Spot EurUsd: 1.1250
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1055, 1.0820, 1.0809) Resistenze (1.1342, 1.1375, 1.1475)
Strategia: Short EurUsd
Stop loss: 1.1342
Take profit: 1.1055
La settimana che si presenta davanti a noi è ricca di appuntamenti macro soprattutto nella sua fase finale. I dati relativi all’Ism manifatturiero e alla disoccupazione americana offriranno tanti spunti di riflessione ad un mercato che cerva di trovare visibilità sulla politica monetaria americana ed europea. I dati di aprile provenienti dagli Stati Uniti saranno infatti cruciale per calibrare le attese sui tassi Usa in prospettiva giugno, quando presumibilmente la Yellen alzerà di altri 25 punti base il costo del denaro. Pesano le incertezza globali con Cina e petrolio a rappresentare incognite piuttosto importanti. Tuttavia il dato sul Pil del quarto trimestre ha fornito numeri incoraggianti che hanno contribuito ad allontanare un po’ di pessimismo. Ed ecco allora che questa incertezza di riflette anche sul cambio Euro Dollaro, sempre più stretto all’interno di un range che offre poche potenzialità di trading se non con margini di profitto risicati. Si vende sulle resistenze e si compra sui supporti consapevoli che prima o poi questa fase laterale terminerà ed ecco perché è importante usare stop loss piuttosto rigidi e ravvicinati. Elemento singolare che possiamo considerare della settimana scorsa sono state le giornate consecutive di ribasso che hanno prevalso su EurUsd, praticamente tutte. Manteniamo in essere il nostro trade short tenendo ben presente che siamo vicino al potenziale take profit di area 1.10.
Andando sul primo grafico non sfugge come lo stesso comportamento (6 giornate di trading consecutive di calo) si è registrato l’ultima volta a febbraio (allora le giornate consecutive di calo furono 5) preludio ad un affondo in area 1.08. Possibile che anche stavolta il comportamento sia analogo tenendo in considerazione che la posizione dell’oscillatore stocastico è la medesima di quella di febbraio.
Grafico 1 – Cinque giornate consecutive per EurUsd non si vedevano da febbraio e lo stocastica sembra preparare a nuove discese.
Il contesto di lungo periodo sembra però destinato a non variare. Analizzando il grafico basato sulle bande di Bollinger mensili notiamo come la superiore e la inferiore hanno cominciato solo adesso a convergere, segno di un trend assente, ma anche della necessità del mercato di digerire per altre settimane il fortissimo ribasso del 2014. La classica “squeeze” su una valuta (ovvero l’esplosione di volatilità) si verifica quando le due bande, quella superiore e quella inferiore cominciano a mostrare segni stabilizzazione e di appiattimento, cosa che ancora non vediamo all’orizzonte.
Grafico 2 – Le bande di Bollinger mensili solo ora cominciano il processo di convergenza, segno che per la volatilità ci sarà da attendere ancora un pò.