EurUsd outlook settimanale del 26 Settembre 2023 – Per un taglio nei tassi ripassare nel 2024

  • La FED decide di mantenere fermi i tassi promettendo nuovi aumenti nel tentativo di rallentare l’economia senza entrare in recessione. Previsto un nuovo rialzo del costo del denaro entro fine anno
  • Dopo il rialzo della scorsa settimana e la decisione della FED, Lagarde non potrà che mantenere un atteggiamento neutrale sulla politica monetaria nonostante l’economia europea mostri segnali evidenti di rallentamento.
  • EurUsd continua a picchiare sui supporti di area 1.065, ma la sensazione è che nuovi minimi potrebbero essere in vista.

Alla FED piace il tasso alto

La FED non molla la presa sui tassi di interesse e invece rilancia. La banca centrale nell’ultimo meeting di politica monetaria non ha modificato i tassi, ma si è mostrata più hawkins del previsto mantenendo un atteggiamento vigile alla luce dei recenti incrementi del prezzo del petrolio e del rischio di impennate salariali soprattutto nel settore automobilistico, dove diversi scioperi stanno mettendo in luce le tensioni tra sindacati e imprese sulla tenuta del potere d’acquisto delle buste paga dei lavoratori.

Powell ha lasciato intendere che dalle parti di Washington si è propensi a ritoccare ancora un pò verso l’alto il costo del denaro arrivando, almeno nelle previsioni di banchieri centrali, anche al 5.75% prima di uno stop più duraturo.

La pausa di settembre è solo una tappa intermedia verso un percorso che ha già portato i tassi ai livelli più alti dal 2001.

Saranno ovviamente i dati a definire il percorso e questo significa volatilità maggiore su tutti i mercati finanziari che continueranno a pendere dalle labbra di Powell scommettendo dopo ogni dato sulla prossima direzione della politica monetaria.

I dot plots, ovvero le stime dei componenti del FOMC, puntano a tassi sopra al 5% per fine 2024. Ci sarà tempo per parlare di tagli ma certamente questa prospettiva ha fatto bene ad un dollaro rinvigorito da tassi reali importanti. Le proiezioni sull’inflazione della FED per il 2024 parlano infatti di prezzi al consumo al 2.5%. Disoccupazione e Pil non vedono recessione essendo previsti rispettivamente al 4.1% e 1.5%.
Evidente come la FED desideri un soft landing dell’economia e difficilmente assisteremo ad un inversione di rotta fino a quando i dati non certificheranno la necessità di farlo.

Difficile a questo punto la situazione dell’Europa con economie già in recessione come quella tedesca. Complicato abbassare il costo del denaro di fronte a un euro indebolito proprio da prospettive di differenziali di crescita e di tassi verso gli USA in allargamento. Quindi Lagarde non potrà che fare buon viso a cattivo gioco mantenendo un atteggiamento cauto ed evitando di risultare troppo dovish. L’effetto sarebbe quello di una ulteriore caduta dell’euro e relativa inflazione importata.

EurUsd, la discesa non è finita

EurUsd è andato oltre le attese, ovvero sfondando la precisa media mobile a 200 giorni che aveva accompagnato il rialzo dell’euro fino a quel momento e non riuscendo a riguadagnare il supporto dinamico ora resistenza.

La decisione della FED impone un overweight di dollari da parte dei gestori che temono un peggioramento della congiuntura e dell’inflazione europea.

Tecnicamente le onde di Wolfe profetizzate qualche settimana fa hanno trovato la loro formalizzazione grafica.

A questo punto la teoria ci dice che fino a 1.04/1.045 il vigore del dollaro non dovrebbe esaurirsi; solo a quel punto si potrà ricominciare a valutare una potenziale ripartenza dell’euro.

EurUsd (grafico daily) – le onde di Wolfe pronosticano nuovi minimi

Una view, quella pronunciata dall’analisi riportata qui sopra, che comincerebbe a mostrare le prime crepe solo sopra la media mobile a 20 giorni attualmente in transito a 1.074.
A quel punto (e successivamente con il recupero della media mobile a 200 giorni di 1.08) si potrà cominciare a ragionare sull’inversione di tendenza. Scenario per ora ancora poco considerato dal mercato e che anche gli indicatori di sentiment non eccessivamente pessimista sull’euro sembrano sconsigliare. Attenzione però alla stagionalità. Da ottobre il dollaro comincia ad essere stagionalmente debole fino alla fine dell’anno.

EurUsd (grafico daily) – prime resistenze di spessore sopra 1.074

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