Spot EurUsd: 1.1680
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1640, 1.1525, 1.1290) Resistenze (1.1810,1.1996, 1.2155)
Strategia: Long sopra 1.1810
Stop loss: 1,1640
Take profit: 1.2000
Salgono le attese per il meeting della FED di questa settimana con i mercati che mettono sotto pressione i tassi americani innalzando tutta la curva dei rendimenti. Le scadenze brevi e quelle lunghe hanno infatti visto un’accelerazione di pari intensità con il TNote decennale che ha toccato il 3.10%.
I motivi sono certamente legati all’aumento anche delle aspettative di inflazione complice un prezzo del petrolio che tocca nuovi massimi sulle rinnovate tensioni in Medio Oriente. Wall Street intanto festeggia ancora ritoccando i massimi storici e Trump non perde l’occasione con un tweet “congratulantions America” che dovrebbe alimentare ulteriormente la fiducia di consumatori ed imprese americane.
Il Dollaro non sembra però aver beneficiato di questo aumento dei rendimenti rispetto alle altre aree del mondo, un segnale di debolezza di cui prendiamo atto e che grazie all’applicazione di uno stop loss ravvicinato ha impedito una eccessiva dilatazione della perdita sul trade della settimana scorsa.
Aumentano intanto le pressioni sul commercio mondiale dopo la notizia del WSJ che vedrebbe la Cina pronta a rompere le trattative con gli Stati Uniti sui dazi.
In Europa i mercati si sono tranquillizzati con una contrazione dello spread tra BTP e Bund dopo le rassicurazione arrivate dal Ministro del Tesoro italiano Tria circa il rispetto degli obblighi di bilancio imposti dall’Unione Europea. Il differenziale tra Italia e Germania è sceso così sotto i 250 punti base favorendo per l’appunto la ripresa dell’Euro non solo contro Dollaro, ma anche contro Yen con la netta rottura della resistenza di 131 commentata la settimana scorsa.
Draghi ha però stupito i mercati dicendo che l’inflazione core in Europa salirà in modo vigoroso, rilanciando in un colpo solo la speculazione su un rialzo anticipato dei tassi ed un aumento di valore dell’Euro.
Dal punto di vista tecnico il superamento delle resistenze ha generato un allungo che sembra aver chiuso la figura di testa e spalla rialzista. A questo punto la chiusura sopra le neck line preluderebbe ad un ritorno verso 1.21, obiettivo teorico di figura che però crediamo debba vedere il contestuale superamento della solida resistenza di 1.18 prima di avere la certezza che la debolezza del Dollaro si farà più accentuata nelle prossime settimane. A questo punto può avere senso azzardare il long alla rotture delle resistenze con uno stop sotto 1.1650.
EurUsd (grafico daily) – Testa e spalla rialzista formalizzato
A supporto di questo scenario bullish ci sarebbe anche l’analisi tecnica su base mensile. Ad agosto è stata foramlizzata sul Dollar Index una shooting star e se settembre dovesse chiudere su questi livelli verrebbe completata anche una figura di bearish engulfing pattern.
Prima di chiamare un sell Dollar più convinto servirebbe però la violazione definitiva dei supporti di 94 (1.18 su EurUsd). Vedremo se la decisione della Federal Reserve sui tassi di questa settimana influenzerà in modo decisivo l’andamento del cambio.
Dollar Index (grafico monthly) – figure di inversione di tendenza in formazione