EurUsd outlook settimanale del 6 Dicembre 2022 – Powell scommette contro il dollaro

  • Il passo di rialzo dei tassi potrebbe rallentare già a dicembre, sono bastate queste parole di Powell per scatenare i mercati azionari e obbligazionari zavorrando il dollaro ora meno appetibile lato rendimenti di mercato
  • L’inflazione europea rimane in doppia cifra salendo però meno delle attese. Siamo probabilmente sul picco anche se i numeri rimangono sostenuti soprattutto in Germania. BCE che sarà meno aggressiva nell’imminente meeting di politica monetaria
  • EurUsd si riporta a ridosso delle resistenze che contano e tra 1.05 e 1.06 passa il futuro del cambio

Divergenze di opinioni all’interno della FED

Il dollaro americano mette in archivio il peggior mese dal 2010 con un calo del 5% a novembre zavorrato anche dalle aperture di Powell sul rallentamento della politica monetaria in aperto contrasto con altri membri del board FED. A partire da quel Bullard che, assieme ad altri importanti esponenti della banca centrale più importante al mondo, ha evidenziato che il mercato sta sottostimando quanto la FED può continuare ad essere aggressiva sui tassi nei prossimi periodi. Ma come detto ci ha pensato Powell nell’ultimo giorno di novembre a rimescolare le carte indicando come potrebbe proprio essere il mese di dicembre quello giusto per ridurre il passo nel rialzo dei tassi. Un regalo ai consumatori in vista del Natale e ovviamente anche a Wall Street che è salita immediatamente di oltre il 3%
L’inflazione europea sembra intanto aver raggiunto un picco. Il dato aggregato è uscito a 10% contro il 10.4% atteso, la prima decelerazione da giugno 2021. Inflazione core ferma al 5% sempre su base annua. Se in Spagna i prezzi al consumo sono saliti del 6.6% contro il 7.1% atteso grazie al taglio dei costi dell’elettricità, in Germania rimane torrida la temperatura dell’inflazione con un dato fissato a 11.3%. La probabilità di un rialzo dei tassi da 75 punti base il 15 dicembre è decisamente scemata sotto al 25% rendendo quindi scontata una mossa meno aggressiva da mezzo punto percentuale che però non è bastata a raffreddare la temperatura su un euro tornato a ridosso delle resistenze che contano.
A favorire il rally di EurUsd in un primo momento anche i pessimi dati usciti dal sondaggio ADP sull’occupazione che hanno confermato il peggioramento del contesto congiunturale americano. Poi sono arrivati i dati sulla creazione di buste paga a novembre, ben oltre le 200 mila attese. Ma il mercato oggi è convinto che se le cose peggioreranno allora per il futuro è meglio così perché la FED avrà le mani più legate sui tassi.

EurUsd,il momento decisivo è vicino

EurUsd (grafico weekly) – sempre più vicine le resistenze decisive

Per quello che riguarda EurUsd la fase di avvicinamento alle resistenze che contano prosegue. La down trend line in transito a 1.065 scende di circa 30 pips a settimana e questo ci porterebbe a metà dicembre con un cross che in zona 1.06 impatterebbe le resistenze più cruciali in ottica 2023. E in quel momento la FED avrà in mano il destino del dollaro.

EurUsd (grafico daily) – 1.06 resistenza decisiva

Dopo una breve pausa di riflessione EurUsd sembra aver ripreso la sua marcia rialzista con una certa decisione che potrebbe riportare a breve il cambio in prossimità di quelle resistenze di 1.06 che lo ribadiamo sono decisive. Qui si annida infatti il 38.2% di ritracciamento dell’intero bear market ed uno sfondamento aprirebbe le porte ad un allungo fino a 1.10/1.13. Ogni pull back verso la media mobile ora in transito a 1.015 è da prendere come opportunità per scaricare dollari a favore di euro.

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