EurUsd outlook settimanale del 1 Aprile 2024 – Abituiamoci ad alti tassi di interesse

  • Pochi dati importanti arrivati dagli Stati Uniti ma che sembrano confermare che all’interno del FOMC non c’è grande fretta di abbassare i tassi visti i recenti dati di inflazione e occupazione. Powell lo ha confermato in una dichiarazione pre pasquale.
  • Mercati sempre più convinti che la BCE taglierà il costo del denaro a giugno. L’euro subisce le pressioni ribassiste su queste aspettative.
  • EurUsd che continua a premere sui supporti di 1,08 coincidente con la media mobile a 200 giorni. Per il momento viviamo una classica fase di attesa.

La BCE dovrebbe cominciare a tagliare per prima a giugno

In una settimana un po’ anonima dal punto di vista dei dati macro dagli Stati Uniti. sono più le notizie extramercati come Trump a giudizio e il ponte crollato di Baltimora che i dati macroeconomici. Anche Powell ha alimentato un po’ di speculazione sull’evoluzione dei tassi di interesse che secondo il Presidente della FED non torneranno ai livelli pre pandemia e anche in questo ciclo economico non scenderanno velocemente se l’inflazione non prenderà la direzione auspicata del 2%.

Ormai i tassi decennali americani sono entrati in una specie di limbo in attesa di conoscere i prossimi dati macro. Le borse fiaccamente galleggiano vicino ai massimi storici senza correzioni di rilievo. Powell ha messo a tacere ogni speculazione con una retorica che spazia su tutto il ventaglio di ipotesi tranne quello di un futuro rialzo dei tassi. Il dollaro comunque ringrazia viste le prospettive dell’eurozona e tocca i massimi dal 1990 contro lo yen costringendo Governo e Banca centrale nipponica ad una riunione di emergenza che probabilmente anticipa delle manovre di intervento sul mercato forex a sostegno dello yen. Debole però anche l’euro.

Come detto è però in Europa che il mercato nutre aspettative di taglio dei tassi già a giugno. A seguire altre due manovre da 25 punti base ciascuna entro dicembre. Il costante rallentamento dell’inflazione emerso anche dai dati preliminari ed un’economia fiacca aumenta le pressioni sulla BCE per alleggerire il costo del denaro

I supporti di EurUsd adi nuovo sotto pressione

E che sul mercato non ci siano tendenze dominanti lo si comprende anche dall’indicatore Adx di EurUsd, incapace di salire sopra quota 30 e quindi di confermare la presenta di un trend bullish che cercava di “scappare” dalla media mobile a 200 giorni. L’euro invece ha fermato la sua corsa rialzista e l’Adx si sta spegnendo. Questa fase, quindi, non appare propensa ad attivare set up di momentum, almeno fino a quando i prezzi non riusciranno a scalfire supporti (1,08) e resistenze (1,105). Supporti che nella chiusura pre pasquale sono però andati sotto pressione. Momento decisivo.

EurUsd (grafico daily) – nessuna tendenza dominante

Come detto in apertura poche le novità da segnalare in questa fase di mercato con EurUsd che docilmente continua a galleggiare nell’intorno della media mobile a 200 giorni. Evidente come area 1,08 continui a rappresentare lo spartiacque tra fase laterale e fase bearish.
Gli oscillatori in territorio neutrale e sentiment che non mostra segnali di eccesso confermano un mercato incerto sul da farsi e che si muove ambiguamente tra la tentazione di comprare dollari sull’onda di un differenziale tassi in allargamento e l’attendere manovre più ravvicinate nei tempi da parte della FED. Crediamo che solo la certezza di nessuna riduzione dei tassi da parte della FED quest’anno avallerebbe l’ipotesi di un rally estivo del dollaro. Che sulle parole di Powell tenta nuovamente di forzare i supporti.

EurUsd – (grafico daily) –media mobile a 200 giorni che torna a vacillare

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