EurUsd outlook settimanale del 11 Settembre 2023 America-Europa i differenziali di crescita fanno la differenza

  • Gli Stati Uniti sembrano impermeabili al rialzo dei tassi con dati economici in miglioramento. Per la FED il lavoro non è finito e il dollaro continua a trarne beneficio
  • In Europa si aspetta questa settimana la decisione sui tassi BCE e si fanno i conti con diversi dati che certificano il rallentamento economico nel Vecchio Continente e la conseguente debolezza dell’euro
  • EurUsd conferma la rottura dei supporti chiave e ora sembra voler puntare a nuovi obiettivi ribassisti più ambiziosi. Solo il ritorno sopra 1,08 riporterebbe forza sull’euro

Se i tassi di interesse non bastano

Per la FED la matassa sembra ingarbugliarsi. Dopo aver effettuato una delle manovre di irrigidimento monetario più veloce della storia, l’economia a stelle e strisce non sembra mostrare grandi segni di cedimento, anzi rilancia come ha dimostrato il recente dato sull’ISM servizi con i sottocomponenti prezzi e occupazione che hanno visto la “temperatura” nuovamente salire.

La battaglia contro l’inflazione non è vinta, la FED a fine mese non aumenterà probabilmente il costo del denaro ma sarà guardinga, comunicando ai mercati che i tassi rimarranno alti ancora a lungo.

E questo, alla fine, sta avendo riflessi sul coriaceo mercato azionario e sul fragile mercato obbligazionario.

Conseguenze benigne anche per il dollaro con un sondaggio Reuters che ha visto 8 analisti su 10 ottimisti sul futuro del biglietto verde.

In Europa l’Italia ha avuto un segno meno di crescita nel secondo trimestre e la Germania continua a ristagnare in una recessione inusuale per Berlino. Gli indici anticipatori dell’attività economica tedesca sembrano non offrire grandi speranze per il terzo trimestre dell’anno confermando come la dipendenza dalla Cina ha reso il paese tedesco non più la locomotiva, ma il vagone finale del Vecchio Continente.

Se le previsioni di recessione tedesca sembrano confermate, la situazione europea appare ben diversa da quella americana con una politica monetaria che questa settimana esprimerà il suo massimo evento con la riunione BCE. Non sono previsti ritocchi nei tassi, con Lagarde che dovrà fare i conti con un sentiment dei mercati azionari e obbligazionari non eccelso ed un euro in evidente difficoltà. Sintomo di mercati che pensano ad una BCE che potrebbe dire stop all’irrigidimento della politica monetaria.

EurUsd, cambia lo scenario

Se la media mobile a 200 giorni è stata lasciata alle spalle da EurUsd, quello che ancora non convince circa la possibilità di veder partire un vero bear market, è la forza del trend. La tendenza dell’euro a scendere è evidente ma l’ADX, indicatore che misura la forza del trend stesso, fatica a salire sopra i canonici 30 punti che segnalerebbero tendenza in rafforzamento. Solo alla fine dell’anno scorso l’ADX salì con decisione sopra i 30 punti dando slancio in quel caso al bull market dell’euro. A giugno 2023 un segnale neanche tanto convinto ha confermato invece l’estrema incertezza e il trading range tuttora in corso.

Il livello da abbattere per EurUsd a questo punto diventa 1,061, anche 38,2% di ritracciamento di Fibonacci dell’intero rialzo. Sotto quel livello la parità sembra essere un passaggio quasi inevitabile. Tocca alla BCE scongiurare l’evento tecnico.

EurUsd (grafico daily) – trend ribassista non ancora dominante con l’ADX sotto 30 punti

L’analisi grafica effettuata con le bande di Bollinger chiarisce ancora meglio come lo scenario attuale non si discosti molto dagli ultimi due di inizio e metà anno per EurUsd.

Una tendenza ad “aggrapparsi” alla lower band di diverse sedute senza assistere a movimenti violenti ed estremi. Come negli altri due casi per assistere ad una reazione dell’euro sarà necessario un bottom in divergenza con la banda inferiore. Ovvero un minimo che arriva ma senza toccare la lower band.

Al momento non siamo ancora in questa situazione e quello sarebbe solo il primo indizio tecnico. Per una potenziale inversione di tendenza servirà il superamento verso l’alto della linea centrale. Ovvero un ritorno sopra 1,08 che coincide al momento con la media mobile a 200 giorni.

EurUsd (grafico daily) – dalle bande di Bollinger ancora nessun indizio di inversione di tendenza

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