Spot EurUsd: 1.1310
Scala temporale Giornaliera: Supporti (1.1286,1.1266,1.1214) Resistenze (1.1545, 1.1620,1.1850)
Strategia: Long a 1.131
Stop loss: 1.1210
Take profit: 1.152
Il poderoso rally dei mercati azionari dai minimi di fine 2018 continua a trovare il suo sostentamento dal ridimensionamento dei timori di guerra commerciale tra Usa e Cina, ma anche e soprattutto dal cambio di atteggiamento della Federal Reserve. Il cambio di tono di Powell ha talmente impressionato i mercati da permettere ai prezzi dei principali indici azionari di ricoprire tutte le perdite di dicembre ma in un contesto di tassi di interesse a lunga scadenza che sono fermi sugli stessi livelli dell’ultimo mese dell’anno. Anche la curva dei rendimenti rimane sempre molto piatta con un differenziale tassi sotto i 20 punti base nello spread 10-2.
I mercati emergenti sembrano essere i veri vincenti di una fase in cui le tensioni forse eccessive sembrano aver lasciato spazio ad una euforia altrettanto eccessiva. Se la FED smetterà di stringere sul costo del denaro e se Trump mollerà la presa sulla Cina, il mondo emergente è un beneficiario di flussi di denaro in ingresso come testimonia anche il recente sondaggio “most crowded trade” condotto da Bank of America tra i gestori di fondi dove proprio il long emergenti risulta il più gettonato tra gli investitori professionali.
In Europa alla volatilità italiana ora rischia di sommarsi l’instabilità politica spagnola. La bocciatura della manovra finanziaria mette in difficoltà il Governo di Madrid sempre più in minoranza ed in difficoltà nei confronti degli indipendentisti catalani. I rendimenti dei tassi tedeschi a 10 anni sono scesi sotto 0.1% con la curva dei tassi negativa fino ai 9 anni e con un’economia a crescita zero nell’ultimo trimestre del 2018. La BCE sarà costretta a deporre le armi aprendo probabilmente il portafoglio di prestiti TLTRO alle banche nel mese di marzo mentre piuttosto improbabile appare il varo di una operazione Twist (compro bond a lungo vendo a breve); l’attuale livello dei tassi di interesse tedeschi e francesi già estremamente bassi sconsiglierebbero questa scelta. Questo nuovo sostegno dalla politica monetaria zavorra l’Euro nonostante le aspettative di rialzo dei tassi in America si siano di fatto vaporizzate nel giro di un paio di mesi.
Dal punto di vista tecnico non si muove una foglia. Ad inizio gennaio e ad inizio febbraio la media mobile a 200 giorni ha esercitato un esemplare livello di resistenza rispedendo il cross in zona 1.13. Se quindi il livello dinamico a 200 giorni di 1.153 rappresenta la parete superiore per ora invalicabile oltre la quale cambierebbe la tendenza, nella parte bassa siamo alla sesta settimana da novembre a oggi in cui EurUsd sconfina sotto 1.13 pur non riuscendo a chiudere con convinzione sotto questa soglia. Serve un segnale tecnico preciso per avallare l’idea short EurUsd
Naturalmente questa bassa volatilità che stiamo vedendo da tempo su EurUsd sfocerà in un movimento esplosivo quando il mercato fornirà segnali tecnici chiari. Il movimento sarebbe già da ora stimabile in almeno 3-4 figure e potrebbe riportarci a 1.18 come a 1.09 a seconda del lato di uscita.