Spot EurUsd: 1.1390
Scala temporale giornaliera: Supporti (1.1210, 1.1098, 1.0763) Resistenze (1.1675, 1.1930, 1.2190)
Strategia: Mantenere long con target 1.1675 e stop loss sotto 1.1098.
Finita l’euforia innescata dal QE della Bce e rimanendo sullo sfondo la questione greca, EurUsd sta mostrando una certa incertezza su livelli tecnici chiave. Le motivazioni sono molteplici, ma almeno due hanno dominato la scena nell’ultima settimana. Il FOMC ha mostrato un atteggiamento da parte della Fed sempre orientato alla possibilità di rialzo dei tassi per effetto di una crescita economica solida, ma senza fornire elementi temporali precisi o modifiche verbali nella dichiarazione finale; il mercato ha interpretato come ancora una volta rinviato l’appuntamento con il rialzo nei tassi ufficiali. A questo si sta aggiungendo una situazione di deterioramento di alcuni indicatori (ISM, ordini di fabbrica, indici regionali, CESI) che di fatto potrebbero dilatare ulteriormente il periodo di tempo che intercorre da oggi al momento in cui la politica del tasso zero verrà rimossa. Se sul fronte Euro molto è già stato scontato, sul fronte Dollaro rimane l’impressione che il mercato tenda a sovrastimare l’evoluzione della politica monetaria americana e questo nel breve potrebbe favorire una fase di rimbalzo di EurUsd.
Proprio con riferimento a questo scenario, esemplare dal punto di vista tecnico la reazione di EurUsd sui supporti di lungo periodo di 1.12. Come abbiamo già analizzato in rapporti precedenti, il 61.8% di ritracciamento dell’intero bull market partito nel 2000 da 0.823 dovrebbe contenere per un po’ i ribassi di EurUsd. Un classico indicatore di ipervenduto come l’RSI è entrato in ipervenduto su scala mensile (evento mai visto prima se non del 2000) ed il posizionamento short da parte degli hedge fund sul mercato dei futures ha raggiunto livelli mai estremi e paragonabili ai record del 2012.
Immaginabile a questo punto una fase tecnica di stanca dopo l’esplosione di volatilità degli ultimi mesi. Se 1.12 dovrebbe rappresentare la parete inferiore di questo range rimane da stabilire quanto intenso potrà essere il rimbalzo del cambio. Il primo livello utile indicato la settimana scorsa (la media mobile esponenziale a 20 giorni posizionata a 1.153 ) è stato testato lunedì ed infatti prontamente i venditori su questa resistenza hanno ricominciato a prendere possesso del mercato. In tal senso la tecnica delle bande di Bollinger risulta molto utile nel definire i contorni di quello che potrebbe essere un movimento in controtendenza di breve periodo. Tutta la discesa da maggio 2014 è risultata ben contenuta, dapprima dalla media a 20 giorni, successivamente dalla banda superiore distante 2 deviazioni standard dalla media. Potremmo perciò indicare in 1.193 il punto di massima potenzialità di rimbalzo dell’Euro prima di ricominciare a ragionare sul lato short.
Anche il grafico basato sul tasso di variazione percentuale ad 1 anno (ROC) ci fa vedere come è stato toccata una escursione del -18% vista l’ultima volta a marzo 2009, momento di mercato che intercettò un minimo primario a 1.245 e che fu seguito da un corposo rimbalzo di oltre 2500 pips terminato sei mesi dopo poco sopra 1.50.