Spot EurUsd: 1.1080
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.0940,1.0800) Resistenze (1.1095,1.1190, 1.1250)
Strategia: Long a 1.0890
Stop loss: 1.0790
Take profit: 1.1190
Dollaro che rimane forte anche in questo mese di novembre in attesa dell’ultimo meeting FED del 2019 previsto per l’11 dicembre.
I dati macroeconomici hanno mostrato una sostanziale stabilità del ciclo congiunturale che sembra aver digerito l’empasse legata alla guerra commerciale. Le vendite al dettaglio di ottobre si sono riprese dopo un settembre negativo mentre la produzione industriale ancora una volta ha fatto segnare una variazione percentuale mensile negativa. Deludente in avvio di mese il dato dell’ISM manifatturiero ancora sotto quota 50 punti.
Il Pil del terzo trimestre negli States è salito oltre le attese. Il +2.1% ancora una volta ha trovato sostegno dalle spese dei consumatori cresciute nel terzo trimestre del 2.9%.
Misti gli indici anticipatori regionali, conferma di un calo dello 0.1% per il leading index. Tiene invece la fiducia dei consumatori sostenuta anche dai nuovi massimi storici raggiunti a Wall Street.
Un quadro ben sintetizzato dal Beige Book mensile pubblicato dalla FED. L’economia non sta correndo veloce, ma nemmeno fermandosi e questo incoraggia la FED nel mantenere un atteggiamento prudente sul costo del denaro. A meno di un anno dalle elezioni presidenziali la stabilità economico monetaria appare un fattore fondamentale.
Situazione abbastanza cristallizzata anche nella zona Euro. L’inflazione ristagna poco sopra l’1% nella sua componente core. Gli indicatori PMI hanno mostrato un leggero miglioramento sul manifatturiero e peggioramento sui servizi. La Germania per un soffio statistico è riuscita ad evitare la recessione nel terzo trimestre con un indice IFO aspettative che ha galvanizzato gli operatori grazie ad un miglioramento che segue lo ZEW di qualche giorno prima.
I mercati stanno quindi vivendo una specie di sospensione alla vigilia dell’ultimo mese dell’anno che con il Giorno del Ringraziamento comincerà la lunga rincorsa allo shopping natalizia. I bassi volumi sui mercati dell’ultima parte dell’anno potranno naturalmente generare un po’ di volatilità anche e soprattutto in quel mondo valutario al quale guardano con favore i trader di giornata.
Per quello che riguarda EurUsd la situazione appare decisamente poco volatile. Se prendiamo le bande di Bollinger su scala mensile ci accorgiamo che le bande si posizionano ad una distanza storicamente molto ristretta. In questo contesto di bassa volatilità si inserisce poi anche un ciclo temporale molto interessante. Ogni 34 mesi infatti EurUsd tende a far segnare un punto di svolta ciclico primario. Dal 2005 questo ciclo è sempre stato piuttosto preciso e la notizia è che il mese di novembre dovrebbe aver intercettato proprio quello che probabilmente sarà un minimo ciclico.
Se nel medio lungo periodo l’analisi ciclica sembra prevedere un bottom primario, nel breve periodo dobbiamo prendere atto che il mercato ha prima formalizzato un doppio massimo a ridosso della media mobile a 200 giorni di 1.12, poi ha raggiunto l’obiettivo, rimbalzato sul precedente supporto ora resistenza ed infine nuovamente attaccato area 1.098. Uno sfondamento verso il basso ci porterebbe sotto 1.09 dove il buy EurUsd potrebbe trovare una sua logica alla luce delle considerazioni cicliche di cui sopra e delle prevedibili divergenze con gli oscillatori che stanno cominciando a prendere forma.