Dollaro più Forte della Fed

Dollaro più Forte della Fed

Spot EurUsd: 1.0570

Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.0456, 1.0215, 0.9900) Resistenze (1.1053, 1.1210, 1530)

Strategia: Long con chiusura sopra 1.0550 e sopra al massimo del giorno precedente

Stop loss: 1.0450

Take profit:1.1000

La BCE farà la Differenza questa Settimana

Il mercato appare un po’ smarrito da ciò che la banca centrale ha intenzione di fare sui tassi di interesse. Le minute della Fed hanno espresso la settimana scorsa una chiara spaccatura tra i componenti circa i tempi dell’aumento nel costo del denaro. Alcuni sarebbero già pronti, altri vorrebbero rimandare al 2016. Il dollaro forte sembra essere il tema dominante che rischia di mettere in seria difficoltà la Yellen. Alzare troppo presto potrebbe dare nuova linfa al biglietto verde, aspettare potrebbe costare caro in quanto i mercati azionari aumenterebbero la progressione della corsa rialzista aumentando il rischio di bolle. I dati macroeconomici usciti di recente confermano un rallentamento probabilmente anche degli utili come ben riflesso dalla performance di Wall Street nel primo trimestre. Sarà interessante questa settimana capire dalle parole della Bce come il QE, al termine del suo primo mese di vita, sta incidendo su crescita ed inflazione; altrettanto evidente come parole molto accomodanti di Draghi sul fronte politica monetaria spingerebbero l’Euro ancora più giù agganciando quella parità ormai acclamata da molti come polo di attrazione per il cambio.

Che Forza la Resistenza di 1.10!

L’analisi tecnica presentata la settimana scorsa ha seguito alla perfezione le indicazioni. La parete superiore della banda di Bollinger ha contenuto il rialzo come fa sistematicamente da ormai 1 anno agevolando un ritorno di EurUsd in prossimità della lower band permettendoci così di prendere profitto dal nostro trade short suggerito in area 1.10. Vedremo adesso come si comporterà il mercato su questi supporti. Un minimo che chiude sopra 1.0550 sarebbe il segnale di un potenziale doppio minimo che sfrutteremo tatticamente con un long avente come target l’ormai arcinota zona di 1.10. Il trade va attivato solamente con una chiusura sopra il massimo della seduta precedente.

2015-04-13 banda di bollinger eurusd

Grafico 1 – La resistenza della upper band di area 1.10 ha tenuto, ora attenzione alla lower band posta in area 1.0550

Fino a quando questa barriera tecnica di resistenza non verrà superata rimane valido lo scenario ben disegnato sui grafici weekly. Sfondato al ribasso il 61.8% di ritracciamento rappresentato da 1.12 il prossimo livello di Fibonacci è quello di 0.99, ovvero il 78.6% di tutto il bull market 0.8230-1.6038 cominciato nel 2000 e terminato nel 2008. Permane una situazione di eccesso di sentiment negativo sull’Euro che per ora sta “comprando” tempo alla moneta unica, ma certamente la sensazione è quella di un livello di parità che presto potrebbe essere raggiunto dal cambio. Operazioni in controtendenza, ovvero long, andranno effettuate sempre con rigidissimi livelli di stop loss.

2015-04-13 eurusd fibonacci

Grafico 2 – Rimane aperto l’obiettivo di ritracciamento di Fibonacci di 0.9900 con supporto intermedio a 1.0215

Se l’America rallenta l’Euro recupera

Se l’America rallenta l’Euro recupera

Data analisi: 7 Aprile 2015 spot EurUsd: 1.0980

Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.0900, 1.0710, 1.0456) Resistenze (1.1053, 1.1210, 1.1530)

Strategia: Stop short and reverse con chiusura sopra 1.1053

Stop loss: 1.1065

Take profit:1.0710

La Stagnazione dei Prezzi al Consumo Preoccupa la Fed

Il mercato del lavoro americano ha gelato venerdì Wall Street con il numero di posti di lavoro creati (126 mila) pari alla metà delle attese chiudendo così una serie di dati usciti a marzo veramente deludenti per gli Stati Uniti. Il dollaro forte, il clima, gli scioperi nei porti, tutti fattori che hanno zavorrato l’economia e che probabilmente contribuiranno a far salire il Pil americano molto meno di quello che ci si attendeva. Ora sulla Federal Reserve comincia ad aleggiare una certa attesa per capire cosa farà con i tassi di interesse. La morsa infatti è micidiale; da una parte il dollaro forte ed il calo delle materie prime agiscono da deflatore riducendo i margini di utile delle multinazionali. Dall’altra parte molto società di grande distribuzione come Wal Mart e McDonald’s aumenteranno i salari risollevando sì l’inflazione, ma comprimendo ulteriormente gli utili aziendali. Alzare i tassi di interesse in questo momento potrebbe rappresentare un cocktail preoccupante. Vedremo, ma intanto chi, come da nostre attese, si riprende è l’Euro. L’eccesso di posizione corte scontava un ottimismo esagerato verso gli Usa che per effetto di una riduzione dei tassi decennali al 1,8% vede contrarsi anche il vantaggio di tasso accumulato nelle settimane scorse indebolendo il biglietto verde tornato a ridosso delle resistenze chiave.

Prende fiato il Trend Ribassista di EurUsd

EurUsd torna quindi sul luogo del delitto. Dopo la sparata post Fed del 26 marzo quando si arrivò fino a 1.1053, il cambio ha vissuto qualche seduta di consolidamento prima di ritornare a sfiorare la resistenza. Tecnicamente quello che abbiamo visto dopo il massimo di 1.1053 è stato ritracciamento in tre barre. In pratica dopo il top il mercato ha corretto per tre barre fino a realizzare quella che in gergo si chiama “inside bar”, ovvero una giornata con massimi e minimi compresi nella candela precedente. Giovedì poi la rottura rialzista, confermata venerdì dopo i dati sulla disoccupazione. Siccome la prima ondata 1.0471-1.1053 si è articolata nei grafici intraday in 5 onde, dovremmo aver visto completate onda A e onda B con quella in corso che dovrebbe rappresentare onda C. il target di questo movimento, sfondata definitivamente la resistenza dovrebbe essere 1.13, livello sul quale le due gambe correttive si equivalgono in ampiezza.

2015-04-06 eurusd media mobile

Grafico 1 – Superata la media mobile a 20 giorni rimane da superare 1.1053 prima di 1.13.

C’è poi un altro grafico che riteniamo debba essere portato alla vostra attenzione ed è quello basato sulle Bollinger Bands. Da quando è cominciato il bear market a maggio 2014, EurUsd solo a dicembre dell’anno passato toccò la banda superiore senza però superarla in chiusura. Ora ci risiamo e se questo evento tecnico si verificherà saremo di fronte al segnale long che aspettavamo.

2015-04-06 eurusd bollinger bands

Grafico 2 – La upper band non è mai stata violata al rialzo da maggio 2014.

Obiettivo minimo del rimbalzo raggiunto

Obiettivo minimo del rimbalzo raggiunto

Spot EurUsd: 1.0830

Scala temporale Giornaliera: Supporti (1,0650,1.0456, 1.0215) Resistenze (1.1053, 1.1210, 1530)

Strategia: Mantenere Short EurUsd con chiusura trade sopra 1.1065

Stop loss: 1.1065

Take profit:1.0456

La stagnazione dei prezzi al consumo preoccupa la Fed

Il meeting della Federal Reserve di mercoledì scorso ha prodotto il rimbalzo più consistente da maggio 2014, ovvero da quanto è cominciato il bear market di EurUsd. Quasi 600 pips (minimo 1,0456 massimo 1,1053) di risalita che sono avvenuti dopo il comunicato stampa. Cominciano infatti ad emergere a Washington alcuni segnali di preoccupazione circa il potere deflativo che la forza del dollaro sta compiendo sul parametro che misura costo della vita, indice che la FED guarda con molta attenzione (assieme alla disoccupazione) per far partire il ciclo restrittivo sul costo del denaro. La Yellen ha bisogno di una valuta stabile e non eccessivamente forte per poter convincere il mercato che l’inflazione sta gradualmente risalendo per effetto di maggiori pressioni salariali e la reazione del mercato sembra aver colto questa sfumatura, almeno per ora. Il rallentamento economico visto nei primi due mesi in America potrebbe aumentare il nervosismo della Banca Centrale americana.

Prende fiato il trend ribassista di EurUsd

Dal punto di vista tecnico vogliamo far notare due cose. La prima è riferita ai grafici daily dove si vede chiaramente come l’eccellente media mobile esponenziale a 20 giorni sta cercando di contenere il rialzo del cambio. Sono sempre le banche centrali che scatenano la volatilità e guarda caso la resistenza chiave di 1.1098 è stata raggiunta dopo le parole di Draghi in cui fu annunciato il QE europeo. La Fed ha riportato la palla nel campo avversario con un massimo post FOMC di 1.1053. Qui si giocherà la partita decisiva dal punto di vista tecnico con uno sfondamento della resistenza che proietterebbe EurUsd verso le corpose resistenze di area 1.15.

2015-03-30 eurusd media mobile esponenziale 20 giorni

Grafico 1 – La media mobile esponenziale a 20 giorni ha contenuto il rialzo per il momento.

Il secondo grafico invece è a candele mensili. Alla fine della giornata odierna potremo emettere una sentenza tecnica che ci permetterà di capire lo scenario dei prossimi mesi. Chiudere sopra 1,10 il mese di marzo formalizzerebbe una figura mensile di “hammer”, ovvero un tipico pattern di esaurimento del ribasso derivante dalla teoria delle candele giapponesi. A quel punto si dovrebbe cominciare a guardare alla primavera come ad un momento in cui EurUsd tenderà a convergere come minimo verso 1,15 senza escludere una puntata in area 1.20 nella migliore delle ipotesi. L’ipotesi appare remota poiché servirebbe un rally giornaliero di quasi 200 pips, ma questo scenario permetterebbe all’Euro di smaltire gli eccessi ribassisti di sentiment e di oscillatori accumulati in questi mesi.

2015-03-30 eurusd candele mensili

Grafico 2 – Con chiusura mensile di marzo sopra 1.10 vedremo formalizzata una figura di hammer.

Saltati molti stop loss dopo la Fed

Saltati molti stop loss dopo la Fed

Spot EurUsd: 1.0810

Scala temporale Giornaliera: Supporti (1,0456,1.0215, 0.9900) Resistenze (1.1065, 1.1210, 1670)

Strategia: Mantenere Short EurUsd con chiusura trade sopra 1.1065

Stop loss: 1.1065

Take profit:1.0456

Gli eccessi di ipervenduto cominciano a farsi sentire su EurUsd

La potremmo chiamare una salutare correzione quel movimento di EurUsd di quasi 500 pips concretizzatosi dopo la chiusura del meeting della Federal Reserve di mercoledì scorso. Pulizia da un eccesso di sentiment negativo ben sintetizzato dal grafico 1 che ci mostra l’esposizione net short di Euro raggiunta dai non commercials (sostanzialmente gli hedge fund).

2015-03-20 esposizione net short euro non commercials

Grafico 1 – L’esposizione Net Short di Euro dei non commercials sul mercato dei futures ha raggiunto i livelli record del 2012.

L’istrogramma rosso mostra la differenza tra posizioni lunghe e posizioni corte aperte dai non commercials sul mercato dei futures di Chicago, un estremo di “corto” simile a quello visto nel 2012 all’apice della crisi dei debiti sovrani. Naturale quindi che, come un elastico teso in maniera esagerata, è bastata un’indecisione della FED sulle tempistiche di rialzo dei tassi a scatenare un movimento che però ha trovato a 1.1050 la prima barriera chiave con cui dovremo fare i conti nelle prossime settimane prima di chiamare un’inversione di tendenza nel trend di breve. L’aspetto grafico lo riprendiamo dopo, ma certamente questo movimento ha evidenziato la volontà della FED di porre un freno temporaneo all’apprezzamento del biglietto verde, una forza che rischia di rovinare il programma di rimozione graduale degli stimoli monetari per effetto della deflazione importata generata da una moneta forte.

Prende fiato il trend ribassista di EurUsd

L’analisi tecnica si rivela molto efficace nell’individuare quali sono le soglie tecniche sulle quali lavorare. Spazzati via gli stop loss posizionati sopra a 1.10 (il nostro era stato volutamente posto 65 pips sopra 1.10), il mercato ha ritracciato fino a 1.06, ma la ferita rimane aperta ed ora non è escluso assistere ad un nuovo assalto. Il grafico presentato nel precedente articolo basato sulle Ichimoku cloud settimanali ci aveva già comunicato quale era la resistenza dinamica da non superare, ma anche il messaggio che ci giunge dalle Bande di Bollinger è analogo. Come si vede dal grafico 2 l’area di 1.10 è un passaggio cruciale. Se ricordate la parte alta di 1.10 rappresentò anche il minimo post meeting BCE in cui Draghi annunciò il QE europeo e per questo motivo è abbastanza logico attendersi una certa reattività del mercato attorno a questi livelli. Altrettanto evidenti anche in questo caso come una rottura delle resistenze sposterebbe il cambio verso la upper band attualmente posizionata a 1.15 e che da maggio 2014 rappresenta un baluardo insuperabile per la valuta europea.

2015-03-20 bollinger eurusd

Grafico 2 – Le Bande di Bollinger stanno eseguendo un eccellente lavoro di resistenza da maggio 2014.

Rimbalzo in corso

Rimbalzo in corso

Data analisi: 19 Marzo 2015 spot EurUsd: 1.0950

Scala temporale Settimanale: Supporti (1.0215, 0.9900, 0.9580) Resistenze (1.1065, 1.1210, 1670)

Strategia: Chiudere Short EurUsd con chiusura sopra 1.1065

Stop loss: 1.1065

Take profit:0.9900

La Fed modifica il suo atteggiamento

Con il FOMC di ieri la Federal Reserve ha rimosso nel suo comunicato la parola “paziente” nel cambio di strategia di politica monetaria, un segnale che per la maggior parte degli analisti prelude ad una stretta nel costo del denaro a giugno o settembre. La Presidente Yellen ha però precisato che rimuovere paziente non significa diventare impazienti ribadendo che sarà l’economia a dettare i tempi della politica monetaria. Violentissima la reazione dell’Euro che rimbalza fino ad area 1.10, ma anche delle borse americane, delle commodities e dei bond con i rendimenti decennali che tornano a scendere sotto quota 2%.

Siamo alla terza caduta più ampia della storia dell’Euro

Riproponiamo un grafico di lungo periodo che già in passato avevamo pubblicato su queste pagine. Si tratta del rapporto di cambio EurUsd degli ultimi 30 anni prendendo in considerazione il numero di pips che hanno caratterizzato in questo periodo le correzioni di EurUsd. A fronte di un valore medio di 3148 pips, siamo attualmente di fronte alla terza maggiore correzione di mercato di queste tre decadi. Dal momento dal massimo di maggio 2014 al minimo di 1.0456 di marzo 2015 sono stati coperti 3536 pips, meno di 200 pips del movimento che caratterizzò la violenta correzione (nonché inversione di tendenza) dai massimi del 2008 di 1.60, ma oltre 600 pips sotto il movimento ben più esteso che caratterizzò la debolezza della moneta unica europea dal 1998 al 2000. Rispetto a quel periodo però l’RSI a 12 mesi è sceso ad un livello di ipervenduto inferiore.

2015-03-19 eurusd ultimi 30 anni

(Grafico 1 – Siamo di fronte alla terza più ampia correzione di EurUsd dal 1980 ma con il maggior ipervenduto di sempre)

Il secondo grafico su scala settimanale che proponiamo di seguito ci mostra quale sarà il livello di resistenza dinamico più importante che EurUsd si troverà ad affrontare in caso di rimbalzo tecnico. La Tenkan Sen (linea blu) rappresenta solitamente la prima barriera tecnica di un mercato in forte tendenza. Attualmente la Tenkan Sen è posizionata attorno a 1.1065 e come si può vedere chiaramente dal grafico 2 questa resistenza dinamica ha sempre tenuto lontano il cambio da un semplice tentativo di allungo verso livelli successivi. Il violentissimo rimbalzo di ieri post FOMC probabilmente cercherà di forzare questo livello. Solo il superamento in chiusura di settimana (mai avvenuto da maggio 2014) potrebbe far scattare l’Euro verso area 1.16, ipotesi non così improbabile alla luce dell’eccesso di sentiment negativo che aleggia attorno all’Euro.

2015-19-03 eurusd tenkan sen

(Grafico 2 – La Tenkan Sen si è finora rivelato un eccellente livello di resistenza)

Obiettivo Parità

Obiettivo Parità

Spot EurUsd: 1.0495

Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.0215, 0.9900, 0.9580) Resistenze (1.0825, 1.1095, 1.1210)

Strategia: Tenere aperto short EurUsd

Stop loss: 1.0825

Take profit: 0.9900

La Settimana della Federal Reserve

Prosegue inarrestabile la caduta di EurUsd supportato adesso anche da una spiccata debolezza delle commodities. Il petrolio WTI ha chiuso venerdì a New York sotto i 45$ al barile in calo di quasi il 5% aumentando ulteriormente le tensioni finanziarie sui paesi esposti alle esportazioni di greggio, in particolare Brasile e Russia. La continua caduta dei rendimenti obbligazionari europei a fronte di una stabilità dei tassi americani ha poi portato lo spread TNote-Bund a 195 punti base, un vantaggio indubbio di tasso che amplifica la forza del biglietto verde. La settimana entrante vedrà protagonista la Federal Reserve con il consueto FOMC di politica monetaria dal quale gli analisti si attendono di capire se questo 2015 sarà l’anno del rialzo nei tassi di interesse oppure no. I recenti dati macroeconomici in particolare legati ai consumi interni (vendite al dettaglio) e inflazione non hanno mostrato assolutamente una ripresa così travolgente di giustificare un rialzo nel costo del denaro, ma solo la signora Yellen potrà fornire maggiore chiarezza su questo fronte.

Caduta Inarrestabile?

La domanda appare lecita poiché nelle ultimi 12 giorni di trading in ben 10 occasioni l’Euro ha chiuso in calo, un chiaro indicatore di quanta forza abbiano in questo momento i ribassisti. Il primo grafico che vogliamo analizzare questa settimana è quello basato sulla tecnica della regressione lineare. Nel grafico 1 notiamo subito come il movimento verso il basso della settimana scorsa ha sfondato la deviazione standard negativa della retta di regressione. Una ferita tecnica che potrebbe rappresentare un eccesso destinato ad essere rimarginato dai compratori di Euro; 1.0825 resta il primo livello di resistenza, ma salire oltre questa soglia porterebbe EurUsd sulla retta di regressione di 1.1256. La deviazione standard positiva (la terza retta del grafico posizionata in area 1.16) rappresenta al momento il punto di massima ambizione per chi è long di EurUsd.

2015-03-13 retta di regressione eurusd

Grafico 1 – La retta di regressione delimitata dalla deviazione standard positiva e negativa rappresenta un buon indicatore dei livelli di resistenza chiave per le prossime sedute.

Il secondo grafico che mostriamo mette invece in relazione l’andamento di EurUsd con quello dell’indicatore TRIX. Questo indicatore è un classico anticipatore di movimenti di prezzo in quanto basato sulla variazione percentuale delle medie mobili esponenziali in un determinato arco temporale. Noi abbiamo utilizzato il TRIX a 21 giorni il quale in occasione del top di inizio 2014 anticipò l’inversione di prezzo di EurUsd. Nel grafico 2 stiamo adesso assistendo ad un primo abbozzo di divergenza che non necessariamente determinerà un rialzo di EurUsd. Il segnale bullish da parte del TRIX arriverà solamente quando lo stesso indicatore taglierà dal basso verso l’alto la linea dello zero. Evidente come questa ipotesi è ancora remota.

2015-03-13 indicatore trix eurusd

Grafico 2 – L’indicatore TRIX comincia a mostrare le prime divergenze con EurUsd.

Discesa inarrestabile

Discesa inarrestabile

Data analisi: 12 Marzo 2015 spot EurUsd: 1.0550

Scala temporale Mensile: Supporti (1.0215, 0.9900, 0.9580) Resistenze (1.0795, 1.1095, 1.1210)

Strategia: Tenere short EurUsd fino a 1.1095/1.1210

Stop loss: 1.1210

Take profit:0.99

Il carru trade affonda l’Euro

L’indicazione tecnica fornita nel rapporto di lunedì circa l’evoluzione ribassista che avrebbe assunto EurUsd dopo la violazione di 1.12 si è rivelata giusta, ma prima dell’analisi tecnica ci sono alcune interessanti considerazioni da fare. Il QE della BCE sta assumendo contorni abbastanza clamorosi andando forse oltre le aspettative di Draghi. L’Euro ad oggi vanta una sottovalutazione contro Dollaro pari al 10% in termini di parità dei poteri d’acquisto ma nel 2000 si arrivò fino al 30%. In termini di differenziale tasso tra TBond e Bund siamo oltre 190 punti base e questo incentiva il carry trade con finanziamento in Euro per comprare Dollari. I tassi europei continuano a contrarsi con la curva fino al 7 anni che in Germania offre ritorni inferiori allo zero con tassi trentennali ai minimi di sempre sotto 0,75%. La sfiducia verso la soluzione greca sta di nuovo aumentando. Ma c’è un altro dato interessante e proposto da Allianz in un suo recente report; la riflessione è legata alle dinamiche delle riserve delle banche centrali, soprattutto emergenti. Le riserve valutarie russe, brasiliana, ma anche cinese hanno variazioni negative se rapportate agli ultimi mesi e proprio il tasso di variazione a sei mesi delle riserve cinesi, associato ad EurUsd, mostra un andamento molto correlato (vedi grafico 1 ). La BCE potrebbe essere intervenuta con questa intensità e velocità forse per sostituirsi alle banche centrali che stavano rallentando in modo preoccupante l’acquisto di Euro e questo non sarebbe certo un bel segnale per l’intera Eurolandia poiché adesso si rischia di piombare nell’eccesso di sfiducia.

2015-03-12 carry trade

(Grafico 1 – fonte Allianz: Linea grigia la variazione assoluta a 6 mesi delle riserve valutarie cinesi è diventata negativa; linea blu EURUSD scala destra)

Il cambio di tendenza di lungo periodo è avvenuto

Dal punto di vista tecnico avevamo indicato come 1.0795 potesse rappresentare l’ultimo livello di supporto prima della parità, ma anche questa soglia è saltata come un birillo senza opporre quel minimo di resistenza che almeno 1.12 aveva provato ad opporre per qualche seduta. A questo punto il movimento ribassista non dovrebbe trovare grandi supporti prima di 0.99, livello rappresentativo del 78.6% di ritracciamento di Fibonacci dell’intero rialzo partito nel 2000. A dire il vero però la facilità con cui l’Euro ha violato al ribasso l’ultima Fan line (area 1.20 come si vede dal Grafico 2) che avrebbe dovuto (come per le Fan line precedenti) sostenere temporaneamente la moneta unica europea, lascia pensare ad un proseguimento della discesa senza grandi problemi addirittura fino a 0.9580, area di transito del supporto statico legato a quell’onda 1 che di fatto avviò la ripresa di EurUsd dopo il minimo del 2000 di 0.8230.

2015-03-12 eurusd fan line

(Grafico 2 – EurUsd, violato al ribasso l’ultimo supporto di 1.20 generato dalla Fan Line di Fibonacci).

Ed ora verso la parità

Euro sottovalutato verso il Dollaro in termini di Parità dei Poteri d’acquisto

Spot EurUsd: 1.0870

Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.0763, 1,0533, 1.0000) Resistenze (1.1095, 1.1210, 1.1500)

Strategia: Rimanere short fino a quando il cambio rimane sotto 1.098/1.1210

Ci ha pensato Mario Draghi a spazzare via quell’area di supporto compresa tra 1.1098 e 1.1210 che da diverse settimane stava contenendo la discesa dell’Euro. Parleremo a seguire di analisi tecnica, mentre in questa sezione ci dedichiamo alla sottovalutazione in termini di parità dei poteri d’acquisto raggiunta dall’Euro nei confronti del Dollaro. Era dal 2003 che l’Euro in termini di PPP era sopravalutato, quindi è evidente che stiamo assistendo ad un cambio di equilibri che hanno contraddistinto gli ultimi 10 anni. Osservando il Grafico 1 possiamo notare come nel 1999 la sopravalutazione dell’Euro verso il Dollaro arrivò a toccare anche il 20% e quindi questo scostamento attuale dalla parità teorica (1.17 il cambio di equilibrio) non è ancora da considerare così estremo da suggerire uno stop nel ribasso. L’impressione è che solo la Fed e l’America possano decidere di invertire questo trend. Un rallentamento economico americano ed un conseguente rinvio a data da destinarsi del rialzo sui tassi di interesse potrebbero essere l’unico catalizzatore in grado di evitare all’Euro di scendere sotto la parità.

Grafico 1 – Sopra/Sotto valutazione USD secondo criteri della PPP

2015-03-07 sopra sottovalutazione usd

Rimane solo 1.0763 prima della parità

Ci eravamo lasciati con l’indicazione di andare short sotto 1.1098 ed in effetti il mercato deve averla pensata nello stesso modo poiché l’abbattimento di questa delicata soglia di supporto ha prodotto un’accelerazione del ribasso capace di portare il cambio sotto 1.09, ma soprattutto non tanto distante da quel 1.0763 (livello dove le due gambe ribassiste partite dal picco di 1.60 si eguagliano) che rappresenta l’ultimo baluardo prima di affondare verso la parità. La strategia short rimane quindi quella preferita con l’unica accortezza di valutare quali sono le resistenze di breve che possono di fatto sancire un’inversione di tendenza, rimbalzo sempre da tenere in considerazione considerando i livelli di sentimenti sempre più depressi sulla moneta unica europea. A questo proposito il grafico 2 basato sulla tecnica delle Ichimoku cloud è molto utile visto che esiste un’indicatore dinamico (la Kijun Sen) che bene ha fatto nelle sedute precedenti per arginare ogni velleità rialzista di EurUsd. Questa linea si posiziona attualmente a 1.1185 e scende di circa 60 pips al giorno. Prevedibile quindi che, proprio 1.1095, rappresenterà il vero e proprio banco di prova per il rimbalzo dell’Euro. Superata questa soglia spazio aperto per raggiungere le cloud attualmente posizionate tra 1.15 e 1.18.

2015-03-07 eurusd resistenza breve

Prosegue il carry trade su EurUsd

Prosegue il carry trade su EurUsd

Spot EurUsd: 1.1070

Scala temporale Settimanale: Supporti (1.0763, 1,0533, 1.0000) Resistenze (1.1880, 1.2045, 1.2330)

Strategia: Short EurUsd in chiusura di settimana sotto 1.1098

Si allarga lo spread di rendimento tra USA e Euro

Nella giornata odierna Mario Draghi ha una grande responsabilità per le sorti dell’Euro. Un atteggiamento dovish sul fronte del QE di fatto aprirebbe le porte ad una debolezza ancora più marcata per l’Euro che come vedremo dopo è ad un punto di svolta critico. Il QE della BCE era già stato ampiamente scontato dal mercato, ma l’impressione è che questa ultima gamba di debolezza degli ultimi giorni trova molta sfiducia nell’efficacia delle misure annunciate e che partiranno lunedì prossimo oltre che sfiducia nei confronti della Grecia la quale ha per ora solo comprato tempo; tutto questo a fronte di un consensus sul rialzo nei tassi americani nella seconda parte del 2015 che sembra permanere tra gli analisti. Non è una caso che lo spread tra Bund e Tbond (vedi grafico 1) è sceso ai minimi dalla nascita della moneta unica (-175 punti base) rendendo sempre più interessante l’investimento in Treasury; un differenziale di rendimento così elevato compensa il rischio valutario e di rialzo dei rendimenti sulla parte lunga della curva americana favorendo operazioni di carry trade. La settimana economica si chiuderà venerdì con i tassi sulla disoccupazione americana che potrebbero ancora una volta confermare la ripresa congiunturale a stelle e strisce e quindi alimentare ancora di più la forza del Dollaro.

Grafico 1 – Spread Bund TBond

2015-03-04 spread bund tbond

EurUsd verso la parità?

Dal punto di vista tecnico troviamo molto interessante il grafico di lungo periodo per capire le proiezioni tecniche future qualora la settimana di EurUsd venisse archiviata sotto il 61.8% di ritracciamento dell’intero bull market (1.1210). Cominciamo dalle due gambe di ribasso etichettate come XYZ (vedi grafico 2). La prima, quella 2008-2010, è eguagliata in ampiezza da quella partita nel 2011 a 1.0799 in quello che riteniamo essere l’ultimo baluardo di supporto prima della parità. Andando oltre possiamo vedere come il ribasso cominciato nel 2011 a 1.4940 e terminato a 1.2042 nel 2012, è eguagliato in ampiezza dal bear market cominciato a 1.3994 a maggio 2014 (e tuttora in corso) a 1.1096, esattamente due pips sotto al minimo di gennaio di 1.1096. Ovviamente tutta la partita si gioca qui ed una rottura del supporto di 1.1096 sposterebbe l’attenzione 300 pips sotto con il serio rischio di rendere l’Euro vulnerabile a nuovi pesanti ribassi almeno fino alla parità con il Dollaro nei prossimi mesi.

Grafico 2 – EurUsd verso la parità?

2015-03-04 eurusd verso la parita

QE in rampa di lancio

QE in rampa di lancio

Data analisi: 2 Marzo 2015 spot EurUsd: 1.1193

Scala temporale mensile: Supporti (1.1098, 1.0763, 1.0000) Resistenze (1.1880, 1.2045, 1.2330)

Strategia: Mantenere posizioni long di EurUsd con stop sotto 1.1098 in chiusura di settimana

Il mercato continua a scommettere contro l’Euro

La chiusura settimanale di EurUsd (e anche la chiusura del mese di febbraio) è arrivata qualche pips al di sotto dell’ormai arcinoto supporto di 1.1210, ovvero quel livello dove tutto il rialzo di EurUsd partito nel 2000 e concluso nel 2008, viene ritracciato per il 61.8% di Fibonacci. Di analisi tecnica ne riparliamo del paragrafo seguente, mentre qui vogliamo sottolineare come il mercato continua a preferire in modo piuttosto netto il Dollaro. La convinzione che le due politiche monetarie di USA e Eurolandia prenderanno presto strade diverse (con gli americani che alzeranno i tassi, mentre gli europei saranno costretti a tenerli bassi a lungo) si stanno scontrando con le dinamiche dei dati macroeconomici e dell’inflazione. Per quello che riguarda l’economia da settimane assistiamo a sorprese positive in Europa e sorprese inferiori alle attese negli Stati Uniti; due buoni indicatori che testimoniano questa tendenza sono i rispettivi indici CESI (Citigroup Economic Surprise Index) di Area Euro e USA. Non solo l’economia europea sta sorprendendo gli analisti, anche le dinamiche di inflazione stanno facendo avvicinare i due Consumer Price Index delle rispettive aree. Sostanzialmente l’inflazione scende (perché è di deflazione che stiamo parlando) più velocemente negli States rispetto a Eurolandia. L’ultimo dato americano di gennaio ha mostrato una variazione annua negativa nei prezzi al consumo (-0,1%) che porta lo spread rispetto alla zona Euro (-0,6%) a mezzo punto percentuale. Fino a quando questo differenziale non si sarà pareggiato difficilmente la forza del Dollaro si arresterà e lo strappo verso l’alto del Dollar Index illustrato dal grafico 1 (Dollar Index rottura rialzista) sembra pronosticare ancora forza per il biglietto verde.

2015-03-01 dollar index rottura rialzista

Trappola per orsi?

In tutte le analisi precedenti abbiamo sempre detto che le posizioni long su EurUsd avrebbero dovuto essere chiuse sotto 1.1210. La chiusura di venerdì si è formalizzata 1.1193, quindi 17 pips sotto la soglia di supporto chiave di lungo periodo ben segnalata nel grafico 2 (EurUsd il 61.8% di Fibonacci). Trappola per orsi? Non lo sappiamo, ma prima di prendere decisioni affrettate preferiamo essere attendisti ed aspettare una chiusura di settimana consecutiva (quella in corso) sotto il supporto e possibilmente sotto il minimo di 1.1098 realizzato dopo l’annuncio del QE da parte di Draghi.

2015-03-01 eurusd 61.8 fibonacci

(Grafico 2 – EurUsd il 61.8% di Fibonacci)

Con quello di febbraio sono 8 i mesi consecutivi di calo di EurUsd, una striscia negativa che ha superato i 7 mesi consecutivi del 2009-2010 e i 7 mesi del 1999. Siamo quindi di fronte ad un evento tecnico nuovo ed estremo da quando è nato l’Euro e rimaniamo convinti che almeno un rimbalzo tecnico sarà necessario nei prossimi mesi per permettere al mercato di prendere fiato e ripartire con questo trend ribassista in condizioni meno estreme di quelle attuali.