Spot EurUsd: 1.1590
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1490, 1.1420, 1,1170) Resistenze (1.1690,1.1800, 1,1910)
Strategia: Short a 1.1700
Stop loss: 1.1700
Take profit: 1.1490
Nuova settimana e nuovi massimi storici sui mercati azionari grazie a banche centrali che continuano a mantenere un mood dovish.
La Federal Reserve ha ufficializzato nel FOMC della scorsa settimana l’avvio del tapering. Una riduzione negli acquisti di bond per ora da 15 miliardi al mese con esaurimento del processo a metà 2022.La Bce al contrario si mostra prudente e quasi con fastidio sembra voler respingere ogni proposta di normalizzazione.
Questione di tempo sembra dire il mercato che però premia il dollaro e punisce l’euro ormai rimasto, assieme a Giappone e Svizzera, una delle poche aree nel mondo dove i tassi non sono previsti in rialzo.
Quello che è piaciuto al mercato azionario (ma anche obbligazionario) è stato il tenore del discorso di Powell. Ai margini della decisione di mantenere i tassi invariati, il Governatore della FED ha di nuovo manifestato il suo scetticismo verso un livello di inflazione che strutturalmente si mantiene su questi livelli così elevati (siamo sopra al 5%). Serve quindi ancora prudenza sui tassi di interesse e solo un mercato del lavoro in miglioramento guiderà futuri ritocchi all’insù. La risposta da quest’ultimo è però arrivata venerdì con dati record di nuove buste paga emesse a ottobre.
Il mercato interbancario però rimane guardingo. Al momento le probabilità di un inasprimento del costo del denaro in America entro il 2022 è pari al 90%. Non poca cosa.
Diverso il discorso in Europa. Il QE ha “comprato” negli ultimi mesi oltre il 70% del Pil domestico dell’Eurozona, quasi il doppio rispetto all’impegno della FED. Anche Lagarde però sottolinea come l’inflazione è un fattore temporaneo a causa di colli di bottiglia nelle forniture e prezzi delle materie prime saliti troppo. Dichiarazione quella di Lagarde, servita più che altro per stroncare speculazioni su rialzo dei tassi e avvio del tapering nel 2022 con conseguente allargamento degli spread tra paesi core e periferici. Non a caso il rimbalzo dell’euro nei giorni scorsi era arrivato in concomitanza con un cospicuo allargamento degli spread Italia – Germania.
Euro che però, dopo una illusoria ripresa, ha ricominciato a scendere anche contro quelle valute tecnicamente più simili come Yen e Franco svizzero. Per non parlare poi della sterlina inglese trainata dalle speculazioni su un rialzo dei tassi in UK già nel mese di dicembre.
Il nostro trade short EurUsd si muove come da attese e questo ci permette di guardare serenamente l’andamento del mercato senza grandi preoccupazioni. Esemplare sotto questo punto di vista il test della zona di resistenza offerta dalla down trend line in essere da maggio. Con un bearish engulfing pattern EurUsd è stato respinto ed ora mette nel mirino 1.1490 per continuare il suo percorso verso l’obiettivo teorico che abbiamo fissato in 1.12.
La conferma del trend bearish di EurUsd arriva dal grafico su scala mensile. Qui il Macd nel 2021 ha formalizzato l’inversione di tendenza come aveva già fatto nel 2018. A questo punto la media mobile a 12 mesi di 1.173 dovrebbe fare da resistenza con il passaggio del Macd sotto la linea dello zero a dare ulteriore vigore al bear market.