EurUsd outlook settimanale del 7 Giugno 2022 – La BCE aiuta l’euro, fa male agli spread

  • Una maggior tranquillità sui mercati è stata provocata da una maggiore apertura della FED verso una pausa nel rialzo dei tassi prevista per settembre. Si vuole valutare l’impatto di queste manovre sull’economia che secondo Elon Musk saranno drammatiche
  • In Europa l’aumento dei tassi è imminente ma gli effetti collaterali si stanno già vedendo a livello di spread sui debiti periferici. Per l’Italia i 200 punti base di differenziale rispetto alla Germania sono già realtà e questo sarà un problema per la BCE
  • Euro che si riavvicina a zona 1,08 in un contesto tecnico sempre bearish che troverà nelle resistenze comprese tra 1,09 e 1,11 il punto di maggior difficoltà nella risalita

Effetti collaterali da Quantitative Tightening

La Bce a luglio dovrebbe alzare il costo del denaro evitando a Christine Lagarde l’onta di essere un banchiere centrale che durante il suo mandato non ha mai mosso i tassi di interesse. Una manovra che se ha fatto bene all’euro allontanatosi dalla zona di pericolo di area 1,03, rischia di danneggiare pesantemente i paesi periferici della zona euro. Chi altamente indebitato come l’Italia e la Grecia, chi per tradizione fragile come la Spagna. I debiti sovrani di queste aree mediterranee dell’Europa sono il ventre molle di una politica monetaria che rischia di scatenare una speculazione non desiderabile in un momento nel quale l’inflazione sta già esercitando forti pressione recessive sull’economia.
Gli spread tra Btp e Bund sono così saliti sopra i 200 punti base con il tasso a 10 anni italiano abbondantemente sopra il 3%. Una pessima notizia per il paese più indebitato di Eurolandia che non potrà contare sul sostegno di una BCE impegnata nella rimozione degli stimoli monetari.
Lo stesso faranno gli Stati Uniti in un contesto però diverso visto che gli impatti della guerra tra Russia e Ucraina sono sicuramente minori rispetto a quelli europei.
Anche negli Stati Uniti si sta dibattendo sugli effetti di un del Quantitative Tightening che sta già allargando in modo importante lo spread tra rendimenti dei titoli di stati e tassi sui mutui immobiliari a 30 anni ormai sopra il 5%.
Il timore di una recessione economica è molto forte e per questo il mercato ha accolto inizialmente con favore l’apertura della FED verso una “pausa di riflessione” nel mese di settembre nel tentativo di comprendere gli effetti reali di un aumento nei tassi.

Adesso le resistenze possono creare opportunità

Il rimbalzo di EurUsd sta creando le giuste opportunità per i trader alla caccia di occasioni di reingresso sul dollaro a condizioni favorevoli. Facile individuare quali sono i punti di maggiore interesse per agire con una strategia short EurUsd. Media mobile a 100 giorni e down trend line rappresentano i punti ideali sui quali attuare la strategia. Il rischio appare limitato e quello che stiamo vedendo su altri indicatori come l’Adx che analizzeremo tra poco confermano che difficilmente ci sarà l’inversione di tendenza.

EurUsd (grafico daily): ecco le resistenze che contano.

Tecnicamente l’indicatore di forza del trend Adx si sta resettando dopo aver toccato un top sopra 30 coinciso con il bottom di EurUsd. Al momento il dollaro sta tirando il fiato dopo la corsa degli ultimi mesi.
Nell’ultimo anno un Adx sotto a 20 (linee verticali verdi) ha creato le giuste premesse per assistere nel giro di poche sedute ad una nuova zampata del biglietto verde.
Non siamo lontanissimi e quindi attenzione ai livelli di resistenza su EurUsd perchè potrebbero creare le premesse per una nuova zampata della moneta americana.

EurUsd (grafico daily) – l’Adx si sta resettando, pessima notizia per l’euro

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