Spot EurUsd: 1.1790
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1712,1.1667,1.1552) Resistenze (1.1940, 1.2031, 1.2069)
Strategia: Short a 1.1910
Stop loss: 1.1910
Take profit: 1.1675
*Rimane aperta la posizione short indicata la settimana scorsa. Abbassato lo stop loss al punto di ingresso
Entriamo nella settimana decisiva, ovvero quella che ci porterà il 13 ed il 14 dicembre alle riunioni delle due più importanti banche centrali al mondo, quella della Fed e della Bce. I tassi di interesse saranno alzati in America ma il mercato non sembra molto convinto dell’efficacia di questa misura con la curva dei rendimenti che continua ad appiattirsi. Il differenziale tra tassi a 10 e 2 anni americana è sceso a 52 punti base.
Ci si attende poco da Draghi, ma certamente gli ultimi dati di inflazione lasciano qualche perplessità sulla possibilità di un abbandono del QE in tempi più rapidi di quelli annunciati. Ovviamente la settimana scorsa l’attenzione è tutta stata rivolta al fenomeno bitcoin con il muro dei 16 mila dollari anch’esso superato.
C’è da scommettere che sia Yellen che Draghi dovranno rispondere a qualche domanda scomoda sul fenomeno critptovalute.
Torniamo però alla politica monetaria americana. L’incapacità del biglietto verde di scendere nonostante un vantaggio di tasso notevole sulle valute concorrenti, pone non pochi dubbi sulle prospettive del Dollaro il prossimo anno. La politica fiscale di Trump è certamente volta a rilanciare la domanda interna e questo porterà ad un aumento del deficit commerciale e (forse) dell’inflazione, due elementi che richiederanno un Dollaro più debole per essere compensati. Obiettivamente ci saremmo aspettati un biglietto verde più pimpante almeno fino ai primi mesi del 2018.
Non disperiamo anche perché dall’analisi tecnica qualche segnale confortante arriva.
Sono state sei le sedute consecutive di ribasso di EurUsd dopo il massimo di 1.1940 del 1 dicembre. Questo comportamento segue una tipica fase correttiva partita da 1.1552 e culminata a 1.1960. La ripresa del ribasso in modo così marcato va nella direzione da noi auspicata nel momento dell’apertura del trade short.
Adeguiamo così lo stop loss al livello di ingresso di 1.1910 per proteggere il trade. Dopo essersi arrampicato sulla banda superiore da aprile fino a settembre, EurUsd ha ripiegato ed è stato incapace di ritestare questa resistenza dinamica. Ora è lecito attendersi uno spostamento verso la banda inferiore che potrebbe agire da supporto. Attenzione però, perché le due bande, superiore ed inferiore, non sono mai state così vicine e questo potrebbe innescare presto una fiammata di volatilità su EurUsd.
EurUsd (grafico daily) – la volatilità sta per esplodere su EurUsd?
Se la view che abbiamo in mente sarà azzeccata, ovvero forza di Dollaro fino ai primissimi mesi del 2018 e poi ripartenza dell’Euro, è giusta, allora il grafico settimanale che mostriamo potrebbe spiegare come questa eventualità non è così improbabile. La fase di consolidamento a cui stiamo assistendo assomiglia tanto ad una figura tecnica nota come bandiera. Questa figura prevede la formazione di massimi e minimi in controtendenza rispetto alla tendenza primaria prima di ripartire verso l’alto. La nostra stima è che EurUsd potrà scivolare fino a 1.13/1.145 prima di rilanciare l’azione bullish.
EurUsd (grafico weekly) – bandiera in formazione