Spot EurUsd: 1.1200
Scala temporale Settimanale: Supporti (1.1085, 1.0847, 1,0808) Resistenze (1.1450, 1.1711, 1.2095)
Strategia: Short EurUsd
Stop loss: 1.1450
Take profit: 1.0808
Niente da fare, la FED non sa decidere sui tassi di interesse rimandando ogni mossa al meeting di ottobre se non addirittura a quello di dicembre. Il problema è che la Yellen ha perso nei mesi scorsi il momento giusto per aumentare il costo del denaro. Fino a qualche mese fa infatti c’erano le condizioni interne (crescita economica ed inflazione) ed esterne (rallentamento e squilibri finanziari tra gli emergenti) che avrebbero potuto avallare l’idea di un inasprimento moderato nella politica monetaria. L’incertezza e l’eccessivo timore di assistere ad una reazione negativa dei mercati, hanno spinto la Banca Centrale in una situazione che appare ora molto complicata se non addirittura senza una via di uscita priva di effetti collaterali. Inflazione ed economia sono previsti dalla Fed in rallentamento con la possibilità che qualche evento esogeno proveniente dai paesi emergenti possa rendere ancora più delicata la situazione della congiuntura mondiale. Nello stesso tempo la credibilità della banca centrale sta cominciando a vacillare visto che per tutto il 2015 i messaggi che erano pervenuti ai mercati parlavano di aumento dei tassi certo quest’anno. Sentiero sempre più stretto quindi con la sensazione che Miss Yellen “speri” quasi in una crisi internazionale per fugare ogni dubbio e dare la scusa alla Fed per non compiere una mossa di rialzo dei tassi che in questo momento potrebbe portare il mondo finanziario in un territorio molto incerto.
Il grafico settimanale basato sulla tecnica delle Ichimoku cloud ci mostra come il cambio ha tentato di salire dentro la spessa “nuvola” che protegge il bear market. Ancora una volta però il tentativo è fallito con la parete inferiore della cloud che non ha nemmeno concesso al cambio di chiudere dentro questo corposo cuscinetto. Come si vede chiaramente dal primo grafico questa fascia di prezzo è piuttosto ampia e compresa tra 1.22 e 1.13, i due livelli che dovrebbero rappresentare la massima ambizione per EurUsd nelle prossime settimane. La reazione di lunedì sembra però mostrare una maggior forza dei venditori di Euro con il ritorno in area 1.08 sempre più probabile.
Grafico 1 – La cloud ha svolto ancora una volta un egregio lavoro di contenimento
Il secondo grafico ci mostra come la fascia di resistenza su scala settimanale di 1.20/1.22 rappresenterà una barriera probabilmente insormontabile per il cambio; questo non solo per la presenza della cloud ma anche perché da quelle parti passano diversi vecchi supporti ora diventati resistenze statiche. L’Rsi settimanale sembra offrire più di una speranza ai rialzisti con una rottura bullish ancora non esplicitata dai prezzi. Servono conferme e quelle potranno arrivare solamente con un decisivo e definitivo superamento della media mobile a 200 giorni di 1.1450.
Grafico 2 – Una anticipatrice rottura bullish da parte del Rsi settimanale?
Spot EurUsd: 1.1300
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1085, 1.0847, 1,0808) Resistenze (1.1450, 1.1711, 1.2095)
Strategia: Rimanere long EurUsd
Stop loss: 1.1085
Take profit: 1.1450
Entriamo nella settimana più importante dell’anno, quella in cui la Federal Reserve dovrà decidere cosa fare sui tassi o quanto meno dare un’indicazione in tal senso. Miss Yellen a nostro modo di vedere si è infilata in un percorso molto accidentato nel quale c’è il serio rischio di produrre effetti collaterali. Se giovedì 17 la Fed alzerà i tassi i capitali aumenteranno il loro deflusso da un mondo emergente già in difficoltà per tornare in USA, ma soprattutto il Dollaro potrebbe trovare un’altra gamba di rafforzamento che potrebbe essere fatale per quei paesi (Turchia, SudAfrica, Brasile) con un elevato indebitamento in biglietti verdi. Mettere in moto un rialzo (probabilmente seguito da altri) in un momento di rallentamento economico mondiale potrebbe rappresentare una fonte di destabilizzazione notevole. Non fare nulla d’altro canto, dopo mesi in cui la Fed ha preparato i mercati ad una stretta, potrebbe creare un alone di sfiducia attorno alla più importante banca centrale del mondo dalle conseguenze difficilmente prevedibili.
In settimana avremo anche diverse informazioni macro (vendite al dettaglio, produzione industriale e inflazione tra le più importanti) che potrebbero alimentare una volatilità prevedibile su EurUsd sia prima che dopo il FOMC.
Dal punto di vista tecnico è solo trading range. Se prendiamo il Dollar Index notiamo il persistere di un classico triangolo di continuazione che, dopo il falso segnale di agosto, rimane sempre al di sotto di supporti e resistenze chiave. Sappiamo che area 93 e area 98 rappresentano i punti di svolta ma fino a quando non si uscirà da qui è difficile fare previsioni.
Grafico 1 – Sul Dollar Index sono ben chiari i supporti chiave.
Per EurUsd vale lo stesso discorso con 1.08 e 1.14 a fare da dighe contro ogni movimento direzionale. Di nuovo sotto pressione la media mobile a 200 giorni, ma è evidente che solo delle decisioni concrete della Fed muoveranno le acque. Una salita sopra 1.14 sarebbe fatale all’Euro che potrebbe salire fino a 1.20/1.22, crediamo a quel punto in un contesto di politica monetaria americana che rimanderà ogni decisione per diversi mesi.
Viceversa uno sfondamento di 1.08 sancirà l’esaurimento di ogni velleità per l’Euro aprendo le porte ad un’inevitabile parità con il Dollaro.
Grafico 2 – EurUsd stretto nella morsa compresa tra 1.08 e 1.14.
Spot EurUsd: 1.1160
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1015, 1.0847, 1,0808) Resistenze (1.1450, 1.1711, 1.2095)
Strategia: Rimanere long EurUsd
Stop loss: 1.0847
Take profit: 1.1450
La prima reazione di una banca centrale al caos sui mercati scatenato dalla rivalutazione cinese dello Yuan è targata BCE. Mario Draghi la settimana scorsa ha infatti comunicato ai mercati che farà qualunque cosa per evitare una nuova ricaduta in deflazione da parte di Eurolandia. Questa mossa, che ha come obiettivo quello di comunicare ai mercati la volontà di supportare con nuova liquidità eventuali fase di stress, indica ancora una volta nella debolezza dell’Euro la strada obbligatoria per raggiungere l’obiettivo. EurUsd si è subito spostato nella parte bassa del suo range 1.08/1.15 ma senza sfondare supporti chiave come area 1.10. A questo punto non si può fare altro che attendere il meeting Federal Reserve del 17 settembre nel quale Miss Yellen potrebbe sciogliere i nodi circa il rialzo o meno dei tassi. Il dato sulla disoccupazione di venerdì scorso non sembra aver sciolto i dubbi visto che, nonostante un numero di nuovi assunti inferiore alle attese, la paga media oraria ed il numero di ore lavorate sono di fatto salite.
Non escludiamo però che il cambio EurUsd possa anche essere influenzato dalle mosse della Cina che in questi giorni sta vedendo vanificato il proposito di indebolire lo Yuan. La volatilità quindi crediamo non abbandonerà i mercati fino alla fine di settembre con le tensioni sui mercati emergenti che continueranno a catalizzare l’attenzione.
Questa settimana osserviamo dei grafici di più lungo periodo che possano aiutarci ad inquadrare l’attuale situazione di EurUsd.
Il primo grafico è a candele mensili con una storia di oltre 15 anni. Apparentemente qui sarebbe scattato un segnale bullish di lungo periodo con l’incrocio della linea del Macd rispetto a quella del segnale. I casi precedenti confermano come affidabile anche in termini di timing questo segnale anche se facciamo fatica a scorgere obiettivi più alti di 1.20/1.22, ovvero il vecchio supporto che univa i minimi 2005, 2010 e 2012. Le caratteristiche grafiche del cambio non sono molto diverse da quelle dei casi precedenti con l’avvio della fase ascendente già in essere nel momento del segnale tecnico.
Grafico 1 – Sta per scattare un segnale bullish sul Macd.
Il secondo grafico sembra confermare la possibilità quanto meno di uno spostamento del cambio verso la retta di regressione ribassista posizionata guarda caso a 1.20. Come si vede, l’eccesso di discesa accumulato ad inizio anno con lo sfondamento verso il basso della deviazione standard è stato ora rimarginato. Quello fatto finora è però stato il minimo indispensabile per poter parlare di normalizzazione. Ecco allora che un’ulteriore spinta verso l’alto come già successo nel 2008 e nel 2010 potrebbe risolvere questo eccesso tecnico indirizzando EurUsd verso la fondamentale barriera di 1.20.
Grafico 2 – Ancora presenti eccessi di negatività su EurUsd.
Spot EurUsd: 1.1210
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1128, 1.1015, 1.0847) Resistenze (1.1450, 1.1532, 1.1711)
Strategia: Rimanere long EurUsd
Stop loss: 1.0847
Take profit: 1.1450
E’ ovvio che nelle ultime settimane abbiamo assistito a movimenti valutari eccezionali innescati dalla decisione della Cina di svalutare lo Yuan. Volatilità che ha colpito soprattutto le valute emergenti ma che ha messo in mostra anche una “strana” debolezza del dollaro americano. Strana perché il dollaro tende ad essere un “safe haven” nei momenti di difficoltà e non una valuta venduta dal mercato. Questo comportamento (e quello successivo alla pubblicazione del dato sul Pil del secondo trimestre abbondantemente rivisto al rialzo) ha mostrato a tutti quanti come la forza del dollaro rispetto all’euro dipenda dalle prospettive sui tassi. Se il mercato capisce che la Fed allungherà i tempi per una stretta nel tentativo di arginare le turbolenze finanziarie, allora EurUsd sale, viceversa se capisce che la congiuntura economica darà margine alla Fed per normalizzare una politica monetaria mai così espansiva come quella attuale, allora EurUsd scende. E’ fuori discussione che dati macro e dichiarazioni di Miss Yellen faranno la differenza nel cruciale mese di settembre.
Nell’ultimo articolo di agosto avevamo continuato ad insistere sul trade long confidando nella tenuta del supporto di 1.0810, una tenacia che è stata ripagata con la spike successiva che ha colpito in pieno il nostro obiettivo di 1.1436. Un buon profitto che poteva anche essere superiore visto l’allungo del mercato fino a 1.17, ma che a posteriore si è dimostrato molto saggio portare a casa. Come si vede dal primo grafico EurUsd ha infatti violato al rialzo l’importante resistenza di area 1.1450 (da qui passava anche la media mobile a 200 giorni), ma non appena il cambio ha toccato l’ipercomprato sul Rsi i venditori di Euro si sono riaffacciati in massa, di fatto negato la rottura bullish di 1,1450.
Grafico 1 – Negata la rottura rialzista di 1.1450.
La domanda a questo punto è che fare su EurUsd? Se ad inizio agosto la nostra risposta era piuttosto convinta, il fatto che i primi obiettivi rialzisti sono stati raggiunti e poi di nuovo allontanati con una tale velocità ci lascia più di una perplessità sul fatto che la forza di Euro rappresenti lo scenario più probabile. L’idea di fondo rimane quella di un cambio che tenta (senza successo) di risalire sopra la corposa fascia di resistenza di lungo periodo rappresentata da 1.18/1.20. Per avallare questa ipotesi servono però delle conferme ed uno strumento che utilizziamo da tempo per ottenerle è un tipico indicatore di forza del trend come l’Adx. Come si vede dal secondo grafico, in diverse occasioni l’Adx ha tentato di superare la soglia dei 30 punti a partire da aprile, ovvero dal momento in cui EurUsd ha cominciato faticosamente a risalire. Tentativi sempre falliti ed infatti il trend bullish è sempre naufragato. Ora il mercato ci riprova e, se assisteremo ad una salita di questo indicatore sopra quota 30, allora potremo tornare a mostrare con maggiore convinzione una strategia bullish su EurUsd.
Grafico 2 – Nel momento in cui l’Adx supererà quota 30 potremo considerare più convincente il segnale bullish sull’euro.
Spot EurUsd: 1.1010
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.0920, 1.0847, 1.0810) Resistenze (1.1075, 1.1128, 1.1450)
Strategia: Aprire Long EurUsd con chiusura sopra 1.1075
Stop loss: 1.0810
Take profit: 1.1436
Il tanto atteso dato sulla disoccupazione americana non ha prodotto nulla di particolare su EurUsd anche perché il tasso dei senza lavoro è rimasto fermo al 5,3% a fronte di 215 nuove assunzioni. Le aspettative degli analisti sui tempi di rialzo dei tassi americani sono rimaste invariate (tra settembre e dicembre) mentre un po’ di volatilità la sta generando in queste ore la decisione della Cina di svalutare lo Yuan del 2%.
Saranno prevalentemente le dichiarazioni di agosto dei membri Fed a muovere EurUsd prima del Fomc di settembre, ma anche i dati macro che usciranno questa settimana potranno avere la loro importanza visto che su di esse gli analisti “scommetteranno” sui tempi del rialzo dei tassi di interesse.
In particolare attenzione alle vendite al dettaglio del 13 agosto e alla produzione industriale (a cui si aggiungerà la variazione dei prezzi alla produzione) del 14 agosto.
Tutto questo in un contesto che dovrà sempre tenere conto di possibili sorprese che potrebbero arrivare dalla Grecia. L’accordo con i creditori sembra sempre più vicino e quindi il tema dovrebbe per il momento uscire dai radar degli operatori, ma siccome ciclicamente il tema si ripresenta è sempre opportuno gettare un occhio alle notizie che arrivano da Atene.
Dal punto di vista tecnico è evidente la situazione di stallo in cui si trova il mercato. Il supporto di 1,0810 è stato interessato in diverse occasioni, ma crediamo che EurUsd cederà sotto i colpi dei venditori nel momento in cui gli investitori capiranno che già a settembre ci potrebbe essere un aumento nei tassi. A quel punto il doppio massimo realizzato tra maggio e giugno in area 1.14 sarebbe formalizzato con obiettivo che diventerebbe 1.015, quindi ben sotto il minimo di marzo.
Grafico 1 – Nel caso 1.0810 venisse violato al ribasso ci troveremmo di fronte ad un doppio massimo.
Questo per quello che riguarda i supporti, ma interessante anche il lato delle resistenze. Per salire a 1.145/1.15 dove passa la media mobile a 200 giorni, è necessario assistere ad una rottura di 1.1075, livello sotto pressione in queste ore e resistenza dinamica offerta dalla sequenza di massimi decrescenti.
Grafico 2 – Nel caso di rottura verso l’alto di 1.1075 il mercato metterà nel mirino 1.1450.
Rimane sempre sullo sfondo una considerazione legata all’abbondante esposizione short di Euro (ma soprattutto long di Usd) tuttora presente tra gli hedge fund sul mercato futures. Questo è un elemento di freno alla forza del Dollaro in ottica di breve periodo, ma è chiaro che qualora certi livelli tecnici dovessero cedere dopo tanta e ripetuta pressione queste valutazioni diventerebbero più deboli. Ad aggiungersi all’idea di una necessaria fase di smaltimento degli eccessi da parte dell’Euro anche quella di un tasso di variazione annuo di EurUsd, ancora inferiore a -15%, un eccesso che in passato ha favorito la formazione di un bottom primario.
Spot EurUsd: 1.1100
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.0920, 1.0819, 1.0658) Resistenze (1.1215, 1.1278, 1.1436)
Strategia: Long EurUsd
Stop loss: 1.0819
Take profit: 1.1436
E’ la settimana della Federal Reserve, un FOMC nel quale Miss Yellen dovrà rompere gli indugi indicando ai mercati se la banca centrale ha intenzione di alzare il costo del denaro già a partire da settembre. Le conseguenze sui mercati valutari ed obbligazionari sarebbero certamente notevoli poiché dopo anni di (ZIRP) Zero Interest Rate Policy gli Stati Uniti romperebbero gli indugi. Le materie prime stanno già manifestando questo stato di sofferenza con il Dollaro forte che continua a mietere cali tra i prezzi dei metalli, del petrolio e dell’oro.
In Europa intanto la situazione greca sembra lentamente sopirsi con il Parlamento ellenico che sta approvando i pacchetti di austerità richiesti dai creditori anche se la persistente chiusura della borsa greca ed il controllo dei capitali ci fanno capire come la normalità è ancora lontana dal ritornare. Le tensioni sul mercato obbligazionario ed azionario europeo si stanno comunque riducendo con il cambio EurUsd sta cercando una base in area 1.09/1.10.
Andando all’analisi tecnica non è di facile interpretazione la situazione di EurUsd. Certamente il supporto di 1,0819 ha retto al primo tentativo di sfondamento verso il basso e questo lascia aperta la possibilità che si sviluppi un nuovo impulso rialzista all’interno di una tendenza in essere da marzo. Il completamento di tre onde discendenti con la terza che scende sotto e poi recupera la down trend line, vede l’obiettivo tecnico esattamente a di quell’area 1.14/1.15 dove transita la parete superiore di questo trading range, con la media mobile a 200 giorni che sta convergendo proprio verso quella zona.
Viceversa Il definitivo break di area 1.08 riporterebbe invece il cambio sui minimi del 2015, ma al momento siamo dell’idea che mantenere o attivare una parziale copertura sul dollaro possa essere opportuna per chi è molto esposto sulla valuta statunitense. Il tentativo in queste ore di forzare la trend line ribassista di giugno-luglio sembra andare in questa direzione.
Grafico 1 – EurUsd tenta di violare al rialzo le resistenze di 1.1075
Quale potrebbe essere la motivazione in grado di spingere verso l’alto EurUsd? Forse una ripresa nel prezzo dell’oro. Ad oggi il sentiment verso il metallo giallo è estremamente negativo ma le proiezioni di supporto raggiunte sono notevoli come ad esempio il 50% di ritracciamento dell’intero bull market partito 15 anni fa. Sappiamo che Oro ed EurUsd sono correlati positivamente ed una reazione del prezioso potrebbe alimentare la reazione della moneta unica europea.
Grafico 2 – Oro ed EurUsd sono correlati positivamente e considerata l’importanza di 1085 per l’oro questo alimenta le possibilità di rimbalzo di EurUsd
Spot EurUsd: 1.0850
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.0850, 1.0787, 1.0521) Resistenze (1.1215, 1.1278, 1.1436)
Strategia: Short EurUsd
Stop loss: 1.1070
Take profit: 1.0521
Il salvataggio della Grecia ma soprattutto l’allontanamento della parola Grexit dai radar finanziari ha decretato la fine del trading range 1.10-1.15 che da tempo andava avanti su EurUsd. Evidente la delusione del mercato nel prendere atto che la Grecia continuerà a fare parte della moneta unica con tutte le problematiche che questo comporterà ancora in futuro visto cheil debito, ma anche la crescita, appaiono due nodi che difficilmente Atene riuscirà a sciogliere a breve. Altra ipotesi plausibile è l’accresciuta sfiducia nella moneta europea che a questo punto stanno esprimendo i mercati.
Anche le dichiarazione della Yellen hanno però ridato forza al Dollaro americano e questo perché il rialzo dei tassi appare di nuovo una possibilità che si possa concretizzare in questo 2015; riteniamo che questa ipotesi potrà trovare sostegno nel momento in cui i pericoli Cina e Grecia saranno definitivamente allontanati, ma soprattutto quando i dati macro americani ricominceranno a mostrare segnali di forza più importanti di quelli visti finora. La sola ripresa occupazionale non basta ci vogliono anche pressione inflazionistica soprattutto dal lato salariale.
Passando all’analisi tecnica appare di fato molto compromesso il bull market che EurUsd ha cominciato a marzo dai minimi di 1.0462. Come si vede dal grafico i rialzisti hanno a loro disposizione un’ultima possibilità che è proprio legata alla tenuta dei supporti di 1.0850. Su questo livello si posiziona il 61.8% di ritracciamento dell’intero rialzo 1.0462-1.1469 oltre che il minimo del mese di maggio. Esiste anche una remota possibilità che il mercato ecceda nel ribasso fino a 1.0787, soglia di supporto generata dal fatto che qui il ribasso partito a giugno eguaglia in ampiezza quello di maggio. E’ innegabile che se l’Euro deve ripartire questo è il momento buono.
Grafico 1 – Area 1.0850 rappresenta una zona di supporto chiave
Facciamo poi notare in ottica prospettiva come di fatto la capitolazione del supporto di 1.0850 formalizzerebbe un doppio massimo realizzato in area 1.14 ed a quel punto l’obiettivo ribassista sarebbe spostato circa 650 pips più in basso partendo da 1.0850, l’indicazione di come probabilmente il minimo di marzo verrebbe spazzato via.
Continuiamo a ritenere estremo il movimento di ribasso di EurUsd e questo dovrebbe ancora per un po’ allontanare l’ipotesi della parità. Il secondo grafico mostra il tasso di variazione ROC a 52 settimana (1 anno). Come si vede siamo tornati ad un bilancio negativo di quasi il 20% ed in circostanze analoghe la reazione dell’Euro in passata non si è fatta attendere.
Grafico 2 – Il bilancio negativo annuo di EurUsd è ancora molto estremo per favorire un’accellerazione bearish
Spot EurUsd: 1.1060
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.0952, 1.0818, 1.0521) Resistenze (1.1278, 1.1436, 1.1466)
Strategia: Mantenere Long EurUsd
Stop loss: 1.0952
Take profit: 1.1436
Il no piuttosto netto al referendum greco ha ovviamente scatenato la volatilità sui mercati, fenomeno abbastanza prevedibile alla luce delle conseguenze che questo voto popolare potrebbe portare in Europa. Le dimissioni del ministro delle finanze Varoufakis rappresentano forse la nota positiva di un dialogo che da entrambe le parti si vuole riaprire a tutti i costi e che non potrà prescindere dal taglio del debito ellenico. L’haircut è già stato praticato negli ultimi anni e i tassi a 2 anni attorno al 50% potrebbero rendere ancora una volta pesante il bilancio per i creditori. La trattativa ripartirà da qui ed è chiaro che Tsipras, per riavere ossigeno anche nel sistema bancario, dovrà cedere su alcuni punti finora ritenuti tabù. Il vertice di oggi pomeriggio si spera possa sbloccare le posizioni politiche e permettere l’avvio di un piano ragionato di salvataggio ma soprattutto di rilancio dell’economia greca. La Grecia non ha adempiuto all’ultimo pagamento del Fondo Monetario ma altre scadenze stanno arrivando con altri 467 milioni da versare al FMI il 13 luglio oltre ai 2 miliardi di un bond greco previsto in scadenza per il 10 luglio. Poi ci sono stipendi e pensioni aggrappati alla speranza risolutiva di un accordo, il tutto con la spada di Damocle del bail in sul sistema bancario ellenico che la BCE potrebbe decidere di applicare appurata l’insolvenza degli istituti creditizi.
Dopo questa premessa l’analisi tecnica ci consegna un inizio di settimana in cui l’affondo post referendum di EurUsd non ha prodotto un ribasso così marcato come ci si poteva aspettare . La moneta unica europea è scesa vicino (ma non sotto) il minimo del 29 giugno di 1,0952.
Il primo grafico basato sulle Bollinger Bands ci mostra chiaramente come il rialzo dell’Euro sta testando la parete inferiore delle bande, un comportamento tecnico che ad aprile e a maggio produsse la reazione dei mercati. Da queste parti passa anche la trend line rialzista che unisce gli stessi minimi e quindi potenzialmente esiste la possibilità che si formi un double bottom con pivot attorno a 1,1280. In quel caso l’eventuale formalizzazione di questa figura di inversione sarebbe il preludio al ritorno in area 1.15
Grafico 1 – Bande di Bollinger impostate per la formazione di un minimo primario.
Alle stesse considerazioni ci arriviamo osservando il grafico giornaliero basato sulle Ichimoku cloud. Anche qui si vede come il ribasso di lunedì si è arrestato esattamente sul cuscinetto che sta supportando il rialzo. La lagging line ancora riesce a mantenersi in posizione bullish, ovvero sopra i prezzi spot di 26 giorni fa, ma il tempo stringe. Senza se e senza ma da oggi dovrà scattare una reazione verso l’alto pena la definitiva perdita del trend rialzista.
Grafico 2 – Secondo la regola delle Ichimoku cloud da oggi dovrebbe ripartire il rialzo.
Spot EurUsd: 1.1235
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.0818, 1,0960, 1.0521) Resistenze (1.1436, 1.1460, 1.1690)
Strategia: Long EurUsd
Stop loss: 1.0960
Take profit: 1.1436
La tragedia greca appare ancora lontana dall’essere risolta con il tentativo di Tsipras di appellarsi al referendum che sembra più una mossa politica che una scelta di oculata gestione della crisi. Il referendum popolare, oltre ad essere probabilmente incostituzionale, potrebbe rivelarsi inutile e dannoso per i greci. Se vinceranno i sì al piano di austerity il governo Tsipras non avrà comunque la credibilità per ripresentarsi a Bruxelles e gli interlocutori potrebbero diventare altri. Se vincessero i no difficilmente l’Europa tornerà sui suoi passi aprendo così le porte ad un Grexit piuttosto che perdere in credibilità.
Sarà una settimana densa di speculazioni e volatilità oltretutto arricchita da due importantissimi dati americani come quello sull’ISM manifatturiero e quello sulla disoccupazione previsti rispettivamente per l’1 e il 2 luglio.
Il tempo stringe per la Federal Reserve e la credibilità verso Miss Yellen comincerà a scemare più ci avvicineremo alla fine dell’anno con il mercato che cercherà ripetutamente risposte dai dati macroeconomici.
Un rialzo dei tassi americani difficilmente prenderà corpo in una condizione di dollaro forte e seguire l’andamento di EurUsd è fondamentale per capire le prossime tendenze di mercato. Al momento continuiamo a privilegiare lo scenario di trading range 1.10-1.15 e la valenza di questo supporto è stata confermata anche lunedì mattina quando, dopo un iniziale sbandamento sotto 1,10, il recupero di area 1,11 è stato molto rapido.
Dall’analisi giornaliera di EurUsd notiamo l’importanza tecnica di questo livello di supporto. A 1.10 passa la trend line rialzista in essere da aprile così come la spessa cloud che sembra aver retto al primo urto dei venditori di Euro. La lagging line continua a rimanere in posizione bullish (cioè sopra la cloud e sopra ai prezzi spot di 26 giorni fa). A questo punto una decisa inversione verso l’alto di EurUsd non farebbe altro che confermare il long come opzione preferibile per le prossime settimane.
Grafico 1 – Rimangono intatti i supporti di breve periodo.
Conviene tenere sotto stretta osservazione anche l’andamento dell’oscillatore Rsi. Come si vede dal secondo grafico, al rialzo dello spot sta corrispondendo un analogo rialzo del Rsi a 13 giorni. Potremo cambiare atteggiamento, quindi essere ben predisposti verso il lato short, nel momento in cui l’oscillatore Rsi sfonderà verso il basso la linea di tendenza anticipando in questo l’evoluzione verso il basso dello spot. L’ipotesi Grexit ha portato sia prezzi che oscillatori a premere sui supporti senza per ora formalizzare nessuna inversione. La strategia cambierà solo con chiusura sotto 1.10.
Grafico 2 – Dall’Rsi potrebbero arrivare i segnali anticipatori del ribasso.
Spot EurUsd: 1.1340
Scala temporale Mensile: Supporti (1.0818, 1.0521, 1,0456) Resistenze (1.1460, 1.1690, 1,1880)
Strategia: Long EurUsd
Stop loss: 1.1050
Take profit: 1.1460
Non sembra che le trattative tra Grecia e creditori abbiano scosso più di tanto i mercati valutari, soprattutto EurUsd il quale continua a stazionare all’interno dell’arcinoto trading range 1.10-1.15. Peccato per il nostro take profit di 1.1460 solamente sfiorato dal mercato (1.1438) ma per il momento rimaniamo fiduciosi su un nuovo interessamento di area 1.15.
Sarà una settimana densa di appuntamenti soprattutto per capire quale soluzione si troverà alla vicenda greca. Sappiamo infatti che a fine mese il paese ellenico dovrà rimborsare le tranche di aiuti al Fondo Monetario per 1,6 miliardi e quindi la data ultima fissata per un accordo sarà il Consiglio Europeo del 25/26 giugno salvo accordi preventivi durante le prossime ore. Il clima che si respira è comunque più ottimista con Atene che sembra aver presentato un piano più credibile e realistico.
La settimana scorsa è stato però caratterizzata anche da un evento un po’ sottovalutato dai mercati. Stiamo parlando del dato di inflazione americano, uscito invariato ma soprattutto inferiore a quello europeo di maggio (+0,3%). Questa rilevazione porta a -30 punti base il differenziale di inflazione tra Stati Uniti ed Area Euro un evento che in passato (spread di inflazione negativo) ha sempre inaugurato una fase rialzista per EurUsd. Come si vede dal primo grafico le barre verticali ci segnalano i casi in cui questo evento si è verificato ed è abbastanza immediato capire come ben difficilmente il cambio EurUsd ha avuto la possibilità di scendere in modo aggressivo in presenza di questo contesto.
Grafico 1 – i differenziali di inflazione rendono complicato un ulteriore rafforzamento del Dollaro.
Presi dalla frenesia di liquidare le posizioni in Euro per l’effetto combinato Grecia e Qe della Bce, il sentiment attorno alla moneta unica è sceso ai minimi termini. Record di posizioni corte da parte degli hedge fund e oscillatori tecnici mensili largamente ipervenduti. Certamente questa situazione può andare avanti per settimane senza assistere ad una ripresa degna di nota, ma la nostra sensazione è quella di una possibile zampata rialzista dell’Euro. Osservando il grafico successivo balza all’occhio come il Macd mensile ha raggiunto il medesimo livello toccato nel 2000, solamente che in quel momento il valore dell’Euro era molto più basso. Lo scenario è ancora assolutamente bearish e lo sarà fino a quando la linea veloce si manterrà sotto quella del segnale, ma la forza del biglietto verde per un po’ dovrebbe risultare ancora frenata.
Grafico 2 – Macd mensile nelle stesse condizioni del 2000.