Analisi Tecnica EurUsd 19 Ottobre 2021 – Sentiment positivo sul dollaro, forse troppo?

Spot EurUsd: 1.1610
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1490, 1.1420, 1,1170) Resistenze (1.1825, 1,1910, 1.1975)
Strategia: Short a 1.1700
Stop loss: 1.1850
Take profit: 1.1490

Arriva il FOMC, ma prima occhio alla BCE

L’evento probabilmente più atteso dal mercato valutario diventa il FOMC di inizio novembre quando la FED dovrà pronunciarsi, non solo sul percorso che i tassi di interesse seguiranno nel 2002, ma soprattutto su come verrà articolato il tapering.

Le minute recentemente pubblicate e relative all’ultimo meeting di politica monetaria hanno mostrato chiaramente come la FED a questo punto attende solo ulteriori segnali di miglioramento dal mercato del lavoro per stringere un po’ i cordoni della liquidità. Probabile quindi che a novembre Powell annuncerà l’inizio delle manovre di riduzione degli stimoli con target di esaurimento entro la metà del 2022 quando dovrebbero essere messi in cantiere i primi rialzi dei tassi.

Ovviamente in questo contesto il dollaro ha beneficiato di una fase di forte ottimismo da parte degli operatori, ringalluzziti anche da rendimenti più alti sui titoli di stato. Se il decennale americano ha ritrovato quota 1.6%, sulle scadenze 2 anni gli spread verso Euro e Giappone sono ai massimi da marzo 2020.

I dati sui quali inevitabilmente si concentreranno le attenzioni degli operatori da qui a inizio novembre saranno quelli relativi allo stato dell’occupazione. Oltre al seguitissimo dato sulla variazione delle buste paga di ottobre nel settore non agricolo, anche le richieste settimanali di sussidio potranno rappresentare un buon indicatore sul quale si muoverà il mercato valutario.

I dati dell’occupazione saranno fondamentali poiché ormai non ci sono grandi incertezze circa il fatto che l’inflazione è decisamente sopra al target del 2% della FED e ci rimarrà ancora per un po’ a giudicare dagli ultimi dati e dall’andamento dei prezzi delle materie prime. Il dato di settembre ha mostrato infatti in America una variazione dei prezzi al consumo superiore al 5% che, depurata dalle componenti più volatili di cibo e energia, rimane comunque sostenuta e pari al 4%.

Le materie prime come petrolio e gas, ma anche i metalli industriali, non accennano a rallentare il loro passo con una salita che da inizio 2021 si attesta al 40%. Le tensioni sui prezzi energetici, anche in previsione dell’inverno e il fenomeno dei colli di bottiglia post ripartenza Covid, stanno incidendo sulle commodity e questo ancora una volta colpirà il potere d’acquisto dei consumatori nei prossimi mesi.

In Europa il meeting di politica monetaria della BCE arriverà qualche giorno prima di quello della FED. Mercato forex che quindi potrebbe essere molto volatile in quel periodo anche perché dalla stessa Lagarde si attendono segnali. Se decisioni sul QE non sono attese fino a dicembre, qualche indicazione verbale potrebbe aiutare il mercato nel posizionarsi in maniera più speculativa sulle aspettative. Sullo sfondo il rischio di una crisi energetica per carenza di offerta che potrebbe spingere la BCE a prolungare l’easing monetario a sfavore ovviamente dell’euro.

Rimbalzo e nulla più

Andando su EurUsd l’ipervenduto accumulato negli ultimi giorni e la lunga candela rialzista di mercoledì scorso che ha inglobato le quattro sedute precedenti, potrebbero agevolare un rimbalzo tecnico. L’obiettivo potrebbe ragionevolmente essere quella zona di 1.17 dove transita la media mobile a 50 giorni che già ad agosto e settembre ha contenuto la forza dell’euro.

EurUsd (grafico daily) – attenzione alla media mobile a 50 giorni nel breve termine

Ma se il rimbalzo dovesse proseguire oltre quale sarebbe la resistenza oltre la quale cambierebbe lo scenario di EurUsd? Possiamo prendere la media mobile a 40 settimane come punto di riferimento oltre che il massimo di inizio marzo a 1.19. Qui sarà ragionevole pensare che EurUsd ritroverà parecchi trader desiderosi di entrare short.

EurUsd (grafico weekly): attenzione alla media mobile a 40 settimane nel medio termine

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