EurUsd outlook settimanale del 16 Ottobre 2023 – I venti di guerra fermeranno la FED?

  • Negli Stati Uniti i verbali dell’ultimo meeting FED lasciano intendere un atteggiamento ancora hawkins da parte di Powell e comunque un approccio al taglio nei tassi nel 2024 molto lento e dipendente dai dati. La guerra in Israele rallenterà la FED?
  • L’Europa guarda con preoccupazione allo scoppio di una nuova guerra ai suoi confini. Il mercato è convinto che la BCE non alzerà i tassi di interesse almeno fino alla fine del 2023.
  • EurUsd rimbalza dai minimi ma incontra le prime resistenze e viene ributtato indietro fino a 1,05. Scenario correttivo ancora dominante.

I motivi per fermare il rialzo dei tassi

Le tensioni in Medio Oriente colpiscono il mondo in una fase in cui la politica monetaria è particolarmente restrittiva a causa di un’inflazione che piega lentamente la sua testa.

La pubblicazione dei verbali da parte della FED ha confermato l’orientamento dei banchieri centrali americani a ritoccare all’insù il costo del denaro di altri 25 punti base, pur in un contesto economico molto incerto, ora aggravato dalla guerra in Israele.

I dot plots hanno altresì confermato che se tagli ci saranno nel 2024 saranno di entità contenuta (50 punti base), la metà rispetto a quello che era emerso tre mesi prima.

Se la politica monetaria rimarrà guardinga, ma forse ferma alla luce dei recenti avvenimenti bellici, il rischio di un’allargamento del conflitto in Medio Oriente ha riportato interesse sull’oro, ma anche sul dollaro che ha mantenuto le posizioni. Il mercato spera appunto in un atteggiamento benevole da parte della FED nel prossimo meeting, ma l’inflazione non aiuta.

L’inflazione USA è infatti salita del 3.7% ad agosto e del 4.1% nella versione core, confermando che la decelerazione dei prezzi al consumo per ora si è arrestata. E che il lavoro della FED non è terminato.
I prezzi alla produzione intanto ricominciano anch’essi a salire con un +2.2% annuo sul dato generale e + 2.8% su quello core.

Anche l’Europa sembra ormai essere entrata nella fase terminale del rialzo dei tassi salvo improvvise riaccelerazioni nel dato core dell’inflazione. La funzione WIRP di Bloomberg che stima le probabilità di rialzo dei tassi in Eurolandia non scommette su una stretta a dicembre da parte della BCE.

Ma intanto questo nuovo focolaio di crisi in Israele rischia di rendere ancora più incerto il cammino verso la ripresa economica.

Analisi tecnica EurUsd – il rimbalzo si è spento subito

Lo scoppio delle tensioni in Medio Oriente ha permesso all’euro di rifiatare temporaneamente con un rimbalzo interessante che è andato a insidiare le prime resistenze, ma nulla più.

Anche in caso di successo nel tentativo di valicare la down trend line, per EurUsd il grande scoglio si profilerebbe comunque in zona 1,075 dove passa la media mobile che finora ha svolto un eccellente lavoro di supporto durante il bull market dell’euro. Supporto che ora dovrebbe trasformarsi in altrettanto abile resistenza. Quello che adesso va tenuto d’occhio è invece il supporto di 1,04.

EurUsd (grafico daily) – un rimbalzo che si spegne sulle prime resistenze

Il grafico del Dollar Index, indice che misura la forza del biglietto verde contro un paniere diversificato di divise estere ha ripiegato dopo una salita praticamente senza sosta da luglio in avanti. Normali prese di beneficio che hanno trovato immediatamente compratori pronti ad entrare complice le tensioni mediorientali che hanno favorito il flight to quality.

Il Dollar Index è entrato così nell’orbita del primo supporto di marzo 2023 e media mobile a 20 giorni, ma senza successo. Solo uno sfondamento verso il basso aprirebbe le porte ad una discesa del biglietto verde più consistente verso i massimi di maggio a 104.7.

Dollar Index (grafico daily) – il dollaro riprende fiato e riparte

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