Spot EurUsd: 1.0570
Scala temporale Mensile: Supporti (1.0521, 1.0460, 0.991) Resistenze (1.0750, 1.0808, 1.1095)
Strategia: Short EurUsd
Stop loss: 1.0750
Take profit: 1.0460
Siamo finalmente arrivati alla vigilia dell’importante e forse decisivo per EurUsd, meeting della BCE. Draghi ha già detto molto nei giorni precedenti l’evento ed ora dovrà dimostrare con i fatti le reali intenzioni della Banca Centrale. Sarà QE2 di sicuro, l’economia rallenta stretta da mercati emergenti in fase congiunturale declinante e domanda interna in moderatissima ripresa, ma sono soprattutto le aspettative di inflazione che stanno pericolosamente ripiegando.
Il mercato si sta posizionando in modo da scontare tutto il possibile. Osservando i tassi governativi a 2 anni di paesi europei come Germania e Olanda, notiamo subito come il rendimento negativo di 40 punti base “prevede” un taglio dei tassi di deposito molto aggressivo da parte di Draghi.
Dall’altra parte c’è ormai unanime consenso attorno al rialzo dei tassi della Fed il 16 dicembre con i dati sulla disoccupazione che usciranno venerdì prossimo a fare da probabile semaforo verde a un evento che dopo oltre sei anni rimuoverà la politica del tasso zero negli Stati Uniti.
Tecnicamente EurUsd si avvicina sempre di più ai minimi del 2015 di 1.0460. Il differenziale tassi in deciso allargamento tra Euro e Stati Uniti sembra però suggerire un affondo ulteriore da parte di EurUsd, affondo che si materializzerà solo alla rottura definitiva del livello di supporto sopra citato. Siccome però a nostro modo di vedere il mercato è troppo ottimista circa le mosse che potrebbe portare avanti Draghi, preferiamo tutelarci abbassando ulteriormente lo stop loss sul trade short aperto alcune settimane fa. Siccome la nostra guida è rappresentata dalla media mobile a 20 giorni, adeguiamo lo stop al livello di 1.0750.
Grafico 1 – Il differenziale tassi Germania-Usa sembra anticipare un nuovo affondo ribassista per EurUsd.
Il grafico mensile di EurUsd basato sulle bande di Bollinger ci offre poi una prospettiva piuttosto interessante della mappa sulla quale ci stiamo muovendo. In termini di ampiezza della banda, ovvero differenza tra lower e upper band, siamo ai livelli massimi dal 2003. Questo non dice nulla sull’evoluzione futura del cambio, ma dice tanto circa il consenso unanime che si sta creando attorno all’Euro, ovvero quello di sfruttare ogni finestra favorevole per vendere sui rialzi. Quando potremo ragionare sulla formazione di un minimo definitivo per EurUsd? Potremo farlo solamente quando le due bande cominceranno insieme a convergere verso il centro. Al momento questo requisito non vale per la banda inferiore posizionata a 0.9770 senza segnali di inversione all’orizzonte. Altro elemento che contraddistinguerà un bottom primario sarà la realizzazione di un minimo inferiore a quello marzo, ma senza uscire dalla banda inferiore.
Grafico 2 – le Bande di Bollinger hanno livelli record di ampiezza.