rischia di registrare perdite ingenti.
Negli anni il processo di investimento nel settore è diventato via via più semplice. Se nei primi anni di circolazione i coin virtuali potevano essere acquistati solo sul cosiddetto dark web, oggi questo genere di trading è ammesso dal Regolatore, e sono tantissimi i broker online che offrono la possibilità di inserire nel proprio portafoglio questo tipo di asset.
Comprare Bitcoin è ormai molto semplice ed è un’operazione alla portata di tutti: per farlo è sufficiente aprire un conto online in uno dei tanti broker che offrono questa possibilità, versare del denaro sul portale di trading selezionato e scegliere il quantitativo di BTC che si interessa acquistare. Una cosa importante da tenere a mente è che le principali piattaforme di trading online consentono di comprare frazioni di criptovalute, non è quindi necessario disporre di 50.000$ per investire del denaro sui BTC.
Esistono metodi alternativi all’acquisto diretto di coin virtuali, quali ad esempio l’investimento in ETF o in quote di hedge fund specializzati in questi settori. Questi fondi di investimento creano di solito un portafoglio bilanciato su un’ampia gamma di criptovalute in modo da consentire una discreta differenziazione e ridurre così il rischio di perdite dovute alla concentrazione di investimenti su un solo asset.
Tanti broker, tra i quali non possiamo non citare Plus500 e eToro come principali alternative, consentono di fare trading su prodotti CFD su criptovalute, tra cui, naturalmente, troviamo anche quella creata da Satoshi Nakamoto.
Fare trading su CFD rappresenta una metodologia di operare sui mercati diversa da quella più classica dell’acquisto diretto di criptovalute. Con questa modalità, infatti, un trader non detiene criptovalute all’interno di un wallet virtuale, ma, semplicemente, prende possesso di un contratto finanziario derivato che ha come sottostante un coin virtuale.
Nella pratica, dunque, l’acquisto di CFD va a dare alcuni vantaggi al trader – quali, ad esempio, l’utilizzo di una leva finanziaria che può consentire a chiunque di fare trading mettendo in gioco una cifra superiore rispetto a quella effettivamente sborsata.
Non va poi dimenticato che i CFD sono strumenti vendibili allo scoperto, è dunque possibile aprire posizioni short su una criptovaluta nel caso in cui si ritenga che un periodo di correzione ribassista della sua quotazione sia dietro l’angolo.