EurUsd outlook settimanale del 6 Aprile 2022 – Il sussulto dell’euro è già esaurito

  • Stati Uniti sempre con impostazione hawkins sui tassi di interesse che continuano a supporto un dollaro che perde poche posizioni grazie al differenziale tassi.
  • La BCE continua a mandare messaggi di apertura per la modifica della politica monetaria. Se i colloqui di pace tra Russia e Ucraina avranno successo le porte per il rialzo dei tassi in Eurolandia sembrano aperte, ma per ora non si vede un grande sereno all’orizzonte
  • EurUsd formalizza una figura di hammer mensile, segnale di un ritorno dei compratori nella parte finale di marzo già però smentito ad aprile

Più inflazione, più euro

I propositi hawkins manifestati da diversi esponenti BCE e le speranze per un processo di pace tra Ucraina e Russia, influenzano indubbiamente l’andamento di EurUsd. La scorsa settimana è stata emblematica con le parole di speranze arrivate dal vertice di pace di Istanbul capaci di provocare un recupero poderoso dell’euro prima di un ritorno del pessimismo e di conseguenza di maggior vigore del dollaro.

Se i tassi di interesse in America sono visti dal mercato al 2,75% entro 12 mesi con un picco probabilmente al 3%, nell’area Euro si comincia a prezzare un aumento di 125 punti base da qui a marzo 2023 con successivo ritocco di altri 65 punti base entro il 2024, contribuendo così ad alleviare la distanza tra spread 2 anni Usa-Euro con il biennale europeo tornato sopra la linea dello zero per la prima volta dal 2014.

L’inflazione registrata in alcuni paesi core preoccupa diversi esponenti del board di Francoforte.
La Spagna ha visto schizzare i prezzi al consumo al 9,8% a marzo, la Germania sulla base dei dati preliminari è salita al 6,8%, l’Italia al 7%. Mentre tutta l’Europa attorno ad Eurolandia si muove sui tassi l’immobilismo della BCE rischia di non far adempiere a Lagarde l’unico mandato che ha, controllare proprio il livello dei prezzi al consumo.
Negli Stati Uniti i segnali hawkins non mancano, con i prossimi meeting di giugno e luglio che potrebbero offrire un doppio rialzo da 50 punti base.

Le curve dei rendimenti proseguono nel loro processo di inversione anche se manca quella più importante, ovvero quella generata dal differenziale tra tassi a 10 anni e tassi a 3 mesi. Solo quando questo tratto sarà invertito allora il count down verso la prossima recessione sarà attivato.

Il “martello” di EurUsd

La chiusura mensile di EurUsd non può essere ignorata. I graficisti esperti di candele giapponesi riconosceranno la figura di hammer, un classico pattern che segnala come questo terzo mese dell’anno è stato caratterizzato da una iniziale fase di pessimismo estremo quasi completamente riassorbito nel finale. La guerra in Ucraina ed ai suoi effetti sono naturalmente i responsabili ma anche l’evoluzione sul fronte dei tassi di interesse commentata poco fa ha la sua importanza. 

Potremmo a questo punto essere portati a pensare che EurUsd è nelle condizioni di ripartire verso 1.20
In realtà il Macd mensile sembrerebbe non confermare tale view. La media mobile che accompagna il Macd è stata tagliata dall’alto verso il basso nel corso del 2021 aprendo le porte a nuovi minimi come nel 2018, nel 2014 e nel 2011. Rispetto ad allora però la stessa media mobile (linea nera tratteggiata) ancora non è scesa sotto lo zero, evento che nelle tre annate precedenti è stato necessario per cominciare a parlare di minimo primario di EurUsd. Il minimo primario di EurUsd non è stato ancora visto molto probabilmente.

EurUsd (grafico monthly): hammer formalizzato a marzo

Indubbiamente la figura tecnica di hammer su scala mensile è importante e non può essere sottovalutata. Ribadiamo che solamente sopra 1.14 si accenderanno le prime luci di inversione di tendenza. Per il momento monitoriamo le primissime resistenze sulle quali EurUsd si trova a dover fare i conti. Partendo dai massimi di maggio 2021 ed escludendo la fiammata di inizio 2022, la down trend line già ora è messa alla prova dal mercato. Teoricamente qui bisognava cominciare ad acquistare dollari ed infatti sul finire di settimana gli “orsi” hanno fatto risentire forte la loro forza spingendo l’euro sotto 1,10.

EurUsd (grafico daily) – le prime resistenze si sono fatte sentire