EurUsd outlook settimanale del 24 Aprile 2023 – L’euro aspetta le banche centrali

  • La FED avanzerà senza indugio con un nuovo rialzo dei tassi prima di una lunga pausa. Il mercato comincia a escludere un taglio nel costo del denaro nel 2023 dopo la pubblicazione del Beige Book, confortante ma non abbastanza da far pensare ad una recessione imminente
  • BCE che aumenterà i tassi a maggio e che sembra intenzionata ad andare avanti fino a quando non ci saranno segnali confortanti di rientro delle aspettative di inflazione
  • EurUsd prova ancora a sfondare le resistenze di area 1,10, per ora senza successo. Difficile assistere a movimenti di rilievo prima dei meeting di inizio maggio delle due banche centrali FED e BCE

Rialzi dei tassi certi prima di una lunga pausa

L’inizio di maggio vedrà in rapida sequenza FED e BCE al lavoro sui tassi. Sembra ormai scontato un aumento da 25 punti base per la prima e da 50 punti base per la seconda. Il mercato comincia però anche a metabolizzare un non taglio nel costo del denaro nella seconda parte dell’anno, un qualche cosa che ha spinto sui livelli massimi di questo ciclo di rialzi i tassi di interesse americani a brevissima scadenza. Il Beige Book della Fed che rileva un “promettente” rallentamento del ciclo
economico. Le assunzioni stanno rallentando raffreddando così il mercato del lavoro mettendo minor pressione sulla crescita dei salari. Il 3 maggio quindi i tassi saliranno in America prima di una lunga pausa che si prolungherà fino alla fine dell’anno, salvo un’entrata in recessione da parte degli Stati Uniti.
In Europa il capo economista Lane fa capire che i falchi aleggiano ancora sopra i cieli di Francoforte. Secondo Lane è appropriato per la BCE raggiungere un picco nei tassi di interesse prima di avviare un periodo di “plateau” stabile che permetta di comprendere a fondo gli effetti sull’inflazione di queste manovre. Solo quando la convergenza verso il 2% di inflazione sarà certa si potrà ragionare su un taglio dei tassi anche in Eurolandia. E questo spiega perché l’euro continua essere forte sul dollaro su una prospettiva di politica monetaria asincrona rispetto agli USA che dovrebbe ridurre il differenziale tassi. Il mercato adesso non esclude un ultimo rialzo nei mesi di settembre o ottobre 2023 da parte della BCE.

Per l’euro ancora un nulla di fatto

Secondo le metriche prezzo-oscillatori ci sarebbero le condizioni per assistere ad un rientro parziale di EurUsd verso il basso. Non siamo certamente nelle condizioni del 2020 o del 2018, ma una fase di minore spinta dell’euro con un ritorno in zona 1.05 potrebbe non essere uno scenario da escludere per le prossime settimane dopo la corsa sfrenata degli ultimi mesi. La barriera di 1.10/1.12 rimane critica per le prospettive future del dollaro americano. La divergenza su scala settimanale tra prezzi e Rsi sembrerebbero ridurre le possibilità di un euro che riesce ad avere ragione delle resistenze nel mese di maggio.

EurUsd (grafico weekly) – prime divergenze pro dollaro?

Tecnicamente il pericolo di una inversione di tendenza su EurUsd potrà arrivare solo in caso di sfondamento verso il basso della precisa media mobile a 100 giorni che sta accompagnando il cambio da tempo. Dopo ripetuti test di 1,05 (che rappresenta il baricentro di un potenziale doppio massimo), la media mobile si sta spostando in alto e i primi segnali di allerta per la moneta europea arriverebbero solo sotto 1,07. A quel punto 1,05 entrerebbe nel mirino come supporto chiave al di sotto del quale la parità risulterebbe l’obiettivo primario.

EurUsd (grafico daily) – nessun pericolo per l’euro fino alla tenuta di 1,07

Plus500
Visita Opinione

Servizio CFD. 82% dei conti al dettaglio di CFD perdono denaro.