Cedono i Supporti di EurUsd

Analisi Tecnica EurUsd 29 Aprile 2019

Spot EurUsd: 1.1170
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1108, 1.0908, 1.0800) Resistenze (1.1324, 1.1430, 1.1450)
Strategia: Short a 1.1170
Stop loss: 1.1325
Take profit: 1.0800

Mentre l’America cresce, l’Europa ristagna

L’aspetto singolare di tutto quello che sta accadendo al Dollaro è che più il mercato si orienta verso nuovi stimoli monetari nel corso del 2019 da parte della FED, più il biglietto verde attira flussi in ingresso.

Un aspetto che poteva sancire la fine del rally del biglietto verde non sembra minimamente scalfire il massiccio posizionamento long dei traders più speculativi che sfruttano al massimo l’operazione di carry trade, ovvero finanziarsi a tassi negativi in Euro per comprare un rendimento ampiamente positivo in Dollari. Evidentemente il mercato pensa più alla potenziale maggiore crescita economica americana rispetto alla minore remunerazione che saranno in grado di offrire le obbligazioni dello zio Sam.

Come dare torto al mercato dopo il dato molto positivo espresso dal Pil del primo trimestre 2019. Gli Stati Uniti sono cresciuti al ritmo del 3.2%, ben oltre le attese degli analisti. Per la composizione del dato (importanti sono risultati i contributi di scorte ed interscambi commerciali con l’estero) è probabile che questo si rifletterà in un dato più deludente nel secondo quarto dell’anno. Di certo Trump sta mantenendo le promesse elettorali con le borse tuttora ai massimi storici.

Il CME fornisce continuamente la stima del mercato circa le mosse di politica monetaria della FED. A partire dal mese di ottobre le probabilità di tassi fermi al 2.25%/2.50% si sono posizionate sotto al 50%, mentre nel meeting di dicembre le probabilità di un taglio del costo del denaro di 25 punti base sono più alte (41%) di quelle a tassi invariati (38%).

Con un deficit commerciale americano che sta andando nella direzione auspicata da Trump e sceso sotto i 50 miliardi di Dollari, un rafforzamento del Dollaro potrebbe essere la ciliegina della torta nella strategia del Presidente americano che a quel punto farebbe ancora più pressione sulla FED per allentare il costo del denaro.

In Europa l’incertezza rimane alta. Lo spread tra BTP italiani e Bund tedeschi è in allargamento a causa delle tensioni presenti all’interno del governo giallo verde. A questo si aggiungono anche le incertezze relative alle imminenti elezioni europee di fine maggio sulle quali pesa l’incognita dei populisti. L’economia ristagna e naturalmente questo non è il momento di inerzia migliore per i Governi in carica europei per andare al voto.

Semaforo verde per il toro Dollaro

L’analisi tecnica sembra comunque fornire segnali chiari. Sia Dollar Index che EurUsd hanno violato il ritracciamento del 61.8% di Fibonacci che rappresentava rispettivamente la resistenza e il supporto che da mesi arginavano le velleità del biglietto verde.

Obiettivi che a questo punto diventano 100.5 per il Dollar Index e 1.08 per EurUsd senza apparenti grandi barriere di resistenza che possono essere in grado di arginare la forza del Dollaro. Naturalmente se quella di venerdì si rivelasse una trappola per tori bisognerà adottare le opportune contromisure andando long di EurUsd con una chiusura sopra 1.1325.


EurUsd (grafico daily) – rottura ribassista per EurUsd e rialzista per Dollar Index

Il grafico di lungo periodo a candele mensili sembra a questo punto confermare il bear market per l’Euro. Il Macd è sceso sotto la linea dello zero e come si può vedere dai casi precedenti, seppur matura, la forza del Dollaro avrà ancora qualcosa da dire fino all’estate.

EurUsd (grafico monthly) – il Macd mensile è sceso sotto la linea dello zero

Alla ricerca dell’inflazione perduta

Analisi Tecnica EurUsd 15 Aprile 2019

Spot EurUsd: 1.1310
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1213, 1.1170, 1.1117) Resistenze (1.1448, 1.1452, 1.1515)
Strategia: Long a 1.1310
Stop loss: 1.1170
Take profit: 1.1510

L’incertezza della FED tranquillizza il mercato, per ora…

In uno dei momenti storici di più bassa volatilità della storia di EurUsd, nemmeno la BCE è riuscita a smuovere le acque. La volatilità implicita di EurUsd e UsdJpy è infatti ai minimi dal 2014 ed il terrore di essere colpiti da falsi segnali rende poco aggressivi i trader nella scelta di quale posizionamento prendere (long o short) facendo prevalere l’assoluta lateralità.

Mentre Trump rimanda ancora la chiusura degli accordi con la Cina, i verbali dell’ultimo meeting della FED hanno evidenziato il cambio di rotta di Powell e soci.

Secondo la Federal Reserve sulle prospettive economiche gravano molte incertezze e diversi componenti del board ritengono che le loro opinioni sull’appropriato livello dei tassi di interesse possa variare in futuro in tutte le direzioni, rialzo o ribasso che sia.

L’atteggiamento cauto della banca centrale è comunque stato apprezzato dall’amministrazione Trump la quale si è premurata per bocca del ministro del Tesoro Mnuchin di precisare che Powell non è la persona sbagliata per guidare la più importante istituzione monetaria del mondo. Atto di fiducia alquanto sospetto dopo che la politica monetaria di Powell è stata definita alla fine dell’anno scorso “crazy” dallo stesso Trump.

La cosa più preoccupante potrebbe essere quella di una nuova inversione di rotta qualora il prezzo del petrolio riportasse l’inflazione su livelli capaci di ridestare le pressioni salariali e di conseguenza l’intera struttura dei prezzi al consumo.

Quello potrebbe essere lo scenario peggiore con una FED che ha dichiarato apertamente che non alzerà i tassi nel 2019 e con il mercato che sconta un taglio nell’ultima parte dell’anno. A quel punto Powell non potrebbe permettersi di lasciar sfuggire l’inflazione con la FED che andrebbe ad agire al rialzo sui tassi proprio nell’anno presidenziale innescando uno scenario di confusione ed incertezza che incendierebbe il mercato.

Fronte Area Euro non cambiano granchè le cose dopo il meeting BCE. Draghi ha confermato il rallentamento economico, ma ha anche ribadito che esistono diversi strumenti di politica monetaria per tentare di riportate l’inflazione verso l’obiettivo del 2%. Anche in questo caso il prezzo delle materie prime aiuterà a raggiungere il target, ma il fatto che nessun dettaglio è stato fornito circa la nuova asta TLTRO non ha fornito all’Euro l’alibi per salire in modo consistente.

Lateralità dominante su EurUsd

Tecnicamente da settimane andiamo ribadendo gli stessi concetti. Parte inferiore 1.1180, parte superiore 1.145, questi sono i due estremi oltre i quali la bassissima volatilità che ingabbia il cambio si trasformerebbe in eccezionale volano per EurUsd. Fino a quando non si esce da questo equivoco ogni iniziativa appare incerta e prematura.

 EurUsd (grafico daily)
EurUsd (grafico daily) – trading range persistente

Riportiamo questa settimana un dato statistico interessante. Se osserviamo le barre trimestrali dalla nascita dell’Euro notiamo come a marzo si è completato il quarto trimestre consecutivo di calo per EurUsd.

Nel 2000, 2005 e 2015 questa sequenza negativa si chiuse (nel senso che non si andò oltre la quarta candela) ed in tutti e tre i casi il mercato siglò nel trimestre successivo un bottom primario. Sarebbe quindi molto sorprendente assistere ad una chiusura di trimestre a giugno in indebolimento per l’Euro (candela nera), ma se così fosse non dovremmo essere molto lontani da una fase quanto meno di rimbalzo favorevole alla moneta unica europea.

 EurUsd (grafico quarterly)
EurUsd (grafico quarterly) – sequenza negativa record per EurUsd

Spot EurUsd: 1.1330
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1170,1.1213,1.1230) Resistenze (1.1408, 1.1510, 1.1555)
Strategia: Long a 1.1310
Stop loss: 1.1170
Take profit: 1.1510

Come Powell si smarcherà da Trump? Analisi Tecnica EurUsd 18 March 2019

Trump ci prova ma il Dollaro non molla

Nulla di fatto sul fronte EurUsd che ancora una volta sembra aver respinto quelle indicazioni che volevano un’uscita dal range imminente. Mentre i mercati si mostrano ancora ottimisti sul fronte azionario (ma stranamente anche su quello obbligazionario visti i rendimenti decennali americani sempre più vicini al 2.5%) e mentre i prezzi del petrolio non mostrano grandi titubanze nella loro salita verso i 60$ al barile, il mondo valutario sembra essere cristallizzato con la sola Brexit a dare volatilità ad una Sterlina sbattuta da una parte all’altra sull’onda di news sempre più confuse provenienti da Londra ed in prossimità della scadenza di fine mese che a questo punto dovrebbe inevitabilmente determinare un rinvio.

Se la BCE ha formalizzato nell’ultimi meeting di politica monetaria l’avvio di un nuovo piano di finanziamenti alle banche (TLTRO) che nell’immediato ha spinto l’Euro sotto 1.12, l’ammissione di Draghi circa non solo il mancato rialzo dei tassi nel 2019, ma anche del rallentamento economico più marcato del previsto non sembra aver impressionato mercati che ormai sono sintonizzati su mercoledì 20 quando la Federal Reserve si pronuncerà sui tassi. Scontata un’invarianza al 2.5%, ma grande attenzione ai toni che userà Powell dopo che appena due settimane fa è stato nuovamente attaccato da Trump. Il presidente ha aspramente messo in discussione la politica monetaria della FED che mantiene il Dollaro troppo forte impedendo agli States di esportare di più riducendo quegli squilibri commerciali che tardano a ridimensionarsi come testimoniato dall’ennesimo allargamento del deficit commerciale con l’estero. Vedremo alla conclusione degli accordi con la Cina (rimandati ad aprile) quali correttivi saranno stati apportati per cercare di contenere questo problema che, combinato con un deficit federale in allargamento per effetto dei tagli fiscali voluti da Trump, potrebbe essere veleno in prospettiva per il Dollaro americano.

EurUsd, range molto tecnico

Tecnicamente non c’è molto da dire se non che un mercato molto tecnico reagisce in maniera altrettanto tecnica. EurUsd è andato a colpire in pieno 1.118, il 61.8% di ritracciamento dell’intero rialzo 1.034-1.255, negando ancora una volta la possibilità di uno sfondamento che ci porterebbe diretti in area 1.08. Lato resistenze attenzione sempre alla media mobile posizionata a 1.15. La volatilità rimane molto bassa ed è ovvio che uscire da questi due lati determinerà il trend futuro accompagnandoci per diversi mesi con un numero di pips certamente bne più considerevole di quello visto in questi ultimi mesi.

EurUsd (grafico daily) – ottima reazione dell’Euro sui supporti, ma 1.15 rimane uno scoglio ostico

Impressiona naturalmente il modo con cui EurUsd ha reagito dopo il meeting BCE. Uno dei più classici sell rumors buy news. Questo fase di stagnazione sta però continuando a spingere il saldo annuale di EurUsd verso quella soglia di -10% dal quale un long EurUsd storicamente diventerebbe una strategia molto interessante in chiave di rendimento rapportato rischio. Le barre verticali ci dicono cosa è successo ad EurUsd dopo il realizzarsi di questo evento tecnico.

EurUsd (grafico weekly) – sempre più vicino a quel -10% annuo pro EurUsd


EurUsd nel congelatore – Analisi Tecnica EurUsd 4 March 2019

Spot EurUsd: 1.1330
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1273,1.1231,1.1214) Resistenze (1.1440, 1.1510, 1.1620)
Strategia: Long a 1.131
Stop loss: 1.1210
Take profit: 1.151

L’occasione della BCE

Come si erano presentati tutti insieme, gli elementi di incertezza che avevano accompagnato il mercato sul finire del 2018 sembrano all’improvviso essere evaporati o quanto meno in via di risoluzione.

Secondo l’idea che si è fatto il mercato, gli accordi commerciali tra Cina e Stati Uniti dovrebbero essere imminenti, il rialzo dei tassi americani non sembra più essere materia del 2019, la Cina ha messo (o sta mettendo) mano a diverse misure per rilanciare la crescita, la Brexit sembra anch’essa un evento destinato come minimo ad essere rimandato. Bene così, ma non sarà che il mercato ha già scontato un po’ troppe cose con eccessivaa positività?

Tutti fattori comunque che hanno contribuito ad alimentari uno dei rally di borsa più poderosi della storia in un arco temporale così ristretto come gli ultimi due mesi, ma anche una salita decisa in materie prime come il rame ed il petrolio.

Rimane un’incognita del perché non salgono i tassi a lunga scadenza. In parte responsabili di ciò sono dati macroeconomici americani che, complice lo shutdown di fine dicembre, hanno preso una strada incerta anche se il dato del PIL del quarto trimestre è risultato incoraggiante. Non viene intaccata la fiducia dei consumatori balzata a livelli record, me nemmeno il cambio EurUsd che rimane ingabbiato nel solito stretto range. Siamo, come dice il titolo, nel congelatore.

In Europa si guarda alla Brexit con meno timore (probabile a questo punto il rinvio di alcuni mesi), mentre la politica spagnola ed italiana difficilmente forniranno motivi di preoccupazione prima delle elezioni europee di maggio. Attesa a questo punto la decisione della BCE sui tassi, ma soprattutto sulle nuove possibili misure di espansione monetaria da mettere in campo per contrastare il rallentamento dell’inflazione, ma anche e soprattutto delle economie che più hanno dato negli ultimi anni come quella tedesca. Più passeranno i mesi minori saranno i margini di manovra per il Presidente Draghi a fine mandato. Qualora dovessero comunque essere annunciate misure favorevoli soprattutto al sistema bancario un rally dell’Euro non è da escludere, ma come sempre la parola definitiva ce la daranno i prezzi.

La stagionalità comincia a remare contro il Dollaro

Dal punto di vista tecnico come detto in precedenza, EurUsd non si schioda dalle posizioni. La view quindi non cambia. Fino a quando il cambio non riuscirà a superare la media mobile a 200 giorni di 1.151 che già due volte da inizio anno ha arginato le velleità dell’Euro, non sembrano esserci le condizioni per fare trade di natura diversa da quelli di breve periodo.

EurUsd (grafico daily) – tutto bloccato tra 1.12 e 1.15

Se EurUsd è bloccato anche il Dollar Index mostra un comportamento molto simile. La media mobile a 200 giorni ha finora rappresentato uno scoglio invalicabile ed anche la fine di questa settimana lo ha confermato con una bella reazione da parte del biglietto verde.

Uno sfondamento di questo supporto posizionato attorno a 95.50 formalizzerebbe una figura di testa e spalla ribassista che aprirebbe le porte ad un calo di circa il 3% nel valore del biglietto verde. La stagionalità rappresenta in teoria un fattore a favore di questo scenario visto che da marzo fino alla fine di settembre il Dollaro tende storicamente ad assumere una tendenza declinante.

Dollar Index (grafico daily) – media mobile a 200 giorni muro invalicabile


Le Generose Banche Centrali – Analisi Tecnica EurUsd 18 Febbraio 2019

Spot EurUsd: 1.1310
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1286,1.1266,1.1214) Resistenze (1.1545, 1.1620,1.1850)
Strategia: Long a 1.131
Stop loss: 1.1210
Take profit: 1.152

La cavalleria BCE sta arrivando

Il poderoso rally dei mercati azionari dai minimi di fine 2018 continua a trovare il suo sostentamento dal ridimensionamento dei timori di guerra commerciale tra Usa e Cina, ma anche e soprattutto dal cambio di atteggiamento della Federal Reserve. Il cambio di tono di Powell ha talmente impressionato i mercati da permettere ai prezzi dei principali indici azionari di ricoprire tutte le perdite di dicembre ma in un contesto di tassi di interesse a lunga scadenza che sono fermi sugli stessi livelli dell’ultimo mese dell’anno. Anche la curva dei rendimenti rimane sempre molto piatta con un differenziale tassi sotto i 20 punti base nello spread 10-2.

I mercati emergenti sembrano essere i veri vincenti di una fase in cui le tensioni forse eccessive sembrano aver lasciato spazio ad una euforia altrettanto eccessiva. Se la FED smetterà di stringere sul costo del denaro e se Trump mollerà la presa sulla Cina, il mondo emergente è un beneficiario di flussi di denaro in ingresso come testimonia anche il recente sondaggio “most crowded trade” condotto da Bank of America tra i gestori di fondi dove proprio il long emergenti risulta il più gettonato tra gli investitori professionali.

In Europa alla volatilità italiana ora rischia di sommarsi l’instabilità politica spagnola. La bocciatura della manovra finanziaria mette in difficoltà il Governo di Madrid sempre più in minoranza ed in difficoltà nei confronti degli indipendentisti catalani. I rendimenti dei tassi tedeschi a 10 anni sono scesi sotto 0.1% con la curva dei tassi negativa fino ai 9 anni e con un’economia a crescita zero nell’ultimo trimestre del 2018. La BCE sarà costretta a deporre le armi aprendo probabilmente il portafoglio di prestiti TLTRO alle banche nel mese di marzo mentre piuttosto improbabile appare il varo di una operazione Twist (compro bond a lungo vendo a breve); l’attuale livello dei tassi di interesse tedeschi e francesi già estremamente bassi sconsiglierebbero questa scelta. Questo nuovo sostegno dalla politica monetaria zavorra l’Euro nonostante le aspettative di rialzo dei tassi in America si siano di fatto vaporizzate nel giro di un paio di mesi.

Il supporto di 1.13 lotta come un leone

Dal punto di vista tecnico non si muove una foglia. Ad inizio gennaio e ad inizio febbraio la media mobile a 200 giorni ha esercitato un esemplare livello di resistenza rispedendo il cross in zona 1.13. Se quindi il livello dinamico a 200 giorni di 1.153 rappresenta la parete superiore per ora invalicabile oltre la quale cambierebbe la tendenza, nella parte bassa siamo alla sesta settimana da novembre a oggi in cui EurUsd sconfina sotto 1.13 pur non riuscendo a chiudere con convinzione sotto questa soglia. Serve un segnale tecnico preciso per avallare l’idea short EurUsd

EUR/USD grafico daily
EurUsd (grafico daily) – sesta settimana di tentativo di sfondamento di 1.13

Naturalmente questa bassa volatilità che stiamo vedendo da tempo su EurUsd sfocerà in un movimento esplosivo quando il mercato fornirà segnali tecnici chiari. Il movimento sarebbe già da ora stimabile in almeno 3-4 figure e potrebbe riportarci a 1.18 come a 1.09 a seconda del lato di uscita.

EUR/USD (grafico weekly)
EurUsd (grafico weekly) – 300-400 pips l’obiettivo del futuro movimento di EurUsd

Colomba invernale a Wall Street

Analisi Tecnica EurUsd 4 Febbraio 2019

Spot EurUsd: 1.1450
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1286,1.1266,1.1214) Resistenze (1.1550, 1.1621,1.1815)
Strategia: Long a 1.1450
Stop loss: 1.1260
Take profit: 1.1815

Powell accontenta Trump

La parola “crazy” fu usata da Trump qualche mese fa per definire la politica monetaria della FED in un contesto di mercato che richiedeva un sostegno da parte della banca centrale, non una stretta. Powell all’inizio aveva fatto il duro, ma poi già a dicembre si era mostrato più colomba sull’onda dei pesanti realizzi che arrivavano da Wall Strett. Il timore di un inasprimento del bear market ha fatto drizzare le antenne di Powell e soci.

Il FOMC della settimana scorsa ha sancito definitivamente un cambio di atteggiamento da parte della FED che muoverà i tassi di interesse in base alle indicazioni macroeconomiche che arriveranno nei prossimi mesi. Se l’economia (e le borse diciamo noi) mostrerà segni di debolezza i rialzi dei tassi previsti addirittura a tre alla fine dell’anno scorso non ci saranno. Non è stato escluso da Powell nemmeno un temporaneo aggiustamento del bilancio della FED in caso di necessità. Tradotto QE se servirà in futuro. Il mercato inizialmente ha reagito bene ma osservande l’inclinazione della curva dei rendimenti americani notiamo un messaggio inquietante. I tassi sui Treasury a 5 anni sono già inferiori ai Fed Funds. Se la Fed non farà scendere i tassi nei prossimi mesi le reazioni scomposte di fine 2018 potrebbero riaffacciarsi.

Naturalmente un contesto di questo tipo è favorevole ai bond e all’oro, mentre soffre il Dollaro.

Non che in Europa la situazione si prospetti migliore con l’entrata in recessione tecnica dell’Italia certificata a fine 2018. Anche la Germania è in difficoltà e la BCE non può che prendere atto di una situazione delicata lato economico e di inflazione che sta svanendo.

Proprio questo elemento sta contenendo le spinte verso l’alto di EurUsd, ma come vedremo tra poco non siamo molto lontani da un punto di svolta critico e che ci spinge a mantenere aperte le posizioni long aperte nelle scorse settimane.

Sotto pressione le resistenze chiave

Il grafico di EurUsd ci mostra chiaramente come la media mobile a 200 giorni rappresenta lo spartiacque decisivo per capire che direzione prenderà l’Euro in questa prima parte di 2019. Dopo una lunga fase di trading range è inevitabile che un asset finanziario quando va a violare dei livelli critici di resistenza vede esplodere la volatilità. Gli stop amplificano un movimento già rinforzato da nuovi trader che spingono il cambio nella nuova direzione. In questo caso se ci dovesse essere una svolta bullish sopra 1.155-1.16 crediamo che per EurUsd risulterebbe abbastanza agevole tornare in zona 1.20. Ma servono conferme di prezzo che ancora non ci sono.

EurUsd (grafico daily) – ancora sotto pressione la media mobile a 200 giorni.

Il grafico settimanale è ancora più illuminante circa quello che potrebbe succedere se certe resistenze venissero violate. Tra il 2017 e il 2018 il cambio ha sviluppato un movimento ascendente in 5 onde a cui ha fatto seguito l’attuale correzione.

Qualora le resistenze sopra citate dovessero essere abbattute un ritorno verso il top del 2018 potrebbe anche non essere così improbabile. Chi potrà darci un indizio anticipatore di questo? Probabilmente l’RSI che proprio questa settimana sta insidiando una importante resistenza.

EurUsd (grafico weekly) – l’RSI potrebbe anticipare un movimento bullish di EurUsd


La Locomotiva Europea Viagga Verso la Recessione

Analisi Tecnica EurUsd 21 Gennaio 2019

Spot EurUsd: 1.1360
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1307,1.1266,1.1214) Resistenze (1.1566, 1.1621,1.1815)
Strategia: Long a 1.1450
Stop loss: 1.1260
Take profit: 1.1815

L’inversione a U della Fed

Fase decisamente monotona quella che ha accompagnato EurUsd nelle ultime settimane. Dal punto di vista tecnico ne parleremo dopo ma è evidente come i livelli segnalati nell’analisi di due settimane fa hanno ben contenuto gli assalti dell’Euro.

Il mercato dopo la riunione della Fed di dicembre e dopo le dichiarazioni da colomba di Powell, ha innescato la retromarcia sul biglietto verde senza però stravolgere lo scenario di fondo. Gli analisti non si aspettano sostanziali rialzi nei tassi di interesse americani nel corso del 2019 e questo fattore potrebbe essere un elemento a supporto del Dollaro qualora nei prossimi mesi l’inflazione dovesse rialzare a sorpresa la testa negli Stati Uniti.

Il dato acquisito di fine anno del tasso di inflazione americano è risultato pari a 1,9%, in calo dal 2,9% di picco estivo, ma sostanzialmente in linea con gli obiettivi della banca centrale americana che ora si trova in territorio neutrale.

Fortunatamente le trattative in corso tra Stati Uniti e Cina sui dazi commerciali sembrano avere qualche punto di accordo e questo rincuora mercati provati da ribassi piuttosto forti nell’ultima parte del 2018. Se Stati Uniti e Cina troveranno un compromesso entro la primavera il sollievo che attraverserà i mercati potrebbe sbloccare una situazione di alta incertezza.
In Europa i pessimi dati di produzione industriale fatti registrare a novembre con il calo del 3.3% rispetto all’anno precedente ha messo nuovamente in moto i timori di un ritorno della recessione. La Germania, duramente colpita dal calo degli ordini cinesi, appare il paese più sensibile assieme alla solita Italia.

Un quarto trimestre negativo come il terzo proietterebbe il motore d’Europa verso uno scenario non facile. Cambio già debole e tassi già sottozero costringerebbero Berlino a spingere sulla spesa pubblica alleggerendo la tensione su Draghi e la BCE circa la rimozione degli stimoli monetari. Non a caso i BTP italiani sono quelli che stanno trovando nelle ultime settimane maggior giovamento da questa situazione di incertezza economica.

Ancora la media mobile a 200 giorni

Passando all’analisi tecnica purtroppo i falsi segnali e l’incertezza su EurUsd sono ai massimi livelli. Esemplare la reazione del cambio sulla media mobile a 200 giorni. La sparata del cambio fino a 1.157 si è infranta con precisione certosina sulla resistenza dinamica che, come già visto a settembre, ha ributtato indietro l’Euro. Un nuovo affondo sotto 1.13 potrebbe essere fatale con il Dollaro che potrebbe andare a muoversi verso 1.10.

EurUsd (grafico daily) – la diga della media mobile a 200 giorni regge

Allo stato attuale permane comunque una situazione di bear market su EurUsd come tuttora confermato dal death cross ribassista formalizzato a giugno. Questi sono segnali tecnici che tendono a manifestarsi con ritardo, ma considerando che l’inclinazione della media mobile a 50 giorni solo ora ha cominciato a risalire verso l’alto, uno scenario di long EurUsd appare ancora prematuro in ottica strategica.

EurUsd (grafico daily) – il death cross rimane in piedi


Shutdown e bassi volumi

Analisi Tecnica EurUsd 7 Gennaio 2019

Spot EurUsd: 1.1470
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1307,1.1270,1.1145) Resistenze (1.1497,1.1580,1.1815)
Strategia: Long a 1.1450
Stop loss: 1.1260
Take profit: 1.1815

Powell tira dritto sui tassi, ma Trump non è contento

I primi giorni di contrattazione del 2019 hanno fatto subito vedere cosa potrebbe succedere se le tensioni di cui è permeato il mercato non scemeranno. Un flash crash su Yen giapponese e Dollaro australiano ha creato giovedì scorso un vero e proprio terremoto valutario rafforzando la divisa nipponica di oltre 4 figure in pochi minuti.

Lo shutdown americano, combinato allo stato di perenne tensione tra Cina e Stati Uniti e tra Powell e Trump, rendono il mercato nervoso. La visibilità è bassa e gli investimenti latitano anche per il clima festivo che finora ha contraddistinto il mercato. I prezzi delle materie prime, fatta eccezione per l’oro, scendono e la Brexit rappresenta un’incognita ancora molto forte che incombe su tutta Europa.

Sul fronte americano il forte ribasso dei rendimenti sulla parte lunga della curva dei rendimenti (decennale al 2.6%, trentennale al 2.9%) fanno capire molto bene come il flight to quality ha preso il sopravvento dopo un mese di dicembre nero per i mercati azionari.

L’incertezza su quello che farà la FED con i tassi di interesse ed il probabile ritorno all’inflazione zero in Europa alimentano dubbi sempre più forti sulle sorti di Euro e Dollaro che non a caso faticano a prendere una direzione. Il bene rifugio per eccellenza, l’oro, in due mesi è salito di oltre 100 dollari. Tutto in un contesto di Dollaro che stranamente non si è indebolito.
La BCE sembra indecisa sul da farsi. La fine del QE è arrivata in un momento in cui l’inflazione sta tornando a battere in testa complice il forte calo del prezzo del petrolio e l’incertezza economica e politica che colpisce i tre paesi industriali più importanti come Germania, Francia ed Italia.

La strategia migliore in questo caso è attendere segnali di conferma dai prezzi, lavorando sulle rotture di supporti o resistenze con rigidi stop loss per evitare falsi segnali.

Ancora in trading range

Per quello che riguarda EurUsd le probabilità di assistere a movimenti bullish o bearish è identica e per questo vale la pena di prendere il livello di resistenza più significativo (oltre il quale andare long) o il supporto (al di sotto del quale andare short). Per EurUsd abbiamo identificato questi livelli rispettivamente in 1.1580 (la media mobile a 200 giorni che già settembre aveva contenuto le spinte rialziste di EurUsd) e in 1.127 (ripetuti test del mercato visti tra novembre e dicembre) come i livelli sui quali intervenire in modo più convinto. Nel frattempo manteniamo in essere il trade long segnalato prima della pausa natalizia.

EUR/USD grafico daily

EurUsd (grafico daily) – ingabbiati tra supporti e resistenze

Passiamo adesso all’analisi del Dollar Index. Il cambio ha indugiato tra novembre e dicembre sul 61.8% di ritracciamento dell’intero movimento ribassista partito esattamente due anni fa e terminato a febbraio 2018 dopo una cavalcata del 15%. Potrebbe essere quella che stiamo vivendo l’ultima finestra favorevole per vendere Dollari?

L’incertezza rimane molto alta con supporti e resistenze che stanno ingabbiando le quotazioni da settimane ed una volatilità ridotta ai minimi termini. L’evaporazione quasi completa delle aspettative di rialzo dei tassi di interesse americani nel 2019 (addirittura a dicembre le probabilità di taglio sono superiori a quelle di aumento) ed una riduzione dello spread tra Treasury e Bund di circa 30 punti base dai picchi di inizio novembre, non hanno mosso più di tanto EurUsd a conferma di come gli investitori rimangono guardinghi.

Dollar Index

Dollar Index (grafico daily) – il 61.8% di ritracciamento di Fibonacci ha contentuo ancora una volta le ambizioni del Dollaro

Si Chiude un Anno toro per il Dollaro

Analisi Tecnica EurUsd 17 Dicembre 2018

Spot EurUsd: 1.1350
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1260,1.1145,1.1110) Resistenze (1.1450,1.1612,1.1815)
Strategia: Long sopra 1.1450
Stop loss: 1.1255
Take profit: 1.1815

Analisti concordi su Dollaro debole nel 2019

Con la riunione della Federal Reserve la prossima settimana si chiuderà un anno in cui i tassi sono saliti finora per 3 volte passando da 1.50% a 2.25%. Nelle ultime settimane la certezza di una nuova stretta monetaria a dicembre è andata scemando ma rimane preponderante l’idea tra gli analisti l’idea che alla fine la FED porterà il costo del denaro al 2.5%.

Le critiche di Trump rivolte a Powell, le tensioni commerciali con la Cina, la forza del Dollaro, ma soprattutto il netto ridimensionamento delle aspettative di inflazione potrebbero fornire alibi convincenti alla FED per rinviare tutto a marzo. Chiaramente in quel caso sarebbe scontata la debolezza per il Dollaro. Debolezza però che potrebbe arrivare anche in caso di rialzo dei tassi perché come sempre i mercati giocheranno sulle aspettative.

Se il comunicato finale sarà meno “hawkins” del previsto non è da escludere che i trader alleggeriranno le posizioni lunghe di Dollari. Il bilancio di chi comunque ha preferito nel 2018 la divisa americana a quella europea è decisamente positivo con un +5% che rende il biglietto verde il miglior investimento del 2018 per un europeo.

In Europa intanto la situazione italiana sembra rasserenarsi con la procedura di infrazione verso l’Italia che potrebbe essere accantonata qualora i buoni propositi mostrati dal premier Conte nell’incontro della scorsa settimana venissero confermati nelle prossime settimane. Ad aiutare l’Italia (e ad ammorbidire Bruxelles) anche l’atteggiamento francese di una volontà di sforare il deficit per venire incontro alle proteste popolari.

Intanto la BCE ha confermato la fine del QE alla fine del 2018 con i tassi di interesse che comunque non saliranno fino all’estate del 2019 almeno.
Gli strategist delle principali banche d’affari stanno intanto pubblicando nei loro outlook sul biglietto verde. Il Dollar Index secondo le previsioni dovrebbe avere un andamento ribassista per la maggior parte degli operatori con un’intensità maggiore di ribasso nella seconda parte del 2019 contenuta nell’ordine del 3%.

JpMorgan scommette sul ribasso a causa di un rallentamento economico negli Stati Uniti, Morgan Stanley invece punta il dito sul rallentamento nel passo di rialzo dei tassi di interesse da parte della FED come causa scatenante di un indebolimento del biglietto verde sopravalutato di oltre il 10% secondo le metriche degli analisti americani.

I supporti di EurUsd tengono

Su EurUsd al momento si muove veramente poco con uno stallo che pensiamo potrebbe esaurirsi dopo la riunione della Fed. Il periodo che si incastra tra il Natale e la fine dell’anno è notoriamente volatile. I movimenti intraday sono sempre più ravvicinati con l’Adx che sta scivolando sotto quota 15. L’ultima volta ad aprile 2018 questo fu il preludio ad un movimento ribassista di EurUsd di oltre 12 figure.
Rimane comunque un dato di fatto che ancora una volta la settimana si è chiusa, seppur di poco, sopra 1.13.

EUR/USD grafico daily ADX

EurUsd (grafico daily) – assenza di trend attorno a 1.13

Anche noi cerchiamo di fare qualche previsione sul 2019 e possiamo dire che dal punto di vista dell’analisi ciclica un importante appuntamento ci sarà nella parte terminale dell’anno. Come si vede dal grafico nel mese di novembre EurUsd intercetterà il ciclo a 34 mesi che negli ultimi anni ha sempre colto un punto di svolta, massimo o minimo che sia. Sarà opportuno alla fine dell’anno prossimo verificare dove ci troveremo ed adottare le opportune contro misure.

EUR/USD grafico monthly

EurUsd (grafico monthly) – importante appuntamento ciclico a novembre 2019

Pace Provvisoria tra Stati Uniti e Cina

Analisi Tecnica EurUsd 3 Dicembre 2018

Spot EurUsd: 1.1350
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1260,1.1145,1.1110) Resistenze (1.1470,1.1620,1.1715)
Strategia: Long sopra 1.1475
Stop loss: 1.126 0
Take profit: 1.1715

Powell, falco o colomba?

Mercati entrati in modalità stand by in attesa delle riunioni delle banche centrali di dicembre.

Le attese per la decisione sui tassi americani del 19 dicembre sono infatti molto consistenti ed oggetto di speculazione da parte del mercato. Nell’ultimo mese quella certezza che serpeggiava tra i trader è venuta un po’ meno ed a questo punto non è così scontato che Powell agirà con un immediato ritocco del costo del denaro. Le sue parole di mercoledì scorso sono risultati decisamente meno “hawkins” e questo ha favorito il rimbalzo del cambio con un guadagno di oltre 100 pips in pochi minuti che ha permesso ad EurUsd di chiudere ancora una volta sopra 1.13.

Prima della FED toccherà però alla BCE (13 dicembre) la quale ha invece già anticipato per bocca di Mario Draghi che la politica di riacquisto dei titoli (QE) terminerà a dicembre; sarà però necessario approfondire le riflessioni nei mesi successivi per capire se rallentamento di inflazione e crescita richiederanno misure alternative. Soprattutto il settore bancario appare quello più nervoso visto che nel 2019 cominceranno a scadere diverse tranche di finanziamento del programma LTRO. Banche italiane e spagnole appaiono sotto questo punto di vista le più interessate agli eventi futuri, ma attenzione anche agli scandali che stanno avvolgendo Deutsche Bank.

Se al momento la tensione tra Italia e Commissione Europea appare congelata con le trattative che vanno avanti per cercare di limare il deficit/Pil previsto dal governo di Roma, sono sempre le minacce dei dazi commerciali americani a tenere banco. Il rischio che Trump riveda anche la sua politica verso il settore auto europeo dopo gli annunci di esuberi da parte di General Motors, mette in fibrillazione l’industria. Il vertice del G20 sembra quanto meno aver disteso un po’ le tensioni con i 90 giorni di tempo presi tra Stati Uniti e Cina per valutare nuove azioni commerciali.

Quel livello di 1.13 che continua a resistere

L’analisi tecnica sembra continuare ad offrire un supporto importante con i rimbalzi della moneta unica che si sono spenti poco sotto di 1.15 prima di riprendere la strada verso il minimo del 12 novembre di 1.121 e di nuovo rimbalzare sopra 1.13 dopo le parole di Powell. A questo punto 1.147 rappresenta la resistenza cruciale in ottica di inversione di tendenza.

La sensazione è quella di un mercato che, toccato con precisione il 61.8% di rialzo del bull market 1.03-1.25, fatica a trovare le giuste motivazioni per sfondare verso il basso. Questo potrebbe favorire nelle prossime sedute un rimbalzo che, superando 1.147, verrebbe upgradato come formalizzazione di un testa e spalla rialzista con obiettivo da ricercare tra 1.164 (media mobile a 200 giorni) 1.173 target del potenziale testa e spalla.

EURUSD grafico daily

EurUsd (grafico daily) – sopra 1.147 scenario bullish per l’Euro

L’ADX, indicatore di forza del trend, è sceso nuovamente sotto quota 15. Questo è un segnale importante poiché in tutti i casi in cui EurUsd è salito fino ad un ADX pari a 30 e poi ha ripiegato sotto a 15, un movimento direzionale piuttosto intenso stava per arrivare. L’ultimo in ordine di tempo ad agosto quando EurUsd arretrò di 450 punti dopo aver toccato un valore di ADX inferiore a 15. Fondamentali saranno le eventuale rotture dei livelli di supporto e resistenza da posizionare rispettivamente a 1.1215 e 1.1470.

EURUSD grafico daily ADX

EurUsd (grafico daily) – ADX sotto 15, trend assente