Spot EurUsd: 1.1160
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.0875, 1,0800, 1.0735) Resistenze (1.1180,1.1240,1.1410)
Strategia: Short a 1.1160
Stop loss: 1.1260
Take profit: 1.0875
Una delle settimane più volatili degli ultimi anni per il mondo Forex ha provocato un vero e proprio terremoto sui mercati finanziari.
I bond americani hanno visto scendere il loro rendimento trentennale ai minimi storici sotto 1.70% mentre le borse hanno accusato una perdita superiore al 10% in soli 5 giorni di trading, un evento che si è registrato solo nel 1987, 2000, 2001 e 2008. Un triste presagio che trova nel Corona virus e nel timore che l’epidemia diventi pandemia a livello mondiale la causa scatenante.
I focolai registrati al di fuori della Cina sono sempre di più con Corea del Sud, Giappone e Italia epicentri di una situazione che si teme possa sfuggire al controllo. I paesi occidentali stanno preparandosi per una diffusione su larga scala che già ora sta frenando decisamente l’economia. Supermercati presi d’assalto, ma turismo e diversi servizi in ginocchio soprattutto nei paesi più colpiti.
I mercati hanno immediatamente attivato la modalità risk off con pesanti perdite anche sul segmento obbligazionario high yield e delle local currency emergenti. Il flight to quality ha premiato l’oro e valute come Yen e Franco svizzero mentre il Dollaro americano sembra essere andato in difficoltà.
Graficamente il movimento di rialzo di EurUsd è facilmente spiegabile (lo vedremo dopo), ma sono soprattutto i consistenti ribassi nei tassi Usa a giustificare le vendite di Dollari. Il mercato infatti guarda alla Fed ed alla sua politica monetaria per cercare di calmare le paure degli investitori. Le parole di Powell venerdì circa la disponibilità della FED ad intervenire se necessario anche con armi monetarie non convenzionali hanno scatenato le vendite.
Attualmente vengono scontati tre rialzi certi nel 2020 (il primo già a marzo) con una probabilità elevata di quarto taglio ad inizio 2021. Considerando che siamo al 1.75% ed il titolo di stato a 2 anni statunitense rende lo 0,96% il pensiero di dove potremo andare è abbastanza chiaro.
Ci si chiede cosa potranno fare le altre banche centrali. Quella giapponese ha già espresso la volontà di agire, mentre dalla BCE ancora non si scorgono segnali. E’ chiaro che arriviamo a questa delicata fase con tassi già a zero (o sottozero) rendendo queste manovre abbastanza inutili se non supportate da manovre espansive lato fiscale.
Ancora una volta con impressionante precisione EurUsd ha sollecitato la base inferiore del canale rialzista dopo aver toccato l’ipervenduto. Un movimento arrivato dopo un analogo test, questa volta della parete superiore. Rimbalzo violento sollecitato anche dalle dichiarazioni della FED.
EurUsd si è così reso protagonista di un’accelerazione molto forte che ha riportato il cambio a ridosso di quella media mobile a 200 giorni in grado finora di contenere da maggio 2018 i tentativi di inversione dell’Euro ed agire ancora una volta lato short tenendo fermo un rigido stop loss sopra 1.126.
Un elemento che fa riflettere è l’evoluzione dello spread tra Treasury e Bund. O meglio la divergenza che si sta manifestando tra il differenziale di tasso a 10 anni Stati Uniti – Germania ed EurUsd. Come si vede dal grafico infatti le due variabili tendono a muoversi in modo sincrono. Scende lo sprea di tasso scende EurUsd. Improvvisamente però questo legame sembra essersi spezzato. Il differenziale di tasso è letteralmente crollato nelle ultime sedute sotto i 180 punti base e l’Euro è invece decollato. Una divergenza che segnala qualcosa di anomalo? Vedremo nei prossimi giorni chi dei due non sta raccontando la verità.