EurUsd outlook settimanale del 19 Giugno 2023 – Ci sarà tempo per abbassare i tassi

  • Serve ancora tempo per capire se e quando il rialzo dei tassi di interesse arriverà ad esaurimento, dice la FED. Nel frattempo, si studieranno i dati e nessun ribasso è previsto fino al 2024.
  • BCE che non mostra cedimenti confermando che anche a luglio il costo del denaro verrà alzato. Tassi quindi al 4% e stop che ancora non si vede all’orizzonte. Solo nel 2025 l’inflazione tornerà al 2%.
  • EurUsd tocca i supporti di area 1.065 e riparte di slancio come da previsioni. La possibilità di ritornare sopra 1.10 è concreta.

I falchi stanno di casa a Washington e Francoforte

Il mercato probabilmente aveva già capito martedì scorso, dopo la pubblicazione del dato sull’inflazione americana, cosa sarebbe accaduto sui tassi.

Attesa al 4.1% dopo il 4.9% di aprile (il 5.2% per il dato core contro il 5.5% precedente), per l’inflazione USA è andata esattamente come previsto. Mercati che hanno quindi guardato alla FED prima di prendere una direzione.

Con una decisione unanime i banchieri centrali americani hanno deciso di prendersi una pausa in attesa di verificare i nuovi dati macro. Tutti però d’accordo sul fatto che potrebbero rendersi necessari nuovi aumenti. Powell non ha fornito tempi sui nuovi rialzi, ma di tagli non se ne parlerà fino al 2024 e, nel 2025, il costo del denaro arriverà al 3.25%/3.50%. L’era del tasso zero (o quasi zero) pare definitivamente alle spalle.

L’Ocse ha intanto rilasciato le stime di crescita per gli Stati Uniti su 2023 e 2024. Nulla per cui strapparsi le vesti. La crescita del Pil americano nel 2024 è prevista al 1%, l’inflazione al 2.6%. La FED prevede un’inflazione leggermente più bassa al 2.4% con crescita del 1.1% sempre nel 2024.

Andando a Francoforte, la BCE ha alzato come previsto i tassi di 25 punti base portando il tasso di riferimento al 4%. Lagarde ha risposto che di soste all’orizzonte per il momento non se ne intravedono con tassi di interesse che saliranno ancora a luglio e poi si vedrà. L’inflazione è scesa ma resterà alta ancora a lungo e questo richiede una politica monetaria credibile e vigile. Alzate le stime di inflazione per fine anno al 5.4% e solo nel 2025 si tornerà al 2%. Stime aumentate soprattutto per il dato core di inflazione previsto al 5.1% a fine 2023. Il Pil salirà nel 2023 dello 0.9% e nel 2024 del 1.5%.

I supporti rilanciano l’euro

Puntuale, il supporto che da mesi guida con estrema precisione le dinamiche di EurUsd ha fatto ripartire la valuta europea. Scongiurando un pericoloso break ribassista che avrebbe significato flight to quality e FED più aggressiva sui tassi.

Chi invece ha mostrato maggiore aggressività è stata la Lagarde, così la forza del dollaro americano testimoniata da un ADX superiore a 30 punti fino a pochi giorni fa, ma poi clamorosamente dissolta dopo i meeting delle banche centrali.

Sappiamo quindi quale è il livello al di sotto del quale cambierebbe tutto lo scenario (1.07), sappiamo anche su quale livello potrebbe essere formalizzata una figura di inversione (testa e spalla), sappiamo pure che la tendenza bullish dell’euro è ancora viva e vegeta con area 1.10/1.12 che potrebbe rappresentare il punto terminale di questo primo assaggio di debolezza del dollaro.

Bear market che sembra quindi essere già terminato e questo potrebbe aprire porte estive molto interessanti per l’euro.

EurUsd (grafico daily) – già finito il ribasso

Rimangono aperte delle incognite tecniche però. Una di queste è legato al comportamento dell’oscillatore RSI, mai arrivato all’ipervenduto dopo io doppio massimo delle scorse settimane sopra quota 70. Uno scenario non dissimile da quello visto nel 2021 e che anticipò una prova di forza notevole del dollaro. Se fosse così, la FED a sorpresa potrebbe essere costretta ad aumentare nuovamente i tassi prima della fine dell’estate.

EurUsd (grafico daily) – è un nuovo 2021?