Spot EurUsd: 1.0610

Scala temporale Giornaliero: Supporti (1.0538, 1.0454, 1.0339) Resistenze (1.0828, 1,0875, 1.0900)

Strategia: Long a 1.0610

Stop loss: 1.0450

Take profit: 1.0820

Il test dei supporti di area 1.05 era quello che stavamo aspettando per entrare long su EurUsd. La vicinanza dello stop loss ci rende confidenti su un buon rapporto rischio rendimento del trade.

Riuscirà l’Euro a Superare anche Questa Sfida?

Un mercato valutario che appare paralizzato almeno su EurUsd. L’assenza di dati macro e riunioni di banche centrali ha permesso al cambio di scivolare nuovamente nella parte bassa del trading range dopo il test delle solide resistenze di 1.08. Prima di parlare di analisi tecnica andiamo a capire cosa ha causato il movimento.

Prevalentemente sono le attese per gli sviluppi politici in Eurozona ad aver spinto verso il basso la moneta unica europea. Il 15 marzo si terranno le elezioni in Olanda, ma il pesce grosso sono le elezioni in Francia con la nazionalista Le Pen continua a guadagnare terreno nei sondaggi. Ecco quindi che gli spread obbligazionari periferici di Italia e Francia si allargano sempre più confermando le preoccupazioni legate alla tenuta dell’Euro. Altra conferma arriva dall’andamento dei tassi a 2 anni tedeschi scivolati a nuovi minimi storici sotto quota -0,90% con investitori alla disperata ricerca di sicurezza in vista degli appuntamenti elettorali.

Dagli Stati Uniti la settimana sarà molto interessante perché avremo un antipasto di dati macro economici piuttosto ricco che ci porterà all’evento clou del mese, ovvero il FOMC. Ism manifattura e disoccupazione rappresenteranno certamente due market movers in grado di muovere i mercati valutari.

Condizioni Favorevoli all’Euro

L’analisi tecnica ancora una volta ci restituisce delle certezze (la valenza del supporto di 1.05 e della resistenza di 1.08) e delle incertezze (la direzione più probabile di EurUsd per i prossimi mesi). Se osserviamo il differenziale tassi tra Dollaro e Euro in ulteriore allargamento dovremmo essere portati a concludere che la forza del biglietto verde è destinata a tornare. Poi però ci chiediamo cosa sta bloccando il biglietto verde e ci assalgono i dubbi sull’effettiva forza in prospettiva del Dollaro Usa.

Certamente continua ad essere attraente l’ipotetica figura di testa e spalla invertita in via di formazione e che vedrebbe il minimo di mercoledì a 1.0494 come ipotetica spalla destra. Sopra 1.0850 non ci sarebbero grandi dubbi circa le aspettative future. Apprezzabile anche dal punto di vista tecnico la reazione che EurUsd ha avuto a ridosso del 61.8% di ritracciamento dell’intero rialzo partito a dicembre. Altro segnale che potrebbe essere arrivato il momento della riscossa dell’Euro?

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Grafico 1 – i supporti di Fibonacci contengono la forza del dollaro.

Un oscillatore stocastico molto basso dovrebbe garantire una ripartenza verso l’alto che troverà nella media mobile a 20 giorni di 1.0620 il principale ostacolo. Anche in questo, il superamento della resistenza avrebbe effetti benefici immediati nel breve periodo per l’Euro. Come nei casi precedenti il segnale tecnico bullish generato proprio dall’indicatore Stochastic Momentum Index dovrebbe permettere al cambio un nuovo ritorno in area 1.08.

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Grafico 2 – segnali bullish dallo Stochastic Momentum Index.

Spot EurUsd: 1.0630

Scala temporale Giornaliero: Supporti (1.0538, 1.0454, 1.0339) Resistenze (1.0828, 1,0875, 1.0900)

Strategia: Flat

* Trading range ancora troppo stretto per poter prendere posizione su EurUsd. La strategia che verrà adottata sarà quella short a 1.0830 con stop and reverse sopra 1.09.

Il Risveglio dell’inflazione

La confusione che regna sovrana alla Casa Bianca per il momento non sembra impensierire Wall Street che continua a macinare record di prezzi su tutti gli indici principali. Anche la contrapposizione emersa tra Yellen e Trump non sembra aver generato grande instabilità. Miss Yellen ha espresso preoccupazione per le misure di espansione del debito pubblico, ma al tempo stesso ha confermato come la Fed deve agire sui tassi al più presto per evitare fenomeni distorsivi nelle valutazioni degli asset finanziari. Contrasti anche sulle nuove proposte di deregolamentazione finanziaria caldeggiate dal neo inquilino della Casa Bianca. Vedremo cosa succederà nelle prossime settimane, ma intanto il dato di inflazione schizzato al 2.5% (ampiamente sopra il target Fed) ha rialzato le probabilità per un rialzo del costo del denaro entro giugno ormai prezzato dai mercati al 80%. Il Dollaro ha reagito bene nella fase iniziale per poi ripiegare in modo deciso. Il motivo forse si chiama Europa dalla quale arrivano sempre più concreti segnali di risveglio economico e di inflazione. La reazione di EurUsd fa riflettere e l’analisi tecnica può aiutarci a capire meglio in quali acque stiamo navigando.

In Area 1.08/1.09 EurUsd si Gioca il Futuro di Medio Periodo

Il cambio ha tentato nuovamente di attaccare area 1.05 proprio dopo il dato a sorpresa del Consumer Price Index americano. La figura a “martello” in chiusura di seduta è stato seguita da un movimento rialzista che sembra creare adesso le premesse per una figura potenziale di testa e spalla bullish. Ad avvalorare la forza del supporto il fatto che questo si posiziona al 61.8% di ritracciamento del rialzo precedente. E’evidente come tra 1.08 e 1.09 si consumerà una battaglia fondamentale per il futuro di EurUsd. Andare oltre spingerebbe il cambio verso le resistenze di 1.12

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Grafico 1 – figura a martello “hammer” potenzialmente bullish per EurUsd.

Rimane nelle corde di EurUsd la possibilità di uno scenario di medio periodo favorevole al rialzo. La conferma viene anche dallo stocastico di breve periodo che ha raggiunto livelli depressi simili a quelli di fine 2016 (vedi figura 1). A conferma di questo anche il grafico di lungo periodo (candele mensili) che segue e dal quale emerge una chiara divergenza tra Rsi (in salita) e prezzi (flat o leggera inclinazione negativa). Il superamento di 1.08 e soprattutto 1.12 aprirebbe scenari di medio periodo piuttosto foschi per il Dollaro.

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Grafico 2 – l’Rsi mensile segnala la possibilità di futura debolezza per il Dollaro?

Spot EurUsd: 1.0610

Scala temporale Giornaliero: Supporti (1.0538, 1.0454, 1.0339) Resistenze (1.0828, 1,0875, 1.0900)

Strategia: Flat

*Chiuso in pareggio il trade long della settimana scorsa decidiamo di rimanere in attesa di segnali tecnici più consistenti e soprattutto di livelli più interessanti ed in grado di offrire un rapporto rischio rendimento capace di remunerare adeguatamente il trade potenziale.

Grexit e Sfide Elettorali per Eurolandia

Mercato che appare ancora incerto sul da farsi dopo il primo mese di gestione Trump. Tanti tweet, tante dichiarazioni, tante facce nuove a capo dei ruoli chiave della Casa Bianca, ma ancora nulla che possa intimorire un mercato azionario che vede la volatilità a minimi storici, basti pensare al numero di sedute consecutive senza oscillazioni superiori al 1% sullo S&P500. Anche a livello valutario si sta vivendo una fase di stallo con le valute emergenti che ricominciano a respirare dopo un inizio anno difficile. Saranno come sempre i dati economici a mostrare il vero sentiero che sta assumendo l’economia americana (centrale il dato sull’inflazione previsto per il 15 febbraio), ma anche di quella europea dove il risveglio dell’inflazione rischia di mettere in difficoltà Draghi alle prese anche con nuovi problemi lato Grecia. Gli appuntamenti elettorali di primavera in Olanda e Francia saranno un bel banco di prova per la moneta unica.

Assenza Totale di Tendenza, cosa Significa?

Dal punto di vista tecnico ottimo lavoro quello svolto dalle resistenze di area 1.08 su EurUsd. In assenza di una violazione definitiva e confermata di certi livelli rimane piuttosto arduo sostenere una fase di ulteriore allungo della moneta unica europea anche se gli oscillatori settimanali aiutano ad essere ambiziosi. Oscillatori come l’RMI possono aiutarci ad interpretare meglio cosa attenderci per le prossime settimane.

Cominciamo con il grafico daily. Da quando questa lunga fase laterale è cominciata, un RMI che sale in ipercomprato come successo nell’ultima settimana lancia un primo segnale di allerta ai rialzisti circa i margini risicati di rialzo. Le barre verticali aiutano a chiarire il concetto e la violazione verso il basso della media mobile a 20 giorni sembra confermare la necessità di smaltire un po’ di eccessi prima di una eventuale ripartenza verso l’alto.

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Grafico 1 – dall’Rmi segnale bearish di breve periodo su EurUsd.

Altro indicatore da seguire con attenzione è l’Adx. Noto come oscillatore in grado di catturare la forza di un trend quando sopra 30, la discesa a livelli infimi segnala il rischio di esplosione della volatilità a breve. Livelli inferiori a 15 come quelli raggiunti attualmente hanno segnalato negli ultimi anni scenari di maggiore movimento su EurUsd e questo è un messaggio importante. Da adesso in avanti ogni superamento di supporti/resistenze potrebbe essere apprezzato per operazioni speculative di breve periodo con range più ampi di oscillazione.

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Grafico 2 – Adx a livelli così bassi prelude a volatilità sul cambio EurUsd.

Spot EurUsd: 1.0740

Scala temporale Giornaliero: Supporti (1.0655, 1.0617, 1.0587) Resistenze (1.0850, 1,0875, 1.0900)

Strategia: Long a 1.0670

Stop: 1.0670

Take profit: 1.0850

* La strategia rimane invariata rispetto al precedente rapporto.

Cambiamenti in Arrivo nell’Eurozona?

Nel numero straordinario della settimana scorsa abbiamo visto come il mattatore Trump sta letteralmente sconvolgendo gli equilibri a livello valutario. Non solo EurUsd, ma anche altri rapporti di cambio hanno vissuto un mese di gennaio parecchio movimentato.

Passata il FOMC senza grandi novità da parte della Federal Reserve (i rialzi dei tassi ci saranno ma saranno graduali come ha detto Miss Yellen) e preso atto di come l’economia sta ancora crescendo in modo accettabile, le grandi attese sono adesso concentrate sui dati di inflazione. I prezzi al consumo, alla produzione, ma anche i salari orari rappresentano un veicolo di trasmissione dell’inflazione che potrebbe sconvolgere il percorso ideale di rialzo dei tassi della Fed. Dall’altra parte dell’Atlantico, ovvero in Europa, i tedeschi sono nervosi. L’inflazione sta salendo, la disoccupazione tedesca è ai minimi e l’economia in ripresa. Le dichiarazioni della Merkel su un’Europa a velocità variabile fanno riflettere e non è escluso che nel corso dell’anno si avranno novità importanti su tutta la governante dell’Euro. Avessero i tedeschi una banca centrale autonoma il rialzo dei tassi sarebbe già stato attivato, ma essendo la BCE la coordinatrice della politica monetaria, i tempi di normalizzazione del costo del denaro rischiano di prolungarsi. Sarà interessante ascoltare con attenzione ogni parola di Mario Draghi nei prossimi mesi perché qualsiasi accenno a tapering o allentamento del QE potrebbe scatenare la corsa all’Euro per la gioia di Trump.

Calma Piatta

Dal punto di vista tecnico gli oscillatori di breve confermano come lo spunto rialzista di EurUsd partito a dicembre potrebbe essere arrivato ad esaurimento. La chiusura weekly sotto alle resistenze chiave di 1.087, conferma l’incapacità dei compratori di spingere il cambio oltre certi livelli critici. Gli oscillatori giornalieri confermano una concreta possibilità di stallo sui livelli di resistenza di area 1.08.

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Grafico 1 – EurUsd incapace di superare le resistenze di area 1.08, oscillatori segnalano inversione?

Andando però sull’analisi del time frame settimanale, possiamo notare come l’indicatore Macd di fatto chiude la settimana formalizzando un segnale bullish, ovvero il taglio della linea del segnale da parte del Macd. Potrebbe essere un falso segnale? Potrebbe e per questo preferiamo riconfermare come solo il superamento della barriera di resistenza di 1.0875 porterà ad un’accelerazione del rialzo di EurUsd per le prossime settimane.

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Grafico 2 – per EurUsd segnale bullish settimanale dal Macd?

Analisi Tecnica EurUsd 2-Febbraio-2017

Spot EurUsd: 1.0770

Scala temporale Giornaliero: Supporti (1.0655, 1.0577, 1.0452) Resistenze (1.0850, 1,0875, 1.0900)

Strategia: Long a 1.0670

Stop: 1.0670

Take profit: 1.0850

* La strategia rimane invariata rispetto al precedente rapporto, ma alziamo lo stop loss al punto di ingresso di 1.0670.

Dollaro Troppo forte Secondo il Presidente

La prima frase del nostro precedente rapporto citava le seguente parole “Dalle primissime giornate di Trump Presidente degli Stati Uniti abbiamo capito che non ci annoieremo”. Sono passate poche ore e la dichiarazione dello staff di Trump circa la presunta manipolazione del cambio (in questo caso l’Euro) che la Germania adotterebbe a proprio vantaggio ha scatenato una nuova ondata di rialzo da parte di EurUsd.

All’affermazione vera di Donald Trump (l’Euro è sottovaluto di circa il 10% in termini di Parità dei Poteri d’Acquisto rispetto al Dollaro), corrispondono però due politiche monetarie tuttora divergenti. La Federal Reserve continuerà ad alzare i tassi di interesse nei prossimi mesi, la Bce allo stato attuale ha confermato che manterrà una politica ultraespansiva. In realtà lo spread tra Treasury e Bund si è ristretto a 200 punti base, un valore che rimane ampio confermando come questa “convenienza relativa” del Dollaro rimane, almeno per coloro che fanno carry trade. Si sa però che l’imprevedibilità di Trump può generare volatilità e quindi non vanno ignorati i segnali tecnici che stanno emergendo in queste ore. Analizziamo due grafici, uno di lungo periodo ed uno di breve.

Segnale di Inversione Scattato sul Dollaro?

Il primo grafico vede rappresentate le candele mensili del Dollar Index. Massimo a 103.8 e chiusura sui minimi a 99.4. In gergo tecnico abbiamo una candela mensile di bearish engulfing pattern con il movimento di prezzo del mese di gennaio che ingloba completamente quello di dicembre. Tipicamente questo è un segnale di potenziale inversione ribassista che verrebbe confermato con la chiusura del mese di febbraio sotto l’importante supporto di 100. Questo evento renderebbe falsa la rottura rialzista di novembre rendendo bearish lo scenario per il Dollaro per i prossimi mesi.

dollar-index 2017-02-01

Grafico 1 – Bearish Engulfing Pattern mensile sul Dollar Index?

Il secondo grafico è relativo ad EurUsd ed analizza il breve periodo. Molto bene per il nostro trade long che si sta avvicinando all’obiettivo e che proteggiamo adeguando lo stop loss al livello di ingresso. Questo perché come si vede dal grafico stesso si stanno approssimando livelli di resistenza piuttosto importanti.

A 1.0875 troviamo il massimo del 8 dicembre così come il minimo del 25 ottobre che precedette l’elezione di Trump. La tecnica delle Ichimoku cloud esprime in modo ancora più chiaro come siamo di fronte ad una barriera di resistenza notevole. Andare oltre modificherebbe la view su EurUsd per i prossimi mesi.

icimoku 2017-02-01

Grafico 2 – tra 1.08 e 1.09 numerose barriere di resistenza per EurUsd.

Analisi Tecnica EurUsd 30-Gennaio-2017

Spot EurUsd: 1.0680

Scala temporale Giornaliero: Supporti (1.0577, 1.0452, 1.0340) Resistenze (1.0790, 1.0850, 1.0900)

Strategia: Long a 1.0670

Stop: 1.0560

Take profit: 1.0850

* La strategia rimane invariata rispetto alla settimana scorsa, ma abbassiamo il potenziale livello di take profit a 1.0850.

Vincerà il Tapering Bce e o il Rialzo dei Rassi Fed

Dalle primissime giornate di Trump Presidente degli Stati Uniti abbiamo capito che non ci annoieremo. La forza (e vedremo se anche debolezza) di Trump è proprio quella di tenere viva l’attenzione su certi argomenti, lavorando in modo meno dirompente su altri. Soddisfare gli appetiti elettorali con proposte dai risvolti economici piuttosto dubbi (vedi costruzione del muro con il Messico) per non permettere all’elettore di ragionare sul fatto che, proprio questa polemica, sta rendendo più conveniente importare dal Messico aumentando così i margini di utile di Amazon e Wal Mart, tanto per citare due nomi. Wall Street festeggia sì per le prospettive di nuova spesa pubblica (tutte da verificare), ma anche e soprattutto perché la svalutazione del Peso e del Renminbi stanno alimentando gli utili di tutta la catena produttiva americana.

Per quello che riguarda i tassi di interesse il mercato al momento mostra uno stop nella risalita, soprattutto sulla parte lunga della curva. I rendimenti a 10 anni americani si sono stabilizzati attorno al 2.50% mentre per i tassi ufficiali è atteso entro giugno almeno un rialzo con il 75% di probabilità scontata dal mercato. Il mercato potrebbe però essere andato troppo avanti e questo porrebbe qualche dubbio circa la possibilità del Dollaro nel breve di andare all’attacco della parità contro Euro. Oltretutto in Europa si respira aria di tapering con la Germania sempre più nervosa circa la politica monetaria di Draghi. L’inflazione in rialzo con la crescita economica che sta riaccelerando renderebbero opportune manovre di rimozione degli stimoli e questo alimenterebbe un rialzo dell’Euro nell’immediato.

Anche per questa Settimana niente Rotture Tecniche Decisive

Dal punto di vista tecnico le Bande di Bollinger mostrano come l’inclinazione del trend è cambiata, con la media a 20 giorni che intermezza le Bande che dovrebbe fare da sostegno per i rialzisti. Come già detto la settimana scorsa la barriera di 1.08/1.085 rappresenta però uno scoglio difficile da superare al primo colpo ed è quindi possibile un consolidamento prima di un nuovo tentativo di attacco. Sotto 1.06 lo scenario potrebbe nuovamente riproporre una noiosa lateralità di EurUsd verso 1.04.

2017-01-30 eurusd bande bollinger

Grafico 1 – la Bande di Bollinger confermano il trend rialzista di breve periodo.

Pausa di riflessione confermata anche dall’oscillatore stocastico giornaliero che torna nella tipica posizione di ipercomprato e che in passato ha quanto meno favorito uno stop nel rialzo dell’Euro se non addirittura una correzione. Questa situazione di stallo, combinata all’importanza delle resistenze tecniche raggiunte, ci porta a confermare lo stop loss, abbassando però il potenziale punto di take profit a 1.0850 proprio alla luce della recente evoluzione degli oscillatori.

2017-01-30 eurusd oscillatore stocastico

Grafico 2 – l’oscillatore stocastico conferma la presenza di ipercomprato di breve periodo.

Spot EurUsd: 1.0740

Scala temporale Giornaliero: Supporti (1.0577, 1.0452, 1.0340) Resistenze (1.0790, 1.0875, 1.0900)

Strategia: Long a 1.0670

Stop: 1.0560

Take profit: 1.0900

*La strategia rimane invariata rispetto alla settimana scorsa, ma l’andamento tecnico delle ultime sedute suggerisce un adeguamento dello stop loss al livello più elevato e conservativo di 1.0560

Trump Agirà fin da Subito su Nafta e Trans Pacific Partnership?

Con l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca comincia una delle avventure presidenziali più strane ed ambigue delle ultime decadi. Bisognerà intanto capire quante delle promesse fatte in campagna elettorale potranno essere mantenute. Gli accordi commerciali non possono essere spazzati via con un colpo di spugna ed i benefici da un eventuale ritiro da certi legami (ad esempio dal NAFTA e dal Trans Pacific Partnership) sono tutti da verificare. Il peso del settore manifatturiero in America è inferiore al 20% e quindi nell’immediato diventa difficile che il motore economico possa trarre giovamento da spostamenti anche logistici della produzione. Poi c’è la politica estera inacidita dalle dichiarazioni piuttosto forti di Trump relativamente al peso e all’importanza della Nato sullo scacchiere mondiale. Anche in questo caso i rapporti con Medio Oriente, Russia e Cina non possono essere cambiati da un giorno all’altro con una giravolta di 360 gradi. La politica economica è un altro di quei punti importanti nel programma di Trump. Le frecciate alla Yellen (e la risposta di Miss Janet non si è fatta attendere) fanno capire come qualche sorpresa su questo fronte non è improbabile. Il problema è che chiedere alla Fed di rallentare il passo della normalizzazione del costo del denaro proprio quando gli Stati Uniti hanno raggiunto la piena occupazione e l’inflazione ha superato il 2%, è una decisione piuttosto pericolosa che rischia di innescare bolle speculative a livello finanziario oltre che un rischio di inflazione salariale che può andare fuori controllo.

I Supporti di Breve Periodo di EurUsd Sostengono il Rialzo

Tanti temi quindi al quale il mercato dovrà cercare di dare una risposta e che anche EurUsd si troverà ad affrontare nella prima parte del 2017. La riunione Bce di giovedì scorsi ha permesso per qualche ora al cambio di veder ridotta la pressione con una discesa sotto 1.06 sulle dichiarazione piuttosto accomodanti di Mario Draghi. Inflazione in salita ma con scarse indicazioni di persistenza, QE che potrebbe essere riaperto in caso di peggioramento dello scenario, sono stati temi in grado di indebolire l’Euro per mezza giornate e poco più. Poi ci ha pensato la media mobile a 20 giorni a risolvere i dubbi tornando a spingere verso l’alto il rapporto di cambio. Alla luce di questa risposta tecnica preferiamo alzare il nostro livello di stop loss della posizione lunga in essere.

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Grafico 1 – la media mobile a 20 giorni sostiene il rialzo di EurUsd.

Per EurUsd stiamo però entrando in una zona di resistenza piuttosto impegnativa. A livello settimanale le spesse Ichimoku cloud indicano come tra 1.07 e 1.08 i venditori di Euro potrebbero far sentire il loro peso rimettendo un po’ di pressione sulla capacità dell’Euro di salire oltre. Solamente una chiusura sopra il massimo del 8 dicembre di 1.0875 (anche minimo di ottobre) aprirebbe le porte ad un rialzo ben più significativo di quello visto finora.

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Grafico 2 – zona di resistenza piuttosto corposa offerta dalle Ichimoku cloud.

Spot EurUsd: 1.0600

Scala temporale Giornaliero: Supporti (1.0440, 1.0350, 1.0215) Resistenze (1.0790, 1.0870, 1.0900)

Strategia: Long a 1.0670

Stop: 1.0490

Take profit: 1.0900

* Colpito la settimana scorsa il nostro stop loss, come anticipato abbiamo applicato una strategia stop and reverse chiudendo la posizione short ed aprendo una posizione long. Stop loss posizionato poco sotto 1.05.

Attese da Rispettare

Ancora una settimana ed entrerà in scena Trump. A quel punto capiremo meglio le intenzioni di un mercato finora mosso dalla speculazione legata ad attese più che a certezze. A livello valutario continua il massacro sui valori di Lira turca e Peso messicano, apparentemente e per motivi diversi, le aree economiche che più potrebbero essere colpite dalla politica estera del magnate americano. Politica commerciale alla base della destabilizzazione del Messico, geopolitica quelle che stanno minando alla base l’economia della Turchia, sono solo due degli elementi che si incastreranno nelle incognite dei prossimi mesi. I rendimenti dei titoli di stato americani sono scesi a fronte invece di tassi tedeschi a 10 anni in salita. Questo elemento ha contribuito negli ultimi giorni a restringere lo spread TBond-Bund a 200 punti base, uno scatto notevole considerando che aveva toccato a fine anno quota 235 punti base. Ovviamente un restringimento dello spread ulteriore potrebbe avere impatti negativi sulle dinamiche del biglietto verde molto correlato negli ultimi mesi al rendimento dei titoli di stato a lunga scadenza.

Quella Divergenza Pericolosa

Media mobile a 50 giorni ancora una volta protagonista su EurUsd, ma stavolta la chiusura di settimana presenta un numero superiore a questo livello dinamico che da novembre ha sempre respinto gli assalti dei tori. Sarà la volta buona per il biglietto verde? Le condizioni per un rimbalzo persistono e l’incapacità di sfondare ad inizio anno area 1.05 confermano non solo la criticità di questo livello, ma anche la possibilità che l’ampio trading range in essere da diversi mesi rimanga in essere. Per i possessori di TBond nessun problema visto che l’apprezzamento del corso a seguito del calo dei rendimenti è stato superiore alla debolezza del biglietto verde. Tornando alle dinamiche di breve è evidente come una chiusura definitiva sopra questo livello dinamico della media mobile (50 giorni) permetterà al cambio di accelerare verso 1.087/1.09. Situazione tecnica piuttosto complicato, ma a questo punto preferiamo aprire una posizione long EurUsd.

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Grafico 1 – se verrà superata definitivamente la media mobile a 50 giorni 1.08 è nelle possibilità di EurUsd.

Che dire poi del Dollar Index? Un grafico mensile di lungo periodo ci mostra la difficoltà che sta trovando il Dollaro nel superare il 61.8% di ritracciamento dell’intero ribasso 2001-2008. Oltretutto il Macd non ha finora seguito l’andamento dei prezzi, posizionandosi ad un livello decisamente elevato se visto in termini storici. Un Macd a questi livelli lo troviamo solo nel 2000-2001 e sembra perciò aumentare le possibilità che la benzina per il biglietto verde sia in fase di esaurimento.

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Grafico 2 – Dollar Index, una divergenza che mette a rischio la salita?

Spot EurUsd: 1.0540

Scala temporale Giornaliero: Supporti (1.0350, 1.0215, 1,0117) Resistenze (1,0670,1.0790, 1,0870)

Strategia: Short a 1.0520

Stop: 1.0670

Take profit: 1.0215

*Momento tecnico piuttosto confuso. Manteniamo al momento lo short EurUsd (la posizione indicata nell’analisi della settimana precedente), ma invertiremo la posizione da short a long EurUsd al superamento dello stop loss di 1.0670.

Arriva Trump, sell News

Il 2017 comincia nella confusione più totale per quello che riguarda la direzionalità del cambio EurUsd. Potrebbe essere quindi una trappola per orsi quella scattata ad inizio anno quando il cambio è sceso fino ad 1.03 purtroppo solo avvicinandosi al nostro target price, ma senza toccarlo. La sensazione, anche osservando l’analisi tecnica, è che il mercato si stia preparando ad uno dei più classici buy rumors sell news. Finora Dollaro e tassi di interesse a lunga scadenza erano stati guidati dalle aspettative sulle politiche di Trump, ma adesso che l’insediamento è vicino potremmo vedere un mercato che liquida sulla notizia, questo partendo da attese parecchio alte.

L’economia americana continua ad andare bene e la Fed entro giugno potrebbe piazzare un nuovo rialzo dei tassi, ma la novità è che in Europa è tornata l’inflazione e questo legherebbe le mani ad un Draghi già sotto esame da parte della Germania. I recenti rialzi nei rendimenti del Bund tedesco a 10 anni lo testimoniano ed è evidente che se dovessero anche giungere timidi segnali di una ripresa economica nell’intera Eurozona, lo spread tra Treasury e Bund comincerebbe a rientrare danneggiando il Dollaro.

Quella Divergenza Pericolosa

La divergenza che si era creata tra Rsi e prezzo allertava circa la possibilità di un rimbalzo di EurUsd, rimbalzo arrivato dopo un’apparente rottura ribassista di 1.05 poi rivelatasi falsa. A questo punto lo sguardo va dall’altra parte, ovvero al Rsi che anticipa addirittura una rottura rialzista della trend line discendente. Al momento il break appare piuttosto incerto e non crediamo certamente ad un movimento di inversione di tendenza (significherebbe EurUsd che tenta di salire sopra 1.10), ma le possibilità di un ritorno da quelle parti non sono da scartare alla luce dell’impostazione tecnica assunta recentemente da EurUsd. Per questo la nostra strategia sarà quella di un stop and reverse sopra 1.0670. Al superamento di quella soglia invertiremo infatti la posizione short in long.

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Grafico 1 – divergenza Rsi – prezzi, possibile il test di area 1.09/1.10?

Interessante anche la struttura tecnica del Dollar Index che ha chiuso la settimana con una figura di outside bar. Tipica figura dell’analisi tecnica che qualifica come incerto il trend, l’outside bar prevede un’ampiezza di settimana in grado di superare, sia per quanto riguarda i massimi che i minimi, l’intera estensione dell’ottava precedente. Ad avvalorare l’idea di una fase di indecisione da parte degli operatori di mercato anche la chiusura di settimana prossima all’apertura, figura detta seguendo i canoni delle candlestick giapponesi, doji.

2016-01-10-dollar index

Grafico 2 – Dollar Index che chiude la settimana con una doji outside bar, ovvero incertezza assoluta.

Spot EurUsd: 1.0520

Scala temporale Giornaliero: Supporti (1.0350, 1.0215, 1,0117) Resistenze (1,0670,1.0790, 1,0870)

Strategia: Short a 1.0520

Stop: 1.0670

Take profit: 1.0215

Il flash crash di venerdì ha attivato il nostro trade short a 1.0540. Confermati i livelli di stop loss a 1.0670 e take profit a 1.0215.

2017, per il Dollaro sarà Poker?

Il 2016 va in archivio con il terzo anno consecutivo di rialzo per il Dollaro sull’Euro. Un tris che ritroviamo nel periodo 1999-2001 e nel 1991-1993, ma che dagli anni ’80 mai si è trasformato in poker. Sarà il 2017 quello della prima volta?

Si chiude comunque un anno in cui il Dollaro porta a casa un guadagno leggermente superiore al 3% sull’Euro, guadagno che poteva essere più alto di 2 punti percentuali se non fosse intervento un clamoroso flash crash nella notte di giovedì. Il cambio in pochi minuti è passato da 1.048 a 1.068 costringendo i money manager di mezzo mondo a rivedere i bilanci di fine anno.

Suona singolare come il fenomeno si è registrato pochi minuti dopo la decisione di Obama di espellere diplomatici russi dal territorio americano, ma la versione ufficiale indica negli algoritmi di trading impazziti per qualche secondo la colpa principale.

L’anno si mette alle spalle un periodo contraddistinto da tanti eventi di peso come Brexit, elezione di Trump, referendum italiano, ecc…Nessuno di questi è però riuscito ad incidere sull’ottimismo del mercato. Il rialzo dei tassi americano (e la prospettiva di tre rialzi nel 2017) non ha prodotto danni per le valute dei paesi emergenti fatta eccezione per il Peso messicano. Il biglietto verde infatti si è rafforzato a livello globale tranne che sulle valute più esposte al mondo commodity. La ripresa del prezzo del petrolio e delle commodity in generale ha infatti supportato quelle divise più penalizzate nel 2015 e rappresentative di economie produttrici di materie prime. Brasile, Sud Africa e Russia sono tre casi esemplari.

Attenzione alla Media Mobile a 20 Giorni

Passando all’analisi tecnica l’anno si chiude con un colpo di reni che permette a EurUsd di chiudere sopra i minimi di marzo 2015. Sarà vera gloria? Una prima risposta l’avremo nel confronto con la media mobile a 50 giorni. Come si vede dal Grafico 1, da ottobre questa resistenza dinamica fa da abile resistenza e questo rendere prevedibile un ritorno dei venditori a ridosso di questo livello tecnico, come già l’ultima seduta dell’anno sembra aver anticipato.

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Grafico 1 – media mobile a 50 giorni resistenza principale.

Allo stesso tempo dobbiamo però anche annotare che il pattern auspicato la settimana scorsa e basato sull’Adx si è formalizzato. Toccata la media mobile a 20 giorni ed essendo l’Adx ancora sopra 30, il nostro trade long si è attivato. Confortati anche dalla formalizzazione venerdì di una figura nota nel mondo delle candele giapponesi come shooting star, confidiamo adesso in una nuova zampata verso il basso da parte di EurUsd.

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Grafico 2 – colpita la media mobile a 20 giorni con figura di shooting star.