Spot EurUsd: 1.1020
Scala temporale Giornaliero: Supporti (1.0909, 1.0823, 1.0538) Resistenze (1.1130, 1.1421, 1.1450)
Strategia: Short EurUsd
Stop: 1.1450
Take profit: 1.0823
La decisione della Gran Bretagna di abbandonare l’Unione Europea è arrivata come un fulmine a ciel sereno. C’erano dei timori certamente, ma non così forti da pensare che l’evento avrebbe preso corpo veramente. Il movimento mostruoso su tutti gli indicatori finanziari di venerdì lo testimonia. Era dai tempi del fallimento Lehman che il mercato non si muoveva in modo così nervoso e volatile. A questo punto diventa difficile sapere cosa potrebbe succedere nell’immediato. Potrebbero ancora essere giorni di forte volatilità oppure il mercato potrebbe essere anestetizzato dalle Banche Centrali pronte a misure straordinarie. Certamente non aiuta nemmeno una Fed incerta come non mai. La Yellen ha fatto di tutto per mettere in difficoltà il mercato circa la visibilità sui tassi ed ora che potrebbe diventare necessaria una nuova fase di easing monetario non può certamente tornare indietro dopo aver cominciato ad alzare i tassi a dicembre. A complicare di più la situazione il rischio di una nuova recessione in Europa che stavolta potrebbe contagiare anche gli States costringendo la Fed ad un clamoroso dietrofront.
L’Average True Range è l’indicatore per eccellenza che permette ad ogni trader di verificare quanta distanza c’è stata in una certa giornata tra massimo e minimo. Se guardiamo il grafico di venerdì vediamo come questa distanza è stata superiore ai 500 pips qualcosa che non si vedeva dai tempi del crack Lehman e prima ancora dai tempi in cui la stessa Sterlina subì l’attacco speculativo che buttò il Pound (assieme alla Lira italiana) fuori dallo SME. Come minimo volatilità richiama volatilità e quindi è lecito attendersi ancora parecchio movimento nelle prossime settimane.
Grafico 1 – l’Average True Range superiore ai 500 pips non si registrava dai tempi di Lehman.
Ovviamente ringraziamo la Brexit per averci permesso di prendere nuovamente profitto sullo short EurUsd. Dopo essere rientrati ad inizio settimana di nuovo il take profit è arrivato in area 1.11. A questo punto il rischio concreto è quello di una trappola per orsi scattata alla rottura di 1.12, ma preferiamo comunque rimanere in posizione, e quindi rimanere short su EurUsd.
Se avremo ragione assisteremo alla formalizzazione in contemporanea di un testa e spalla ribassista e un doppio massimo. Stavolta il trade non è così semplice come quello precedente soprattutto considerando la lontananza dello stop loss che fissiamo attorno a 1.1450. L’obiettivo a questo punto è però quello di puntare a 1.05 con passaggio intermedio attorno a 1.08.
Grafico 2 – è un momento decisivo; se cedono i supporti di 1.11/1.12 si aprono le porte di 1.05.
Spot EurUsd: 1.1350
Scala temporale Settimanale: Supporti (1.1098, 1.0823, 1.0538) Resistenze (1.1415, 1.1614, 1.1711)
Strategia: Short EurUsd
Stop: 1.1614
Take profit: 1.1098
Domanda lecita soprattutto dopo l’ultimo meeting. Miss Yellen ha mostrato un prevedibile atteggiamento di cautela lasciando invariati i tassi e richiamando la Brexit come evento capace di innescare tensioni sul mercato. Ma l’elemento che lascia più perplessi è la timidezza sulle future misure di politica monetaria. Se è bastato un dato negativo sulla disoccupazione a costringere la Banca Centrale più importante al mondo per interrogarsi sull’opportunità di stringere sul costo del denaro, quanto possono essere credibili i fiumi di parole che ogni settimana vengono spesi per comunicare al mercato le intenzioni future del braccio operativo di politica monetaria? Comunque sia sarà la Brexit (o Bremain) a tenere banco fino al 23 giugno. La decisione dei cittadini inglesi di rimanere all’interno dell’Unione Europea sembra cominciare a farsi strada sul mercato come testimoniano i corposi rimbalzi dei mercati azionari europei e della stessa Sterlina. Non dimentichiamo comunque che domenica si vota in Spagna, ma soprattutto che altri paesi sull’onda democratica britannica potrebbero presto seguire lo stesso esempio.
Stavolta siamo stati fortunati ed abbiamo potuto cogliere un bel take profit pochi pips sopra il minimo di 1.1129. Un minimo che ha spinto nuovamente il mercato verso l’alto dopo il test della trend line rialzista. Non cambiano perciò gli equilibri con il mercato che rimane ingabbiato tra 1.11 e 1.14. Andiamo allora a vedere se i grafici di lungo periodo lasciano trasparire qualcosa di più interessante dal punto di vista tecnico.
A nostro modo di vedere è il grafico weekly quello che deve far riflettere. L’oscillatore è lontano da ogni forma di eccesso ma sta tentando l’assalto alla trend line che guida il rialzo dal 2015. Sfondare verso il basso avrebbe il sapere dell’anticipo per i prezzi spot di EurUsd. A quel punto sarebbe inevitabile pensare ad un cambio di nuovo diretto verso 1.05 se non qualcosa di più basso nei prossimi mesi.
Grafico 1 – l’Rsi settimanale sta pericolosamente danzando sulla trend line rialzista.
Allo stesso risultato arriviamo osservando un altro oscillatore, il Relative Momentum Index. Anche in questo caso non siamo ancora arrivati al movimento di rottura che anticipa il ribasso, però l’inclinazione dell’oscillatore ha assunto una piega minacciosa verso il basso. Anche in questo caso appare prevedibile come uno sfondamento di 1.11 di EurUsd preluderebbe ad un analogo movimento dell’indicatore il quale anticiperebbe un movimento verso 1.05 confermando l’analisi precedente.
Grafico 2 – il Relative Momentum Index ha cominciato a ripiegare verso il basso ed ora potrebbe minacciare la trend line rialzista.
Spot EurUsd: 1.1270
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1170, 1.1105, 1.1000) Resistenze (1.1415, 1,1445, 1.1614)
Strategia: Short EurUsd
Stop: 1.1614
Take profit: 1.1170
Qualcosa non torna in tutta questa recita portata avanti finora dalla Fed. Il mercato azionario vola ai massimi storici ma nello stesso tempo quello obbligazionario schiaccia i rendimenti a lungo termine sempre più in basso. Poi c’è l’oro in salita ed il mercato obbligazionario più rischioso, high yield ed emergente, sui massimi storici. Non possono guadagnare tutti in questa partita anche perché se la Fed non alza il costo del denaro con la disoccupazione così bassa e l’inflazione core sopra al 2%, qualcosa che non sta va ci deve essere per forza, o da una parte o dall’altra. Che quindi tutti gli asset finanziari guadagnino nonostante i balbetii della Yellen temiamo possa essere una pura illusione temporanea che presto sfocerà in tanta volatilità. Proprio EurUsd sembra rappresentare la chiave di tutta questa incertezza. Continue salite e discese tra 1.10 e 1.15, ma nessuna direzione. Il mercato non vuole credere che la Fed ha raccontato bugie finora (almeno due rialzi nei tassi nel 2016), ma allo stesso tempo si rende conto che le condizioni economiche si stanno deteriorando. Ed allora ecco che l’appuntamento del 15 giugno con il FOMC diventa decisivo soprattutto in ottica mese di luglio. A quel punto anche il referendum sulla Brexit sarà archiviato e la Fed potrà decidere liberamente sui tassi e soprattutto giocarsi la credibilità.
Tecnicamente ancora una volta abbiamo avuto l’evidenza di come area 1.14/1.15 è durissima a morire in qualità di resistenza tecnica. Nonostante l’azzeramento delle probabilità di rialzo estivo sui tassi, il mercato ha ricoperto immediatamente con un bearish engulfing pattern il movimento successivo al pessimo dato sul mercato del lavoro americano di venerdì 3 giugno. Chiaramente il cerchio si sta stringendo con la linea di tendenza rialzista che sale di circa 5 pips al giorno e che ora passa da 1.1170. Lo stocastico nel frattempo è risalito nella parte alta e questo dovrebbe consentire nell’immediato un ulteriore raffreddamento delle quotazioni.
Grafico 1 – la linea di supporto sale di 5 pips al giorno ed ora si posiziona a 1.1170.
Ma è un altro l’elemento che vorremmo portare all’attenzione del lettore. Nel mese di maggio EurUsd ha formalizzato un bearish engulfing pattern mensile, con la candela del mese che ha completamente ricoperto quella precedente. Questo rappresenta un chiaro segnale ribassista che ovviamente necessita di conferme. Prima però dell’affondo verso il basso, questo tipo di pattern si sviluppa con una mossa correttiva contro tendenza solitamente compresa tra il 50% e il 61.8% dell’intero sviluppo ribassista precedente. Ecco che proprio giovedì scorso il 61.8% di ritracciamento a 1.1419 è stato colpito e da qui è scaturita l’inversione. A questo punto la teoria prevedrebbe un movimento più deciso verso il basso con appunto il superamento dei supporti di area 1.11 che andrebbero a suggellare l’avvio di una fase più direzionale verso il basso.
Grafico 2 – ritracciato il 61.8% della discesa di maggio, ora EurUsd dovrebbe ricominciare a muoversi verso il basso.
Spot EurUsd: 1.1350
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1150, 1.1000, 1.0823) Resistenze (1.1445, 1,1536, 1.1614)
Strategia: Short EurUsd
Stop: 1.1614
Take profit: 1.1150
Il mercato stava cominciando a posizionarsi per l’evento clou di giugno, ovvero il FOMC del 15 giugno, quando il pessimo dato sul mercato del lavoro americano ha rimescolato le carte. In una sola seduta EurUsd è passato dai supporti di 1.11 ad area 1.14, colpendo il nostro stop loss e chiudendo in pareggio la posizione short. E’ abbastanza imbarazzante per la Yellen quello che è successo anche perché ora la Fed appare in difficoltà. Dopo tutta la retorica dei giorni scorsi o alzerà i tassi a luglio oppure sarà costretta a rimandare tutto a dopo le elezioni presidenziali. Ma se questo dovesse essere lo scenario, ci troveremmo di fronte ad un vero e proprio smacco in termini di credibilità. Possibile che il dato sul mercato del lavoro di venerdì risulti essere un incidente di percorso ed è anche probabile che la Fed voglia attendere l’esito della Brexit con il referendum previsto per il 23 giugno. Rimaniamo perciò convinti che a luglio la stretta sui tassi ci sarà e per questo rientriamo short su EurUsd.
Chi invece starà a guardare sarà la Bce. Draghi la settimana scorsa ha ribadito che la politica monetaria è al lavoro e che gli effetti su crescita ed inflazione, seppur blandi, stanno lentamente cominciando a vedersi. Se la Fed dovesse alzare i tassi farebbe un favore all’Europa per effetto di un proseguimento nella svalutazione del cambio. Piuttosto preoccupa l’opera di svalutazione cinese che di fatto rischia di esportare deflazione in tutto il mondo.
Tecnicamente fino a venerdì la situazione di EurUsd non sembrava essere molto diversa da quella del 2015. Risalita da area 1.05 a area 1.16 con successivo test della trend line rialzista. Il tutto in un contesto di ipervenduto di Rsi.
L’incidente macro economico di venerdì ha però allontanato il rischio di break ribassista di 1.11, il vero e proprio trigger che avrebbe fatto scattare un più marcato calo da parte di EurUsd. A spanne gli obiettivi sembrerebbero identici con le 5 figure coperte finora verso il basso che verrebbero traslate fino a 1.05/1.06. Appuntamento rimandato ma è evidente come a questo punto la linea di resistenza chiave nei prossimi giorni tenderà a salire, incastrata tra la media mobile a 1 anno (linea verde) e la trend line rialzista.
Grafico 1 – 2015 e 2016, grafici identici…fino a venerdì scorso.
Tutto rimandato quindi e la conferma arriva dal grafico giornaliero basato sulla tecnica Ichimoku. In un colpo solo allontanato il pericolo di inversione e tendenza salva. A questo punto la lagging line (linea blu) sembra indicare ancora 3-4 sedute di rialzo prima di un nuovo affondo verso il basso. Per questo ritentiamo lo short fissando lo stop sopra al massimo del 3 maggio a 1.1614.
Grafico 2 – qualche seduta di rialzo e poi dovremmo assistere ad una ripresa del ribasso per EurUsd.
Spot EurUsd: 1.1210
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1150, 1.1000, 1.0823) Resistenze (1.1445, 1,1536, 1.1711)
Strategia: Short EurUsd
Stop: 1.1350
Take profit: 1.1000
Ci ha pensato la Fed a sparigliare le carte con la pubblicazione di verbali del FOMC ben più aggressivi di quello che il mercato si attendeva. Immediata la reazione nel mondo valutario dove si dava per certo un rinvio del rialzo dei tassi nella parte finale del 2016. Dalle minute invece è emerso che la maggioranza degli esponenti Fed ritiene opportuno considerare già a giugno una manovra sui tassi; questo se venisse giustificato da dati di occupazione ed inflazione che confermano il trend in corso di miglioramento ormai in essere da mesi. Al momento il mercato sconta meno del 50% di probabilità di rialzo dei tassi entro settembre e quindi è chiaro che se questo evento dovesse avvenire a giugno la forza del Dollaro dovrebbe ancora esplicare tutti i suoi effetti con un probabile interessamento della parte bassa dei supporti di un trading range che ormai comincia ad avere una certa anzianità. Attenzione perciò ai dati macro che usciranno da qui al 15 giugno, con numeri positivi che dovrebbero rafforzare il Dollaro visto l’alzarsi delle probabilità di rialzo a giugno. Dall’altra parte la BCE ha pubblicato anch’essa i verbali dell’ultimo meeting dal quale emerge la volontà di Francoforte di attendere un po’ per misurare gli effetti delle nuove manovre introdotte a marzo. Un wait and see corroborato dal fatto che ora il lavoro sporco di svalutazione della moneta unica europea potrebbe essere fatto proprio da Miss Yellen.
Ringrazia la Yellen anche il nostro trade short che ora acquisisce potenzialità molto interessanti almeno in ottica 1.10. Il primo grafico basato sulle Ichimoku cloud mostra come almeno il tentativo di raggiungere la zona di supporto dinamico di 1.11 è altamente probabile. A quel punto il mercato dovrà decidere se invertire la tendenza definitivamente sfondando verso il basso anche la “cloud” che regge il mini rally bullish, oppure riprendere la marcia verso l’alto.
Grafico 1 – a 1.11 la prima prova della verità per EurUsd.
A tal proposito ci piace segnalare il grafico settimanale del cambio EurUsd abbinato ad un semplice indicatore di Rsi. Se i prezzi stagnano all’interno di un ampio trading range ormai da tempo, l’Rsi settimanale si è gradualmente allontanato dalla zona di ipervenduto. Ora però sta svoltando verso il basso puntando con decisione la trend line rialzista dell’Rsi stesso che congiunge i minimi del 2015. Ovvie le conseguenze qualora l’Rsi anticipasse i prezzi. In caso di sfondamento verso il basso da parte dell’oscillatore i prezzi non potrebbero che seguire provocando una discesa almeno fino a 1.05 con le prospettive per il cambio EurUsd che potrebbero subire un drastico ridimensionamento.
Grafico 2 – l’RSI settimanale potrebbe anticipare un movimento ribassista di EurUsd.
Spot EurUsd: 1.1305
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1230, 1.1150, 1.1000) Resistenze (1.1445, 1,1536, 1.1711)
Strategia: Short EurUsd
Stop: 1.1600
Take profit: 1.1000
Le incertezze sulla politica monetaria americana pesano su operatori del mercato forex smarriti dalle incertezze della Yellen. Ogni dato positivo in uscita riaccende le speranze di chi vede una normalizzazione del costo del denaro a breve ed anche le ipotesi circa accordi al recente G20 di Shanghai di controlli valutari non sembrano trovare grande fondamento. Il Dollaro infatti ha esaurito la sua debolezza a ridosso delle resistenze chiave contro Euro e dei supporti contro Yen. A 1.15 e 106 non è improbabile che le rispettive banche centrali abbiano deciso di intervenire per arginare la forza delle valute domestiche, forza che andrebbe a debilitare ulteriormente economie già afflitte da deflazione cronica. Nella settimana entrante conosceremo i dati di inflazione americana ed europea oltre alla pubblicazione dei verbali del precedente Fomc. Saranno notizie fondamentali per capire quale direzione prenderà la politica monetaria americana. Inflazione in rialzo e verbali più aggressivi rispetto alle previsioni, potrebbe favorire nuovamente il biglietto verde.
La trappola per tori sopra 1.15 è scattata ed a questo punto sembra essere più conveniente tornare a scommettere sullo short EurUsd proprio perché il segnale bullish è stato negato. E’ un momento di grande confusione questo lo sappiamo. Continui segnali prima attivati e poi negati. L’applicazione degli stop loss ha lo scopo di evitare eccessive perdite di capitale in momenti così delicati. Dal punto di vista tecnico sembra essersi formalizzata venerdì una rottura della trend line rialzista almeno sui grafici giornalieri; poco sotto 1.13 troviamo però i primi supporti degni di nota che dovrebbero favorire un primo tentativo di rimbalzo anticipatore di una nuova e definitiva manovra verso il basso da parte di EurUsd.
Grafico 1 – trend rialzista di breve periodo violato al ribasso.
Ancora un focus sull’andamento del cambio mettendolo assieme ad un oscillatore settimanale piuttosto affidabile come il Relative Momentum Index di cui abbiamo già parlato la settimana scorsa. Toccata la soglia di 70 possiamo dire di avere un ipercomprato di medio periodo che viene realizzato esattamente in corrispondenza di resistenze primarie. Non solo 1.15 rappresenta una resistenza statica di tutto rispetto, ma da queste parte passa anche la parete superiore della nuvola di Ichimoku. Come si può vedere dal secondo grafico la corposità della resistenza dovrebbe rendere parecchio complicata la vita dei rialzisti anche se non è esclusa una nuova zampata verso l’alto prima di una definitiva discesa. La nostra strategia stop and reverse a 1.1350 è stata attivata e quindi al momento ritorniamo short con target area 1.10.
Grafico 2 – ipercomprato settimanale.
Spot EurUsd: 1.1385
Scala temporale Settimanale: Supporti (1.1213, 1.0823, 1.0709) Resistenze (1.1614, 1.1711, 1.1810)
Strategia: Long EurUsd
Stop and reverse: 1.1350
Take profit: 1.1810
Diventa sempre più misterioso il motivo per cui la Federal Reserve ha deciso a dicembre 2015 di alzare di 25 punti base i tassi di interesse. Misterioso perché ovviamente questa mossa è apparsa irrilevante dal punto di vista delle conseguenze sulla crescita economica, ma misterioso anche perché a suo tempo questa decisione appariva già in ritardo rispetto ad un ciclo congiunturale in stadio avanzato. Oltretutto nell’ultimo Fomc i rischi macroeconomici sono apparsi più sfumati a detta di Yellen soci e quindi perché tirare i remi in barca già adesso e per il resto del 2016? Questo almeno è quello che si deduce da quelle che sono le attese del mercato che sconta zero probabilità di rialzo nel meeting di giugno e meno del 50% di probabilità di ritocco all’insù di 25 punti base prima di dicembre. Il movimento di EurUsd della settimana scorsa non convince però e ci costringe a mettere tutti i lettori in allerta circa un nuovo cambio di strategia all’orizzonte. Meglio essere flessibili in questo momento ed ogni evento può essere decisivo. Come spiegheremo di seguito l’analisi tecnica sta fornendo segnali contraddittori settimana dopo settimana, ma anche la variabile Europa non è da sottovalutare. Il rischio Brexit, la Grecia ma anche le elezioni in Spagna saranno tutti eventi che a giugno e forse anche prima, potrebbero scatenare la volatilità ed indebolire l’Euro. Però serve la conferma da parte dei prezzi.
Come detto in precedenza è meglio tenersi pronti ad attivare lo stop and reverse sotto 1.1350, livello segnalato la settimana scorsa dopo l’entrata long ed adeguato di qualche pips verso il basso. Le ultime due sedute di giovedì e venerdì scorso hanno fermato la corsa pochi pips sopra il nostro livello di supporto oltre il quale cambieremo strategia. Rimaniamo quindi long, ma la figura detta di shooting star su base settimanale, deve far drizzare le antenne dei trader. Questa figura non è nuova nel lungo trading range che sta ingabbiando EurUsd da tempo (vedi cerchi azzurri). Il suo significato, nella teoria delle candele giapponesi, è proprio quello tipico della pressione che i venditori mettono sui compratori. Questi ultimi hanno tentato una fuga in avanti che però è andata male. La lunga coda (o ombra) in alto ed il piccolo corpo in basso esprimono esattamente la forza dei venditori che sul finire della settimana sono stati capaci di schiacciare al di sotto dei supporti chiave di 1.15 coloro che scommettevano sul long EurUsd.
I casi precedenti evidenziano chiaramente come questa figura anticipi un ribasso di EurUsd.
Grafico 1 – shooting star settimanale su EurUsd.
Altra conferma tecnica circa il fatto che non siamo lontani da un top primario di EurUsd l’abbiamo anche dal confronto del cambio con l’oscillatore Relative Momentum Index. Nei tre casi precedenti in cui l’Rmi è salito sopra quota 70 (barre verticali) come comprare Dollari Usa sarebbe risultata una scelta particolarmente felice. Al momento ancora non ci siamo, ma rapidamente l’oscillatore si sta spostando nella parte alta (siamo a 61) e questo strategicamente ci fa capire come ogni spunto bullish di EurUsd è da cominciare a guardare come interessante opportunità per acquistare biglietti verdi. Per questo motivo ribadiamo l’importanza dello stop and reverse fissato in area 1.1350, consapevoli però che solo i prezzi potranno darci conferma di un cambio di scenario.
Grafico 2 – Il Relative Momentum Index sta per segnalare un top primario di EurUsd.
Spot EurUsd: 1.1590
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1375, 1.1232, 1.1213) Resistenze (1.1711, 1.1810, 1.2054)
Strategia: Long EurUsd
Stop and reverse: 1.1375
Take profit: 1.1810
Questa settimana abbiamo deciso di rivedere la nostra strategia su EurUsd da short a long per i seguenti motivi:
La Fed continua a lavorare per indebolire il Dollaro e mette sempre più in difficoltà Draghi e la Bce.
I dati americani sono tutt’altro che esaltanti e questo spinge la Yellen ad essere prudente sui tassi. L’ultimo FOMC della settimana scorsa ancora una volta ha rivelato le ambiguità di una politica monetaria che ha stretto sui tassi a dicembre ed ora sembra timorosa di andare oltre. E dire che dal comunicato finale sono usciti anche i timori di rischi internazionali, ma evidente la Fed è a conoscenza di cose che potrebbero non essere piacevoli per l’economia a stelle e strisce e preferisce così agire sulla svalutazione del Dollaro. Nella settimana entrante conosceremo dati molto pesanti tra cui l’importante numero sullo stato dell’occupazione; prevedibili gli influssi sul cambio in termini di volatilità. C’è poi curiosità di capire le intenzioni della BCE. Da quando Draghi ha annunciato il QE2 l’Euro è solo andato su e questo diventa un problema. Con i tassi sottozero e il bazooka già attivato, come farà super Mario a invertire la rotta dell’Euro?
Era un’evidente trappola per orsi la chiusura della scorsa settimana purtroppo ad un soffio dal nostro livello di take profit. Il mercato ha reagito con vigore alla non decisione della Fed riportando il cambio di nuovo a ridosso dei massimi di inizio aprile. Tutti i giorni della settimana sono stati improntati al rialzo, una sequenza di 5 sedute consecutive che appunto non si vedeva da inizio aprile e che ha trovato ieri la sesta candela bullish. Interessante notare come il mercato ha sentito la media mobile a 1 anno in modo molto forte con una cosiddetta tweezer bottom (due minimi uguali) proprio in corrispondenza di questo supporto dinamico. Non ci vuole comunque molto a capire come la barriera di 1.15 è ancora decisiva. Uno sfondamento definitivo questa volta avrebbe però degli impatti notevoli su EurUsd che troverebbe pochi ostacoli prima di 1.18/1.20. Come detto in apertura la sensazione è quella di un tentativo di break in corso e che potrebbe avere elevate probabilità di successo. Considerato la forza finora del trading range non vogliamo cadere in un’altra trappola e quindi abbiniamo al long un stop and reverse della posizione sotto 1.1375. Obiettivo 1.1810, ovvero il 38.2% di ritracciamento di tutto il ribasso partito da 1.40 nel 2014.
Grafico 1 – una bella trappola per orsi ci aveva illuso su una ripresa del ribasso.
Gli oscillatori sono ancora ben lontani da quei livelli di ipercomprato che suggerirebbero la possibilità di un immediata inversione di tendenza e per questo abbiamo preferito il lato long EurUsd. A titolo di esempio abbiamo preso come indicatore lo Stocastico che risulta in posizione decisamente “scarica”, un comportamento che in passato ha sempre favorito ulteriori allunghi dell’Euro. La barriera di resistenza è notevole (1.15) ma la possibilità che stavolta venga abbattuta è notevole.
Grafico 2 – lo stocastico suggerisce ancora possibilità di salita per EurUsd.
Spot EurUsd: 1.1250
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1142, 1.1055, 1.0820) Resistenze (1.1385, 1.1466, 1.1495)
Strategia: Short EurUsd
Stop loss: 1.1385
Take profit: 1.1142 (Nessun cambiamento dall’ultima analisi)
Inutile negarlo, le banche centrali fanno la differenza nella valutazione che i mercati danno alle valute. La vicinanza con cui Bce e Fed si riuniscono di fatto annulla ogni decisione con l’effetto di avere un rapporto di cambio estremamente poco volatile ed ingabbiato da tempo all’interno di certi livelli che ben conosciamo e che stiamo ripetendo da mesi. Anche stavolta Draghi durante il meeting BCE, ha fornito qualche spunto capace di raffreddare l’entusiasmo sull’Euro, ma ora toccherà alla Yellen agire di conseguenza magari rimettendosi l’abito da colomba per spingere nuovamente in basso il Dollaro. Dubitiamo però fortemente che questa volta sarà così. Sembra indicarlo il recente movimento del Dollar Index che analizzeremo in dettaglio nella seconda parte dedicata all’analisi tecnica, ma anche il fatto che il tempo rischia di non essere amico della Fed. Rinviare il rialzo dei tassi nel mese di giugno potrebbe costringere Miss Yellen ad andare direttamente a dicembre per non interferire con le elezioni presidenziali. Lasciare i mercati nell’incertezza per così tanto tempo è potenzialmente molto pericoloso soprattutto se il contesto dovesse all’improvviso riscoprire una variabile troppo in fretta dimenticata, quella legata all’inflazione.
Prosegue la fase laterale di EurUsd con ancora una volta la barriera di area 1.15 che ha retto all’urto. Il grafico parla chiaro, non c’è direzione. Adesso sembra però essere stata formalizzata una figura di testa e spalla ribassista. Tutto risulterebbe invalidato sopra 1.1385, ma la chiusura di venerdì scorso sotto la cosiddetta “linea del collo” di 1.1270 sembra preludere alla possibilità di un’accelerazione nuovamente verso area 1.10, l’obiettivo grafico di questo movimento. Per questo motivo manteniamo il nostro posizionamento short su EurUsd e, per chi è stato fuori da questo tipo di trade, esiste la possibilità di aprire comunque uno short con target appunto area 1.10 con un accettabile grado di rischio rendimento fissando appunto lo stop a 1.1385.
Grafico 1 – testa e spalla ribassista formalizzato su EurUsd.
E’ il Dollar Index quello che forse lancia i messaggi più confortanti per il biglietto verde. L’avvicinamento del potente supporto di area 93 anche stavolta sembra aver trovato la ferma opposizione dei compratori di biglietti verdi che si sono ripresentati in massa in occasione del test di 93 appunto. Oltretutto la chiusura di venerdì scorso è avvenuta con il superamento della trend line discendente in essere da inizio marzo. L’aspetto grafico è quello tipico della diagonale ribassista in esaurimento e questo sembra perciò alzare la probabilità che le prossime sedute siano più favorevoli al Dollaro americano. Questa considerazione, messa assieme a quella fatta sopra per EurUsd (testa e spalla ribassista formalizzato), appare piuttosto solida dal punto di vista probabilistico.
Grafico 2 – Test dei supporti di area 93 ed inversione rialzista sembrano preparare ad un rafforzamento del Dollaro.
Spot EurUsd: 1.1300
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1142, 1.1055, 1.0820,) Resistenze (1.1466, 1.1495, 1,1711)
Strategia: Short EurUsd (Nessun cambiamento dall’ultima analisi)
Stop loss: 1.1505
Take profit: 1.1142
Entriamo nella settimana che ci porterà all’evento clou della settimana, ovvero il meeting Bce di giovedì 21. Non sono attese grandi novità con Draghi che prenderà ancora atto di una inesistente pressione inflazionistica e l’ancora prematura valutazione circa gli effetti del QE2 europeo. La settimana dopo toccherà poi alla Federal Reserve e qui forse le attese saranno maggiori visto che la Yellen dovrà scoprire le carte in vista di giugno. Non alzare a metà anno significherebbe andare troppo oltre e soprattutto (ed eventualmente) andare a disturbare il clima politico a novembre nel bel mezzo delle elezioni presidenziali per la Casa Bianca. Quindi attenzione a Draghi, ma anche al comportamento di altre realtà dall’importanza non inferiore come Cina e Giappone. La prima sembra mostrare una lieve ripresa economica ma il rischio di nuova svalutazione dello Yuan rimane sul tavolo; la seconda deve necessariamente trovare qualche strumento per frenare la forza dello Yen sceso anche sotto 123 contro Euro. Anche in questo caso la riunione di politica monetaria di fine mese potrebbe fornire spunti interessanti.
Per quello che riguarda l’analisi tecnica non ci aspettavamo il break di EurUsd è così è andata con un movimento verso il basso concretizzatosi anche alla luce della fondamentale importanza di area 1.15. Salire sopra significherebbe scattare in avanti di altre 3-5 figure con un impatto non da poco che sfiderebbe letteralmente la Bce. La settimana si chiude all’insegna dell’ambiguità. EurUsd si ferma poco sotto la media mobile a 20 gionri di 1.128 e questo, con un Adx sopra 30, dovrebbe spingere il mercato a rivendere biglietti verdi nella prima parte dell’ottava corrente. Nello stesso tempo però da qui passa la vecchia trend line ribassista ed un definitivo rientro all’interno di questa dovrebbe segnalare una elevata probabilità di rientro a 1.10. Quindi siamo all’ennesima fase di stallo che ribadiamo andrà avanti fino a quando i livelli chiave di resistenza e supporto non verranno abbattuti.
Grafico 1 – Il test del supporto offerto dalla media mobile a 20 giorni favorirà il rimbalzo?
Per gli amanti del trading tramite medie mobili segnaliamo poi la concreta possibilità che nelle prossime settimane (salvo ribasso clamoroso ed improvviso di EurUsd) si formalizzi un golden cross, ovvero la media mobile a 50 giorni che taglia dal basso verso l’alto quella a 250 (1 anno). La teoria in questo caso indicherebbe il rialzo come scenario più probabile, ma obiettivamente crediamo servano altre conferme prima di prendere posizione in tal senso.
Grafico 2 – Golden cross in vista per EurUsd.