Analisi Tecnica EurUsd 29 Marzo 2021 – Differenziale USA-Euro sempre più ampio

Data analisi: 30 Marzo 2021 spot EurUsd: 1.178
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1620, 1,1595, 1.1420) Resistenze (1.1985, 1.2120, 1.2240)
Strategia: Long a 1.178
Stop loss: 1.1590
Take profit: 1.2100

Euro vittima della burocrazia europea

Continua il rafforzamento del dollaro rispetto all’euro, forza generata da una serie di fattori finanziari e non solo che stanno impattando sulle prospettive delle due monete atlantiche.

Il primo fattore è legato all’allargamento di un differenziale di rendimento tra Treasury a 10 anni e Bund tedesco. Siamo tornati sopra i 200 punti base, un livello che ci riporta indietro a febbraio 2020 prima dello scoppio della pandemia. In quel momento EurUsd quotava però 10 figure sotto i livelli di oggi. Questo allargamento nel differenziale di tasso a sua volta è stato frutto di due elementi. Le attese di inflazione americane decisamente più alte di quelle europee (siamo oltre il 2,3% a 10 anni negli Stati Uniti) con relativo effetto trascinamento dei tassi a lunga scadenza. A questo si associa naturalmente un miglioramento delle prospettive di crescita per il 2021 come espresso recentemente nel meeting della FED. Altro fattore che sta incidendo notevolmente è quello della gestione del piano vaccinale. In America si procede a ritmo spedito forti anche della possibilità di sfruttare case farmaceutica made in USA ma anche di un pragmatismo che purtroppo si fatica ad intravedere nella burocrazia europea. La lentezza con cui il piano vaccinale va avanti nel Vecchio Continente si traduce in una ripresa delle attività economiche più lenta con i recenti lockdown di Italia, Germania e Francia che allungano ancora i tempi delle riaperture.

Infine c’è la politica monetaria. La BCE non ha nessuna intenzione per il momento di cambiare strategia mantenendo tassi negativi e piano di QE attuale. La FED ha espresso la stessa volontà sui tassi di interesse rimandando a più avanti una discussione sull’avvio del tapering. Il mercato però non sembra della stessa opinione. Per ora le attese di primo rialzo del costo del denaro in America sono concentrate sul primo trimestre 2023, ma obiettivamente il movimento del dollaro e della parte lunga della curva dei rendimenti ci sembrano esprimere una visione diversa. L’exit strategy crediamo diventerà attuale sul finire del 2021 con la FED che per il momento si mostra tranquilla circa un fenomeno inflattivo transitorio. Siamo però sicuri che se il CPI dovesse avvicinarsi al 3% la banca centrale romperebbe a quel punto gli indugi.

Attacco alle resistenze per il dollaro

Lato analisi tecnica è stato centrato l’obiettivo che avevamo indicato in area 1.18 con il cambio sceso anche sotto. Analizzando il Dollar Index vediamo come la media mobile a 200 giorni è stata colpita e questo fattore, combinato al massimo del 9 marzo posizionato proprio da quelle parti ed ora marginalmente superato, potrebbe alimentare l’ipotesi di un doppio massimo con doppio minimo interno che a sua volta avallerebbe l’ipotesi di un biglietto verde più debole ad aprile. In questo entra infatti in gioco anche il fattore stagionale. Da aprile fino a ottobre la tendenza del Dollar Index degli ultimi 30 anni è stata mediamente calante con cali nell’ordine del 10% dal picco di marzo. Questo potrebbe riportarci in area 1.25 alla fine dell’estate.

29-03-21 Dollar Index (grafico daily).
Dollar Index (grafico daily) – media mobile a 200 giorni sotto attacco

Passando ad EurUsd che questa risulti la zona di supporto più interessante lo capiamo anche dalle bande di Bollinger settimanali. Per la prima volta da marzo il cambio è sceso sotto la media a 20 settimane andando a testare la lower band. Se questo bull market è destinato a durare qui i compratori dovrebbe dare un segnale.

29-03-21 EurUsd (grafico daily)
EurUsd (grafico daily) – lower band toccata per la prima volta da aprile 2020

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