Notizie EUR USD – 25 Luglio 2021

Tariffe EurUsd

Spot: 1,1760
Trasferimenti bancari (guida indicativa): 1,1348-1,1430
Tassi specialistici di trasferimento di denaro (indicativi): 1,1650-1,1678
Il tasso di cambio euro-dollaro è stato in costante calo negli ultimi mesi ed è rimasto al di sopra dei minimi annuali di 1,1704 venerdì.

Grandi eventi questa settimana

lunedì 26 luglio 2021
Vendite di nuove case (giugno)

martedì 27 luglio 2021
Bilancia commerciale italiana non UE (giu)
Fiducia dei consumatori CB (luglio)

mercoledì 28 luglio 2021
Fiducia dei consumatori italiani (lug)
Decisione sui tassi di interesse della Fed

Analisi Tecnica EurUsd 10 Maggio 2021 – Janet Yellen prova a testare i mercati

Spot EurUsd: 1.2140
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1980 1,1800, 1.1605) Resistenze (1.2240, 1.2350, 1.2500)
Strategia: Long a 1.2000
Stop loss: 1.1900
Take profit: 1.2350

La disoccupazione americana allontana il rischio tapering

L’intervento della signora Yellen, pur nella sua ovvietà, ha creato una scossa sui mercati. Il ministro del tesoro americano ha infatti dichiarato che la FED alzerà i tassi senza dubbi se l’economia raggiungerà livelli di surriscaldamento. La prima versione della dichiarazione sembrava più un ordine in stile trumpiano, poi una parziale rettifica ha alleggerito il clima a Wall Street. Probabilmente le autorità cominciano a saggiare la sensibilità del mercato ad un tema che appare inevitabile stando alle aspettative inflazionistiche in costante rialzo. I tassi di interesse, smaltita la sbornia post pandemia, torneranno a salire e quindi tanti asset comprati a debito potrebbero entrare in fibrillazione.
Il dollaro americano tutto sommato ha tratto vantaggio da questa dichiarazione ma nulla di clamoroso è successo e tra poco capiremo in quale condizione tecnica si trova il biglietto verde verso euro. Sono stati infatti i deludenti dati sulla disoccupazione americana (meno posti di lavoro creati e salito il tasso dei senza lavoro) a raffreddare i timori di chi si aspettava un cambio di politica monetaria da parte della FED prima del previsto.

Nonostante un indice ISM manifatturiero di aprile uscito al di sotto delle previsioni (60.7 vs 65 atteso) ed un sottoindice prezzi pagati che ancora punta verso l’alto (89.6 vs 86), le borse non hanno subito grandi scrolloni, anzi nuovi massimi storici sono arrivati proprio grazie all’allontanamento del rischio tapering. Gli analisti continuano ad attendersi una crescita vigorosa anche per il resto dell’anno. Il consenso espresso dagli analisti su Bloomberg vede in 8,1% la crescita attesa nel secondo trimestre seguita da un +7% nel terzo e +4,7% nel quarto.

Nonostante le smentite di Powell sull’imminenza di un tapering (ovvero riduzione del piano di acquisto titoli da parte della banca centrale), i mercati sono guardinghi e questo spiega del perché il dollaro non riesce ad affondare il colpo contro euro. Norvegia e Canada hanno già apertamente detto che il tapering può cominciare e (vedi Norvegia) un primo rialzo nel costo del denaro è previsto entro fine anno. Anche la Gran Bretagna è pronta a cominciare la sua exit strategy.

La BCE per il momento si mantiene cauta in attesa di capire gli effetti su crescita ed inflazione di un piano vaccinale partito in ritardo rispetto a US e UK. Nel meeting del 10 giugno è però prevedibile che possa esserci una manutenzione del piano e questo potrebbe non necessariamente essere un qualcosa che i mercati ignoreranno.

Break rialzista per l’euro

A livello tecnico il grafico di EurUsd ci fa capire come l’assalto alle resistenze è di nuovo attuale e questa volta l’euro potrebbe avere successo. Area 1.21 è depositaria di una resistenza di tutto rispetto legata alla downtrend line che unisce i massimi primari del 2021. Il break di venerdì scorso dopo la pubblicazione dei dati sulla disoccupazione sembra aver sortito i suoi benefici effetti sulla moneta unica europea. Correzione finita?

2021-05-10 EurUsd (grafico daily)
EurUsd (grafico daily) – cedono le prime resistenze

Al momento rimaniamo bullish su EurUsd, ma sarebbe sbagliato ignorare le price action del mercato. Il grafico settimanale in questo momento è quello che forse preoccupa di più i rialzisti. La figura che si sta disegnando è naturalmente la più celebre tra quelle di inversione, ovvero il testa e spalla ribassista. Figura che viene formalizzata quando la neck line, ovvero la linea che unisce i due minimi intermedi, viene bucata verso il basso. Questa soglia tecnica attualmente passa da 1.18 e solo sotto questo livello il biglietto verde ricomincerà a correre con obiettivi che a quel punto saranno da spostare in area 1.10. Fino a quel momento la strategia long rimane vincente.

2021-05-10 EurUsd (grafico weekly)
EurUsd (grafico weekly) – testa e spalla ribassista in formazione su EurUsd?

Analisi Tecnica EurUsd 1 Febbraio 2021 – La volatilità premia il dollaro

Spot EurUsd: 1.207
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.2050, 1,1900, 1.1605) Resistenze (1.2310, 1.2500, 1.2550)
Strategia: Long a 1.2000
Stop loss: 1.1850
Take profit: 1.2500

La prima della FED nell’era Yellen

La Federal Reserve come da attese non ha mosso i tassi di interesse, ma i timori che la ripresa stia perdendo vigore si sono materializzati nelle parole di un Powell che ora si trova stretto tra due fuochi.

Nel primo meeting di politica monetaria del 2021 sotto la presidenza Biden con l’ex di lusso Janet Yellen Ministro del Tesoro, il comunicato della FED evidenzia come la pandemia continua a minare le aspettative di ripresa. La politica monetaria si manterrà quindi accomodante fino a quando non si ravviseranno sostanziali progressi sul fronte dell’occupazione e dell’inflazione. Ma è proprio il timore che si proceda verso uno scenario di stagflazione a preoccupare il mercato. Bassa crescita ed aspettative di inflazione sopra al 2% infatti sembrano rappresentare un quadro a tinte fosche che Powell non ha escluso.

La reazione di Wall Street è stata netta con la volatilità schizzata in alto ed un calo superiore al 3% sul Nasdaq nonostante gli ottimi risultati aziendali di Apple. A colpire in negativo il mercato quelle parole che indicano una via di uscita ancora lunga dalla crisi con l’economia più resiliente di quanto ci si aspettasse. Rimandando al Congresso la necessità di un piano di aiuti al mercato forse non è piaciuto quell’ignorare proprio il messaggio di aspettative di inflazione ben più alte di quella realmente certificata oggi dai dati.

Tra l’altro la stessa Casa Bianca è intervenuta sul “caso” Game Stop dopo lo scontro tra investitori retail ed hedge fund che ha incendiato il mercato con contorni anche abbastanza inquietanti proprio alla luce dell’abbondante liquidità presente oggi sul mercato e dispensata dalla FED.

Europa che da parte sua vive un momento di estrema difficoltà nel bel mezzo della seconda ondata pandemica. Alcuni paesi vivono un’incertezza politica piuttosto alta con i dimissionari governi italiano e olandese. Altri si avviano verso l’appuntamento elettorale (Germania). Poi c’è la questione vaccini con il Vecchio Continente ostaggio dei rallentamenti nelle consegne da parte di Pfizer ed ora anche Astra Zeneca. La società inglese infatti sembra aver attivato un piano di consegne non rispettoso dei contratti stipulati con Bruxelles la quale puntava forte su milioni di dosi provenienti da questa società inglese.

Pronti al long in area 1.20

Il ritorno della volatilità ha avvantaggiato il dollaro americano che lentamente si sta riavvicinando al nostro obiettivo di ingresso long. Abbiamo sempre indicato 1.19/1.20 come potenziale punto di rientro e lo confermiamo. Una selva di supporti si annida da queste parti, in primis i massimi estivi e la media mobile a 100 giorni. Gli oscillatori si stanno gradualmente resettando e questo crediamo rappresenti un ottimo punto di partenza in attesa di veder definitivamente sfumare quella stagionalità positiva che caratterizza il dollaro fino alla fine di febbraio.

2021-02-21 EurUsd (grafico daily)
EurUsd (grafico daily) –rimangono in vista i supporti di 1.20

A contribuire anche al rafforzamento del biglietto verde la debolezza dell’oro ritornato in quell’area 1800 che rappresenta un importante scoglio tecnico. Per EurUsd la nostra convinzione che il rialzo ancora non è terminato viene da un tasso di variazione annuo ROC che non ha ancora toccato quel 15% che in passato ha permesso al cambio di agguantare un massimo primario. Magari non arriveremo a quel 1.40 pronosticato di recente da Stephen Roach, ma un test di 1.25 lo crediamo assolutamente probabile.

2021-02-01 EurUsd (grafico weekly)
EurUsd (grafico weekly) – una variazione annua del 15% su EurUsd tende ad intercettare massimi primari sul cambio

Analisi Tecnica EurUsd 18 Gennaio 2021 – E bravo dollaro

Spot EurUsd: 1.2080
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.2010, 1,1900, 1.1605) Resistenze (1.2310, 1.2500, 1.2550)
Strategia: Long a 1.2000
Stop loss: 1.1850
Take profit: 1.2500

L’incertezza europea aiuta il biglietto verde

EurUsd si muove, seppur lentamente, nella direzione auspicata ovvero quella di un moderato ribasso verso la zona di supporto compresa tra 1.19 e 1.20 che idealmente dovrebbe completare quel processo di pull back dopo la corposa salita dell’ultima parte del 2020.

Le condizioni affinché il percorso di rientro verso il basso di EurUsd si concretizzino ci sono. Il passaggio di consegne alla Casa Bianca offre ai mercati la possibilità di prendere fiato anche in attesa del FOMC in cui la banca centrale dovrà chiarire al mercato le sue intenzioni per la prima parte dell’anno. I dati sulle richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione hanno mostrato un preoccupante ed improvviso aumento, un sintomo di una pausa anche nel percorso di ripresa economica.

Il corposo rialzo nei rendimenti decennali delle ultime settimane ha favorito l’allargamento nominale del differenziale di tasso tra Treasury e Bund, un elemento questo che naturalmente ha favorito il dollaro. Il movimento sui tassi è stato però dettato dall’aumento nella componente di aspettative inflazionistiche e su questo la FED dovrà intervenire visto l’irripidimento della curva dei rendimenti. Tassi sostanzialmente a zero a breve ancora a lungo è ciò che si aspetta il mercato, ma non dovesse essere così vedremmo volatilità sulle borse e naturalmente forza di dollaro.

Sullo sfondo anche la situazione pandemica che continua a colpire duramente America ed Europa. Nel Vecchio Continente si aggiunge poi la crisi politica italiana che zavorra le valutazioni dell’euro. Nel momento in cui la pandemia entra in una nuova fase delicata ed in cui i progetti legati al Recovery Plan, una crisi politica in Italia non appare l’evento migliore. Fino a quando non verrà trovata una soluzione politica all’instabilità italiana l’euro potrebbe quindi subire un po’ di pressione. Eventi elettorali che caratterizzano diversi paesi europei quest’anno. La Germania, ma anche quell’Olanda dove il governo ha appena dato le dimissioni.

Supporti di 1.20 in vista

Dal punto di vista tecnico EurUsd dovrebbe placidamente convergere verso la parte bassa di 1.20 dove apriremo un nuovo trade long per altro già segnalato da settimane su questo rapporto. Da quelle parti troviamo infatti una convergenza di supporti molto interessante. I massimi estivi di EurUsd, la media mobile a 100 giorni e la up trend line che guida da maggio. Insomma quella è la zona di prezzo sulla quale un long è quasi un passaggio obbligato.

2021-01-18 - EurUsd grafico daily
EurUsd (grafico daily) –importante supporto di 1.19/1.20 sempre più vicino

I livelli di supporto che aveva raggiunto il Dollar Index e che avevamo segnalato nell’articolo di due settimane fa, hanno sortito i loro effetti con precisione quasi chirurgica. L’eccesso di sentiment negativo nutrito dal mercato verso il dollaro e ben espresso dal posizionamento net long detenuto dai non commercials sul mercato dei futures, ha anch’esso fatto il suo lavoro favorendo un riallineamento. A confermare anche la bontà e l’importanza del supporto sopra citato sono le stesse bande di Bollinger. Su scala settimanale EurUsd sta infatti rientrando dall’arrampicata sulla banda superiore e prevedibilmente troverà nel valore centrale (per l’appunto in transito a 1.19) il supporto primario.

2021-01-18 EurUsd (grafico weekly)
EurUsd (grafico weekly) – anche le bande di Bollinger confermano la solidità dei supporti

Analisi Tecnica EurUsd 25 Maggio 2020 – Da 1.10 non si passa

Data analisi: 26 Maggio 2020 spot EurUsd: 1.0890
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.0725, 1.0630, 1.0590) Resistenze (1.1015,1.1140, 1.1240)
Strategia: Long a 1.0770
Stop loss: 1.0630
Take profit: 1.1000

I tassi negativi sono un’opzione negli States

Una nuova fiammata di EurUsd trova per l’ennesima volta l’opposizione delle ormai arcinote resistenze dinamiche dettate soprattutto dall’inclinazione progressivamente discendente della media mobile a 200 giorni. I motivi che hanno alimentato l’interesse per l’Euro (e il disinteresse per il Dollaro) sono diversi. L’accordo tra Francia e Germania per far partire il recovery fund all’interno della zona Euro appare come un successo nella strada che porta agli Eurobond. La soluzione non trova però l’unanimità di tutti i paesi membri con un gruppetto di paesi nordici capeggiati dall’Austria che si è già messo di traverso.

La sola idea che Merkel e Macron abbiano trovato un accordo sugli strumenti di aiuto ai paesi più fragili d’Europa è piaciuta ai mercati che hanno immediatamente acquistato debito periferico (tra cui quello italiano) abbassando i rendimenti obbligazionari.

Dalla sponda americana invece continuano ad arrivare pessime notizie sul fronte sanitario con Trump che scalpita per aprire il prima possibile a fronte però di una pandemia che continua a mietere contagi e vittime come in nessun altra parte del globo. Interessante notare come dopo gli USA chi segue sono tutti paesi che per bocca dei governanti si sono dichiarati nella fase iniziale negazionisti. Russia, Brasile e Gran Bretagna si facevano beffe dei lock down italiani ed il risultato è quello che vediamo sotto i nostri occhi e nei numeri. Tesi anche i rapporti politici con la Cina. Dopo le accuse di aver lasciato diffondere il virus, Trump accusa la Cina di nuovi dazi qualora la libertà di Hong Kong dovesse essere messa in discussione.

Ad indebolire il Dollaro la presa di posizione della FED. Prima Powell ha smentito l’idea di rendere negativi i tassi di interesse, poi però ha dichiarato che la FED ha numerose armi a propria disposizione per favorire l’accesso al credito e la liquidità dell’intero sistema finanziario americano. L’economia non pare sulla buona strada come ad esempio ha confermato l’indice anticipatore. In calo ad aprile del 4,4% dopo il pessimo -7,4% di marzo. La recessione non è finita e la disoccupazione aumenta.

Il trading range persiste

Dal punto di vista tecnico ennesimo test di 1.10 da parte di EurUsd ed ennesima risposta dei ribassisti. Quello che si può certamente vedere di interessante è l’abbozzo di una figura di testa e spalla rialzista che, in caso di successo, aprirebbe le porte ad area 1.13/1.14. Figura comunque non certamente formalizzata con il netto ribasso di venerdì. Il nostro trade long non è scattato per pochi pips ed a questo punto posizioniamo la stessa operazione ma sui supporti. Attenzione anche all’ADX. L’indicatore di forza del trend è sceso a livelli molto bassi e storicamente questo prelude alla ripartenza della tendenza. In quale direzione lo capiremo sulla base di quali tra resistenze e supporti verranno violati.

EurUsd - grafico giornaliero
EurUsd (grafico giornaliero) – trading range permanente

Il Dollar Index conferma ciò che abbiamo detto per EurUsd. Il biglietto verde avvicina ma nemmeno tocca la media mobile a 12 mesi. Dopo la clamorosa trappola per orsi di febbraio siamo però convinti che questa volta un break sotto questo supporto dinamico sarebbe fatale per il Dollaro. Quindi attenzione a 98.50 sul Dollar Index. Anche qui è il mercato che dovrà confermare la volontà di invertire una tendenza sempre bullish per il biglietto verde.

Dollar Index grafico daily - 25-5-2020
Dollar Index (grafico daily) – Attenzione alla solita media mobile a 12 mesi

Analisi Tecnica EurUsd 28 Aprile – 2020: La caduta delle commodity frena il Dollaro

Data analisi: 28 Aprile 2020 spot EurUsd: 1.0840
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.0725, 1.0630, 1.0590) Resistenze (1.0990,1.1140, 1.1240)
Strategia: Long sopra 1.0990
Stop loss: 1.0725
Take profit: 1.1490

Comincia la fase 2

Nella settimana folle del prezzo del petrolio sceso addirittura sotto lo zero in coincidenza con la scadenza del contratto future di maggio, i mercati finanziari hanno tornato a toccare con mano un fenomeno che a marzo ha letteralmente dominato, la volatilità. Il Vix americano rimane sopra i 40 punti, un segnale di come gli investitori si aspettano ancora parecchio movimento nelle prossime settimane.

Torniamo al petrolio. Il lock down mondiale combinato ad un taglio della produzione da quasi 10 milioni di barile al giorno che ancora deve essere attuato, stanno creando un mix di eccesso di offerta e carenza di domanda micidiale. I produttori non sanno più dove stoccare il greggio e così gli affari d’oro per ora li stanno facendo i depositi o le stesse petroliere utilizzate come magazzini. Va peggio ai produttori che vedono sbriciolarsi le quotazioni giorno dopo giorno. Il super contango, ovvero la differenza di prezzo tra scadenze lontane e scadenze ravvicinate è a livelli record, e questo accentua ancora di più un fenomeno di speculazione spinta.
Gli effetti negativi del Covid 19 continuano ad impedire una visibilità accettabile sui mercati. In Europa il picco sembra essere alle spalle e si prepara la cosiddetta fase 2. Negli Stati Uniti invece la pandemia è ancora molto impattante con le divergenze tra Trump ed i Governatori che accrescono la tensione. Tornando all’Europa la ricerca di una quadra sugli aiuti comuni va avanti e forse porterà alla nascita di un Recovery Fund. I paesi del Nord Europa continuano a temporeggiare sulle pressioni di Italia, Francia e Spagna che vorrebbe invece cominciare ad emettere debito in comune.

Questo stato di ulteriore incertezza politica si incastra in un secondo trimestre dell’anno che vedrà un tasso di recessione in doppia cifra. L’aumento del debito dei paesi più fragili come l’Italia continua a spingere sugli spread tra la Germania ed i paesi periferici. Quanto meno non è arrivato il temuto taglio del rating sull’Italia che avrebbe portato il paese ad essere non investment grade.

Questa condizione di debolezza europea e di ricerca della sicurezza alimenta ancora l’interesse per il Dollaro americano che rimane a 1.08 contro Euro senza però sfondare. Il motivo è da ricercare nelle politiche monetarie e di bilancio degli Stati Uniti che stanno facendo decollare i bilanci di banca centrale e Stato federale. Ma è anche da ricercare nella debolezza estrema delle commodity.

Lato analisi tecnica non cambia granchè con il trading range che rimane dominante.

Ping Pong EurUsd

Lato analisi tecnica non cambia granchè con il trading range che rimane dominante. Pensare perciò ad un ritorno di EurUsd in area 1.105/1.11 non appare così impossibile ora che siamo di nuovo molto vicini alla parte bassa del canale ribassista di area 1.06. L’ideale ping pong tra supporti e resistenze potrebbe quindi continuare. Staremo a vedere cosa succede anche perché l’ADX è precipitato sotto 12 segnalando di nuovo la totale assenza di trend nel breve periodo

EurUsd grafico giornaliero 27 April 2020
EurUsd (grafico giornaliero) – il ping pong tra massimi e minimi decrescenti prosegue

Si fatica in questo momento ad individuare un ideale punto di ingresso sia long che short. L’indicatore RSI rimane in posizione neutrale ed il supporto di 1.063 è lì a portata ma non ancora raggiunto. Difficile per ora assistere ad una ripartenza di slancio dell’Euro ma se così fosse possiamo individuare nella ripida trend line che guida il ribasso da marzo, ora sotto pressione, il punto di massima resistenza. Diciamo che sopra 1.0990 si potrebbe azzardare il long EurUsd.

EurUsd grafico weekly 27 April 2020
EurUsd (grafico weekly) – situazione neutrale ma la trend line ribassista è sotto pressione

Analisi Tecnica EurUsd 12 Agosto 2019 – Trump opprime la FED

Spot EurUsd: 1.1210
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1100, 1.1000, 1.0820) Resistenze (1.1280, 1.1345,1.1400)
Strategia: Short a 1.1210
Stop loss: 1.1345
Take profit: 1.1000

Italia senza governo + Brexit pesano su Eurolandia

Ancora una volta Trump spariglia le carte riaccendendo le polveri della guerra commerciale tra Pechino e Washington. Stavolta però la Cina ha reagito svalutando massicciamente la propria moneta e portandola sopra la soglia critica di 7 contro Dollaro Usa. Ma Trump non si è fermato qui ed ha attaccato ancora la FED, troppo timida a suo modo di vedere nell’abbassare i tassi di interesse. Citando la risolutezza con cui altre banche centrali hanno agito, Trump ha rimesso pressione a Powell con il mercato che ha assecondato il Presidente. Sono troppo alti i tassi attuali ed un intervento della FED è atteso a settembre, ma sul mercato viene ventilata anche un ipotesi di taglio straordinario ad agosto Ovviamente le conseguenze su EurUsd sarebbero importanti.

Intanto in Europa la Germania sta rallentando molto più velocemente del previsto e questo elemento mette a sua volta pressione sulla BCE attesa a settembre a manovre di stimolo più incisive di quelle annunciate finora. Situazione incerta anche in Italia dove di fatto il Governo non esiste più e si prospettano elezioni anticipate in autunno, un periodo caldo anche considerando la scadenza della Brexit.

Lo spread tra Treasury e Bund intanto si è ristretto sensibilmente.
Dopo aver toccato i 350 punti base a novembre 2018, il differenziale di tasso tra Stati Uniti e Germania sulla scadenza 2 anni ha cominciato a restringersi fino ai 230 attuali. Un bel movimento dello spread di oltre il 30%, acquisito più per il crollo dei rendimenti americani che non per un rialzo di quelli tedeschi i quali hanno toccato piuttosto un nuovo record negativo.

E se nel momento di maggior ampiezza dello spread EurUsd si posizionava a 1.12, ad oggi siamo ancora sulle stesse posizioni nonostante una minor remunerazione relativa garantita dai titoli del Tesoro americano rispetto a quelli tedeschi. La sensazione è che solo la FED potrà sbloccare questa empasse.

EurUsd nel congelatore

Le considerazioni fatte sopra sul differenziale di tasso tra Stati Uniti e Germania sulle scadenze a 2 anni valgono anche per le scadenze 10 anni. Il primo grafico ci fa apprezzare come il ribasso dello spread è coinciso con il rialzo di EurUsd

EurUsd e spread Treasury Bund 10 anni (grafico daily) – Scende lo spread si indebolisce il Dollaro

Nel consueto appuntamento estivo di Jackson Hole previsto per il 23 agosto, Powell potrebbe fornire ai mercati un pretesto per muoversi sulle attese di una quasi scontata decisione di nuovo taglio del costo del denaro nel FOMC del 18 settembre.

La nostra idea rimane quella di un 2019 ancora pro Dollaro. Qualsiasi manovra di carry trade basata sul biglietto verde come valuta di finanziamento per acquistare asset obbligazionari high yield appare al momento improponibile vista la superiorità di tasso della moneta americana su tutto il resto del lotto del mondo sviluppato ma non solo.
Tecnicamente non c’è molto altro da dire. Solo una violazione della media mobile a 200 giorni di 1.132 dovrebbe far alzare la guardia dei possessori di Usd.

EurUsd (grafico daily) – attenzione alla media mobile a 200 giorni


La volatilità torna sul Forex, ma non su EurUsd

Analisi Tecnica EurUsd 13 Maggio 2019

Spot EurUsd: 1.1230
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1108, 1.0908, 1.0800) Resistenze (1.1324, 1.1410, 1.1448)
Strategia: Long a 1.123
Stop loss: 1.1410
Take profit: 1.1110

Tra tweet e Cina

Il solito Trump con un tweet turba l’armonia di mercati finanziari protagonisti fino a metà della settimana scorsa di un rally poderoso e storico. I nuovi massimi storici a Wall Street hanno fatto notizia qualche giorno prima di ripiegare colpiti dall’incertezza circa i negoziati tra Cina e Stati Uniti.

Tutti i fattori che avevano contribuito a rivitalizzare le borse nella prima parte dell’anno, hanno cominciato a vacillare. L’accordo Cina- Stati Uniti, ma anche l’incertezza politica legata alla Brexit e le nuove tensioni con l’Iran.

L’aspetto comunque singolare di questa fase di mercato è stata la continua compressione dei rendimenti obbligazionari su tutti i tratti di curva di rendimento a livello mondiale. Nella zona Euro il Bund decennale tedesco è nuovamente scivolato a rendimento negativo; i Treasury americani hanno continuato il processo di riduzione dei tassi soprattutto sulla parte più lunga della curva dei rendimenti con i tassi a 10 anni abbondantemente sotto il 2.5%.

Compressione dei tassi di interesse che rappresenta comunque un fenomeno globale probabilmente frutto di un rallentamento economico cinese che si sta propagando a livello mondiale e che potrebbe intensificarsi qualora gli accordi commerciali con l’America dovessero saltare o anche solo prolungarsi ulteriormente.

La Nuova Zelanda ha tagliato i tassi, l’Australia ha solo rinviato l’evento ma è chiaro che tutta l’area pacifica rischia di essere quella più interessata alla contestuale svalutazione della divisa cinese. In risposta ai dazi di Trump il Renmimbi è stato infatti colpito dal calo giornaliero più forte dall’estate 2016.

Tornando agli Stati Uniti, nonostante una sostanziale piena occupazione e le borse ai massimi storici, l’inflazione non sembra proprio avere intenzione di ripartire. Il dato di aprile è risultato infatti inferiore alle aspettative con un incremento annuo dei prezzi al consumo del 2%.

Il raffreddamento delle aspettative di inflazione in America è comunque evidente con le attese a 10 anni precipitate di ben 15 punti base dai livelli massimi di 1.98% di fine aprile. Un movimento importante che sta avendo dei riflessi su mercati emergenti e UsdJpy, due asset che tendono storicamente a muoversi in sintonia con le aspettative di inflazione americane.

In Europa intanto si avvicinano le elezioni europee. L’economia del Vecchio Continente sta trovando non poche difficoltà soprattutto in Germania ed in Italia, i due paesi più export oriented. L’Italia è poi sempre più a rischio di elezioni anticipate viste che le continue tensioni nella maggioranza politica di governo.

L’orso fatica ad uscire dalla tana

Il grande dubbio dei trader su EurUsd è legato alla mancanza di forza del biglietto verde nel momento in cui sarebbe servito il KO. Il fatto che EurUsd ha tentato a più riprese di forzare 1.12 senza successo pone non poche perplessità negli analisti. Questo 61.8% di ritracciamento del rialzo 1.03-1.25 sembra rappresentare uno scoglio per ora invalicabile sul quale avrebbe senso andare long con rigido stop loss sotto il minimo del 26 aprile di 1.111

EurUsd (grafico daily) – Niente da fare, 1.12 regge ancora

Per avere una mappa operativa più funzionale abbiamo utilizzato lo stesso grafico con la media mobile a 200 giorni aggiungendo la media a 50 giorni.Il cosiddetto death cross si è realizzato esattamente un anno fa e da allora la media a 200 giorni ha rappresentato la diga per ogni escursione di EurUsd sopra la media a 50 giorni. Uno sfondamento verso l’alto della media a 50 giorni troverebbe ancora in 1.1410 un valico difficilmente superabile. L’inclinazione di entrambe le medie punta infatti ancora verso il basso.

EurUsd (grafico daily) – Pochi segnali di inversione dalle medie mobili

Cedono i Supporti di EurUsd

Analisi Tecnica EurUsd 29 Aprile 2019

Spot EurUsd: 1.1170
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1108, 1.0908, 1.0800) Resistenze (1.1324, 1.1430, 1.1450)
Strategia: Short a 1.1170
Stop loss: 1.1325
Take profit: 1.0800

Mentre l’America cresce, l’Europa ristagna

L’aspetto singolare di tutto quello che sta accadendo al Dollaro è che più il mercato si orienta verso nuovi stimoli monetari nel corso del 2019 da parte della FED, più il biglietto verde attira flussi in ingresso.

Un aspetto che poteva sancire la fine del rally del biglietto verde non sembra minimamente scalfire il massiccio posizionamento long dei traders più speculativi che sfruttano al massimo l’operazione di carry trade, ovvero finanziarsi a tassi negativi in Euro per comprare un rendimento ampiamente positivo in Dollari. Evidentemente il mercato pensa più alla potenziale maggiore crescita economica americana rispetto alla minore remunerazione che saranno in grado di offrire le obbligazioni dello zio Sam.

Come dare torto al mercato dopo il dato molto positivo espresso dal Pil del primo trimestre 2019. Gli Stati Uniti sono cresciuti al ritmo del 3.2%, ben oltre le attese degli analisti. Per la composizione del dato (importanti sono risultati i contributi di scorte ed interscambi commerciali con l’estero) è probabile che questo si rifletterà in un dato più deludente nel secondo quarto dell’anno. Di certo Trump sta mantenendo le promesse elettorali con le borse tuttora ai massimi storici.

Il CME fornisce continuamente la stima del mercato circa le mosse di politica monetaria della FED. A partire dal mese di ottobre le probabilità di tassi fermi al 2.25%/2.50% si sono posizionate sotto al 50%, mentre nel meeting di dicembre le probabilità di un taglio del costo del denaro di 25 punti base sono più alte (41%) di quelle a tassi invariati (38%).

Con un deficit commerciale americano che sta andando nella direzione auspicata da Trump e sceso sotto i 50 miliardi di Dollari, un rafforzamento del Dollaro potrebbe essere la ciliegina della torta nella strategia del Presidente americano che a quel punto farebbe ancora più pressione sulla FED per allentare il costo del denaro.

In Europa l’incertezza rimane alta. Lo spread tra BTP italiani e Bund tedeschi è in allargamento a causa delle tensioni presenti all’interno del governo giallo verde. A questo si aggiungono anche le incertezze relative alle imminenti elezioni europee di fine maggio sulle quali pesa l’incognita dei populisti. L’economia ristagna e naturalmente questo non è il momento di inerzia migliore per i Governi in carica europei per andare al voto.

Semaforo verde per il toro Dollaro

L’analisi tecnica sembra comunque fornire segnali chiari. Sia Dollar Index che EurUsd hanno violato il ritracciamento del 61.8% di Fibonacci che rappresentava rispettivamente la resistenza e il supporto che da mesi arginavano le velleità del biglietto verde.

Obiettivi che a questo punto diventano 100.5 per il Dollar Index e 1.08 per EurUsd senza apparenti grandi barriere di resistenza che possono essere in grado di arginare la forza del Dollaro. Naturalmente se quella di venerdì si rivelasse una trappola per tori bisognerà adottare le opportune contromisure andando long di EurUsd con una chiusura sopra 1.1325.


EurUsd (grafico daily) – rottura ribassista per EurUsd e rialzista per Dollar Index

Il grafico di lungo periodo a candele mensili sembra a questo punto confermare il bear market per l’Euro. Il Macd è sceso sotto la linea dello zero e come si può vedere dai casi precedenti, seppur matura, la forza del Dollaro avrà ancora qualcosa da dire fino all’estate.

EurUsd (grafico monthly) – il Macd mensile è sceso sotto la linea dello zero

Alla ricerca dell’inflazione perduta

Analisi Tecnica EurUsd 15 Aprile 2019

Spot EurUsd: 1.1310
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1213, 1.1170, 1.1117) Resistenze (1.1448, 1.1452, 1.1515)
Strategia: Long a 1.1310
Stop loss: 1.1170
Take profit: 1.1510

L’incertezza della FED tranquillizza il mercato, per ora…

In uno dei momenti storici di più bassa volatilità della storia di EurUsd, nemmeno la BCE è riuscita a smuovere le acque. La volatilità implicita di EurUsd e UsdJpy è infatti ai minimi dal 2014 ed il terrore di essere colpiti da falsi segnali rende poco aggressivi i trader nella scelta di quale posizionamento prendere (long o short) facendo prevalere l’assoluta lateralità.

Mentre Trump rimanda ancora la chiusura degli accordi con la Cina, i verbali dell’ultimo meeting della FED hanno evidenziato il cambio di rotta di Powell e soci.

Secondo la Federal Reserve sulle prospettive economiche gravano molte incertezze e diversi componenti del board ritengono che le loro opinioni sull’appropriato livello dei tassi di interesse possa variare in futuro in tutte le direzioni, rialzo o ribasso che sia.

L’atteggiamento cauto della banca centrale è comunque stato apprezzato dall’amministrazione Trump la quale si è premurata per bocca del ministro del Tesoro Mnuchin di precisare che Powell non è la persona sbagliata per guidare la più importante istituzione monetaria del mondo. Atto di fiducia alquanto sospetto dopo che la politica monetaria di Powell è stata definita alla fine dell’anno scorso “crazy” dallo stesso Trump.

La cosa più preoccupante potrebbe essere quella di una nuova inversione di rotta qualora il prezzo del petrolio riportasse l’inflazione su livelli capaci di ridestare le pressioni salariali e di conseguenza l’intera struttura dei prezzi al consumo.

Quello potrebbe essere lo scenario peggiore con una FED che ha dichiarato apertamente che non alzerà i tassi nel 2019 e con il mercato che sconta un taglio nell’ultima parte dell’anno. A quel punto Powell non potrebbe permettersi di lasciar sfuggire l’inflazione con la FED che andrebbe ad agire al rialzo sui tassi proprio nell’anno presidenziale innescando uno scenario di confusione ed incertezza che incendierebbe il mercato.

Fronte Area Euro non cambiano granchè le cose dopo il meeting BCE. Draghi ha confermato il rallentamento economico, ma ha anche ribadito che esistono diversi strumenti di politica monetaria per tentare di riportate l’inflazione verso l’obiettivo del 2%. Anche in questo caso il prezzo delle materie prime aiuterà a raggiungere il target, ma il fatto che nessun dettaglio è stato fornito circa la nuova asta TLTRO non ha fornito all’Euro l’alibi per salire in modo consistente.

Lateralità dominante su EurUsd

Tecnicamente da settimane andiamo ribadendo gli stessi concetti. Parte inferiore 1.1180, parte superiore 1.145, questi sono i due estremi oltre i quali la bassissima volatilità che ingabbia il cambio si trasformerebbe in eccezionale volano per EurUsd. Fino a quando non si esce da questo equivoco ogni iniziativa appare incerta e prematura.

 EurUsd (grafico daily)
EurUsd (grafico daily) – trading range persistente

Riportiamo questa settimana un dato statistico interessante. Se osserviamo le barre trimestrali dalla nascita dell’Euro notiamo come a marzo si è completato il quarto trimestre consecutivo di calo per EurUsd.

Nel 2000, 2005 e 2015 questa sequenza negativa si chiuse (nel senso che non si andò oltre la quarta candela) ed in tutti e tre i casi il mercato siglò nel trimestre successivo un bottom primario. Sarebbe quindi molto sorprendente assistere ad una chiusura di trimestre a giugno in indebolimento per l’Euro (candela nera), ma se così fosse non dovremmo essere molto lontani da una fase quanto meno di rimbalzo favorevole alla moneta unica europea.

 EurUsd (grafico quarterly)
EurUsd (grafico quarterly) – sequenza negativa record per EurUsd