Analisi Tecnica EurUsd 24 Agosto 2021 – La FED rompe gli indugi

Spot EurUsd: 1.1700
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1605, 1,1450, 1,1300) Resistenze (1.1840, 1.1900, 1.1975)
Strategia: Long a 1.1750
Stop loss: 1.1600
Take profit: 1.2200

Il tapering può cominciare

Era inevitabile. La FED ha di fatto preso atto che l’inflazione non sarà un fenomeno transitorio come il mercato sta anticipando da tempo. Diverse aziende stanno già traslando a valle sul consumatore l’onere di un prezzo più alto di materie prime e semilavorati, ma soprattutto la carenza di produzione in alcuni settori chiave dell’economia. Primo fra tutti quello dei chip, come conferma Toyota costretta a ridurre del 40% la sua produzione globale proprio per carenza di componentistica elettronica.

I verbali dell’ultimo meeting della FED hanno confermato come ormai in stato avanzato di discussione il progetto di uscire dalla fase ultra espansiva di politica monetaria. Si comincerà ad inizio 2022 con la riduzione del piano di acquisto titoli da 120 miliardi di dollari. Si andrà avanti fino all’autunno quando il testimone della stretta monetaria passerà ai tassi di interesse.

I mercati azionari hanno subito compreso il cambiamento di strategia emerso dalle minute FED e preso un po’ di profitto dopo l’ennesimo massimo storico. Una fase di lateralità potrebbe accompagnare a questo punto i mercati più volatili in attesa delle parole di Powell a Jackson Hole.

Intanto il dollaro sta tentando di forzare livelli di resistenza molto importanti e la debolezza dei mercati emergenti (ma anche di alcune commodity currencies) è la chiara testimonianza di quello che potrebbe accadere. Se infatti la FED annuncerà una stretta prima del previsto il biglietto verde sarà un beneficiario netto di questa nuova strategia, raffreddando probabilmente il costo delle materie prime, ma al tempo stesso danneggiando quel mondo emergente da sempre esposto anche a livello di debito pubblico e privato all’andamento dei tassi di interesse made in USA. La stessa tensione si respira già su alcune valute emergenti (ad esempio il rand sudafricano), ma anche su alcune commodity currencies come dollaro australiano e neozelandese. Qui, complice una politica di vaccinazione inadeguata ed una recrudescenza del Covid, le vendite stanno bersagliando Aud e Nzd negli ultimi giorni.

Dollaro, adesso obiettivo 1.10?

Per quello che riguarda il quadro tecnico del dollaro Usa è evidente come lo sfondamento di 1.17 potrebbe aprire nuovi interessanti scenari. La formalizzazione del testa e spalla ribassista evocato nel focus della scorsa settimana, implica un allontanamento da quella media mobile a 200 giorni (ora in transito a 1.19) che proprio ad inizio agosto ha creato le premesse per quello che in gergo viene definito bacio della morte. Obiettivi tecnici che nel caso di chiusura di mese sotto 1.17 diventano rispettivamente 1.12 e 1.10.

EurUsd (grafico daily) – il bacio della morte a inizio agosto ha coinciso con il death cross

Se a livello giornaliero le divergenze tra spot e oscillatori come RSI sono evidenti, a livello mensile un indicatore come il Macd sembra formalizzare un segnale bearish destinato a durare nel tempo. Se la chiusura del mese sarà quella attuale allora il segnale sarà confermato aprendo le porte a 1.10.

EurUsd (grafico monthly) – il Macd mensile sta per confermare la partenza di un bear market per l’euro

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