EurUsd outlook settimanale del 28 Giugno 2022 – Recessione anticipata

  • Il rischio di recessione sale negli Stati Uniti e già il 2022 potrebbe vedere il segno meno sul Pil a giudicare dal pessimo andamento dei dati provenienti dal mercato immobiliare americano
  • La BCE si prepara ad alzare i tassi di interesse in un contesto di minore tensione sugli spread tra periferici e core. Si attendono indicazioni più precise su come evitare la frammentazione citata da Lagarde
  • EurUsd fatica a lasciare i supporti chiave in ottica di lungo periodo. Le riunioni delle banche centrali saranno decisive durante l’estate

Il mercato immobiliare va in sofferenza

I mercati finanziari cominciano ad annusare aria di recessione prima ancora del previsto. Il brusco ribasso dei tassi di interesse a lunga scadenza ne è una testimonianza così come l’inversione della curva dei rendimenti. Non a caso gli spread creditizi sono peggiorati a testimonianza di un rischio credito in aumento sulle montanti preoccupazioni di maggiori insolvenze societarie. Il settore bancario sotto pressione nonostante tassi di interesse più alti è un’altra prova di un meccanismo di trasmissione del denaro che sta subendo dei rallentamenti oltre che maggiori rischi.
Con tassi dei mutui a livelli prossimi al 6% il mercato immobiliare americano comincia a soffrire. La vendita di case esistenti ad esempio risulta in calo del 3,4% a maggio seguendo il -8,6% di aprile. I nuovi cantieri sono in calo del 14%. Prevedibile che lo stesso fenomeno presto arrivi anche in Europa dove la BCE si appresta ad alzare i tassi in un contesto economico ancora più fragile.
La strategia di contenere per ora solo verbalmente le tensioni sugli spread periferici sembra aver dato i suoi frutti. Il ripiegamento del differenziale tra Btp italiani e Bund è un dato di fatto anche se il mercato rimane alla finestra in attesa di capire quali mosse la BCE metterà realmente in campo. Al momento il mercato si aspetta tassi al 1,25% entro fine anno, uno scenario che alimenta tensioni anche sulle borse del Vecchio Continente senza infiammare l’euro che fatica ad uscire dalla zona dei supporti più critici.

In attesa di segnali tecnici

I segnali tecnici che arrivano da EurUsd confermano la valenza dei supporti di area 1,03 come base di rilancio per un euro palesemente sottovalutato in termini fondamentali, ad esempio di parità dei poteri d’acquisto. Uno degli oscillatori che può dare il via ad un primo segnale di inversione di tendenza è l’RSI. Uscito dall’ipervenduto adesso sta puntando la down trend line ribassista che guida il trend dal 2021. Superare al rialzo questa linea di tendenza prima dei prezzi rappresenterebbe un segnale bullish per un EurUsd che a quel punto dovrebbe dimostrare la sua forza superando 1,08.

EurUsd (grafico weekly): dall’oscillatore Rsi ancora nessun segnale anticipatore

Il livello tecnico di resistenza di area 1,08 è critico come confermato anche dalla tecnica di Ichimoku. Le nuvole e il loro spessore stanno convergendo verso una fascia di resistenza compresa tra 1,06 e 1,08. Superare questa asticella formalizzerebbe anche un doppio minimo con a quel punto gli obiettivi rialzisti che andrebbero posizionati in area 1,13. La massiccia presenza di resistenze in zona 1,08 fanno pensare che una possibile spike violenta al rialzo in occasione del superamento della resistenza non sarebbe un’ipotesi da scartare a priori.

EurUsd (grafico daily) – attenzione alle bande di Ichimoku per i futuri segnali bullish