Boom degli indici PMI europei ai massimi degli ultimi 15 anni

Gli indici PMI dell’Eurozona confermano la ripresa degli ultimi mesi riportando anche ad agosto numeri prossimi ai massimi degli ultimi 15 anni, come già visto a luglio. L’economia europea sta riacquistando vigore sulla spinta di politiche monetarie senza precedenti abbinate al programma Next Generation EU che nel prossimo lustro fornirà risorse finanziarie importanti soprattutto ai paesi del sud Europa.

Nei dati di agosto emerge, non solo la persistenza dell’indice composite a livelli particolarmente elevati, ma anche il sorpasso del settore servizi rispetto a quello manifatturiero. Qui incidono le riaperture estive delle varie attività legate a ristorazione e vacanze, capaci di riportare fiducia nei settori più colpiti dalla pandemia.

Tra i segni positivi vale la pena citare il boom dei sotto indici legati all’occupazione. Soprattutto per quello che riguarda i servizi, la copertura vaccinale ha riportato gli indicatori legati al mondo del lavoro ai massimi da settembre 2018. Il boom di ordini combinati a un collo di bottiglia domanda-offerta si trova alla base di questo effetto benefico. Al tempo stesso però sempre qui si annida l’aspetto negativo della vicenda. La voce costi e prezzi delle imprese è infatti arrivata a toccare i massimi degli ultimi 20 anni, un segno delle pressioni inflazionistiche che si scaricheranno probabilmente a valle sui consumatori nei prossimi mesi.

La Germania continua a guidare la ripresa con indici PMI prossimi ai massimi degli ultimi 23 anni, anche se gli altri paesi non sono molto lontani dai massimi delle ultime due decadi. Segno di una ripresa diffusa, e questo è positivo.
La reazione dei mercati azionari europei è stata tiepida mentre i tassi di interesse a lunga scadenza sono leggermente risaliti. Grazie al dato positivo l’euro è riuscito a risollevarsi dai minimi contro dollaro anche se su questo fronte continua a pesare la politica monetaria della BCE, finora avara di prospettive di uscita dal QE.

Una situazione che avvantaggia dollaro e sterlina ad esempio, divise che dovrebbero beneficiare dell’avvio del tapering nei prossimi mesi stando alle ultime dichiarazioni delle rispettive banche centrali.

A tal proposito gli occhi sono puntati sul meeting BCE del 9 settembre dal quale si attendono informazioni da parte di Miss Lagarde sull’evoluzione della politica monetaria.

L’inflazione in Europa sta infatti continuando a rialzare la testa. In Germania l’ultimo dato parla di 3,8% di variazione annua nei prezzi al consumo, un record per un paese molto sensibile a questo numero macro economico. In questo caso, l’appuntamento da annotare sull’agenda è quello del 31 agosto, quando verranno forniti al mercato i dati preliminari del mese di agosto. Per l’intera Eurozona le attese sono di un incremento di inflazione su base annua del 2,2%.

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