Spot EurUsd: 1.1170
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1070, 1.0970, 1.0877) Resistenze (1.1200, 1.1250, 1.1340)
Strategia: Short a 1.1200
Stop loss: 1.1350
Take profit: 1.0970
La settimana dei nuovi record storici della borsa americana si è chiusa con un dato estremamente positivo sul fronte dell’occupazione. I senza lavoro sono rimasti fermi al 3.6%, ma la creazione di nuovi posti di lavoro del mese precedente è stata rivista al rialzo così come quella di ottobre ha fatto segnare un incoraggiante +128 mila, ben al di sopra delle attese. onfermato il tasso di crescita annuo del 3% negli stipendi orari.
Questi numeri si vanno ad incastrare all’interno di un’economia che conferma nel terzo trimestre un buon ritmo di crescita in un clima più positivo per effetto di aspettative di accordo tra Cina e Stati Uniti a livello commerciale. Possibile che Trump voglia portare a casa nell’anno elettorale un importante risultato politico che si andrebbe a sommare all’opera di pressione fatta in questi mesi sulla FED affinchè tagliasse i tassi di interesse.
Taglio che è arrivato puntuale la settimana scorsa. Powell ha però dichiarato che probabilmente si prenderà una pausa dopo il recente “cut” di 25 punti base. Confidando in un accordo commerciale almeno provvisorio tra Cina e Stati Uniti Powell ha indicato nel rialzo duraturo dell’inflazione l’elemento che potrebbe far deviare la politica monetaria dal percorso espansivo in corso. Siccome l’inflazione appare destinata a scendere nei prossimi mesi, il mercato placidamente ha preso atto della situazione portando a solo il 12% le probabilità di taglio ulteriore dei tassi a dicembre.
In Europa l’affare Brexit tiene ancora banco. Il rinvio al 2020 dell’uscita formale lo davamo scontato da tempo, ma in questo caos politico ora si annidano le nuove elezioni di dicembre che potrebbero nuovamente sconvolgere gli equilibri. Intanto nella zona Euro l’ultima di Draghi non ha fornito grandi spunti al di là delle meritate celebrazioni di Super Mario, l’uomo che salvò l’Euro dal disastro durante la crisi greca.
Come vediamo tra poco la moneta unica non ha trovato la forza di spingersi oltre resistenze che cambierebbero completamente l’approccio dei mercati verso EurUsd.
Peccato per il nostro short su EurUsd piazzato ad 1.12, non colpito per poco visto che la settimana scorsa il cross è salito a 1.1174 prima di invertire la tendenza.
Questo di 1.12 rimane comunque un livello chiave. L’aspetto interessante della vicenda è che la media mobile a 50 giorni, da agosto in avanti molto efficacie nel contenere il rialzo, ora sta facendo lo stesso come elemento di supporto. Stando così le cose l’incapacità dell’Euro di scendere sotto al supporto di 1.107 segnala un desiderio piuttosto forte da parte del mercato di ritentare l’assalto a 1.12.
In caso di violazione invece del supporto sopra citato l’obiettivo diventerebbe quello di 1.097.
Il Dollar Index torna a premere sui livelli chiave, ovvero quella media mobile a 12 mesi che da tempo ne sostiene il rialzo. Ancora una volta il test, combinato ad uno Stochastic Momentum Index in tipica posizione da iperveduto, sembrano suggerire la possibilità di assistere ad un rimbalzo. Non dovesse essere così saremmo di fronte ad una crepa nella struttura tecnica del biglietto verde di cui tenere conto e che aprirebbe le porte ad una debolezza bene più marcata considerando la marea di ordini stop posizionati sulla media mobile di riferimento.