EurUsd outlook settimanale del 21 Dicembre 2021 – USA e Europa sempre più lontane sui tassi

  • La Federal Reserve anticipa il tapering che terminerà a fine marzo. Da quel momento i tassi di interesse potranno cominciare a salire. Salta intanto il piano Biden per le infrastrutture
  • La BCE rimane ancora prudente e fino al 2024 non vede inflazione in salita sopra al 2% fino al 2024. Peggiora la situazione sanitaria con il dilagare della variante Omicron
  • EurUsd sempre compresso sotto 1.13 sulla spinta legata alla maggiore volatilità sui mercati azionari

Non c’è ancora troppa euforia sul dollaro

La Federal Reserve ha sciolto le sue riserve sui tassi di interesse nell’ultimo meeting del 2021. La politica monetaria accelererà sul fronte del tapering riducendo gli acquisti di asset obbligazionari a 30 miliardi al mese. La variante Omicron sullo sfondo potrebbe rimodulare la politica, ma dalle parole di Powell si è compreso come il rialzo dei tassi arriverà solo al termine del tapering, quindi da marzo 2022. Non ci sarà necessità di attendere la piena occupazione per dare un giro di vite al costo del denaro. Dalla primavera in avanti ogni momento sarà buono per assistere al rialzo con i mercati che già oggi scontano due manovre da 25 punti base nel 2022.

Le previsioni per il 2021 indicano in 5,5% il Pil americano che dovrebbe essere raggiunto con una disoccupazione al 4,3%. In costante calo le attese di inflazione. Il dato medio a 5 anni al momento si posiziona a 2,7%. Da capire se queste previsioni rimarranno tali alla luce della messa in discussione del piano Biden legato alle infrastrutture. Tutto da rifare a causa di un senatore democratico che ora rischia di alterare molti equilibri politici.

La reazione dei mercati azionari alle notizie provenienti dall’America sono state contrastate con il dollaro riuscito a mantenersi in zona 1.13 contro euro. Nulla di trascendentale ma la colpa è soprattutto della moneta unica europea.
La BCE nelle sue previsioni di fine anno ha indicato nel 2023 e nel 2024 due anni nei quali ancora il tasso medio dei prezzi al consumo rimarranno sotto al 2%. Questo significa che i tassi difficilmente saliranno prima del 2025. La rapida diffusione della variante Omicron sta causando un nuovo rallentamento economico in Europa, soprattutto in quella del Nord, e questo impatterà inevitabilmente anche sulle decisioni di rimodulazione della politica monetaria. Il programma di tapering comincerà probabilmente a marzo ma ogni manovra sul costo del denaro nel 2022 è stata esclusa dalla Lagarde.

Per quello che riguarda EurUsd continuiamo a notare una certa difficoltà da parte degli hedge fund nel prendere posizioni fortemente ribassiste contro la moneta unica europea. Il net short euro sul mercato dei futures è modesto e questo garantirebbe al biglietto verde ancora benzina per spingere più in basso la valuta europea.

Trend di breve e di medio periodo ancora bearish per l’euro

Nel breve periodo non sono ovviamente esclusi movimenti tecnici di rimbalzo. Il crocevia è la media mobile a 20 giorni da inizio mese sollecitata diverse volte. Uno sfondamento verso l’alto di 1.132 cambierebbe la view di breve periodo. Area 1.142 e 1.154 gli obiettivi rialzisti sui quali incrementare il lungo di dollaro. Come però abbiamo potuto verificare venerdì scorso questa resistenza rappresenta un vero e proprio muro tecnico per ora invalicabile.

EurUsd (grafico daily) – la media mobile a 20 giorni contiene la forza dell’euro

Il Dollar Index a sua volta mostra le sue difficoltà nel superare quell’area 97 che già a novembre ha ha arginato le velleità dei compratori di biglietto verde. La media mobile a 50 giorni rappresenta un supporto dinamico che potrebbe essere in grado di contenere il ribasso dei prossimi giorni e sul quale valutare eventuali ingressi sul biglietto verde.

Dollar Index (grafico daily): area 97 resistenza chiave
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