Spot EurUsd: 1.1750
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1660,1.1480, 1.1445) Resistenze (1.1880,1.1960,1.2031)
Strategia*: Short a 1.1825
Stop loss: 1.1960
Take profit: 1.1660
*Manteniamo invariata la strategia short EurUsd
Arriva finalmente la settimana della BCE con Draghi che il 26 ottobre fornirà finalmente (o almeno si spera) elementi in grado di smuovere EurUsd da quella situazione di incertezza ormai in essere da settimane. Le attese per l’evoluzione delle politiche monetarie non si esaurirà però giovedì; il primo novembre infatti la Federal Reserve si riunirà lasciando probabilmente invariati i tassi, ma dando al mercato la probabile certezza di una stretta a dicembre.
Il Beige Book pubblicato la settimana scorsa ha evidenziato una ripresa economica americana che prosegue tra il moderato ed il modesto con le pressioni inflattive anch’esse modeste. Questo ha un po’ sparigliato le carte sulle attese dei mercati circa il rialzo dei tassi, ma certamente i rendimenti a lunga americana confermano come l’inflazione per ora non è vista come un problema. Attenzione però alla riforma fiscale di Trump che ha cominciato il suo iter di approvazione al Congresso e potrebbe condizionare EurUsd per gli impatti sul deficit.
Chi potrebbe però dare una svolta alla propria politica monetaria sarà la BCE con voci ricorrenti che vorrebbero una riduzione nella portata del QE con allungamento dei termini. Valuta e tassi di interesse si sono mossi nervosamente in questi ultimi giorni senza prendere direzioni precise.
Sullo sfondo rimane poi aperta la questione catalana con il Governo di Madrid che di fatto ricorrerà all’articolo 155 della Costituzione per commissariare il Governo autonomo catalano. Non è escluso che la BCE tenga conto di questo evento nelle sue valutazioni di rimodulazione del QE anche perché i titoli spagnoli sono ovviamente in tensione.
L’analisi tecnica conferma lo scenario per ora auspicato. Il rimbalzo sui supporti di 1.1660 procede in modo ordinato e dovrebbe trovare ina rea 1,19/1,1925 un ideale punto di resistenza sul quale potrebbe essere disegnata quella figura di testa e spalla ribassista in grado di alimentare la forza del Dollaro nell’ultima parte dell’anno. Sopra queste resistenze sarà opportuno modificare la view e stoppare ogni posizione short di EurUsd.

EurUsd grafico daily – Attenzione alle neck line di 1.1660
A nostro modo di vedere la forza del Dollaro deve passar per la rottura di certi livelli di resistenza chiave. Se per EurUsd questi livelli sono da posizionare attorno a 1.1660, per il Dollar Index sarà area 94 la soglia da tenere in debita considerazione. Fino a quel momento ogni convinta strategia long di Dollar appare rischiosa rendendo necessari stop loss molto ravvicinati.
Andando nello specifico sul Dollar Index la tecnica di Ichimoku offre un’ottima lettura grafica del momento. La cloud ha già respinto per due volte gli assalti e crediamo che un terzo tentativo stavolta sarebbe fatale. Dovesse il Dollar Index superare area 94 ci sarebbe da mettere in preventivo un allungo fino a 97 con un finale di anno scoppiettante per il biglietto verde. Sotto 92.75 comincerebbero invece i problemi per il Dollaro.

Dollar Index grafico daily – Per il Dollar Index la resistenza chiave è 94.
Spot EurUsd: 1.1795
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1660,1.1480, 1.1445) Resistenze (1.1913, 1.1960, 1.2010)
Strategia: Short a 1.1820
Stop loss: 1.1960
Take profit: 1.1660
*Siamo entrati short sul rimbalzo di EurUsd a 1.1820.
Ci stiamo avvicinando a grandi passi al meeting della BCE del 26 ottobre ed ormai i rumors su quelle che saranno le manovre di Draghi e soci si rincorrono. L’ultima versione circolata tra gli operatori vedrebbe una BCE pronta a ridurre la portata mensile del QE da 60 a 30 miliardi di Euro con un allungamento temporale di 9 mesi. Una dilazione che ha più il sapore di un prendere tempo per carenza di obbligazioni acquistabili sul mercato che altro.
Staremo a vedere cosa succederà mentre nel frattempo gli Stati Uniti si avviano con una certezza quasi al 100% ad un rialzo dei tassi di interesse a dicembre. Probabilmente l’ultima manovra della Yellen (se non verrà riconfermata come Presidente), ma una mossa doverosa alla luce delle recente fiammate salariali. Nulla di preoccupante anche a giudicare dalla scarsa oscillazione dei tassi di interesse a lunga scadenza, ma una mossa che appare importante anche per raffreddare gli entusiasmi sempre più ricorrenti sui mercati azionari dove non passa settimana senza un nuovo massimo storico a Wall Street.
Lato macroeconomico la settimana scorsa è stata soprattutto caratterizzata da un tasso di inflazione americano in leggero calo sul dato core (1,7%) ed in aumento su quello complessivo (2,2%). Vedremo come la Fed giudicherà questi numeri, ma la sensazione è per un’inflazione stabile sopra al 2% ci sarà da attendere.
Dal punto di vista dell’analisi tecnica Le considerazioni di forza prospettica di Dollaro nei prossimi mesi rimangono per noi in essere almeno fino alla tenuta di area 1.20. Abbiamo fatto bene ad attendere un rimbalzo dopo aver preso profitto la settimana scorsa.
EurUsd ha virato come previsto poco prima di 1.1913 (massimo di agosto), un livello che sembra essere una perfetta (per chi predilige lo scenario ribassista) spalla sinistra di una ideale figura di inversione.
Adesso che siamo rientrati short rimane ovviamente 1.1660/1.1670 lo scoglio che separa EurUsd tra un trading range e un fine anno più negativo. Non escludiamo che proprio nelle giornate precedenti il meeting BCE il mercato si posizioni sui supporti sopra citati.

EurUsd (grafico daily) – Return move completato ora si torna a scendere?
Ciò che ci fa essere confidenti su un’evoluzione verso il basso è l’impostazione che ha assunto l’RSI. Come si vede dal grafico a settembre c’è stata una rottura verso il basso della trend line rialzista da parte dell’oscillatore, un break puntualmente segnalato su queste pagine e che di fatto ha definito con chiarezza le intenzioni del mercato di non andare oltre 1.20.
Al momento però i prezzi non hanno seguito una tendenza così definita, ma l’aspetto interessante è vedere come l’Rsi ha compiuto il più classico dei return move sul precedente supporto prima di tornare a virare verso il basso. Un comportamento che dovrebbe confermare lo scenario ribassista di breve periodo per EurUsd.

EurUsd (grafico daily) – Se l’RSI anticipa EurUsd, le prossime settimane saranno di ribasso
Spot EurUsd: 1.1840
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1836,1.1660, 1.1450) Resistenze (1.2092, 1.2200, 1.2485)
Strategia: Short a 1.1970
Stop loss: 1.1970
Take profit: 1.1700
*Manteniamo invariata la strategia della settimana passata adeguando lo stop loss al livello di ingresso.
La Federal Reserve ha deciso di porre fine al Quantitative Easing a pochi mesi dalla fine del mandato di Miss Yellen. La decisione di ridurre il bilancio tramite il mancato rinnovo di obbligazioni (titoli di stato e mutui ipotecari) acquistate durante la crisi finanziaria, certifica ufficialmente la fine del Quantitative Easing americano. Si comincerà con 10 miliardi al mese in meno di liquidità per poi aumentare il passo nei mesi successivi. A questo si aggiunge una probabile nuova stretta sul costo del denaro a dicembre, una mossa che ha colto un po’ di sorpresa i mercati i quali stavano cominciando a ragionare su un rinvio a dopo l’elezione del successore della Yellen. Reazione delle borse pressochè inesistente (nuovi massimi storici a Wall Street), reazione del mercato obbligazionario negativa con un rialzo dei rendimenti. Ottobre sarà un mese in cui la Fed archivierà il QE e la BCE potrebbe rilanciare il tapering, ovvero la fase di graduale normalizzazione della politica monetaria anche se Draghi ha ribadito ieri quanto sotto stretta osservazione è la volatilità dell’Euro. Il mercato valutario guarderà quindi con grande interesse al mese prossimo sempre che le tensioni nordcoreane non sfocino in imprevedibili manovre belliche.
Non possiamo che riproporre il grafico giornaliero presentato la settimana scorsa per seguire l’evoluzione di breve periodo del cambio. La media mobile a 20 giorni rappresenta il supporto al quale il cambio sta cercando di aggrapparsi per evitare un ritorno verso la zona 1.15/1.16; nelle ultime sedute sta prendendo però corpo una tipica configurazione di inversione nota come testa e spalla. Due spalle tra 1.2030 e 1.2070, la testa a 1.2092 e la neck line a 1.1836. In mezzo la media mobile sopra citata ed ecco che si fa molto presto a capire come una chiusura sotto 1.1836 sancirà l’avvio di una fase bearish i cui obiettivi sono stimabili tra 1.15 e 1.16.

EurUsd (grafico daily) – Testa e spalla ribassista in formazione su EurUsd
Una interessante divergenza che a nostro modo di vedere dovrebbe favorire una discesa di EurUsd nel breve periodo è la differenza di direzione assunta nelle ultime sedute da EurUsd e dal differenziale di tasso tra Treasury americano a 10 anni e Bund tedesco (linea rossa). Qui presentato su scala inversa, questo spread di rendimento sta tornando a salire dopo mesi di discesa che hanno accompagnato al debolezza del Dollaro. Ora però i tassi stanno mostrando una andamento diverso da quello del cambio. Sarà la volta buona o la difficoltà di EurUsd a scendere ci sta segnalando qualcosa?

EurUsd (grafico daily) – Lo spread Treasury – Bund segnala una interessante divergenza pro Dollaro
Spot EurUsd: 1.1960
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1910,1.1821,1.1660) Resistenze (1.2092, 1.2200, 1.2485)
Strategia: Short a 1.1970
Stop loss: 1.2110
Take profit: 1.1700
*Manteniamo invariata la strategia della settimana passata
La protagonista della settimana appena conclusa la troviamo fuori dai radar di EurUsd, ma ha certamente avuto impatti notevoli sui tassi di interesse europei alzandoli nella parte più lunga della curva. Stiamo parlando della Gran Bretagna le cui indicazioni usciti dal meeting Bank of England di giovedì sembrano segnalare la chiara volontà di muovere i tassi al rialzo nei prossimi mesi. Forte rally della Sterlina, ma tassi in rialzo sul Bund tedesco tornato sopra 0.40% sulla scadenza 10 anni. Questa fattore ha inciso anche su EurUsd con un po’ di debolezza dell’Euro legata al fatto che l’inflazione americana è stata superiore alle attese nel mese di settembre (1,9% su base annua). Alimentata per ora in modo soft la speculazione su un nuovo rialzo del costo del denaro entro fine 2017 da parte della Fed. Attualmente il mercato stima nel 40% la probabilità che questo accada ed il FOMC di domani servirà a chiarire molto meglio cosa può attendersi il mercato dal futuro.
In Europa ovviamente nulla si muoverà fino ad ottobre quando Draghi annuncerà le future manovre di politica monetaria della BCE. Il Governatore dovrà muoversi comunque con cautela perché la reazione della Sterlina ad un aumento dei tassi in un mondo governato da rendimenti bassissimi, è eloquente di quello che potrebbe succedere all’Euro nel momento dell’annuncio di politiche monetarie più restrittive di quelle viste finora
L’analisi tecnica conferma in modo piuttosto chiaro quali sono i livelli tecnici oltre i quali cambierà la tendenza di EurUsd. La media mobile a 20 giorni da aprile, quando Trump annunciò che il Dollaro era troppo forte, è una guida molto affidabile ed in grado (finora) di sostenere il bull market. Un cedimento di questo livello posizionato attorno a 1.19 alimenterebbe aspettative di ribasso di EurUsd fino a 1.1680 e 1.1425, rispettivamente 23.6% e 38.2% di ritracciamento dell’intero movimento 1.034-2.209. Continuano ad essere evidenti le divergenze tra prezzi ed oscillatore Rsi.

EurUsd (grafico daily) – Solo la violazione della media mobile a 20 giorni invertirà la tendenza di breve
Altro elemento tecnico che potrebbe agevolare quanto meno una fase di stasi nell’andamento del cambio quello relativo alle proiezioni di Fibonacci. Se prendiamo il primo impulso rialzista del 2015 e proiettiamo in avanti quello in corso, vediamo come a 1.203 la proporzione è stata di 1.38 volte. Tipico numero utilizzato dagli analisti tecnici per individuare aree di resistenza. In caso di break si salirebbe fino a 1.232.

EurUsd (grafico daily) – Anche le proiezioni di Fibonacci sembrano anticipare uno stop temporaneo nel rialzo
Spot EurUsd: 1.1890
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1821,1.1660,1.1490) Resistenze (1.2010, 1.2061, 1.2200)
Strategia: Short sotto 1.1810
Stop loss: 1.2070
Take profit: 1.1490
Entriamo short sotto il minimo di venerdì scorso a 1.1810.
Se dal punto di vista tecnico le soglie psicologiche hanno una rilevanza puramente simbolica, certamente l’1.20 di EurUsd può essere catalogato tra quei livelli di prezzo sui quali il mercato rifletterà per un pò. A dire il vero il considerevole net long raggiunto dagli hedge fund sul mercato futures ci porta anche a pensare che la presenza di opzioni (e stop loss) presenti in zona 1.20 è considerevole. Naturale quindi aver assistito ad una reazione come quella della settimana scorsa con una chiusura di ottava sotto 1.20. Da Jackson Hole non sono arrivate grandi indicazioni da parte di Yellen e Draghi sulla politica monetaria ed è ovvio che già il primo evento della settimana corrente, ovvero il meeting BCE di giovedì, si presenta piuttosto ricco di spunti e attese.
I dati macroeconomici americani di venerdì hanno avuto un esito misto con un numero di nuove buste paga emesse inferiori alle attese mentre l’ISM manifatturiero è balzato al di sopra dei 58 punti. Molto più interessante in prospettiva FOMC la pubblicazione del Beige Book sullo stato dell’economia previsto per il 6 settembre. Se ne riparlerà il 20 settembre, ma certamente la Yellen potrebbe dare un’altra spinta alla debolezza del Dollaro qualora azzerasse le già basse probabilità di rialzo dei tassi che il mercato sconta per l’ultima parte del 2017.
Se c’è un indicatore capace di mantenere in uptrend EurUsd, quello è la semplicissima media mobile esponenziale a 20 giorni. Da aprile in avanti, eccezione fatta per una sbavatura a fine giugno, EurUsd ha sempre utilizzato questa media come trampolino di lancio per rilanciare l’uptrend. Anche l’hammer di venerdì con minimo a 1.1821 è arrivato proprio a ridosso della media mobile. Un trade short è consigliato solamente sotto quel minimo con le evidenti divergenze prezzo – Rsi che potrebbero rafforzare questo scenario.

EurUsd (grafico daily) – La media mobile a 21 giorni continua a sostenere l’uptrend di EurUsd
Anche dal Dollar Index sembrano arrivare delle indicazioni di probabile fase di stop nella debolezza del biglietto verde. Serviranno conferme da parte del mercato, ma l’ipervenduto raggiunto su scala settimanale e la bella reazione sul minimo di maggio 2016 fanno aumentare le probabilità di una fase meno negativa per il Dollar Index. Rimane però una sequenza di chiusure negative settimanali che dovrà essere interrotta per invertire la tendenza. Attenzione quindi ad una chiusura di settimana sopra 93.35.

Dollar Index (grafico weekly) – Reazione del Dollaro sui minimi di maggio 2016