EurUsd outlook settimanale del 30 Gennaio 2023 – Ricomincia il lavoro delle banche centrali

  • La Fed alzerà di 25 punti base i tassi proseguendo quel sentiero di incremento a marce ridotte cominciato a dicembre e che tanto è piaciuto ai mercati soprattutto azionari. Meno al dollaro.
  • Anche la BCE metterà mano ai tassi con un incremento più corposo della FED. Primi segnali di rallentamento dell’economia sono arrivati dall’IFO tedesco.
  • EurUsd è ormai arrivato in prossimità di livelli tecnici degni di nota come 1,10/1,12. La salita da questo punto in avanti sarà meno tumultuosa.

Un ritocco poi si vedrà

La FED ricomincia da dove aveva finito. Con i 25 punti base di rialzo nei tassi di interesse previsti il primo febbraio Powell prosegue nella sua marcia con obiettivo lotta ad un’inflazione che probabilmente terminerà solo quando i tassi saranno superiori ai prezzi al consumo core.
La dinamica ribassista degli ultimi tempi nell’inflazione e la decisione del Canada di stoppare i rialzi dei tassi per verificarne gli effetti, fanno pensare al massimo ad altri due rialzi in questo 2023 prima di un lungo periodo di stasi.
Le notizie che arrivano da Australia e Nuova Zelanda, dove i dati di Pil sono stati superiori alle attese e l’inflazione pure, invitano alla prudenza perché potremmo trovarci di fronte ad un second round di inflazione.
Il mercato, dopo aver preso per qualche tempo bene dati macro negativi che avrebbero frenato l’azione della FED, ricomincia adesso a guardare ai fondamentali e agli utili aziendali.
Rimane comunque una convinzione di fondo che entro fine anno il costo del denaro verrà ridimensionato per rilanciare una crescita che sta già battendo in testa sul mercato immobiliare. Una eventualità, quella del ribasso dei tassi, che zavorra un dollaro debolissimo contro euro.
Frena intanto l’IFO tedesco che esprime lo stato dell’economia germanica. Leggermente superiore al dato del mese precedente, l’IFO ha però deluso in parte le aspettative. Questo segnala un rischio di sorprese negative in Germania nei prossimi mesi quando gli effetti dei rialzi dei tassi BCE si faranno sentire. Il 2 febbraio Francoforte dovrebbe alzare il costo del denaro di 50 punti base con una buona probabilità di aumento analogo il 16 marzo. Il mercato si aspetta un picco di politica monetaria nella zona Euro nel 2023 al 3,25%.

Segnali di top per l’euro

EurUsd raggiunge livelli di variazione a 50 giorni che cominciano ad essere compatibili con un massimo relativo, anche se non definitivo. Quando la variazione supera il 7% in 50 giorni il cambio accende la prima luce rossa di alert. In pratica siamo entrati in una zona dove salire sarà più impegnativo ma non impossibile come dimostrano i casi dal 2015 in avanti. La resistenza di 1,10 è ormai in vista con le divergenze tra prezzo e ROC che stanno cominciando a materializzarsi.

EurUsd (grafico daily) – top in vista per l’euro ma potrebbe non essere definitivo

Dall’inizio della guerra in Ucraina EurUsd e il prezzo dell’oro sono state praticamente due gocce d’acqua. Il mercato guarda in prospettiva al futuro delle politiche monetarie e ai tassi reali. Con l’inflazione in moderato rientro e costo del denaro in aumento, teoricamente l’ambiente dovrebbe essere sfavorevole all’oro che invece guadagna assieme all’euro.
Il motivo si chiama prevalentemente convinzione che la FED allenterà i cordoni dei tassi già a fine 2023. E se il costo del denaro scende per un asset senza cedola come l’oro sono buone notizie. L’approssimarsi dei 2000 dollari l’oncia per l’oro segnala anche in questo caso che tra 1,10 e 1,12 EurUsd dovrebbe aver raggiunto un punto di equilibrio.

EurUsd (grafico daily) – oro e euro sono praticamente la stessa cosa

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