EurUsd outlook settimanale del 1 Dicembre: Il mese più difficile per il dollaro

  • Gli Stati Uniti stanno vivendo una fase di rallentamento economico al quale la FED dovrebbe porre rimedio con un taglio dei tassi a dicembre. Hasset sembra intanto in pole position per sostituire Trump a capo della FED.
  • In Europa poche notizie di rilievo se non un indice IFO che conferma le difficoltà nella ripresa economica tedesca. Sarà comunque un nulla di fatto per la BCE sui tassi.
  • EurUsd reagisce bene sui supporti di area 1,14/1,15 e che sembra adesso avere tutte le intenzioni di risalire in uno dei mesi stagionalmente migliori dell’anno.

Taglio di fine anno per la FED

Il 10 dicembre la Federal Reserve dovrebbe tagliare i tassi secondo le idee di un mercato che percepisce una minor pressione dall’inflazione ed un mercato del lavoro in ulteriore rallentamento. La FED di un Powell che uscirà di scena a maggio lasciando la carica forse a quel Kevin Hasset che rumors danno come preferito tra i candidati prescelti dalla Casa Bianca.
Se la FED taglierà il costo del denaro al 3,50%-3,75% sarà perché anche i prezzi alla produzione del settore servizi stanno rallentando nel loro processo di crescita. Il mercato del lavoro invece rimane tiepido con alcuni dati preliminari che sembrano anticipare un non felicissimo dato sui nuovi posti di lavoro creato a ottobre.
Il Thanksgiving si presenta comunque un po’ meno incerto di quello che si prospettava solo la settimana scorsa quando soprattutto i titoli tecnologici sono stati colpiti da vendite importanti. Il taglio dei tassi da parte della FED dovrebbe garantire una spinta ai consumi nel mese di dicembre e il mercato azionario sembra esattamente andare in questa direzione alla caccia di nuovi massimi non così distanti dopo una mini correzione di poco più del 5%.
Proprio la ventilata ipotesi di Hasset a capo della FED ha alimentato quell’euforia da deregulation e politiche dovish che hanno anche ridotto i rendimenti a lunga scadenza sui Treasury tornati al 4%.
In Europa l’unico dato di rilievo è stato l’IFO tedesco uscito leggermente sotto le attese ma poco cambierà nelle idee della BCE che manterrà i tassi al 2%.
Presentato intanto il piano di bilancio in Gran Bretagna con importanti aumenti di imposte e tagli alle spese e con una serie di iniziative mosse a salvaguardare il debito inglese. La sterlina ha recuperato terreno considerando sventato uno scivolone come quello che costò qualche anno fa la poltrona di primo ministro a Liz Truss.
Intanto per EurUsd comincia uno dei mesi più favorevoli dell’anno.

Inizio un mese difficile per il dollaro

Nei due anni precedenti oscillatori di momentum come l’Rmi hanno intercettato con un buon timing il momento in cui il rimbalzo dell’euro era evento probabile.
Tranne il caso dell’ultimo quarto del 2024 quando l’evento elettorale americano ha fatto uscire dai binari questo pattern, un Rmi in ipervenduto come accaduto a novembre ha anticipato un rimbalzo di EurUsd.
Sarà interessante verificare se anche questa volta andrà così con una eventuale zampata ribassista di EurUsd fino a 1,126 che rimane contemplata nello scenario migliore di chi vuole coprire gli attivi in dollari dal rischio cambio, oppure avviare una speculazione contro il biglietto verde.
Da quelle parti troviamo il 38,2% di ritracciamento di tutto il bull market dell’euro nel 2025 oltre che i ripetuti massimi dei periodi precedenti.
E probabilmente qui si creerebbe una condizione di divergenza tra prezzi e oscillatori molto invitante.
Vedremo se il meeting della FED del 10 dicembre fornirà la scusa buona al mercato per puntare questo supporto, oppure se il doppio minimo in formazione troverà la sua formalizzazione sopra 1.165. A quel punto il ritorno sui massimi estiva andrebbe dato per scontato.

EurUsd (grafico daily): gli oscillatori sembrano segnalare un bottom in vista

A rendere però la salita dell’euro meno vigorosa potrebbe pensarci il segnale di un altro indicatore come il ROC a 18 mesi. Come vediamo dal grafico una sua salita oltre quota 9% in un anno e mezzo ha spesso frenato la forza di EurUsd nell’immediato ravvisando la necessità di veder scaricati un po’ di eccessi. Questo potrebbe preludere a un EurUsd che sale sì nella parte alta del recente trading range posta a 1,19, senza però andare oltre.

EurUsd (grafico monthly): l’euro potrebbe salire ma non troppo