Analisi Tecnica EurUsd 8 Giugno 2020 – Che sberla Mister Dollaro!

Spot EurUsd: 1.1280
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1060, 1.1015, 1.0870) Resistenze (1.1430,1.1570, 1.1800)
Strategia: Long a 1.1080
Stop loss: 1.0870
Take profit: 1.1430

Euforia post Covid

Come avevamo previsto il Dollaro alla fine ha ceduto di schianto consentendo all’Euro di accelerare in modo dirompente sopra 1.10. Prima di parlare della futura evoluzione grafica meglio fare un recap di quello che sta succedendo.

La FED possiamo dire che ha compiuto la sua missione. Iniettando nel sistema finanziario 3 trilioni di $ in 3 mesi ha permesso alla borsa americana di tornare a meno del 5% dai massimi storici, al petrolio di risalire da zero a 40$ in poche settimane, evitare catene di fallimenti nel mondo high yield e restituire un po’ di debolezza al Dollaro. Le altre banche centrali vanno a ruota dell’imponente mossa della FED (il bilancio della banca centrale americana si dilaterà del 70%, quello della BCE del 64% dopo l’aggiornamento di giovedì che porta a 1350 miliardi il programma PEPP) e questo giustamente viene prezzato dal mercato con vendite di biglietti verdi ed euforia diffusa.

Bombe di liquidità sul mercato che vanno a sommarsi alle manovre dei Governi nazionali. La Germania ad esempio ha varato un nuovo piano di aiuti pari al 4% del Pil con tanto di taglio del 3% nell’IVA entro fine anno. E se i tedeschi aprono i cordoni della Borsa tutto il resto d’Europa festeggia.
L’apparente ritrovata unità all’interno dell’Eurozona suggellata giovedì dal bazooka BCE si è ben conciliata dai dati sorprendenti provenienti dal mercato del lavoro americano. Attesa una disoccupazione in aumento al 19% è invece scesa sotto al 14% con una variazione di buste paga creata positiva.

Mercati quindi euforici che sull’onda di aspettative di ripresa a quanto pare molto migliore delle stime degli economisti hanno vendute le currency più safe haven. Yen, Franco svizzero e Dollaro americano hanno subito fuoriuscite importanti da chi aveva cercato protezione.

Che rally per l’Euro

L’Euro riprende vigore completando la terza settimana consecutiva di un rialzo che supera i 500 pips. Siamo di fronte alla striscia di rialzo migliore dal 2012.

La resistenza di area 1.10 era talmente intrisa di ordini long e short che, saltato il tappo, abbiamo assistito ad una violenta accelerazione, fenomeno naturale quando la volatilità rimane compressa per un periodo prolungato. A questo punto possiamo già mettere nel mirino forse l’ultimo baluardo di resistenza per EurUsd. Stiamo parlando di una media mobile, quella a 250 settimane, che dal 2018 ha contenuto il desiderio dell’Euro di tornare in bull market. Oltre questo livello si salirebbe probabilmente tra 1.18 e 1.20.

EURUSD grafico weekly - 8 Giugno 2020
EurUsd (grafico weekly) – media mobile a 100 settimane ultima barriera

Dopo tante giornate di volatilità compressa quello che è uscito dal cilindro di EurUsd è una rottura netta di tutti i livelli di resistenza di breve periodo che contano. Adesso non sarebbe improbabile assistere ad una specie di return move sulle precedenti resistenze ora supporti. Occasione per tornare long anche perché l’indicatore di forza del trend ADX sta salendo sopra 30. Un buon segnale per i tori che evidentemente stanno diventando molto più numerosi degli orsi. La media mobile a 20 giorni (che sta tagliando dal basso verso l’alto quella a 200) il supporto dinamico sul quale agire.

EURUSD grafico daily - 8 Giugno 2020
EurUsd (grafico daily) – Adx conferma il trend bullish

Analisi Tecnica EurUsd 13 Aprile 2020 – Dollaro, una valuta da difesa

Data analisi: 14 Aprile 2020 spot EurUsd: 1.0910
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.0880,1.0765, 1.0630) Resistenze (1.1140, 1.1240,1.1490)
Strategia: Long sopra 1.1240
Stop loss: 1.1140
Take profit: 1.1490

Tutte le forze in campo

Prosegue il recupero sui mercati finanziari dopo la grande paura innescata da uno dei bear market più violenti in termini di velocità della storia. Era un bear market potremmo dire visto che formalmente il guadagno superiore al 20% dai minimi ha già posto la parola fine a questa fase ribassista.

Se sarà uno dei tanti bear market che ci aspettano in questo rocambolesco 2020 lo capiremo nei prossimi mesi anche perché i danni del corona virus a livello sanitario ed economico sono sotto gli occhi di tutti.

Le previsioni delle grandi banche d’affari parlano ormai in modo unanime di Pil in doppia cifra negativa sia in Europa che negli Stati Uniti e questo nonostante una poderosa iniezione di liquidità combinata a misure fiscali senza precedenti.

Le banche centrali di tutto il mondo hanno tagliato massicciamente i tassi di interesse combinando questa strategia probabilmente ormai poco efficacie con quella di un nuovo piano di QE che punta a riacquistare titoli sul mercato fornendo liquidità al sistema finanziario.

La FED si è spinta anche oltre il limite dell’investment grade con un piano di acquisto dei cosiddetti fallen angel, ovvero obbligazioni che sono state declassate durante questa crisi da investment grade a junk. La presenza di società come Ford e Heinz Kraft ha giocato probabilmente un ruolo decisivo anche su pressioni di Trump che non può permettersi fallimenti societari in vista delle elezioni di novembre. Agli stimoli monetari si sono combinati piani di stimolo fiscale con prestiti, sgravi e fondi alle famiglie utili a sostenere imprese e privati in questo delicato momento.

Anche in Europa, pur tra mille divisioni fra i paesi membri, si sta arrivando ad un accordo con la BCE che non farà mancare il suo appoggio per salvaguardare la tenuta degli spread tra paesi periferici e core.

In mezzo a tutto questo grande fermento che vede purtroppo il Covid 19 ancora protagonista, a livello valutario ancora una volta abbiamo assistito ad una fase di forza del Dollaro nei momenti di maggiore tensione seguita da debolezza quando la propensione al rischio degli investitori è tornata a salire.

Probabilmente l’incertezza politica dell’Europa sta pesando nella ripresa dell’Euro che fatica a tornare a ridosso di quella linea di resistenza che rappresenta il vero punto di svolta qualora perforata verso l’alto

Up and down

Come vediamo dal grafico di EurUsd il cambio ha ballato molto ma ancora una volta rimane incanalato all’interno di una tendenza piuttosto definita ed inclinata verso il basso. La zona di resistenza rimane confinata tra 1.11 e 1.115 e solo un definitivo strappo al di sopra di questo livello sancirà l’inversione di tendenza a favore d’Euro.

EurUsd (grafico giornaliero) – canale ribassista ancora vivo e vegeto

La tecnica di Ichimoku su scala settimanale è in grado di fornirci un’idea di quando sarà opportuno abbracciare la tesi del Dollaro debole filtrando il più possibile i falsi segnali.

Oltre alla super pubblicizzata media mobile a 1 anno di 1.11 sono le pareti superiori delle bande quelle che devono essere violate per assistere ad un cambio di passo dell’Euro.

Il primo punto di resistenza è quello con cui si è confrontato questa settimana EurUsd (e che a giorni convergerà proprio sulla media mobile a 1 anno); il secondo punto di resistenza invece è quello con cui si deve confrontare la lagging line (linea blu indietro di 26 settimane).

Al momento questo secondo livello di resistenza è fissato in 1.145 ma la lagging line è ben lontana.

EurUsd (grafico weekly) – Una tecnica per filtrare i falsi segnali

Analisi Tecnica EurUsd 30 Marzo 2020 – Il flipper di EurUsd

Data analisi: 31 Marzo 2020 spot EurUsd: 1.1070
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.0950,1.0735, 1.0630) Resistenze (1.1140, 1.1290,1.1490)
Strategia: Long sopra 1.1240
Stop loss: 1.1090
Take profit: 1.1490

Pandemia = volatilità

Continua naturalmente a tenere banco la preoccupazione per la diffusione di un pandemia da corona virus che riporterà l’intera economia mondiale in recessione come nel 2008. Lo dicono le reazioni dei mercati azionari, lo dicono gli spread molto ampi accumulati tra emissioni corporate e titoli di stato, lo dice il sell off visto su bond emergenti. I tassi di recessione saranno probabilmente in doppia cifra in Europa almeno per un trimestre se non due. Gli Stati Uniti si avviano sulla stessa strada e banche centrali assieme a governi hanno sparato il cosiddetto bazooka.

La BCE ha avviato un piano da 750 miliardi di Euro che mira a ricomprare asset obbligazionari anche e soprattutto dei paesi più colpiti e fragili d’Europa (Italia e Spagna) salvaguardando al tempo stesso il circuito dell’erogazione di credito per evitare fallimenti a catena. I governi europei in ordine sparso varano piani più o meno ambiziosi a seconda delle proprie capacità anche di indebitamento. Questo crea tensioni all’interno della UE con il blocco mediterraneo che chiede l’avvio di un piano di Eurobond ed il blocco nordico che si oppone. La Germania ha deciso di fatto di fare da sé con un ambizioso piano da 750 miliardi che vale il 4% del Pil. L’Italia, zavorrata dal debito pubblico imponente, non supera per ora i 25 miliardi di euro.

Queste disparità creano tensioni a livello politico e finanziario (allargamento spread sui titoli di stato) che per ora non hanno impattato l’Euro che al contrario si è avvantaggiato rispetto al Dollaro.

Lato America infatti la FED è entrata vigorosamente in campo tagliando i tassi a zero ed avviando il quarto QE della storia con ambiziosi piani di riacquisto di titoli di stato e corporate. A questo si è sommato l’immediato piano governativo di Trump volto a staccare un assegno da oltre 1000 miliardi di Dollari a favore di imprese e privati. L’helicopter money è arrivato.

Nel mezzo di questa tempesta che ha costretto il Giappone a rinviare un simbolo dell’era moderna, ovvero le Olimpiadi, EurUsd ha continuato a muoversi all’interno del suo canale ribassista.

Sollecitata la parete inferiore, la rabbiosa reazione dei compratori di Euro ha riportato il cambio a ridosso dell’importante media mobile a 200 giorni ora posizionata in area 1.114.

Resistenze cruciali

Come la pallina di un flipper EurUsd si è mosso in modo molto nervoso tra resistenze e supporti di un canale ribassista che appare sempre più sotto pressione. Con la volatilità che è esplosa il grafico ci mostra il cambio come una sorta di bocca di coccodrillo che si è aperta.

La trappola per tori di inizio marzo potrebbe essere stato un avvertimento per un mercato andato velocemente a cercare (e trovare) la parete inferiore del canale ribassista. Poi, come è successo da metà 2018 ad oggi, è partito un vigoroso rimbalzo.

Chiusura di settimana con un nulla di fatto dal punto di vista tecnico visto, ma la media mobile ad 1 anno è di nuovo sotto pressione. Un suo sfondamento questa volta potrebbe essere fatale al biglietto verde.

EurUsd (grafico giornaliero) – media mobile a 1 anno di nuovo sotto pressione

Uno degli argomenti che supporta la tesi di tendenziale debolezza sul biglietto verde nel corso dei prossimi mesi è quello legato alla partenza di un nuovo schema di Quantitative Easing.

Il primo QE della FED è datato novembre 2008 quando venne annunciato un piano di acquisto da 600 miliardi di Dollari di titoli MBS. Il Dollar Index in quella delicata fase della grande crisi finanziaria perse il 12% ma ma a marzo 2009 era ritornato al punto di partenza.

Il QE fu esteso proprio a marzo ed il biglietto verde subì un nuovo scivolonte del 17% negli otto mesi successivi ma ricoprì le perdite a giugno 2010.

Le operazioni di QE vennero ripetute nel 2010 e poi nel 2012. A giugno 2013 Bernanke chiuse di fatto l’era del QE annunciando l’avvio del tapering.
Il QE nel breve periodo indebolì il Dollaro, ma ogni volta il mercato nel giro di massimo un anno ritrovò la forza di ricoprire le perdite. Una lezione per il futuro.

Dollar Index (grafico daily) – Trappola per tori quella di metà marzo?

Analisi Tecnica EurUsd 3 Marzo – 2020: La FED comincia a parlare di QE

Spot EurUsd: 1.1160
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.0875, 1,0800, 1.0735) Resistenze (1.1180,1.1240,1.1410)
Strategia: Short a 1.1160
Stop loss: 1.1260
Take profit: 1.0875

Terribile settimana

Una delle settimane più volatili degli ultimi anni per il mondo Forex ha provocato un vero e proprio terremoto sui mercati finanziari.

I bond americani hanno visto scendere il loro rendimento trentennale ai minimi storici sotto 1.70% mentre le borse hanno accusato una perdita superiore al 10% in soli 5 giorni di trading, un evento che si è registrato solo nel 1987, 2000, 2001 e 2008. Un triste presagio che trova nel Corona virus e nel timore che l’epidemia diventi pandemia a livello mondiale la causa scatenante.

I focolai registrati al di fuori della Cina sono sempre di più con Corea del Sud, Giappone e Italia epicentri di una situazione che si teme possa sfuggire al controllo. I paesi occidentali stanno preparandosi per una diffusione su larga scala che già ora sta frenando decisamente l’economia. Supermercati presi d’assalto, ma turismo e diversi servizi in ginocchio soprattutto nei paesi più colpiti.

I mercati hanno immediatamente attivato la modalità risk off con pesanti perdite anche sul segmento obbligazionario high yield e delle local currency emergenti. Il flight to quality ha premiato l’oro e valute come Yen e Franco svizzero mentre il Dollaro americano sembra essere andato in difficoltà.

Graficamente il movimento di rialzo di EurUsd è facilmente spiegabile (lo vedremo dopo), ma sono soprattutto i consistenti ribassi nei tassi Usa a giustificare le vendite di Dollari. Il mercato infatti guarda alla Fed ed alla sua politica monetaria per cercare di calmare le paure degli investitori. Le parole di Powell venerdì circa la disponibilità della FED ad intervenire se necessario anche con armi monetarie non convenzionali hanno scatenato le vendite.

Attualmente vengono scontati tre rialzi certi nel 2020 (il primo già a marzo) con una probabilità elevata di quarto taglio ad inizio 2021. Considerando che siamo al 1.75% ed il titolo di stato a 2 anni statunitense rende lo 0,96% il pensiero di dove potremo andare è abbastanza chiaro.

Ci si chiede cosa potranno fare le altre banche centrali. Quella giapponese ha già espresso la volontà di agire, mentre dalla BCE ancora non si scorgono segnali. E’ chiaro che arriviamo a questa delicata fase con tassi già a zero (o sottozero) rendendo queste manovre abbastanza inutili se non supportate da manovre espansive lato fiscale.

Coast to coast da supporto a resistenza

Ancora una volta con impressionante precisione EurUsd ha sollecitato la base inferiore del canale rialzista dopo aver toccato l’ipervenduto. Un movimento arrivato dopo un analogo test, questa volta della parete superiore. Rimbalzo violento sollecitato anche dalle dichiarazioni della FED.

EurUsd si è così reso protagonista di un’accelerazione molto forte che ha riportato il cambio a ridosso di quella media mobile a 200 giorni in grado finora di contenere da maggio 2018 i tentativi di inversione dell’Euro ed agire ancora una volta lato short tenendo fermo un rigido stop loss sopra 1.126.

EurUsd (grafico giornaliero) – il test dei supporti ha scatenato il rimbalzo di EurUsd

Un elemento che fa riflettere è l’evoluzione dello spread tra Treasury e Bund. O meglio la divergenza che si sta manifestando tra il differenziale di tasso a 10 anni Stati Uniti – Germania ed EurUsd. Come si vede dal grafico infatti le due variabili tendono a muoversi in modo sincrono. Scende lo sprea di tasso scende EurUsd. Improvvisamente però questo legame sembra essersi spezzato. Il differenziale di tasso è letteralmente crollato nelle ultime sedute sotto i 180 punti base e l’Euro è invece decollato. Una divergenza che segnala qualcosa di anomalo? Vedremo nei prossimi giorni chi dei due non sta raccontando la verità.

EurUsd (grafico daily) – divergenza tra EurUsd e spread Treasury – Bund

Verso la Fed

Analisi Tecnica EurUsd 17 Settembre 2018

Spot EurUsd: 1.1680
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1525, 1.1290, 1.1120) Resistenze (1.1730, 1.1790,1.1950)
Strategia: Short a 1.17
Stop loss: 1,1740
Take profit: 1.1520

L’Italia non cambierà i piani della BCE

Mario Draghi fa capire ai mercati che la BCE non intende cambiare i suoi programmi solo perché in Italia c’è stata un’impennata dei tassi di interesse. Il mancato effetto contagio ha spinto la BCE nell’ultimo meeting di politica monetaria a confermare la sua linea che prevede la fine del QE a fine anno, indicando nel Governo italiano l’unico responsabile di una fase volatile sui titoli di stato italiani che potrebbe risolversi con misure forti e credibili di contenimento del debito nella prossima manovra finanziaria.

Immediata la reazione di EurUsd che sale sopra 1.17 toccando il nostro livello di ingresso short per poi ripiegare in modo deciso segno dell’importanza del livello tecnico della resistenza. Ne parleremo nella sezione dedicata all’analisi tecnica.

Con un differenziale tassi che rispetto al Bund tedesco vede i Treasury mantenersi sopra i 250 punti base, crediamo che difficilmente il mercato prenderà slancio spingendo l’Euro oltre le resistenze tecniche di 1.17.

Ovviamente incombe la riunione della Federal Reserve ed è evidente come i dati di inflazione e prezzi alla produzione più soft rispetto alle attese potrebbe influenzare, non tanto sull’aumento scontato del costo del denaro, quanto sulla view dei prossimi sei mesi. Il tratto di curva dei rendimenti compreso tra i 10 e i 5 anni è forse quello che la Fed dovrà monitorare con maggiore attenzione. I rendimenti nominali decennali sono appena 10 punti base più alti di quelli a 5 anni, ma attenzione perché la curva dei rendimenti si è invertita sugli inflation linked. Il rendimento in questo caso di un decennale è più basso di 2 punti base rispetto al 5 anni. Primi messaggi del mercato alla Fed?

Rimbalzo

La media mobile a 100 giorni ha stoppato il rialzo dell’Euro ad agosto ed ora è nuovamente sollecitata. La risposta di venerdì sembra aver messo in chiaro ancora una volta cosa pensa il mercato.
Chiaramente esiste la possibilità che alla fine il cambio EurUsd sfondi verso l’alto alimentando un rialzo che a quel punto si spingerebbe verso la media mobile a 200 giorni di 1.1950. A nostro modo di vedere un buon indicatore per capire in anticipo se lo scenario bullish per l’Euro si verificherà è EurJpy. Il cross è già a ridosso della media mobile a 200 giorni ed in questo caso siamo anche in procinto di violare la down trend line in essere da inizio anno. Vedere EurJpy sopra 131 sarebbe un primo campanello d’allarme per il Dollaro.

EurUsd (grafico daily)

EurUsd (grafico daily) – EurJpy può essere un buon indicatore di quello che accadrà ad EurJpy

Il nostro trade short su EurUsd a 1.17 sembra essere supportato dalla bearish outside bar realizzata dal mercato venerdì. Una candela ribassista che avvolge completamente la candela rialzista del giorno precedente solitamente è un segnale bearish. Se poi questa figura si verifica in corrispondenza di resistenze tecniche rilevanti come la cloud di Ichimoku il trade diventa sicuramente molto interessante in prospettiva. Unico accorgimento l’avvicinamento dello stop loss al livello di ingresso fissandolo pochi pips sopra il massimo di venerdì.

Ichimoku

EurUsd (grafico daily) – una bearish outisde bar su EurUsd

L’orso si Allontana da EurUsd

Analisi Tecnica EurUsd 10 Settembre 2018

Spot EurUsd: 1.1600
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1525, 1.1290, 1.1120) Resistenze (1.1720, 1.1790,1.1850)
Strategia: Entriamo short a 1.17
Stop loss: 1,1790
Take profit: 1.1520

Con un occhio a curva dei rendimenti americana e paesi emergenti

Situazione di stallo sul cambio EurUsd complice il clima di attesa per i meeting di settembre delle due banche centrali previsti per giovedì 13 con la BCE e per il 26 settembre con il FOMC. Se per quello che riguarda la BCE non ci saranno novità sui tassi e sull’evoluzione del QE (il piano di rientro è già stato definito con l’esaurimento dello stesso a fine anno), eventuali dichiarazioni di Draghi su rischio Italia e gestione del debito finora oggetto degli acquisti BCE potrebbe generare volatilità e speculazione.
La Federal Reserve a fine mese invece è dato per scontato che procederà con una nuova manovra di rialzo del costo del denaro. I 25 punti base che porteranno i tassi di interesse ufficiali al 2% sono già scontati dal mercato (e dal cambio EurUsd), ma anche in questo caso sarà lo statement successivo a dare direzionalità al mercato soprattutto dopo che Powell si è mostrato più colomba del previsto a Jackson Hole. Altro tema sul tavolo Fed è l’inclinazione della curva dei rendimenti. Il differenziale tra 10 e 2 anni americano è di poso superiore ai 20 punti base, tra il 5 e il 10 anni lo spread è di poco superiore ai 10 punti base. Un inasprimento del passo di rialzo dei tassi non accompagnato da aumenti della crescita economica o da un ritocco verso l’alto delle aspettative di inflazione, porterebbe all’inversione della curva dei rendimenti con tutto quelle che ne conseguirebbe anche lato prospettive del mercato azionario. I paesi emergenti sono già in sofferenza con spread in allargamento e valute in caduta libera. L’indice Jpm Emerging Market Currency Index perde da inizio anno oltre il 12% e questa toericamente dovrebbe fornire una nuova spinta deflazionistica al commercio mondiale giustificando così un rallentamento nel passo di rialzo dei tassi americani.

Rimbalzo quasi obbligato per l’Euro

Andando all’analisi tecnica le cinque onde ribassiste partite da 1.25 si sono esaurite e questo dovrebbe agevolare l’avvio di una fase interlocutoria che troverebbe comunque in area 1.1950 un altro importante baluardo tecnico. Qui troviamo la media mobile a 200 giorni, ma anche tutti quei massimi che hanno contribuito a definire la fase di trading range che abbiamo catalogato come onda 4.

EUR/USD  grafico daily
EurUsd (grafico daily) – una bear trap che chiude la prima sequenza ribassista in 5 onde

Volatilità in contrazione su EurUsd significa possibilità di nuova direzionalità nelle prossime settimane quando la stessa volatilità raggiunge livelli che in passato hanno fornito un indizio concreto di questo tipo. Un buon metro di misura sono le Bande di Bollinger che velocemente stanno avvicinandosi tra loro. Con la media mobile a 200 giorni a fare da tappo verso l’alto, i livelli da monitorare con attenzione sono 1.202 e 1.137. Uno spunto sopra o sotto queste resistenze probabilmente fornirebbe il segnale tecnico della nuova direzione di fine anno di EurUsd. Opportuno sarà come sempre in questi casi, adottare le dovute contromisure per non farsi cogliere da quelli che in gergo vengono definiti falsi segnali. Avremo comunque tempo di riparlarne. Ribadiamo il tentativo di entrare short a 1.17.

EUR/USD grafico weekly

EurUsd (grafico weekly) – la volatilità sta scendendo rapidamente

La Risposta di Powell a Trump

Analisi Tecnica EurUsd 30 Luglio 2018

Spot EurUsd: 1.1710
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1572,1.1505, 1.1450) Resistenze (1.1745,1.1800,1,1850)
Strategia: Long sopra 1.1750
Stop loss: 1.1570
Take profit: 1.1995

Il Delicato Ruolo della Fed

Draghi si congeda per la pausa estiva con frasi abbastanza scontate che chiariscono come il QE terminerà a dicembre (anche se andrà avanti il reinvestimento dei titoli in scadenza) ed un rialzo dei tassi che difficilmente si concretizzerà prima della fine del mandato di Draghi stesso. EurUsd ha reagito male tornando a scendere forse perché le attese erano per una BCE un po’ più falco.

Ma le attese sono tutte per Powell e la Fed. Questa settimana il FOMC dovrà decidere cosa fare con i tassi di interesse e soprattutto fornire indicazioni per il resto del 2018. Dopo le parole di Trump preoccupato per il rialzo eccessivo dei tassi e conseguente Dollaro forte, Powell dovrà fare un gioco di equilibrismo districandosi tra piena occupazione, rischio inflazione e tasso di crescita dell’economia ormai al 4% annuo. Tutta musica per le elezioni di mid terms nelle quali Trump potrà sventolare risultati concreti, ma rischi concreti per un eccessivo surriscaldamento dell’economia che la stessa Fed dovrà cercare di evitare con un rialzo graduale del costo del denaro. L’ambiente sembra intanto rasserenarsi per quello che riguarda il rapporto con la UE dopo l’incontro a Washington tra Trump e Juncker; per ora i dazi sulle auto europee non verranno applicati. La Cina continua invece ad essere al centro delle attenzioni di Trump con la nuova minaccia di applicare dazi americani su praticamente tutte le merci cinesi importate.

Alla Ricerca della Volatilità

Proprio la settimana scorsa avevamo segnalato come la volatilità si stesse comprimendo a livelli importanti ed utilizzando l’Adx avevamo anche visto che qualche margine di compressione della volatilità stessa c’era ancora. Ebbene diamo un aggiornamento questa settimana e vediamo subito come il trading range prosegue nella sua fase triangolare ben delimitato da estremi superiori ed inferiori che per ora evitano ad EurUsd di prendere una direzione precisa. La novità è però l’Adx sceso a 15. Siamo a quell’asticella di indicatore che in passato ha anticipato di qualche settimana il boom di volatilità su EurUsd. Sarà importante operare nella direzione del neo nato trend con stop loss molto rigidi per evitare di incappare in falsi segnali.

EUR/USD ADX

EurUsd (grafico daily) – il triangolo tecnico sta per chiudersi

Passando al Dollar Index notiamo come ancora una volta la sollecitazione dei supporti ha rappresentato un buon motivo per comprare biglietti verdi. L’abbiamo visto anche venerdì scorso quando un bullish engulfing pattern ha allontanato il Dollar Index dalla base della congestione tecnica in corso prima di un nuovo affondo dei ribassisti. Il problema è però che anche le resistenze non mollano con 95.50 a fare da tappo. Anche qui capiremo, dopo la Fed, se il biglietto verde avrà la forza di spingersi sopra i livelli che da luglio 2017 ne limitano la crescita di prezzo oppure se il biglietto verde comincerà a scendere in modo più deciso.

Dollar Index

EurUsd (grafico daily) – ogni occasione stata buona per comprare Dollari…finora

In Atteso dell’esordio di Powell alla Fed

Analisi Tecnica EurUsd 26 Feb 2018

Spot EurUsd: 1.2305
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.2205,1.2090, 1.1955) Resistenze (1.2555, 1,2569,1.2610)
Strategia: Entrare Long a 1.2210
Stop loss: 1.2130
Take profit: 1.2500

*Non sembrano esserci le condizioni per aprire adesso un trade su EurUsd. Attendiamo il test del supporto di 1.22 per aprire una posizione long.

Il Rialzo dei Tassi non Basterà al Dollaro

Il mercato guarda al mese di marzo con grande attenzione. Nella prima parte la BCE tornerà a far sentire la sua voce dopo l’assenza di febbraio. Un eventuale cambio di politica monetaria potrebbe fare la differenza, ma la cosa appare improbabile considerando il livello raggiunto dal cambio. Molto più attenti staranno gli analisti alle frasi che accompagneranno i commenti sul cambio. Nella seconda parte del mese tornerà invece la Fed con l’esordio del nuovo Presidente Powell. C’è attesa per capire che tipo di impostazione avrà intenzione di dare Powell alla politica monetaria, ma quello che i mercati scontano con certezza è un nuovo rialzo di 25 punti base. Basterà? No anche perché il mercato ha già scontato la certezza di un nuovo rialzo nel corso dell’anno e per ora dà una probabilità del 40% di un terzo giro di vite sul costo del denaro entro la fine del 2018. Quello che potrebbe permettere al Dollaro di muoversi in modo più corposo verso un periodo di forza potrebbero essere parole più da falco di Powell oppure un dato sull’inflazione (o ancora meglio del costo del lavoro) che a marzo andrebbe a segnalare il ritorno tensioni salariali sopite da troppo tempo.

Doppio Massimo o Trading Range?

La tesi di un possibile interessamento della fascia di supporto 1.19/1.20 da parte di EurUsd nelle prossime settimane continua a essere possibile con un’evoluzione ribassista che assumerebbe consistenza al superamento verso il basso di 1.22. In quel caso il doppio massimo risulterebbe formalizzato e l’obiettivo di figura porterebbe EurUsd proprio a ridosso delle fasce di supporto indicate. La tecnica di Ichimoku aiuta in tal senso permettendoci di capire agevolmente a livello visivo come proprio questi livelli di prezzo dovrebbero rappresentare una barriera difficilmente superabile per il cambio.

EurUsd grafico daily

EurUsd (grafico daily) – supporti chiave tra 1.19 e 1.20

EurUsd sta vivendo una fase di riflessione e la zona di supporto di 1.22 rappresenta un’area assolutamente chiave per le prospettive di breve periodo. La valenza di questo livello è rafforzata dalla banda inferiore di Bollinger che delimita il trend bullish in corso. Fino a quando non assisteremo ad una chiusura sotto la lower band sarà abbastanza improbabile vedere ad un movimento più deciso verso il basso. Meglio però essere pronti con il caso di settembre 2017 pronto a farci capire come una chiusura di EurUsd sotto 1.22 potrebbe far scattare diversi stop loss e favorire una ripresa del ribasso verso 1.20.

EurUsd (daily) – Band di Bollinger

EurUsd (daily) – attenzione alla lower band di Bollinger

Alla BCE sta bene questo Euro?

Analisi Tecnica EurUsd 23 Gennaio 2018

Spot EurUsd: 1.2250
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.2095, 1.1915,1.1730) Resistenze (1.2322, 1.2380, 1.2570)
Strategia: Short sotto 1.2160
Stop loss: 1.2330
Take profit: 1.1915

*Strategia short ma solo sotto il minimo di mercoledì scorso.

Banche Centrali 2018

Settimana che chiude sotto i massimi di 1.232 per EurUsd in un contesto sempre di forte fragilità del biglietto verde con adesso l’incognita shutdown governativo americano ad alimentare l’incertezza.

Non sono servite neanche le dichiarazioni del Presidente della Fed di Dallas la settimana scorsa circa l’elevata probabilità di tre rialzi nei tassi quest’anno e disoccupazione che potrebbe arrivare al 3%, a ravvivare un Dollaro sempre vittima di una sfiducia nei mercati. A questo si è aggiunta pura la volontà della Germania di modificare le proprie riserve valutarie sacrificando un po’ di Dollari a favore di Renmimbi cinesi.

Nonostante una previsione di tre rialzi nel costo del denaro (spread Treasury – Bund ancora sopra 200 punti base), un’economia che viaggia a pieno ritmo e stabilità politica, per il Dollaro non sembrano esserci grandi elementi di sostegno. Viene da chiedersi cosa potrebbe succedere in caso di dati macroeconomici in progressivo peggioramento nei prossimi mesi.
Inutile negare come ormai per EurUsd gli appuntamenti cruciali sono rappresentati dal meeting BCE del 25 gennaio e dal FOMC del 31 gennaio. Qui si capirà qualcosa di più sull’evoluzione che potrebbero prendere i rapporti di cambio anche perché è innegabile come in Europa comincino a manifestarsi dei malumori sull’andamento del cambio che, oltre a rallentare l’export, imbarcherà deflazione rovinando i piani di una BCE che ha come unico obiettivo riportare il tasso di variazione dei prezzi al consumo al 2% nel medio termine.

Un muro davanti a EurUsd

Passando all’analisi tecnica preferiamo cominciare dal grafico del Dollar Index. Come si può vedere 90 è un numero che rappresenta molto più che una soglia psicologica. Unendo i minimi di questa lunga fase correttiva cominciata nel 2015 andiamo proprio ad incrociare questo livello. Da queste parti (o meglio da 88.5) passa il 61.8% di ritracciamento dell’intero rialzo partito nel 2014. La divergenza tra prezzo ed oscillatori tecnici c’è tutta e quindi per il biglietto verde questa è l’ultima chiamata. Perdere quota 90 sarebbe un segnale molto brutto dal punto di vista tecnico.

dollar index

Dollar Index (grafico daily) – ultima chiamata per il Dollaro tra 88.50 e 90

Per quello che riguarda EurUsd vale la pena notare come il cambio si trova ora a ridosso dei minimi del 2010 e 2012, due anni in cui la crisi dei debiti sovrani europei stava colpendo duramente la valuta. La resistenza che potrebbero offrire questi livelli è rilevante, soprattutto per chi in quei momenti comprò Dollari e che ora si ritrova in pareggio.

Siamo di fronte a livelli assolutamente critici in ottica di medio lungo periodo. L’asticella può essere posizionata tra 1.23 e 1.26 ed è probabile che EurUsd senta queste resistenze vedendo frenate le sue ambizioni in occasione dei meeting delle banche centrali. Se non sarà così i prossimi anni saranno tutti a favore del toro europeo. Dal punto di vista operativo notiamo dal grafico seguente come mercoledì è stata realizzata una figura teorica di inversione. Un bullish engulfing pattern con max-min tra 1.2322 e 1.2175. Può essere lecito tentare uno short sotto 1.2160 con stop 1.2330 considerando che i prezzi al momento non sono riusciti a valicare il massimo della figura sopra citata.

EURUSD

EurUsd (giornaliero) – qualche segnale di stabilizzazione nel rialzo dell’Euro

Dollaro, Respinto il Primo Assalto dell’Euro

Analisi Tecnica EurUsd 20 Novembre 2017

Spot EurUsd: 1.1750
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1,1550, 1,1445,1.1420) Resistenze (1.1860,1.1880, 1.2090)
Strategia: Short a 1.1750
Stop loss: 1.1880
Take profit: 1.1550
*Riproviamo la strategia short dopo la chiusura in stop della settimana scorsa

Se l’Europa Comincia a Fare Meglio degli Stati Uniti

Mercato volatile che, per quello che riguarda EurUsd, va a sfiorare i livelli di resistenza chiave anche in ottica di medio periodo. Quel 1.1840 che avevamo fissato come stop loss ideale è stato superato seppur per pochi pips. Poco sopra si trova invece quel 1.1880 oltre il quale il mercato non è riuscito ad andare. Chiudere sopra quella soglia avrebbe significato negare il testa e spalla ribassista generato negli ultimi mesi, ma questa è materia di analisi tecnica di cui parleremo dopo.

In questo momento il focus del mercato è sui fattori macro e sulle decisioni delle banche centrali. La settimana scorsa è stata caratterizzata da una serie di elementi che di fatto hanno annullato l’effetto Draghi post meeting BCE. Prima il forte dato di crescita europeo (soprattutto tedesco), poi i deboli dati di inflazione americani (conditi da dichiarazione dell’esponente Fed Evans proprio sui timori di bassa inflazione persistente) ed infine dichiarazioni di alcuni esponenti BCE sulla necessità di tornare a focalizzarsi sul futuro dei tassi di interesse; tutti fattori che hanno pesato sul Dollaro. EurUsd ne ha approfittato inquadrando un futuro economico in cui l’Europa comincia a fare meglio degli Stati Uniti. Differenza che in parte si è andata a riflettere anche in un differenziale Treasury Bund scivolato poco sotto i 200 punti base.

Ci avviciniamo all’evento di rialzo dei tassi di dicembre della Fed, evento che come sempre potrebbe spostare gli equilibri di un mondo valutario caratterizzato da forte volatilità anche su altre currency. Crediamo che anche per il 2018 saranno decisive le prospettive offerte al mercato dalle politiche delle banche centrali. La fase di rafforzamento del Dollaro dovrebbe durare alcuni mesi prima di una ripresa dell’Euro giustificata da un differenziale tassi che progressivamente andrà a restringersi nel corso del 2018.

Indizi di top su EurUsd

Dal punto di vista tecnico resistenza di 1.1880 ha tenuto ed anzi, proprio nella giornata di mercoledì, è arrivata una interessante figura di shooting star; questo pattern rappresenta la tipica figura di inversione che solitamente contraddistingue dei picchi di mercato. L’ultima volta in cui questo pattern ha fatto registrare la sua presenza su EurUsd risale al 8 settembre ed allora si registrò quel massimo di 1.209 destinato a tuttora.

EUR/USD 20-11-2017

EurUsd (grafico daily) – Una shooting star favorevole agli orsi

Rimaniamo quindi bearish su EurUsd almeno fino al superamento del livello di resistenza sopra citato. Siamo border line, ma gli appassionati delle onde di Elliott stanno già intravedendo qualcosa di molto interessante. Il primo movimento 1.2093-1.1553 è stato infatti realizzato in 5 onde, ciò che la teoria definisce come impulsive e quindi destinate ad essere seguite dapprima da una correzione in contro tendenza e poi da un nuovo movimento verso il basso. La correzione vista la settimana scorsa si è fermata, come prescrive la teoria, propria prima del massimo dell’onda 4 prima di riprendere la discesa. A nostro modo di vedere un ulteriore segnale che le forze di mercato favorevoli all’Euro su certi livelli fanno fatica a prendere ulteriore campo.

EUR/USD Le onde di Elliott

EurUsd (grafico daily) – Le onde di Elliott suggeriscono ancora ribassi per l’Euro

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