Spot EurUsd: 1.1560
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1505, 1.1450, 1.1300) Resistenze (1.1745,1.1800,1,1850)
Strategia: Flat in attesa di segnali
Stop loss: /
Take profit: /
Nemmeno la Federal Reserve ha sbrogliato la matassa di quale direzione prenderà EurUsd nei prossimi mesi anche se dal punto di vista tecnico il baricentro si è adesso spostato nella parte basse del trading range con supporti molto delicati che cominciano ad essere interessati, ma ne parleremo in seguito.
La settimana è stata caratterizzata dalle solite manovre verbali sui dazi di Trump con obiettivo soprattutto la Cina, e dal meeting di una Fed che sembra aver intenzione di proseguire dritta per la strada di un nuovo rialzo a settembre.
Powell è forte di una crescita del 4% del Pil, ma anche di un tasso di inflazione sopra al 2% ed una sostanziale piena occupazione che rischia di innescare un po’ di pressione sui salari. La Fed non vuole rischiare di farsi trovare impreparata in caso di accelerazione dell’inflazione magari causata dagli stessi dazi ed allo stesso tempo vuole preparare le munizioni per la prossima recessione economica. Mentre BCE e BOJ, per citare due esempi, con i loro tassi a zero non potrebbero fare molto per fronteggiare una nuova crisi economica (se non riportare in auge il QE), la Fed può cominciare a ragionare su una manovra di riduzione del costo del denaro se l’economia richiedesse tale manovra. Il mercato immobiliare sta cominciando a subire la pressione di tassi sui mutui più elevati, ma è sempre e soprattutto la curva dei rendimenti a mostrare un’inclinazione sempre minore, segno di un mercato che segnala alla banca centrale come ogni rialzo, da adesso in avanti, rischia di danneggiare la crescita.
Attenzione anche al mese di agosto, tradizionalmente volatile per il mondo forex, ma non solo. La battaglia sui dazi tra USA e Cina assomiglia sempre più ad un’escalation (anche i cinesi hanno dichiarato di essere pronti ad inserire aggravi di prezzo sulle merci americane) ed è probabile che prima delle elezioni statunitensi di mid terms di novembre i toni possano inasprirsi ancora generando tensione e volatilità.
Forte della volontà di Powell di proseguire con il rialzo dei tassi, a questo punto su EurUsd non resta che attendere il comportamento del mercato nei prossimi giorni con la chiusura di questa fase triangolare verso il basso che potrebbe adesso generare uno scalino immediato verso 1.12/1.13, zona di transito del 61.8% di ritracciamento dell’intero rialzo cominciato nel 2017 a 1.034.
EurUsd (grafico daily) – rottura ribassista in corso
Un aspetto intermarket che potrebbe farci pensare ad una difficoltà del Dollaro, almeno in questa fase, a rompere i livelli di supporto chiave nel rapporto di cambio EurUsd (qui presentato su scala inversa) è l’andamento divergente con l’oro. Normale correlazione negativa tra Dollaro e Oro, ma il metallo giallo si trova su supporti degni di nota in area 1200 con l’esposizione net long degli hegde fund che continua ad assottigliarsi ed ormai prossima a livelli che negli ultimi 10 anni hanno favorito la formazione di un bottom primario. Siamo forse all’ultima chiamata per l’oro. Se area 1200 non dovesse tenere il trend diventerebbe inevitabilmente bearish e specularmente bullish per il Dollaro.
EurUsd e Oro (grafico daily) – oro e dollaro perfetta correlazione negativa