Spot EurUsd: 1.0440

Scala temporale Giornaliero: Supporti (1.0215, 1,0117, 1,0000) Resistenze (1,0550,1.0620,1.0660)

Strategia: Short solo al raggiungimento di 1.0550

Stop: 1.0870

Take profit: 1.0215

*Chiuso in stop il trade long EurUsd della settimana precedente, decidiamo di entrare short su EurUsd solo al raggiungimento di livelli di prezzo superiori a 1.0550 dove il rapporto rischio rendimento presenta un profilo migliore.

Il Dollaro nelle Mani della Fed

La mossa di rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve era attesa, ma una Yellen abbastanza aggressiva ha sparigliato le carte permettendo al Dollaro di rafforzarsi in modo deciso. Con la sua retorica la Fed ha così spinto i mercati a prendere atto che tre rialzi di tassi nel corso del 2017 non rappresentano uno scenario improbabile. In un mondo in cui tre banche centrali come quella europea, giapponese e inglese sono ancora impegnate con manovre di Quantitative Easing, la prospettiva di un differenziale tassi così ghiotto ha spinto gli investitori a muoversi in massa verso il biglietto verde.

Il Dollar Index torna così ai livelli del 2003 ed il differenziale tassi tra Stati Uniti e Germania sale sopra i 220 punti base, un livello che non si vedeva dal 1989, l’anno della caduta del Muro di Berlino. Il Dollaro forte rischia però di mettere in difficoltà il Giappone costretto a difendere a colpi di svalutazione dello Yen la linea di rendimento zero sul decennale, ma anche la Cina potrebbe presto andare in sofferenza. La macchina economica cinese si trova infatti ad avere rendimenti crescenti che la costringono a lavorare sulla svalutazione del cambio per impedire che le ultra indebitate corporate cinesi possano cominciare a veder peggiorare il loro già delicato equilibrio finanziario. Fuga di capitali e rischio di barriere doganali imposte dall’amministrazione Trump stanno creando tensione in tutto il mercato obbligazionario cinese costringendo Pechino ad attuare la settimana scorsa una mossa senza precedenti, bloccare le contrattazioni sui mercati futures legati ai bond.

Obiettivo Parità

Andando all’analisi tecnica la nostra posizione long è stata stoppata tutto sommato con danni limitati visto lo stop loss ravvicinato. Come era prevedibile, l’abbattimento dei supporti chiave di area 1.05 ha generato un movimento di ribasso piuttosto ampio portando il cambio anche sotto 1.04. I numerosi stop and reverse scattati alla rottura dei supporti hanno amplificato il calo nelle prime ore post Fed ed ora un ritorno verso le resistenze di breve periodo (il classico return move) potrà essere sfruttato per entrare short su EurUsd. Che il trend possa continuare a puntare verso il basso lo conferma anche il grafico dell’Adx. Quando questo indicatore sale sopra a 30, la tendenza sta assumendo forza e la regola indica nella media mobile a 20 giorni un buon punto di ingresso a basso rischio. Attualmente questo livello di resistenza dinamico si posiziona a 1.062 e tendenzialmente tra 1.055 e 1.062 riapriremo una posizione short con stop a 1.087.

2016-12-20-eurusd-adx

Grafico 1 – Adx sopra 30 significa un trend in accelerazione. Spazio quindi per nuovi ribassi di EurUsd.

Il ribasso di EurUsd potrebbe proseguire anche alla luce di un tasso di variazione annuo ancora non eccessivo. Come si può vedere dal secondo grafico, il Roc 12 mesi è stato in grado finora di anticipare bottom primari del cambio quando è sceso sotto quota 10%; evidente come da questo punto di vista siamo ancora in ritardo rispetto a questo livello (siamo a -4%). Di conseguenza ambire alla parità non appare in questo momento un obiettivo troppo ambizioso.

2016-12-20-eurusd-roc

Grafico 2 – il Roc a 12 mesi appare ancora lontano da quella soglia percentuale sulla quale in passato si sono formati bottom primari.

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