Spot EurUsd: 1.1590
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1490, 1.1420, 1,1170) Resistenze (1.1800, 1,1910, 1.1975)
Strategia: Short a 1.1700
Stop loss: 1.1850
Take profit: 1.1490
La pausa di riflessione che la settimana scorsa avevamo segnalato come probabile nella discesa di EurUsd è effettivamente arrivata. Non abbiamo assistito ad un rimbalzo clamoroso dell’euro, piuttosto a un dollaro con il fiato corto.
La settimana che porterà al FOMC è chiave per interpretare cosa potrebbe succedere alla valuta americana. La BCE non ha fatto trapelare nulla di nuovo nel suo meeting mensile. Ripresa strozzata dal post pandemia ha detto Miss Lagarde, ma inflazione che rallenterà nel 2022. Se ne riparlerà a dicembre quando i piani di riacquisto verranno probabilmente rimodulati. L’inflazione morde (4,6% in Germania) e le misure di stimolo progressivamente verranno smantellate. Per i tassi c’è tempo. Non tutto questo tempo invece ci sarà negli Usa.
Il repentino rialzo dei tassi a breve (il 2 anni è sopra lo 0,5%) e l’appiattimento della curva dei rendimenti (il titolo a 30 anni non va oltre il 2% di rendimento) segnala l’inevitabilità di un rialzo del costo del denaro per fronteggiare il rischio inflazione. Un rialzo che però comincerà a strozzare un po’ la crescita. Il FOMC annuncerà l’avvio del tapering e comincerà ad offrire in pasto al mercato qualche indicazione aggiuntiva sull’evoluzione dei tassi. I dati macro confortano su un proseguimento della ripresa.
Intanto Biden annuncia che l’accordo sull’ormai atteso piano infrastrutturale dovrebbe essere stato raggiunto. Molto meno dei 2,5 trilioni annunciati in un primo momento, ma comunque 1,75 trilioni che rilancerebbero con forza gli investimenti.
Se Wall Street ha aggiornato per l’ennesima volta il tabellino dei massimi storici, alcuni dati regionali della FED e la di fiducia dei consumatori stanno mostrando una ripresa inaspettata alla vigilia della stagione natalizia. Considerando la forte pressione sui prezzi al consumo e dell’energia conforta in tal senso il giudizio dei consumatori. Il Pil del terzo trimestre è uscito inferiore alle attese (2% trimestrale) complice un’erosione piuttosto forte da parte del deflatore (l’inflazione misurata in 5,7%). Bene i consumi saliti del 1,6% contro 0,9% atteso.
Passando all’analisi tecnica che ci accompagna nell’ultima parte di questo racconto settimanale di EurUsd, non possiamo che constatare la buona tenuta per il momento dei supporti. A 1.149 il movimento di rialzo 2020-2021 è stato ritracciato al 50% rendendo consistente questa soglia tecnica. Un rimbalzo, quello per ora solo abbozzato, che può essere tollerato fino alla media mobile a 200 giorni in transito attualmente a 1.181. Di più però non ci aspettiamo.
Resistenza di spessore confermata anche dalla Ichimoku cloud. Come si vede dal grafico le nuvole di resistenza si posizionano attualmente poco sotto 1.18 offrendo in pasto agli analisti tecnici la conferma che quella potrebbe essere la zona di prezzo giusta sulla quale valutare un ingresso short. La fine del 2020 si dovrebbe ancora confermare favorevole al dollaro Usa.