EurUsd outlook settimanale del 10 Ottobre 2022: Solo se la FED si ferma, il dollaro cadrà

  • Primi segnali di preoccupazione per la forza del dollaro arrivano dalla FED. Il mercato li interpreta come possibile spiragli di rallentamento nel rialzo dei tassi
  • L’inflazione non molla la presa in Europa, ma il mercato sembra cominciare a guardare in prospettiva ad un raffreddamento dei prezzi del gas e quindi della politica dei tassi BCE. Le divisioni tra governi però pesano sull’euro
  • Euro che arriva fin sotto alla parità me ora non riesce ad invertire la tendenza precipitando sul finire della settimana

Alla ricerca dei primi spiragli di fine rialzo tassi in Usa

Uno degli esponenti della Fed, nello specifico Barkin, ha per la prima volta inserito il dollaro e la sua forza nelle conseguenze che la politica monetaria della banca centrale potrebbe avere sui mercati. Nello specifico le preoccupazioni di Barkin sono andate nella direzione di un eccessivo squilibrio economico mondiale che danneggerebbe soprattutto chi ha scelto il dollaro come strumento di emissione dei propri prestiti. Il mercato ha colto la palla al balzo cominciando ad intravedere un primo timido segnale di consapevolezza dell’eccessiva forza del biglietto verde. L’euro in poche sedute è ritornato alla parità con il dollaro un livello che, come vedremo sotto, rappresenta il primo spartiacque tecnico di rilievo per i prossimi mesi.
Abbiamo avuto un antipasto generale di quello che potrebbe accadere sul mercato nel momento in cui la FED fermerà, o meglio farà capire al mercato, cosa potrebbe accadere nel caso in cui i tassi di interesse dovessero rallentare la loro corsa verso l’alto. Dipende tutto dall’inflazione e qualche segnale positivo sta arrivando. I prezzi dei noli marittimi crollano, come il prezzo delle benzine. Purtroppo il merito è della recessione, il passaggio (voluto da Powell) sembra obbligato e l’ISM americano conferma che l’entrata in contrazione economica è ormai cosa fatta. Da capire quanto durerà.
In Europa la corsa dell’inflazione difficilmente si fermerà a breve. I prezzi alla produzione hanno mostrato un incremento annuale del 43% contro attese del 38%. Nonostante questo il ribasso nel prezzo del gas sembra aver reso più tiepide le aspettative di inflazione del mercato che oggi non sconta pienamente al 100% un rialzo del costo del denaro di 75 punti base il 27 ottobre. Intanto tra i governi dell’Eurozona ancora non si trova la soluzione al problema energetico con divisioni che non fanno bene a economica e valuta.

La corsa dell’euro si ferma sulla parità

I manuali di analisi tecnica stanno già inserendo il grafico di EurUsd nelle loro sezioni dedicate a trend line, supporti e resistenze.
Il canale che dalla primavera sta accompagnando il cambio sotto questo punto di vista è esemplare.
Massimi e minimi decrescenti. I primi tracciano una linea che li unisce, i secondi utilizzando una linea parallela alla prima, magicamente vengono uniti anch’essi nel loro percorso di discesa.
Facile individuare, come avevamo indicato già la scorsa settimana, nella parità il primo punto di resistenza chiave oltre il quale è necessario andare per invertire una tendenza per ora abbastanza delineata.

EurUsd (grafico daily): raggiunte le resistenze, i compratori di euro sono naufragati

C’è un oscillatore (che si chiama Price Oscillator) che sta mostrando qualcosa di interessante. Essendo espressione della differenza tra media mobile a 200 giorni e prezzo spot, il Price Oscillator si è mosso sempre più verso il basso negli ultimi tempi confermando quanto estremo sia stato il movimento bearish del cambio. Toccato uno “spread” del -10% è arrivata la reazione dell’euro ora tornato a ridosso delle prime resistenze che contano. Una rottura rialzista di quella trend line che sta ingabbiando l’oscillatore da tempo potrebbe segnalare la volontà dell’euro di ritornare a testare quella media mobile a 200 giorni che da ottobre 2021 non viene sollecitata. Il che vorrebbe dire che sopra la parità per l’euro ci sarebbe spazio di rialzo di almeno 500 pips. La violenza con cui è stato respinto l’assalto allontana però ogni ipotesi ottimistica.

EurUsd (grafico daily) – il price oscillator potrebbe anticipare la ripresa dell’euro, non ora però

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