EurUsd outlook settimanale del 11 Marzo 2024 – Tagliare i tassi ma senza fretta

  • Powell rassicura il mercato circa il fatto che ci saranno i sospirati tagli nei tassi nel 2024, ma solo quando le condizioni di inflazione lo permetteranno. Nessuna recessione economica prevista dalla FED soprattutto dopo il dato ancora molto tonico sullo stato dell’occupazione
  • La BCE mantiene invariati i tassi come da previsioni e Lagarde rimanda tutto a giugno quando saranno disponibili tutte le informazioni utili per decidere se abbassare i tassi.
  • EurUsd conferma anche dopo la BCE la tenuta di area 1,08, un importante tassello tecnico per continuare un rialzo che dovrebbe allontanare il pericolo di una ricaduta della moneta unica anche grazie ad un periodo stagionale sfavorevole che adesso comincia per il dollaro

L’inflazione si raffredda ma non è domata

Powell è stato chiaro. Nel 2024 il costo del denaro verrà ridotto ma non c’è fretta. I progressi nella lotta all’inflazione sono evidenti ma non sufficienti. Il capo della FED, la cui credibilità è altissima dopo aver messo le briglie ad uno dei rialzi inflazionistici più veloci della storia americana, davanti al Congresso ha dichiarato che i tassi di interesse hanno raggiunto il loro picco.

A un certo punto i tassi di interesse verranno ridotti in uno scenario che non può escludere accelerazioni improvvise qualora la situazione legata all’economia o ad eventi di difficoltà di alcuni istituti finanziari (vedi Bancorp) dovesse rendere opportuni gli aggiustamenti.

Powell ha escluso una recessione economica nel 2024 e, considerando anche l’approssimarsi delle elezioni politiche, il Presidente della FED vuole mantenersi super partes e quindi giostrare la politica monetaria in maniera neutrale. I dati dell’occupazione di febbraio hanno mostrato un mercato del lavoro ancora forte con 275 mila posti di lavoro creati e salari in crescita del 4.3%.

Prossimo meeting previsto per il 20 marzo, mentre la settimana scorsa è stato il turno della BCE.
Non erano previste novità sul fronte dei tassi, ma qualche indicazione da Lagarde era attesa.
Preoccupa soprattutto lo stato di alcune economie, quella tedesca in primis dopo che l’istituto IFO ha previsto per il 2024 una crescita di appena lo 0,2% per la Germania. Lagarde ha comunque indicato ai mercati che solo a giugno si cominceranno ad avere informazioni utili per decidere se opportuno ridurre il costo del denaro. Abbassate le stime di crescita dell’intera Eurozona.

Euro che resiste e rilancia

Tranne qualche rara e poco duratura eccezione, gli ultimi 16 mesi di EurUsd sono racchiusi in questo grafico. Un trading range senza direzione compreso tra 1,05 e 1,12. Qualche tentativo di fuga in avanti o all’indietro guidato soprattutto dalla speculazione sui tassi di interesse. Fino a ottobre 2023 l’idea che si era fatta il mercato circa tagli aggressivi da parte della FED ha poi lasciato spazio man mano che il tempo passava a una narrativa più dovish che ad oggi non si spinge oltre i 75 punti base di riduzione del costo del denaro nel corso del 2024.

Considerando fattori stagionali e di sentiment non è escluso un allungo dell’euro fin sotto le resistenze, ma si fatica al momento ad intravedere un evento che potrebbe permettere all’euro di rompere verso l’alto tenendo conto degli attuali differenziali di crescita economica oppure di tassi di interesse.

EurUsd (grafico daily) – è ancora trading range ma ci spostiamo nella parte alta

Continuiamo a seguire con molta attenzione l’evoluzione del Dollar Index la cui conformazione sta assumendo contorni che potrebbero diventare penalizzanti più avanti nell’anno per il biglietto verde.
La figura di testa e spalla ribassista è un disegno che troverà a 101 un supporto al di sotto del quale si aprirebbero porte negative per un dollaro che a quel punto risulterebbe essere un asset valutario da sottopesare e coprire negli investimenti americani e shortare per chi deciderà di sfruttarne la debolezza in ottica di trading. Per il momento la situazione rimane ancora pro dollaro, ma attenzione ai livelli tecnici che contano.

Dollar Index (grafico daily) – nubi all’orizzonte del dollaro?
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