EurUsd outlook settimanale del 1 Febbraio 2022 – La politica monetaria americana batte un colpo

  • La FED ha emesso la sua sentenza. Il tapering finirà il mese prossimo e i tassi cominceranno a salire anche velocemente per arginare l’inflazione. Il mercato stima 3 o 4 rialzi nel 2022
  • In Europa sono le tensioni tra Russia e Ucraina a preoccupare. Alle porte di Eurolandia continuano a radunarsi truppe militari alimentando ulteriori stress sui prezzi delle materie prime importate in Europa come gas e petrolio
  • EurUsd prosegue nel suo percorso di discesa ed ora si trova di fronte l’ultimo baluardo di supporto prima di 1.10

Il mandato di Powell è sconfiggere l’inflazione

Dopo la riconferma per un secondo mandato a capo della FED era stato evidente il cambio di atteggiamento da parte di Powell. L’inflazione è diventato un nemico da sconfiggere a tutti i costi in vista delle elezioni di mid terms che potrebbero indebolire ancora di più Biden. E quale arma migliore dell’aumento di tassi di interesse a zero ormai da troppo tempo? Il mondo azionario growth se ne farà una ragione così come tutto quell’universo fumoso di speculazione venutosi a creare attorno al mondo delle criptovalute.

La FED è seriamente preoccupata che si possa creare in primavera un effetto palla di neve sull’inflazione con trasmissione ad un mercato del lavoro a detta di Powell ormai prossimo alla piena occupazione. L’economia tollererà un aumento dei tassi di interesse per un certo periodo, ha detto il Presidente della FED, e quel momento comincerà a marzo quando il tapering ufficilamente terminerà.

Meno liquidità sul mercato, meno speculazione e meno dollari. L’effetto sulla valuta non si è fatto attendere sfruttando anche le tensioni geopolitiche che alle porte dell’Europa stanno alimentando non poche preoccupazioni oltre che rialzi dei prezzi di materie prime importanti come gas e petrolio.

Russia e Ucraina non sono mai state così vicine alla guerra e il rischio di un incidente diplomatico preoccupa un’Europa ancora alle prese con una pandemia che sta rallentando la ripresa economica. Per la BCE l’inflazione non rappresenta ancora un fattore determinante per alzare i tassi e questo naturalmente zavorra l’euro. Madame Lagarde questa settimana dovrà convincere i mercati pena un euro ancora più debole.

Attacco fallito per l’euro

Come prospettato la settimana scorsa le resistenze offerte dalla media mobile a 100 giorni hanno fatto un eccellente lavoro su EurUsd. Quello a cui adesso potremmo assistere è un ultimo movimento di rafforzamento del biglietto verde verso zona 1,10 dove si posiziona il 78.6% di ritracciamento dell’intero bull market partito a marzo 2020.
Quello che serve sono divergenze tra oscillatori in ipervenduto come l’RSI e i prezzi. Come si vede dal grafico, un prezzo che scendo sotto i minimi del 2020 con RSI in crescita rispetto ad allora può essere un buon indicatore per individuare il minimo del cambio.

EurUsd (grafico weekly) – alla ricerca di divergenze tra prezzo e RSI

Questo scenario potrebbe anche non concretizzarsi qualora un altro importantissimo supporto come quello di 1,12 impedisse al cambio di scendere più in basso. Se infatti torniamo indietro al 2017 e tracciamo un tipico ritracciamento di Fibonacci, il 61,8% si posiziona proprio da queste parti rafforzando il concetto che in un’ottica di lungo periodo tra 1,10 e 1,12 le operazioni di take profit sul biglietto verde potrebbero cominciare.

EurUsd (grafico weekly): L’importante diaframma di supporto definito dal ritracciamento di Fibonacci

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