Spot EurUsd: 1.1650
Scala temporale Giornaliero: Supporti (1.1440,1,1310,1.1285) Resistenze (1.1715. 1.1770,1.1880 )
Strategia: Short a 1.1650
Stop loss: 1.1740
Take profit: 1.1450
Superate le resistenze di area 1.13/1.14 il mercato si è mosso con decisione verso le ultime resistenze utili di 1.17. Qui vale la pena di ritentare lo short con uno stop loss molto ravvicinato perché la forza del trend rimane consistente.
Draghi scatena l’inferno seppur senza pronunciare parole decisive. Questa può essere la sintesi di ciò che abbiamo visto la settimana scorsa quando EurUsd ha di fatto superato quei livelli di resistenza che da tre anni tenevano ingabbiato EurUsd. Vedremo dopo nel dettaglio dell’analisi tecnica le possibili evoluzioni, ma i tempi per il Dollaro stringono ed una reazione deve essere immediata pena una caduta ancora più marcata.
Tornando però alla BCE (ed in attesa della Fed questa settimana), Draghi ha sostanzialmente confermato la volontà di portare avanti il QE aprendo ad una discussione circa una eventuale rimodulazione in autunno. Quello che i mercati volevano sentirsi dire è stata proprio un periodo certo in cui è possibile cominciare il tapering, questo soprattutto alla luce di dati di crescita che lo stesso Draghi ha ribadito essere sostenuti e che andrebbero a favorire un restringimento del differenziale Treasury-Bund. Manca l’inflazione, ma qui pesa anche l’effetto petrolio e certamente il mercato sta anticipando una politica monetaria più restrittiva a fronte di una politica monetaria americana che rischia invece di essere vicina al fine corsa visto il continuo appiattimento della curva dei rendimenti. Questa settimana la Yellen dovrà fornire delle risposte nell’ultimo FOMC estivo. Intanto il Dollaro si è deprezzato e, ricordando le parole di Trump all’inizio del suo mandato, non ci sono dubbi circa il successo (uno dei pochi) del Presidente americano nel tentare di svalutare la valuta a stelle e strisce.
Andiamo ora all’analisi tecnica, forse la materia più interessante per interpretare l’attuale momento.
La prima domanda da porsi è se un EurUsd che sale del 10% dall’inizio dell’anno è un’occasione? Purtroppo il dato in sé non ci dice granchè perché tutto dipende da che lato stiamo navigando. Se quello bearish in essere dal 2008 allora la risposta è sì seppure con la necessità di una serie di rilevazioni consecutive sopra il +10%; se invece ci troviamo di fronte un giovanissimo bull market come quello del 2002 è altamente probabile che un 2 dopo la virgola sarà il livello di cambio più probabile nei prossimi mesi.
EurUsd (grafico monthly) – Un +10% da inizio anno su EurUsd non necessariamente segnala eccessi rialzisti
Poche risposte quindi da questo lato anche se il sentiment comincia a farsi surriscaldato a favore dell’Euro. Basta pensare che l’esposizione net long di Euro degli hedge fund è tornata ai massimi dal 2013, anno dal quale partì il ribasso monstre di EurUsd. L’Rsi settimanale è in ampio ipercomprato, a livelli che non si vedevano dal 2011 e chiaramente questo potrebbe essere un ulteriore indizio di eccesso destinato ad essere ripianato nelle prossime settimane. Sullo sfondo rimane però una forza di trend dirompente per EurUsd con un Adx ampiamente sopra i 40 punti e con la media mobile a 20 giorni che da aprile sostiene il rialzo. Attualmente questo livello dinamico è posizionato a 1.1440 e può rappresentare un ideale obiettivo per un trade short che confida in una tenuta dell’ultimo livello di resistenza posizionato a 1.1715 (massimo del 2015) che a sua volta può rappresentare un buon punto di stop loss.
EurUsd (grafico daily) – Trend bullish ancora forte ma si avvicina la resistenza di 1.1715