Spot EurUsd: 1.2325
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.2204,1.2153,1.2090) Resistenze (1.2446,1.2555, 1,2569)
Strategia: Long a 1.2210
Stop loss: 1.2210
Take profit: 1.2500
*Confermata la strategia long
La decisione della BCE di lasciare invariati i tassi di interesse, ma soprattutto di rimuovere la possibilità che il piano di riacquisto titoli (QE) possa subire un ritocco verso l’alto entro la fine del periodo prestabilito (il 30 settembre dovrebbe essere la data fissata per lo stop), ha dato la conferma al mercato di ciò che sapeva già. La manovra di rientro della politica monetaria europea è cominciata con il solito ritardo rispetto a quella americana (che il 21 marzo alzerà di nuovo i tassi), anche in termini di ciclo economico. L’Euro infatti ha smesso di rafforzarsi proprio dopo la conferenza stampa di Draghi e questo è un segnale che il mercato era forse troppo lungo di Euro per sostenere il rialzo degli ultimi tempi. Peccato per il nostro trade long che ha visto solamente sfiorare il livello di take profit prima di un veloce rientro. Pazienza, avendo inserito lo stop al punto di pareggio non ci faremo male qualora EurUsd dovesse invertire la sua tendenza di breve periodo.
Tornando invece alle questioni fondamentali, il dato sulla disoccupazione americana ha stupito in positivo nel mese di febbraio con la creazione di oltre 300 mila posti di lavoro. La scarsa pressione sui salari sembra per il momento aver allontanato il rischio inflazione e questo ha impedito al Dollaro di rafforzarsi in modo più deciso.
Gli occhi nelle prossime settimane saranno puntati prima di tutto sul dato di inflazione e poi sul FOMC dal quale ci si attendono indirizzi più precisi circa l’evoluzione dei tassi nei prossimi mesi. Un atteggiamento da falco da parte di Powell potrebbe spostare l’asticella di nuovo a favore del Dollaro anche se non crediamo oltre quei critici livelli di supporto che andiamo ad esaminare nella sezione successiva.
Se prendiamo un semplice grafico giornaliero e tracciamo una trend line unendo i minimi crescenti dell’ultimo anno, vediamo infatti che la zona compresa tra 1.19 e 1.21 si presta piuttosto bene ad intercettare un mimimo primario di breve periodo. Una rottura di questi supporti sarebbe una sorpresa che prenderebbe in contropiede soprattutto gli hedge fund (sempre prossimi a posizioni net long record sul mercato dei futures) causando un movimento verso il basso di almeno altre 2-3 figure, quindi verso 1.16.
EurUsd (grafico daily) – trend line rialzista in arrivo
La stessa struttura tecnica la ritroviamo per il Dollar Index. Come si vede dal secondo grafico il mercato sta reagendo, ma tra 91 e 92 troverà la seria opposizione di numerose proiezioni tecniche di resistenza. La media mobile abbinata alla resistenza statica legata ai minimi di settembre, rappresentano assieme alla trend line ribassista che scende da dicembre 2017, delle barriere che difficilmente il biglietto verde riuscirà a superare al primo tentativo.
Dollar Index (daily) – rimbalzo e nulla più per il momento