Spot EurUsd: 1.1770
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1,1716, 1.1712, 1,1580) Resistenze (1,1996,1.2050,1.2186)
Strategia: Flat in attesa di segnali
Le tensioni politiche all’interno dell’Eurozona stanno alimentando il ribasso dell’Euro tornato sotto quota 1.18 per la prima volta da dicembre 2017. Un governo italiano che certamente non attirerebbe le simpatie dei burocrati europei sta prendendo forma ed è bastato lasciar trapelare una bozza di progetto che prevedeva un’abbattimento del 10% di debito pubblico tramite riacquisto dello stesso da parte della BCE, per scatenare la speculazione. Borsa italiana giù, titoli di stato con rendimenti in deciso rialzo ed ovviamente anche Euro in calo verso Dollaro. Biglietto verde che ha beneficiato anche di un ulteriore allungo dei tassi di interesse a causa di aspettative di inflazione in rialzo per effetto di nuovi massimi sul prezzo del petrolio.
Il T-Bond al 3,25% sta scatenando le prime reazioni negative anche sul mondo emergente dove alle situazione critiche di Argentina e Turchia si aggiungono le massicce svalutazioni sulle divise locali. Chiaramente i paesi maggiormente indebitati in Dollari sono sotto pressione, ma il rischio è quello di superare la cosiddetta linea della sabbia trasformando l’instabilità in crisi.
Il problema italiano potrebbe persistere fino a metà giugno, data in cui si terrà il meeting BCE. Fino a quando la rete di protezione di Francoforte rimarrà in piedi per i titoli italiani i motivi di preoccupazione dovrebbero essere limitati, ma non dimentichiamo che Draghi l’anno prossimo lascerà l’incarico e che i tedeschi non vedrebbero di buon occhio un prolungamento degli stimoli monetari per effetto di un nuovo ritorno della crisi italiana.
Sul fronte valutario EurUsd dovrebbe essere in procinto di raggiungere l’importante target di 1.1710 che avevamo segnalato la settimana passata. Qui troviamo il 38.2% di ritracciamento del rialzo 1.034-1.255 con la corposa rete di protezione di area 1.16 che dovrebbe reggere all’urto. L’ipervenduto misurato dal Rsi è a livelli simili a quelli di novembre 2016 ed anche questo dovrebbe frenare l’esuberanza del biglietto verde.
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EurUsd (grafico daily) – ipervenduto raggiunto come a fine 2016
Se quest’area di supporto di 1.17 rappresenta a nostro modo di vedere un solido sostegno di medio periodo per l’Euro non possiamo ignorare come la valuta unica europea tenda a realizzare un top dal 2008 in avanti quando il tasso di variazione annua supera il 15% ed un bottom primario non prima di aver perso il 10% nello stesso arco temporale. Proprio a marzo è stato raggiunto un eccesso di rialzo che puntualmente il mercato sta ripianando spostando il suo baricentro verso il basso. Essere contrarian ha ancora una volta pagato. Chiaramente se il cambio scivolerà fino ad avere un tasso di variazione annuo di almeno -10% dipenderà anche da quale tipo di trend stiamo vivendo. Se siamo nella fase di ripartenza del trend bearish allora è lecito attendersi altre prove di forza del Dollaro, se invece siamo agli albori di un bull market, per lo stesso tasso di variazione annuo già un ritorno al livello i zero potrebbe essere sufficiente per chiudere questo momento negativo per la moneta unica europea.
EurUsd (grafico monthly) – ancora prematura una ripartenza definitiva dell’Euro verso l’alto