Spot EurUsd: 1.0740

Scala temporale Giornaliero: Supporti (1.0520, 1,0490, 1,0430) Resistenze (1,0823,1.0850,1.0910)

Strategia: Long 1.0630

Stop: 1.0480

Take profit: 1.0910

* Rimane in essere la posizione indicata nell’analisi della settimana precedente.

Il Primo Colpo Arriverà da Draghi

Passato senza grandi danni il referendum italiano sarà la BCE a tenere banco con una riunione, quella dell’ 8 dicembre, che potrebbe fare la differenza in termini di prospettive 2017. Il mercato si aspetta qualche parola chiarificatrice circa l’evoluzione del Quantitative Easing attuale in scadenza a marzo. Draghi dovrà fornire indicazioni sui tempi e sugli strumenti utilizzabili tramite il QE nel 2017. Un prolungamento, o un aumento della portata, potrebbero avere effetti negativi sull’Euro. Un accenno di possibile stop nel 2017 potrebbe invece agevolare un consistente rimbalzo della moneta unica europea. Un rimbalzo che proprio a partire da ieri sembra prendere sempre più consistenza andando nella direzione da noi auspicata la settimana passata.

Nell’ottava successiva toccherà poi alla Federal Reserve decidere sui tassi (ed il mercato sconta un aumento al 100% di probabilità), ma anche qui saranno le prospettive sul 2017 a fare la differenza. Le aspettative di inflazione sono salite velocemente dopo l’elezione di Trump e questa accelerazione combinata ad una crescita economica che appare più vigorosa, potrebbe spingere la Yellen a ravvicinare i tempi di un ulteriore stretta. Anche in questo caso i riflessi sul cambio sarebbero facilmente preventivabili in forza di Dollaro qualora i falchi dovessero prevalere all’interno del FOMC.

Divergenze e Rimbalzo

In analisi tecnica una delle prime cose che si imparano è quella di riconoscere le divergenze tra prezzi ed oscillatori. Quando i due indicatori non vanno nella medesima direzione è sempre opportuno drizzare le antenne e prendere le dovute precauzioni. Nel nostro caso specifico il nostro long EurUsd era motivato da diverse settimane da una evidente divergenza tra prezzi ed un tipico oscillatore di ipercomprato/ipervenduto come il CCI. Il Commodity Channel Index tra ottobre e novembre segnalava dei minimi crescenti che non trovavano riscontro nell’andamento del cambio spot di EurUsd. Situazioni analoghe le avevamo già viste a fine 2015 e nell’estate 2016; in entrambi i casi la risalita era solo questione di tempo. Se a questo aggiungiamo anche il test di un fortissimo supporto come quello di 1.05 le probabilità di un rimbalzo erano consistenti e cosi è stato.

2016-12-05-eurusd-oscillatore.png

Grafico 1 – divergenze evidenti tra oscillatore e prezzo “chiamavano” un rimbalzo.

Ovviamente manteniamo in piedi la nostra strategia long, ma quale può essere l’obiettivo se questa tendenza proseguirà? In questo caso ci facciamo aiutare dalle Bande di Bollinger che proprio la settimana scorsa hanno cominciato a convergere l’una verso l’altra, segno che per ora la tendenza bearish di breve dovrebbe essere esaurita. Il superamento della linea centrale di 1.07 dovrebbe alimentare una nuova spinta bullish verso quelli che stimiamo essere i veri target del movimenti compresi tra 1.0850 e 1.0910. I ripetuti minimi del 2016 prima dello sfondamento verso il basso dovrebbe esercitare a quel punto una discreta resistenza alla salita.

2016-12-05-eurusd-bande-di-bollinger

Grafico 2 – le bande di Bollinger convergenti segnalano l’esaurimento del ribasso, per ora.

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