Spot EurUsd: 1.1940
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1710, 1.1690, 1.1490) Resistenze (1.2000,1.2090, 1.2390)
Strategia: Short a 1.1910
Stop loss: 1.2100
Take profit: 1.1600
Durante l’atteso simposio di Jackson Hole l’intervento di Powell non ha deluso fornendo parecchi spunti ai mercati per i mesi a venire. Powell ha indicato non solo che la politica monetaria della FED è ancora appropriata, ma anche che cambieranno i target di riferimento. Prima fra tutti quello legato all’inflazione. Finora la FED aveva infatti il 2% di inflazione come obiettivo da raggiungere e verso il quale adeguare la relativa politica monetaria. Nel 2018 la salita dell’inflazione avvenne in sintonia con i tassi di interesse. La pandemia ha però mescolato tutte le carte e gli sforzi profusi da tutte le banche centrali dal 2009 ad oggi non sono riusciti a generare un’inflazione stabile al 2%. Adesso si rischia addirittura la deflazione e questo per un paese dove il debito pubblico e privato è aumentato è assolutamente da evitare. L’inflazione serve proprio per ridurre il debito nel corso degli anni ed allontanarsi dal 2%, renderebbe tutti gli sforzi vani.
Ecco quindi che la FED adeguerà la sua politica monetaria non su un tasso di inflazione puntuale, ma medio del 2%. Cosa significa questo? Significa che la FED lascerà che l’inflazione possa salire anche sopra il 2% senza intervenire automaticamente con un rialzo nei tassi di interesse. Aspetterà per capire se la media del 2% è stata realizzata e questo determinerà inevitabilmente tassi reali negativi. Uno scenario teoricamente bullish per l’azionario, bearish per i bond, bullish per le commodity e naturalmente bearish per il Dollaro americano.
Ed in effetti il biglietto verde ha reagito male con EurUsd salito sopra 1.19. La versione dei mercati è chiara. Se la FED continuerà a muovere le sue pedine in questo modo l’appetibilità offerta dal biglietto verde sarà sempre più bassa in termini di differenziale di rendimento.
A questo punto la palla passa alla BCE la quale ha lo stesso problema di bassa inflazione. Se Miss Lagarde non agirà con nuove manovre il rischio per la zona Euro è quello di perdere competitività e di importare inflazione a causa del cambio. Tecnicamente lo sfondamento di 1.20 avrebbe impatti notevoli su EurUsd.
Il nostro trade short EurUsd è finalmente entrato ed ora confidiamo in una fase di stallo nel rialzo dell’Euro a causa di un sentiment eccessivamente benigno ma anche di barriere tecniche degne di nota. Il grafico mostra uno scenario molto simile a quello visto a giugno. Dopo un picco poco sopra 1.14 EurUsd entrò in trading range in questo assecondato da un MACD in evidente fase discendente. Un po’ quello che sta succedendo ora con la media mobile a 20 giorni che oggi, come allora, ha impedito all’Euro di scendere.
Staremo a vedere se il testa e spalla ribassista ( o il doppio massimo?) che sembra in formazione riuscirà ad avere ragione della neck line di 1.18; in quel caso il target ribassista diventerebbe 1.16. Questo è il nostro obiettivo sul quale si potrà ragionare di uno stop and reverse per rientrare long di Euro.
Il trading range sembra lo scenario più probabile anche analizzando le bande di Bollinger. Come si vede dal secondo grafico, dopo l’esplosione di volatilità le bande si sono riavvicinate come già successo a maggio e luglio. In entrambi i casi servirono diverse sedute prima di assistere ad una ripartenza del trend. Anche stavolta crediamo serviranno nuove sollecitazioni della fascia di supporto di 1.16/1.17 prima della ripartenza dell’Euro.