Spot EurUsd: 1.1810
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1700, 1.1630, 1.1600) Resistenze (1.1975, 1.2025, 1.2220)
Strategia: Long a 1.1750
Stop loss: 1.1630
Take profit: 1.2200
La BCE non ha sorpreso i mercati con Lagarde che di fatto ha confermato le attese della vigilia. Quindi forward guidance modificata in stile FED con un obiettivo di inflazione al 2% che tollererà per un certo periodo di tempo anche un valore superiore. La politica monetaria rimarrà accomodante visto che le prospettive dei prezzi sono ancora ben al di sotto del livello “minimale” nonostante proprio le incerte prospettive di crescite legate alla variante Delta rendono opportuna una politica monetaria che continua a ritenere temporaneo il movimento verso l’alto dell’inflazione. Confermato altresì da Lagarde che gli acquisti procederanno al ritmo di 20 miliardi al mese e dureranno finché sarà necessario per rafforzare l’impatto espansivo della politica dei tassi bassi e finiranno poco prima che i tassi vengano rialzati.
Insomma nulla di nuovo sotto il cielo di Francoforte con EurUsd che continua a sonnecchiare poco sotto la media mobile a 200 giorni come a fine marzo ma, come allora, con oscillatori in aperta divergenza con i prezzi.
Negli Stati Uniti sembra essere ancora incerta la sorte del piano infrastrutturale voluto da Biden con repubblicani e democratici divisi al Congresso. La curva dei rendimenti si è appiattita nelle ultime settimane comunicando alla banca centrale che chiudere troppo in fretta la parentesi della politica monetaria ultra espansiva può essere pericoloso. Tutti aspettano Jackson Hole ma diverse dichiarazioni di esponenti FED hanno fatto trasparire divisioni all’interno del FOMC con qualcuno che comincia a temere che la spike di inflazione potrebbe non essere temporanea. Il rischio è quello di trovarsi stretti tra la necessità di mantenere tassi bassi per un prolungarsi della pandemia in inverno e una nuova fase di collo di bottiglia tra domanda e offerta soprattutto legata alla produzione in Asia dove la copertura vaccinale è rimasta decisamente più indietro.
Andiamo adesso come di consueto all’analisi tecnica. Come si vede dal grafico l’RSI è sceso in ipervenduto tentando una risalita. Il cambio spot invece è approdato in quella zona di supporto compresa tra 1.17 (minimi di marzo) e 1.175 (neckline di questo potenziale testa e spalla ribassista) che confermiamo essere livello cruciale per l’andamento di questi ultimi 5 mesi di 2021.
Ma è possibile nel breve periodo l’inversione di tendenza da parte di EurUsd? Probabilmente no se guardiamo al grafico giornaliero abbinato all’indicatore ADX. Quando questo supera quota 30 ed è in fase crescente come ben sappiamo ci dice che il trend sta ancora prendendo forza. A quel punto la media mobile a 20 giorni diventa l’argine di riferimento. Area 1.184 rappresenta quindi la resistenza da superare per vedere un primo segnale di inversione, un movimento tecnico che dovrà però essere affiancato anche da una caduta dell’ADX sotto quota 30.